Recensioni per
Overload
di Tenue

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
25/12/20, ore 00:28
Cap. 1:

Buon Natale, cara!
Ci tenevo a lasciarti un pensierino in questo giorno speciale *^*
Questa One Shot mi è piaciuta tantissimo e ho adorato il modo in cui hai caratterizzato Kaede, l'ho trovato un personaggio complesso eppure tu sei riuscita a raccontare ciò che più lo attanaglia con una chiarezza incredibile. Ed è proprio per questo che ho adorato questo scritto, perché la personalità di Kaede l'ho trovata ben gestita dall'inizio alla fine, da quando si comporta in maniera “strana” coi suoi amici fino a quando si sfoga con Ryuuji – e che lo dico a fare, ovviamente ho adorato anche lui, così come Iwao e Hiroshi (e per la cronaca: io li shippo tutti quanti, cioè, Kaede/Ryuuji e Iwao/Hiroshi perché sì, perché sono stupendi tutti e quattro e insieme formano anche un bel quartetto).
Ad ogni modo, piccoli deliri a parte, la cosa che più mi ha emozionata di questa storia è stata il fatto che Kaede non abbia iniziato a fare quei sogni e a provare tutto quel malessere per qualcosa avvenuta direttamente a lui; o meglio, qualche fattore personale è comunque presente, come la pesantezza di una vita che gli sta stretta e i rapporti in famiglia che non sono dei migliori, ma la causa scatenante è stata la sequela di brutte parole che dei compagni di classe hanno rivolto a Ryuuji, cosa che Kaede non è riuscito a tollerare. E ho trovato questo fattore non solo estremamente importante, ma anche straziante e bellissimo, perché è la prova stessa che Kaede non è una cattiva persona, che solo perché si è lasciato andare a dei torbidi pensieri non significa, appunto, che sia cattivo. Anzi, proprio perché tiene tanto a Ryuuji e si è sentito tanto male per le offese che gli sono state arrecate, è arrivato a sognare di fare del male (se non uccidere) chi è stato veramente cattivo nei confronti dell'amico.
È un concetto estremamente delicato, perché in ogni caso i brutti pensieri ci sono e non sono affatto belli, questo non lo metto in dubbio. Però, al contempo, finché restano nella nostra mente nulla nel mondo esterno potrà accadere – anche perché, diciamocelo, quante volte noi stessi abbiamo avuto dei pensieri atroci su qualcuno, nel momento in cui la rabbia tocca dei picchi altissimi. E ripeto, finché tutto ciò resta confinato nella nostra mente (e che poi magari si può anche sfogare facendo sport o qualsiasi altra attività stimolante), non ci vedo nulla di male. Siamo, proprio come ha detto Ryuuji rivolto a Kaede, esseri umani. Ed essere delle creature umane significa provare emozioni, che non per forza sono positive, purtroppo. La cosa importante è affrontarle e cercare di superarle, allo stesso modo in cui Kaede si lascia andare con Ryuuji in mare, tra le onde fredde, imprecando anche, perché no, ci sta, per poi aprirsi completamente e mettere in luce le sue fragilità.
È stata una lettura stupenda, davvero. E ti ringrazio per questo piacevole scritto, sono felicissima di averlo letto ^^
Ti auguro ancora una volta Buon Natale!

»Amethyst«

Recensore Veterano
13/10/20, ore 12:20
Cap. 1:

Ciao cara! Eccomi per lo scambio del Giardino!
Ho scelto questo tuo racconto perché adoro il Giappone e adoro il mare, quindi leggere questa combinazione in descrizione ha fin da subito catturato la mia attenzione.
Ho trovato originale il contesto: un gruppo di amici adolescenti se ne va al mare per prendersi una pausa estiva dalla vita quotidiana. Nonostante siano ancora molto giovani, infatti, sembra che le pressioni della scuola e della famiglia non siano affatto trascurabili. In particolare uno di loro, Kaede, si sente sopraffatto dalla realtà che lo circonda. Non sappiamo cosa sia successo di preciso, forse lui e il suo amico Ryuuji hanno subito atti di bullismo? Ad ogni modo, se da un lato Kaede si comporta in modo schivo e un po' ruvido, dall'altro ha un animo buono, che lo spinge addirittura a provare forti sensi di colpa per aver sognato di fare del male ai compagni di scuola che avevano insultato Ryuuji. Da qui deriva il suo malessere interiore, di cui solo l'amico di infanzia si accorge. Ed è così che, tra un gioco e l'altro, i due ricercano la spensieratezza perduta finché, la notte, Kaede fa un brutto sogno e allora Ryuuji interviene per far sì che l'amico riesca a fare chiarezza nei propri sentimenti. A tutto ciò si aggiunge il fatto che i due provino sentimenti romantici l'uno per l'altro, solo che si tratta di sensazioni ancora immature, che forse non hanno ancora accettato a fondo. Oppure sono spaventati in qualche modo dal fatto che possano diventare reali. E' comprensibile, dopotutto quella scolastica è un'età difficile, di cambiamento e anche definizione di sé.
Ho trovato carina la metafora del colore giallo che simboleggia la sensazione di comfort provata da Kaede in compagnia del suo amico di infanzia. Anche la voglia di entrare in mare dà proprio l'idea di voler lasciar andare, di volersi abbandonare agli eventi e lasciarsi cullare, smettendo, almeno per un po', di andare contro corrente e di opporsi alle avversità della vita quando queste diventano troppo forti, troppo dolorose. E' una sensazione che conosco bene e credo sia una parte fondamentale del percorso di crescita di una persona. E' naturale volersi lasciare trasportare, ma dopo un po' è necessario rimettersi sulla retta via o ci si perde. Ok, la smetto di divagare! XD
E' stata una lettura interessante!
Alla prossima~

Misa

Recensore Master
30/08/20, ore 15:45
Cap. 1:

Carissima Tecchan,
ebbene, vacanze finite e torno finalmente da te e ti chiedo scusa per il ritardo! Non volevo passare da te lasciandoti due righe prima di partire, così ho atteso e non ti nascondo di aver letto questa storia tre volte. Prima di partire, durante la vacanza e ora, proprio ora, così che potessi lasciarti le mie opinioni a caldo, caldissimo, siccome come sempre mi lasci addosso delle sensazioni quasi inspiegabili ma, ti giuro, cercherò di essere il più tranquilla possibile, senza impazzire. Io impazzisco sempre, quando ti leggo, perché hai questo modo di raccontarci le cose che va oltre ogni normalissima narrazione. In questo contesto in particolare ci racconti la vita di questi quattro ragazzi, spensierata, vivace, che la fa sembrare una tipica estate passata con gli amici, ma si ha questa sensazione, dopo aver letto l'enigmatico pezzo iniziale, che vi sia altro... che al di fuori del contesto amicale, la malinconia che trasuda da ogni poro, sia la vera protagonista della storia e Kaede e Ryuuji orbitano intorno a questo concetto, tessendo la trama di questa OS che è una vera e propria esperienza. Non dimentichi niente; come dicevo la spensieratezza giovanile c'è, ma c'è anche la paura adolescenziale della crescita, della perdita del controllo, del non saper gestire la rabbia, la paura, il futuro. Kaede è il portavoce di una generazione che ha paura di se stessa, delle conseguenze delle azioni, quella che Caparezza canta in una strofa de "La Mia parte Intollerante" e che fa "Io sono molto calmo ma nella mente ho un virus latente incline ad azioni violente", ed è vero. Ci si pensa all'idea che, per vincere contro il bullismo, contro le malelingue, contro la violenza, vi sia la necessità di rispondere con la stessa moneta ma... ma già il fatto stesso che Kaede dedichi a se stesso la premura di espiare i suoi peccati comprando cibo o ospitando i propri amici a casa sua, fa capire che non è in gradi di fare del male a nessuno, che comunque i suoi pensieri violenti sono più che altro una difesa, sono desideri che ha perché qualcuno ha osato insultare Ryuuji e, per come hai caratterizzato Kaede, sono certa che se fossero stati insulti personali non lo avrebbero nemmeno scalfito, ma con Ryuuji si sta scoprendo, sta anche capendo che gli piacciono gli uomini – che piacciono ad entrambi, che non c'è niente di male in questo ma che, alla fine, ci si pagano sempre delle conseguenze.
Ryu è meraviglioso, dolce, è completamente differente da Kaede, ed è lui a capire che c'è qualcosa che non va nell'amico, e sa di essere l'unico in grado di salvarlo, perché il loro salvarsi è reciproco, e questo è meravigliosamente decadente. Iwao e Hiroshi, ignari di tutto, sono anche loro vivaci e allegri, e rallegrano un po' la malinconia che avvolge la storia, ma in verità in loro ci ho visto molto di più: ci ho visto un messaggio, quello di fregarsene altamente dei giudizi, di dimostrarsi affetto se si ha voglia di farlo, e questo è l'insegnamento che inconsapevolmente trasmettono a Kaede; che non deve spaventarsi semmai il rapporto con Ryu evolvesse, che questo non porterà oscurità nella sua vita. Inserirli è stato geniale, naturale e ha reso la storia ancora più interessante; hai dato a questi giovani le caratteristiche di chi la vita deve ancora viverla, che la sta abbracciando e che ha paura di fallire, di diventare ciò che non vuole essere o, nel caso di Iwao e Hiroshi, prenderla per quello che è, senza sprecare un momento o... nel caso di Ryu, dolce Ryu, essere la luce nell'oscurità più brutale di chi non ha ancora trovato un posto nel mondo.
Il personaggio di Kaede mi ha ricordato un po' di il giovane Holden di Salinger, per la sua violenza solo pensata e il suo bisogno di sfogarsi per la paura che è raccolta nel suo cuore. La parte in cui entrano in mare e lui si lascia andare più di tutto, perché Holden a un certo punto esplode così... e si rende conto di molte cose, tra cui chi è. Kaede ha più o meno lo stesso percorso, da intraprendere, ma non è solo. Il suo carattere è complesso, e non lo hai reso solo un personaggi tormentato, ma hai mostrato anche la sua fragilità, e questo ti rende, ancora una volta, una delle persone più profonde che io conosca e che riesce sempre a trasmettermi tantissimo. Tu mi bruci dentro, Tecchan, e le tue storie sono sempre un'esperienza assurda ♥♥ Una montagna russa ♥
Infine, voglio spendere due parole anche sul bisogno di evadere che, Ryu, vede comeun bisogno di scappare via, come se questo solo potesse salvarlo dai propri peccati. Non affrontare le cose e fuggire, non per paura di ciò che possono fargli ma di ciò che lui può fare. Ha paura di non sapersi controllare e Ryu dice una cosa intelligente: pensare alla violenza non è simbolo di pazzia; compierla senza alcuna remora lo è. Una persona civile non cade nel tranello della mente, ma immaginare di "uccidere", "picchiare" qualcuno che odiamo è un modo per non farlo. Sfoga in noi un desiderio che non esaudiremo mai perché sbagliato, e la nostra mente lo sa e già averne paura è un gran passo. Scappare non serve ad altro che a rimanere fermi circondati dalle prorpie paure e come hai espresso tutto questo, a me, ha lasciato senza parole.
Tecchan sei bravissima, hai un'anima sensibile, che riesci a mettere su carta e che lascia senza parole. Non so che altro dire, solo non smettere mai. Ho bisogno di rispecchiarmi ancora nei tuoi personaggi, perché mi fa sentire meno sola al mondo ♥
Ti abbraccio fortissima, ti voglio bene
Miry

Recensore Master
28/08/20, ore 13:15
Cap. 1:

SETTIMA CLASSIFICATA

“Overload” di Tenue




Grammatica&Stile: 5,5/10


Ciao Tenue, quanto tempo! Ricordo che partecipasti al mio primissimo contest tre anni fa ed è un vero piacere riaverti tra i partecipanti *-*
Ma bando alle ciance, parliamo di questo parametro!
Purtroppo durante la tua storia ho trovato diversi errori e sviste che hanno un po’ rallentato la lettura; alcuni sono dei veri e propri errori grammaticali, altri dei semplici errori di battitura. Comunque ti segnalo tutto di seguito!
“L’obbiettivo del suo sogno era chiaro per lui, riuscire a parlare prima che la potenziale minaccia alle sue spalle lo raggiungesse” -> innanzitutto ti segnalo che ‘obiettivo’ nel senso di ‘scopo’, ‘fine’ si scrive con una sola ‘b’; l’obbiettivo con due ‘b’ è quello della macchina fotografica.
“l’ aura rassicurante” -> c’è uno spazio di troppo dopo l’apostrofo.
“Sospirò piano, e alzò il busto puntellandosi sui gomiti” -> a parte che ci sono due spazi tra ‘puntellandosi’ e ‘sui’ (quello dei due spazi è un errore che ho trovato parecchie volte), qui la virgola prima della ‘e’ è superflua, in quanto c’è già una congiunzione. Sarebbe stato giustificabile se il periodo fosse stato molto lungo, per spezzarlo, ma non è questo il caso.
“Kaede si sgranchì le gambe e si avvicinò al a telefono che aveva messo in carica nell’angolo della stanza, mentre Hiroshi aprí la porta finestra e si sedette lì davanti cominciando a spazzolarsi i capelli, chiarissimi per via delle tante decolorazioni, mentre guardava fuori.” -> qui è la formulazione che non mi convince, perché ci sono due frasi nel periodo che cominciano con ‘mentre’. Avresti potuto utilizzare un punto e virgola per evitare questa ripetizione, per esempio: “Kaede si sgranchì le gambe e si avvicinò al a telefono che aveva messo in carica nell’angolo della stanza; Hiroshi intanto aprí la porta finestra e si sedette lì davanti cominciando a spazzolarsi i capelli, chiarissimi per via delle tante decolorazioni, mentre guardava fuori.”
Inoltre ti segnalo che ‘aprì’ è scritto con l’accento sbagliato.
“Kaede rimase a controllare alcune cose per poi alzarsi e andare verso Hiroshi si era improvvisamente bloccato.” -> qui mi sa che ti sei dimenticata un ‘che’: “verso Hiroshi, che si era improvvisamente alzato”.
Ne approfitto anche per parlarti di una cosuccia che ho notato anche in altri punti della storia: spesso utilizzi parole vaghe e generiche, come ‘cose’ – in questo caso – oppure ‘posto’ – quando per esempio hai citato il “posto in cui la madre metteva il tè”. Sarebbe in realtà più carino a livello lessicale trovare dei sinonimi, come “controllare alcune notifiche” o “il contenitore/lo scaffale dove la madre metteva il tè”. Quando usi questo tipo di formulazione nei dialoghi, come quando i personaggi dicono “cose a caso”, va benissimo perché fa parte della loro caratterizzazione, del loro modo di parlare e anzi, lo trovo molto realistico, ma nella parte puramente narrativa sarebbe meglio prestare attenzione anche a questi piccoli dettagli, specialmente quando si scrive in terza persona – e quindi questo modo di parlare non può essere attribuito nemmeno ai pensieri e al punto di vista del personaggio.
“In piedi scansafatiche” -> qui sarebbe consigliabile inserire una virgola per dare un’intonazione migliore alla frase: “In piedi, scansafatiche”.
“negli anni 70” (e di conseguenza anche “inizio anni 2000”) -> generalmente nei testi narrativi, a meno che non si parli di orari precisi (erano le 23:38) o di date precise (il 23 giugno; nel 1968), sarebbe meglio evitare i numeri scritti in cifre. Per esempio in questo caso gli anni stanno a indicare un’epoca, quindi sarebbe più carino scrivere anni Settanta e anni Duemila, ma questo vale anche, per esempio, per le età ^^
“e loro non ci avevano pensato due volte ad accettare, ma a dire la verità nemmeno Kaede ci aveva pensato su molto quando glie l’aveva proposto.” -> innanzitutto – e questo è un errore ricorrente – “gliel’aveva” si scrive tutto attaccato, come tutte le volte in cui si deve dire “glielo”, “gliele” ecc; in questa frase poi ti segnalo anche la ripetizione di ‘pensato. Per evitarla, potresti sostituirlo nel secondo caso con “nemmeno a Kaede era venuto in mente”.
“–Ryuuji, andiamo.- sbottò –.” -> ti è sfuggito un trattino di troppo dopo ‘sbottò’.
“completamente pieno prodotti” -> pieno di prodotti.
“Kaede prendiamo da bere?” -> altro esempio di frase in cui ci starebbe bene una virgola: “Kaede, prendiamo da bere”.
“pikachu” -> essendo un nome proprio, si dovrebbe scrivere con la maiuscola.
“Bho va bene” -> ‘boh’, come giustamente hai scritto in altri casi durante la storia, si scrive con la ‘h’ finale e non in mezzo alla parola.
“-Ti sei accorto anche tu che Kaede è arrossito, vero?- chiese sconcertato e Iwao alzò un sopracciglio –Uhm, no?-” -> qui avresti fatto bene ad andare a capo nella seconda battuta, cioè così:
““-Ti sei accorto anche tu che Kaede è arrossito, vero?- chiese sconcertato e Iwao alzò un sopracciglio.
–Uhm, no?-”
Bisognerebbe sempre andare a capo quando c’è un cambio di personaggio che parla ^^
“lui prima o poi di ammazza” -> ti ammazza.
“che stanno gli venendo addosso” -> qui c’è stata un po’ di confusione, penso intendessi ‘che gli stavano venendo addosso’ o ‘che gli venivano addosso’.
“In realtà sei piuttosto gentile questi giorni” -> in questi giorni.
“Mi auguro che tu sia la mia altezza” -> alla mia altezza.
“ma al in tutto il resto ho vinto io” -> c’è un ‘al’ di troppo.
“–Dove sono gli …-” -> qui c’è uno spazio di troppo prima dei puntini di sospensione.
“è più loro soffrivano” -> la ‘e’ dovrebbe essere senza l’accento.
“Ma allora è per questo che oggi era tanto gentile.” -> eri tanto gentile.
“divideva il mare da cielo” -> dal cielo.
“nell’ ultimo periodo” -> c’è uno spazio di troppo dopo l’apostrofo.
“mentre riflettevano il colore cielo” -> il colore del cielo.
Volevo parlarti anche di un altro piccolo dettaglio che, seppur non gravissimo, ha dato alla tua storia un aspetto un po’ disordinato: la gestione dei dialoghi. Hai deciso di utilizzare i trattini, e va bene, ma ho notato che certe volte erano lunghi e certe volte erano corti, insomma non hai scelto e rispettato una formula coerente per tutto il corso del testo. Anche la punteggiatura e le maiuscole/minuscole che seguivano i dialoghi non sono stati omogenei: a volte inserivi il punto dentro il discorso diretto e altre volte no, a volte proseguivi con la maiuscola e altre con la minuscola, ma non sono riuscita a trovare uno schema ordinato. Per dare al tuo testo un aspetto più coerente (e anche corretto, perché la punteggiatura presso i dialoghi ha comunque un senso e va inserita con un certo criterio), dovresti decidere uno ‘schema’ e seguire sempre quello. Ciò che ti consiglio io è – ti faccio degli esempi:
-Ciao- disse.
In questo caso non c’è punteggiatura né dentro né fuori al discorso diretto, in quanto è come se il ‘disse’ fosse una specie di ‘continuo’ della battuta del personaggio. La prima lettera di ‘disse’ è minuscola proprio per l’assenza di un punto fermo.
Questa è per esempio la formulazione che utilizzo io, ma c’è gente che inserisce una virgola anche prima/dopo le virgolette o i trattini, tipo:
-Ciao,- disse.
-Ciao-, disse.
Io ti consiglio comunque di caricare il meno possibile il testo di punteggiatura, in modo da non appesantirlo troppo, ma questo varia a seconda del gusto personale ^^
Io ti chiedo scusa se ti ho letteralmente ammazzato con questa prima parte di valutazione, so di essere stata pessima e forse un po’ troppo puntigliosa, e so che adesso tu mi starai odiando XD ma non ti preoccupare, adesso arriva la parte dei complimenti! Perché sì, ci sono un sacco di elementi del tuo stile che mi sono piaciuti un sacco!
Innanzitutto devi sapere che sei riuscita a coinvolgermi talmente tanto nel tuo testo che sono rimasta incollata allo schermo del pc dalla prima all’ultima parola, mi è sembrato di essere davvero entrata nella storia e di aver vissuto la storia dei tuoi personaggi sulla mia pelle, come se fossi lì con loro! Questo innanzitutto grazie al tuo stile che – nonostante le piccole imprecisioni che ti ho segnalato – ho trovato incredibilmente scorrevole, e poi perché hai saputo equilibrare nel giusto modo descrizioni, pensieri, sensazioni dei personaggi, dialoghi e azioni. Una caratteristica che trovo fondamentale per un autore è la dinamicità, che di certo a te non manca: hai gestito il testo con la giusta freschezza e frizzantezza (esiste questa parola in italiano? XDD), rendendo tutto concreto e costantemente in movimento; a parti più introspettive hai saputo unire scene più divertenti e ricche di scambi di battute, riuscendo a tenere alta la mia attenzione. Insomma, mi hai fatto divertire ed emozionare, hai descritto molto bene sia le scene e le immagini di ciò che i protagonisti hanno vissuto, sia le loro sensazioni e i loro sentimenti.
Ma se c’è una cosa che ho letteralmente adorato è stato il lessico che hai utilizzato nel corso dei dialoghi: stiamo parlando di ragazzi, di adolescenti in vacanza, e tu li hai fatti parlare esattamente come tali, rendendoli estremamente credibili! Forse qualche altra giudice sarebbe stata in disaccordo con questa tua scelta, ma non io, perché sono dell’idea che il modo in cui un personaggio parla – insieme a come agisce e a come reagisce – ci dica tantissimo di lui e tutto ciò contribuisca alla sua caratterizzazione. Di questo parlerò meglio nel prossimo parametro, ma intanto volevo complimentarmi per questa (coraggiosa) scelta stilistica!


Trama&Personaggi: 18/20

Innanzitutto trovo molto interessante l’idea di fondo, ovvero quattro amici che scappano e patrono in vacanza, all’avventura, senza nessun piano e decidendo man mano cosa fare. A tal proposito ho apprezzato tantissimo la tua idea di raccontare tutta l’intera giornata e non concentrarti solo sulla parte più introspettiva e riflessiva, anche se si capisce che l’obiettivo della storia è quello di far crescere il personaggio e farlo riflettere. La prima parte della storia è stata assolutamente fantastica: ho seguito con interesse le avventure di questi quattro ragazzi, mi sono divertita con loro e li ho conosciuti, vedendoli muovere e battibeccare nelle più disparate situazioni. Per questo trovo assolutamente giusto che tu ti sia presa il tuo tempo per raccontare questi avvenimenti, senza correre e senza tagliare queste parti che hanno reso la trama ancora più ricca e interessante.
In generale trovo che tu abbia mantenuto un ritmo costante e piacevole per tutta la storia, concentrandoti con la giusta calma sulle scene più importanti e sviluppandole nel migliore dei modi!
Inoltre mi ha piacevolmente stupito il riferimento al sogno sul finale: quella piccola parte onirica al principio sembrava quasi messa a caso, sembrava non avere una logica che la legasse al resto della storia, ma è stato quando Kaede ha chiesto a Ryuuji di andare al mare che ho cominciato a capirne il senso. E il dialogo del sogno che si è ripetuto anche nella realtà è stato un colpo di classe!
Per quanto riguarda la trama però ci sono un paio di dettagli che mi hanno lasciato un po’ confusa o su cui avrei voluto sapere qualcosa di più.
Per esempio: quali sono stati questi famosi problemi con i compagni che Kaede e Ryuuji hanno dovuto affrontare? Lo posso facilmente intuire, ma essendo questo un elemento di centrale importanza nella storia, mi sarebbe piaciuto che ne parlassi più approfonditamente, magari anche tramite un piccolissimo flashback o facendo emergere qualche dettaglio in più dalle conversazioni dei ragazzi. Insomma, l’ho trovato un elemento trattato in maniera troppo marginale – ma magari è solo una mia impressione, perché sarei davvero curiosa di approfondire questo fatto!
Anche ciò che realmente turba Kaede mi sfugge un pochino, lo devo ammettere: nel sogno si parla di qualcuno che vuole attaccarlo alle spalle, poi si intuisce che sono i forti sentimenti che prova per Ryuuji a confonderlo, poi salta fuori questa cosa del compagni, il fatto che si senta cattivo e voglia porre rimedio e per ultimo, sul finale, è come se provasse una strana sensazione di prigionia nella sua routine e volesse evadere, avesse bisogno di più libertà. Ora, io non so se questa confusione nella mente del personaggio fosse voluta – magari sì, quindi non me la sento di penalizzarti troppo – però ho avuto come l’impressione che ci fosse molta carne sul fuoco e che per questo alcuni elementi non siano stati sviluppati come avrebbero dovuto. Sicuramente tutto quest’insieme forma le fragilità di un personaggio che detesta mostrarsi fragile, che tramuta tutte le sue emozioni in rabbia che però alla fine non riesce a sfogare, e questo lo rende quasi ‘cattivo’. Però, non so, forse perché sono un po’ tarda di comprendonio io (XD), ho trovato i concetti espressi in maniera un po’ disordinata, ecco ^^
A parte questo piccolo dettaglio, ho davvero adorato la trama e il modo in cui l’hai gestita, quindi non posso che farti i miei complimenti!
Per quanto riguarda i personaggi… tu devi scrivere una long di novanta capitoli su questi quattro, LI ADORO!!!! Ti giuro, li hai caratterizzati talmente tanto bene che li ho amati fin dalle prime righe, mi sono entrati nel cuore e quando sono giunta alla fine mi sono tipo disperata, non sono pronta a lasciarli di già! Ti prego, scrivi altro su di loro *_____*
Prima cosa che è importantissimo dire: mi sono innamorata di Hiroshi! Il modo in cui sei riuscita a tratteggiarlo l’ha reso subito coerente e tridimensionale ai miei occhi e a un certo punto ho cominciato a prevedere le sue mosse e le sue battute XD ogni piccolo dettaglio di lui (come quando voleva girare a sinistra al posto che a destra, o quando è comparso col peluche a forma di pinguino AHAHAH) ha contribuito a farmelo conoscere, scoprire e amare!
Stessa identica cosa vale per Kaede, la sua caratterizzazione è talmente ben fatta che mi ha lasciato senza fiato. Il modo scorbutico con cui risponde ai suoi amici – che però nasconde tanto altro –, il fare indifferente che mostra quasi sempre, il suo stringersi nelle spalle, il suo riuscire a dire e ad aprirsi solo in compagnia di Ryuuji, la sua presunzione di poter vincere in tutti i giochi… tutto ciò lo rende semplicemente Kaede, un personaggio dalla caratterizzazione completa tanto da renderlo tangibile come una persona vera. Kaede che è fatto di pensieri ed emozioni, ma anche sensazioni, parole, gesti, reazioni.
Ho trovato, a proposito di lui, estremamente bella e cedibile la scena in cui è entrato in mare e ha cominciato a urlare delle imprecazioni per sfogarsi. Non è solo il fatto che si sia sfogato urlando, ma proprio il dettaglio delle imprecazioni che mi ha colpito, che l’ha reso coerente con la sua rabbia verso il mondo, come se volesse insultare qualcuno – chiunque.
Anche Ryuuji l’ho trovato riuscitissimo: è una figura rassicurante, dolce, premurosa, che trasmette benessere con la sua sola presenza, ed è di una semplicità e una spontaneità disarmante. Lo si nota dal modo in cui parla di continuo senza riflettere troppo, dal modo in cui compra tutto quello che gli salta all’occhio senza pensare a quanto spenderà, dalla naturalezza con cui dedica a Kaede gesti affettuosi e da come gli parla, anche di argomenti importanti. Per non parlare del modo in cui si entusiasma per ogni singola cosa… è una versione più mite e assennata di Hiroshi in un certo senso, perché comunque capisce sempre quand’è il momento di essere seri e ascoltare. Insomma, è l’incarnazione del fluff, mi piace tantissimo *-*
Iwao è rimasto un pochino nell’ombra, ma penso sia normale, essendo un personaggio secondario. Però è palese che deve subire l’esplosività di Hiroshi e lui, paziente e buono com’è, sopporta in silenzio AHAHAHA posso shippare anche la HiroshixIwao, oltre che la KaedexRyuuji??? Mi dai il via libera??? XD
Insomma: brava, brava e ancora brava! Non avresti potuto fare un lavoro migliore con la caratterizzazione e con la creazione di questi personaggi, ti prego, TI SCONGIURO scrivi altro su di loro *_____* (quand’è che questa valutazione è scaduta nel fangirlaggio estremo? AHAHAH)


Utilizzo Pacchetto: 8,5/10

Sicuramente hai inserito i sogni, sia raccontandone uno all’inizio – come ti dicevo, pensavo fosse una cosa marginale e scollegata dal resto, ma sul finale mi sono dovuta ricredere – sia facendolo raccontare da Kaede. I sogni sono un elemento importante anche perché sono la manifestazione della rabbia del protagonista, il ‘luogo’ in cui concretizza le fantasie di violenza verso i suoi compagni e questo lo fa stare male. Ma non solo: i sogni sono anche il tramite per capire quanto la presenza di Ryuuji gli faccia bene e riesca a rassicurarlo.
Il significato del pacchetto era molto ampio e potevi svilupparlo in tantissimi modi, anche solo selezionare alcuni significati. Mi è piaciuto molto il modo in cui hai riportato la fuga e la ricerca dell’avventura: i quattro ragazzi sono partiti così, di punto in bianco, senza dire niente a nessuno, e hanno deciso di fare un po’ come gli pareva, decidendo i programmi della giornata sul momento. Questo, insieme alla spensieratezza che sei riuscita a far emergere nella prima parte della storia, li ho trovati elementi ben inseriti.
Tuttavia, se confrontati all’insieme generale della storia, rimangono secondo me un pochino marginali, forse proprio perché la storia è narrata dagli occhi di Kaede, un personaggio che di per sé fa fatica a lasciarsi andare ed essere spensierato e quindi è come se mettesse sempre un freno, non si sbilanciasse troppo.
Sul finale ho colto il tuo tentativo di inserire l’eccesso di libertà e di potere, ma l’ho trovata un pochino forzata come cosa, insomma io forse l’avrei evitato perché non era necessario inserire anche quel significato per la buona riuscita del pacchetto e… insomma, è come se tu avessi voluto inserire ‘per forza’ anche questo significato, anche se era poco attinente al senso generale della storia. Poi magari sono io che ho frainteso e non ho colto al meglio ciò che volevi trasmettere, ma nel finale mi sarebbe piaciuto che ti concentrassi sullo sfogo di Kaede e sulla realizzazione del fatto che non sia una persona cattiva, anche grazie alla presenza e alle parole di Ryuuji; secondo me la storia sarebbe stata completa e perfetta anche così!
Ma in fondo come posso ‘rimproverarti’? Sei stata coraggiosissima a scegliere questo pacchetto (quelli dei colori erano sicuramente tra i più difficili) e non era affatto facile svilupparlo, visto la sua ricchezza di significati e sfaccettature! ^^


Gradimento Personale: 5/5

E su questo non ci piove, ho amato tantissimo la tua storia *-*
Mi è piaciuto veramente TUTTO: l’idea di fondo, l’ambientazione, i personaggi, le attività che gli hai fatto fare, i dialoghi sempre realistici, brillanti e divertenti, ma anche e soprattutto questo rapporto indefinito tra Kaede e Ryuuji. Sì, perché ancora più delle storie slash mi piacciono le storie slash in cui non c’è una vera e propria relazione dichiarata, ma si è ormai passato il confine dell’amicizia e quindi è presente uno di quei rapporti ambigui e molto affettuosi. La dolcezza di Ryuuji, in netto contrasto con la scontrosità di Kaede, mi ha davvero colpito; è come se lui, con la sua sola presenza, riuscisse a smussare gli aspetti più spigolosi del carattere del suo migliore amico, ed è una cosa che adoro tantissimo!
Poi vabbè, Hiroshi mi ha rubato il cuore e il modo in cui lui e Kaede battibeccano AHAHAHAHA potrei leggere trilogie intere su di loro, te lo giuro!
Insomma, ho letto la tua storia davvero davvero molto volentieri, mi ha fatto sognare e ancora non posso credere che sia già finita! Lo so che te l’ho già detto, ma PER FAVORE, scrivi qualcos’altro su di loro, ne ho bisognoooo! *______*


Totale: 37/45

Recensore Master
26/08/20, ore 22:52
Cap. 1:

SETTIMA CLASSIFICATA al contest "Non ci resta che sognare"




Grammatica&Stile: 7/10


Per quanto riguarda la grammatica, non ho riscontrato alcun errore, se non delle sviste che provvederò a segnalarti privatamente, se lo desideri.
Lo stile, tuttavia, l'ho trovato un po' acerbo, per quanto piacevole da leggere: in alcuni punti la narrazione è stata inevitabilmente rallentata da una punteggiatura assente o sfalsata, oltre che da alcuni passaggi “ripetitivi” e fin troppo chiari.
Mi spiego meglio, prendendo ad esempio questa frase: “Non c’era traccia di cibo ma non se ne sorprese; la sua famiglia non usava quella casa da un paio d’anni. Mise sul fuoco il pentolino con l’acqua e subito dopo sentì entrare gli altri in cucina.”
L'azione si svolge già in cucina, sia perché lo specifichi qualche riga più in su, sia perché si può dedurre dal resto della frase, come “il pentolino con l'acqua”, che solitamente si può trovare solo in una cucina. Avrei quindi terminato la frase con “...e subito dopo sentì entrare gli altri”.
Un altro buon esempio può essere questa frase: “Solo che con lui lo era cento volte di più e la parte più imbarazzante per Kaede era che ormai erano arrivati a capire tutti e due di avere entrambi un maggiore interesse per i ragazzi, solo che nessuno dei due sembrava voler far nulla a riguardo.
E se avessi scritto: “... ormai erano arrivati entrambi a capire di avere un maggiore interesse per i ragazzi, solo che nessuno dei due sembrava voler fare nulla a riguardo”? Non ti sembra più scorrevole?
Lo stesso posso dire con “completamente pieno”, in “ Ryuuji si avvicinò ad uno scaffale completamente pieno prodotti in buste coloratissime [...]”. Se lo scaffale è pieno, aggiungere “completamente” è superfluo e senz'altro credi delle immagini chiare, ma attraverso una narrazione ricca di particolari fondamentalmente inutili.
Questo è ciò che intendo con “stile acerbo”: attraverso la pratica ho imparato a riconoscere anch'io tali “errori” e si tratta forse di qualcosa che non si smette mai di perfezionare, quindi anch'io ti parlo da umile studentessa. L'unico consiglio che ti posso dare per migliorare è di continuare a scrivere! ^^
Ti segnalo, inoltre, altre piccolezze che ho riscontrato sporadicamente:

  • Sbatté le palpebre, e il viso di Ryuuji che a malapena distingueva nel buio aveva gli occhi chiusi e i lineamenti rilassati. → Avrei scritto: “Sbatté le palpebre e il viso di Ryuuji, che a malapena distingueva nel buio, aveva gli occhi chiusi e i lineamenti rilassati”.
 
  • L’obbiettivo del suo sogno era chiaro per lui, riuscire a parlare prima che la potenziale minaccia alle sue spalle lo raggiungesse. → Avrei gestito la punteggiatura in un altro modo, ad esempio: “L’obbiettivo del suo sogno era chiaro per lui: riuscire a parlare prima che la potenziale minaccia alle sue spalle lo raggiungesse”. Lo stesso avrei fatto in: “Non era la prima volta che aveva l’amico così vicino, al contrario, Ryuuji era sempre terribilmente appiccicoso con tutti.”, che avrei scritto così: “Non era la prima volta che aveva l’amico così vicino: al contrario, Ryuuji era sempre terribilmente appiccicoso con tutti”.
 
  • Kaede rimase a controllare alcune cose per poi alzarsi e andare verso Hiroshi si era improvvisamente bloccato. → Credo ti sia sfuggito un “che” tra “Hiroshi” e il resto della frase.
 
  • L’idea gli era venuta all’improvviso, e si era presentato sotto casa loro con l’auto di suo padre quella sera stessa, senza dirgli naturalmente che i suoi genitori non sapevano nulla. → Presumo che quel “dirgli” sia rivolto ai compagni, dunque dovrebbe essere un “dire loro”. So che una costruzione del genere è altamente utilizzata nella lingua parlata, ma la considero comunque sbagliata. A questo proposito, ho notato che scrivi spesso “glie li”, che dovrebbe invece ormai essere scritto solamente attaccato, “glieli”.
 
  • […] Disse prima uscire e incamminarsi. → “Disse prima di uscire e incamminarsi”.
 
  • […] ma senza colpire effettivamente nessuna delle creature aliene che stanno gli venendo addosso. → “...che gli stavano venendo addosso”.
 
  • -Di cosa hai bisogno adesso, per stare meglio?- → Sono pignola, lo so, ma nelle domande bisogna sempre scrivere “che cosa...?” e non solo “cosa...?”.
 
  • […] mentre riflettevano il colore cielo, tinto di giallo. → “...il colore del cielo [...]”.


Ho notato che tendi a utilizzare la d eufonica tra due vocali diverse, che ormai viene considerato un errore. Quindi “ad osservare” è sbagliato, mentre “ed essere” è corretto.
La punteggiatura con cui introduci alcuni dialoghi, inoltre, non mi convince, ad esempio qui: “Hiroshi si voltò verso di lui –Si sente il mare.-”.
Non c'è una reale introduzione alla battuta, motivo per cui dei semplici due punti secondo me farebbero la differenza. (Hiroshi si voltò verso di lui: –Si sente il mare.-)
Questo, ad esempio, è un modo che considero corretto di gestire la punteggiatura nei dialoghi: “Ryuuji aggrottò le sopracciglia. -In che senso?-”.
A conti fatti, ho comunque trovato il tuo stile scorrevole e piacevole da leggere.


Trama&Personaggi: 19/20


Questa storia mi ha trasmesso un senso di freschezza che non so spiegare: l'hai raccontata in modo lineare, seguendo la logica della narrazione e ho particolarmente apprezzato il modo in cui l'hai iniziata e conclusa, con un “alone onirico” sullo sfondo.
La trama è semplice, come gli eventi, ma è stato il modo in cui hai raccontato i personaggi a conquistarmi completamente: Ryuuji e Kaede in particolar modo, ho avuto l'impressione di conoscerli da sempre.
Li ho trovati molto approfonditi e ho apprezzato il modo in cui li hai mostrati al lettore attraverso l'azione: forse anche perché si tratta di ragazzini, leggere questa storia mi è sembrato proprio come prendere una boccata d'aria fresca, nonostante le vicende narrate; si respira chiaramente l'atmosfera “giovanile” e il contesto adolescenziale che hai creato e che a mio parere hai gestito alla perfezione.
Hai svelato la trama poco per volta, così come i personaggi, in particolare Kaede, che nel finale trova una rinnovata forza e un lato più “morbido” del suo carattere viene svelato al lettore. Il motivo del suo cruccio ci viene solo accennato, ma è palpabile per tutto il corso della narrazione; il modo in cui hai equilibrato azione e dialoghi con lo sviluppo della trama mi ha davvero coinvolto, nonostante l'apparente semplicità.


Utilizzo Pacchetto: 10/10


Era necessario inserire un sogno e, come già scritto, ho molto apprezzato il modo in cui lo hai inserito nella narrazione, riprendendolo anche in più punti, rendendolo uno dei punti focali della trama.
Per quanto riguarda il pacchetto, invece, ho interpretato l'essenza stessa di Kaede nel “desiderio di libertà” che “può scivolare nella ricerca dell’avventura senza limiti”, come viene esplicitato principalmente alla fine.
Per come l'ho percepito, Kaede sembra senz'altro un giovane uomo alla ricerca della propria strada, oltre che di libertà e spensieratezza, come viene suggerito dalla motivazione stessa su cui si fonda la storia: è stato, infatti, Kaede a cercare i compagni per portarli via da Tokyo.
Tuttavia, Kaede è anche inesperto e non può ancora conoscere il vero significato di libertà, e anche per questo motivo ho apprezzato la coerenza nella caratterizzazione dei personaggi, che hai gestito in modo spettacolare in relazione al pacchetto da te scelto.


Gradimento Personale: 5/5


Ho adorato questa storia, in parte anche grazie al contesto giapponese, che amo ritrovare nelle storie – e che, a mio personalissimo parere, non è affatto facile da raccontare proprio perché totalmente diverso e lontano da quello a cui siamo abituati.
Tuttavia, il motivo che più ha contribuito a farmi apprezzare questa storia è l'importanza che hai dedicato non tanto all'introspezione vera e propria dei personaggi, quanto proprio alla loro caratterizzazione attraverso i dialoghi e le descrizioni: ci ho ritrovato una cura forse nemmeno riposta di proposito, ma che ha contribuito a farmi figurare perfettamente Kaede e i compagni davanti a me.
A un certo punto è come se avessero preso vita, quindi non posso che farti i complimenti per aver proposto questa storia stupenda!





Totale: 41/45


Grazie ancora per aver partecipato! <3