Recensioni per
Strappiamo via la pagina e riscriviamo questa storia dal principio.
di tixit

Questa storia ha ottenuto 97 recensioni.
Positive : 97
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore

Buonasera Tixit 
eccomi arrivata al ventiquattresimo capitolo di questa tua nuova storia, scusami se arrivo in ritardo ma che dire.. sono senza parole semplicemente bellissima!! non ci potevo credere quando ho visto il nome di Von Steuben come sempre storicamente accurata.
Una meraviglia questo tuo
Girodelle guerriero irriverente e mai vinto e deliziosa questa Diane che cerca di trovare una sua strada. Complimenti!!!!
Spero di leggere presto nuove storie e nuovi aggiornamenti. 
Un salutone.

Nuovo recensore

Buona sera Tixit,
generalmente le tue storie mi piacciono molto, scrivi molto bene e sei fantastica nei dialoghi.
Riesci spesso a sorprendere con punti di vista originali e con quell'ironia canzonatoria (per quello ti viene così bene Alain?).. insomma ti leggo sempre volentieri.
Con questa tua ultima faticavo invece.. è passato decisamente del tempo ed avrei bisogno di rinfrescarmi la memoria, ma le sensazioni rimastemi parlano di un inizio che fatica a decollare ed a coinvolgere la (mia) immaginazione (maschile).
Molto centrato su problemi e psicologia di un essere umano femminile e le (poche) prospettive che quell'epoca (mediamente) poteva riservarle.. insomma dopo un pò il maschietto che sono ne aveva abbastanza del "dramma" esistenziale di Diane e nulla ha potuto la presenza parallela di Girodelle.. credo di aver abbandonato la storia.
Ieri ho visto il tuo post e probabilmente le mie riserve se l'era portate via il tempo che nel mentre è passato, così ho letto il tuo ultimo e prima penultimo capitolo.
Ho così visto che la storia si è allargata via via ad altri personaggi, l'approciarsi agli eventi ed i ritmi si sono diversificati e così mi hai riconquistato.
Oscar una mela acerba ci sta benissimo, Andrè sembra un bambino piagnone (acerbo anche lui? in realtà con Oscar mi ci ritrovo mentre l'Andrè dell'anime, anche giovane, non mi aveva mai lasciato questa impressione.. ma nessuno vieta di allontanarsene.. certo questo ha un pò di strada da fare). Alain lo ritrovo a tutto tondo, grave irriverente e concreto, un arancio od un limone maturo per restare in tema. Anche se probabilmente incontrerà Girodelle, spero che Diane incontri anche Oscar per confrontare la sua idea di libertà maschile con la di lei vita.
Perdona se sono stato prolisso o pedante, non era intenzione, ma in fondo chi fa recensioni gode di questo privilegio medievale e lo scrittore.. si adatta. Bellissimo capitolo. 

Recensore Veterano

Ben tornata Tixit,
è un piacere ritrovarti con un nuovo capitolo di questa storia così originale!
Il confronto tra i tuoi Andre' e Alain mi è piaciuto molto: il primo così idealista e innamorato, ancora fortemente legato ai dettami dell'ancien regime, a cui piace paragonarsi al cane Argo; il secondo molto pragmatico e realista, fortemente concreto e a cui piace cogliere il lato postivo di qualsiasi situazione.
Adoro il tuo Alain e confido che aiuti Andre' nell'acquisizione di nuovi ideali e di una nuova visione della vita, dove non è necessario essere nobili per realizzare le proprie aspirazioni.
Il finale mi ha fatto semplicemente morire, ma ci stava!
Grazie per aver condiviso. Spero sempre di rileggerti presto. 
Colgo anche l'occasione per augurarti un buon 2022!
Un caro saluto, G. 

Recensore Veterano

Ben ritrovata Tixit!
Basta poco per trasformare il devoto innamorato sempre un passo indietro della sua bella (di cui tanto spesso leggiamo in questo fandom)in un patetico e lagnoso valletto insoddisfatto della sua vita e perso dietro il sogno impossibile di una storia d’amore con il suo algido “superiore”. Tra i due protagonisti , in questo capitolo, la figura migliore la fa senz’altro Alain, che da un lato gli risolve il problema pratico della notte e dall’altro gli fa il … 730, facendogli i conti in tasca e mostrandogli che, se volesse, avrebbe senz’altro altre possibilità. Perché in fondo è vero che il cane Argo non sarà stato per tutti i vent’anni fuori in perenne attesa del ritorno di Ulisse, avrà incontrato cagnette , corso all’aria aperta o goduto del calore del focolare… ed è anche vero che a volte, per non essere insoddisfatti della vita come Andre’, basterebbe ricordarsi che non siamo tenuti ad essere eccezionali e perfetti in ogni istante…
Mi piace la tua storia perché oltre ad essere ben scritta è certamente originale… a presto

Recensore Junior

Ciao Tix ^^
Che vergogna, sempre più vergognosa... Ma mai quanto Ètienne in questo capitolo, e la povera Diane che ancora si colpevolizza e si chiede dove ha sbagliato... come quasi tutte le vittime. "Lei poteva essere tutto ciò che lui voleva, se questo lo rendeva felice. Tutto" ecco, con questo direi che il destino di Diane è segnato... Spero di no, spero che si svegli e mandi Ètienne esattamente lì dove deve andare! Chi si sta già svegliando, da sotto uno spesso strato di neve, è André... Sarà il caso di cominciare a gettarla, qualche maschera?
Sei sempre bravissima, e io sempre pessima... Sorry ^^

Recensore Veterano
18/09/21, ore 17:19

Cara e talentuosissima Tixit,
ho letto questa splendida storia durante le vacanze e arrivo a recensire solo ora con immenso ritardo.
Devo ammettere che inizialmente questa storia mi aveva preso di meno rispetto ad altre tue FF che mi avevano coinvolto ed entusiasmato fin da subito (e, con mia gioia, devo leggerne ancora parecchie visto che sei una scrittrice prolifica).
Sia chiaro, non perché questa storia sia "meno bella"' rispetto alle altre, ma perché pensavo che potesse essere una stupenda storia a se' stante/originale, senza per forza dover tirare in ballo i personaggi ai noi noti e tanto amati.
Poi, però, nel corso della lettura i personaggi e le vicende hanno preso sempre più forma e si sono intrecciati alla perfezione con le vite di Oscar e di Andre' e sempre con il pizzico di originalità che ti contraddistingue.
Il tuo Girodel - il tuo cavallo di battaglia - stavolta tornato dall'America e imprigionato, è semplicemente magnifico; la tua Diane e' adorabile e la sua madre/matrigna e' dir poco fantastica: una vera iena!
Ho amato anche il tuo Alain (e' in assoluto il mio personaggio preferito, come per te Girodel) e apprezzo molto il fatto che tu non l'abbia dipinto come rozzo e donnaiolo, come purtroppo spesso accade.
Fersen, invece, è il solito Lumacone (rido ancora), mentre Andre' si strugge per la sua bella ed augura allo svedesone di restare bloccato nelle Antille, preferibilmente colpito da una noce di cocco alla testa. Oscar, come al solito, si chiude in se stessa e si strugge (bellissimo il paragone con una mela acerba, ancora un po' acidula. Non l'ho dimenticato).
Che altro aggiungere?! Senza farti alcuna pressione, mi unisco all'appello di Messer Gral che ti chiede di pubblicare con più frequenza, perché la storia è bella e merita (così come "Cala Novembre").
Un caro saluto, Galla88 
Ps. Perdona se ho cancellato la recensione e l'ho ripubblicata qui, ma era il capitolo sbagliato.

Recensore Junior
16/08/21, ore 23:50

Solo per dirti che mi sei mancata, e poi per dirti 'brava', e per dirti che ci sono quando scrivi, gira la testa e mi vedi sulla porta, bello sorridente, a ringraziarti.
Fai quel che devi fare, ma non sparire per troppo tempo, ci porti il sole dell'estate e il bianco della neve. E una bella storia.

Omaggi devotissimi,

Sacrogral

Recensore Master
15/08/21, ore 18:28

Il Padre Guardiano riflette su Girodel, su Fleury e sul pasticcio che hanno combinato. Fleury gli sembra un piantagrane stizzoso mentre Girodel, tutto sommato, gli piace anche se non sa inquadrarlo né decifrarlo fino in fondo.
Girodel, intanto, tenta la fuga.
Il convento era una tappa o la meta definitiva del viaggio?

Alain e Diane colpiscono la fantasia di André.
André è tutto accartocciato su se stesso e capisce poco dei due fratelli. Di Diane, in particolare, non intuisce la profondità.
La ragazza è in cerca di una dimensione sua o, al massimo, di una boccata d'aria (il viaggio a Chartres). Vorrebbe essere libera, ma non sa neanche in cosa consista veramente la libertà.
André vive la vita degli altri, è quello della strada larga dove passa una carrozza non sua, si autocommisera e questo gli impedisce di capire gli altri. Una possibilità, però, se la dà, decidendo, prima, di andare alla serata degli artisti e, poi, di continuare la frequentazione dei de Soisson.

Oscar, invece, resta una mela perennemente acerba. Pensa a Fersen che non c'è, quasi si risente che André abbia provato a fare qualcosa per conto suo, ma, intanto, non usa l'invito che aveva in tasca (e la serata c'è stata anche senza di lei) e si fa preparare una brandina alla reggia.

Recensore Veterano
15/08/21, ore 09:52

Mi ha colpito il fatto che hai definito madamigella Oscar come una mela perennemente acerba. Mi ha fatto pensare a certi suoi tratti di acidità e supponenza, specialmente all’inizio del cartone animato. Persa dietro la sua sfavillante carriera militare e la devozione esagerata per la regina, ammirata da tutti ma in fondo sola.
Qui, intanto, un pochino ad Andre’ ci pensa.
Continuo a chiedermi se le strade di Girodelle e Diane stanno per incrociarsi e non sarebbe male proprio per niente! Adesso che lui è evaso e lei diretta a Chartres…
Un caro saluto, augurandoti buon ferragosto.

Recensore Junior

Ed ecco che questa volta il Walpe tira fuori un trucco che era già vecchio alle elementari e in cui solo quella specie di scimmia ammaestrata avrebbe potuto cadere. Il cazzotto mi par venuto bene e che valga una moneta d’oro, se vero è che non di solo pane vive l’uomo. Tixit, te la ricordi la parodia di quel mago? “Con la sola imposizione delle mani sono in grado di sporcarti colletto e cravatta”. Miglioro con l’arte del recensire?

Io la madre di Diane l’ho già vista. Però l’ultima volta aveva i capelli bicolori e portava pellicce di dalmata. Sarà una stortura, ma a me non dispiace. Non mi dispiaceva nemmeno Crudelia Demon.

E poi, madamigella, quell’invito, avrebbe potuto accettarlo, così vedevamo cosa succedeva. Ma la colpa è tua, non sua: perché non gliel’hai fatto accettare? Mi dirai: “Perché la storia è mia, cafone”. Giusto giusto. È che a forza di starci dentro, nelle storie intendo, si può fare confusione, si spostano i piani di realtà.

Fuori contesto: quella frase: “Le avrebbe di sicuro accarezzato le spalle con morsi leggeri”, un brividino me l’ha dato. Anche sorvolando sulla conclusione.

E quel padre Guardiano, spero tu lo voglia valorizzare. Ti sta venendo bene.

Dici che questa recensione è ancora più senza capo né coda del solito?

La sintetizzo: ti confermo che sto leggendo, e che ci sono, mentre la scrivi. Appassionato.

Sacrogral, umile e devoto

Recensore Master

La conversazione fra Diane e la madre è surreale. La donna distorce completamente la realtà, facendo credere che è Diane quella pazza e anormale. Occorre tenere in considerazione la differenza di epoca e le particolari regole dell'aristocrazia, ma il comportamento della madre è, in ogni caso, irrazionale e privo di buon senso. Qualunque sia l'epoca, un atteggiamento scialacquatore non può essere quello normale.
Gli uomini di casa (Alain e il padre) apprezzano/apprezzavano Diane e anche il Barone sembra una brava persona. Yolande pare una ragazza buona - anche se conta come il due di bastoni dove regna denari - e anche quelli dell'invito a Chartres dovrebbero essere per bene. La madre di Diane, quindi, non è la regola assoluta. Che sia una pazza che, come tale, non si accorge di essere nel torto?
Posso capire che il desiderio di vivere da soli fosse un poco originale per l'epoca e che Diane, così facendo, avrebbe chiesto al marito un notevole sacrificio economico oltre a indisporre la suocera, donna rigida e poco incline alla comprensione, ma approvare la "rieducazione" sulla figlia mi sembra crudele.
Non capisco se Madame de Soisson, conoscendo meglio il mondo e le conseguenze del mancato allineamento, si preoccupi per la figlia, ma con parole e modi sbagliati o se la stessa veda Diane soltanto come un peso e come una mina vagante per il benessere del povero Alain.
Anche Alain, del resto, è diverso dagli altri aristocratici decaduti. Perché Madame de Soisson non se ne accorge? Alain è abile nel dissimulare, vive da solo ed è più difficile da capire oppure Madame de Soisson è accecata nel bene e nel male? Ha deciso che Alain è giusto e Diane è sbagliata e prosegue caparbia in questa convinzione, adattando tutto al suo pregiudizio?
Il guaio di Diane è che vive in un'epoca in cui le donne avevano poche chances e lei, oltretutto, si trova in una situazione sfavorevole che non le offre troppe vie di fuga. Ora, l'unico alleato è Alain e non è poco, ma, se si sposerà, le saranno tutti ostili tranne Yolande che, però, conta poco.
Vedo, però, che sta iniziando a ribellarsi. Che il titolo della storia sia riferito idealmente al quadernetto sui gusti del fidanzato? Diane lo strapperà e riscriverà la sua storia dall'inizio?

André, intanto, ricicla l'invito rifiutato da Oscar, dandolo ad Alain e alla sorella. Anche André vive un'inedita fase di ribellione, ma Diane dovrebbe stare attenta: non si accantona Oscar tanto facilmente e lei rischia di diventare un temporaneo diversivo.

Girodel e Fleury sono parenti? Perché non avere la dote naturale dell'anticipazione è un difetto di famiglia? Oppure Fleury è parente di Oscar?
Quell'omuncolo di Fleury ha avuto ciò che si meritava, ma temo ritorsioni. D'ora in poi, farà viaggiare Girodel legato sotto la carrozza anziché sul tettuccio?
Povero maiale, pero!
(Recensione modificata il 01/06/2021 - 09:06 am)

Recensore Veterano
26/05/21, ore 00:29

Ho cominciato dalla fine, perché qualcosa me lo aveva spiegato qualcuna che ha una sua idea su ciò che leggerei volentieri e che devo dire : si sbaglia. E non tanto perché non ha inquadrato i miei gusti, ma perché quel che dice non trova riscontro in quel che ho appena letto.
Succede tanto. Per cominciare ho incontrato un Victor che é un incanto di disincanto, e che quando non fa interessantissime (e un po' profetiche) riflessioni sull'uguaglianza e il valore dei diritti universali e sulle mille soluzioni che la società civile offre per liberarsi degli scomodi (bellissima l'elencazione dei luoghi di detenzione divisi per categoria) riflette col padre Guardiano (la cui aria ribalda mi é subito piaciuta) di improbabili accoppiate santi/bevande oppure, disquisisce con il dottore (e l'immancabile padre Guardiano) su cosa voglia dire fare la cosa giusta, sui dilemmi morali… insomma! Si dicono un sacco di belle cose interessanti, e le parole wuando hanno spessore non son da meno delle azioni. Certo che é stato fortunato Vitor a incontrare il padre Guardiano, pensa se invece gli capitava uno come Peso Lordo… Aveva voglia di passare le giornate a domandarsi perché sognava il fratello invece che di passeggiare con Oscar… (certo che l'ha idealizzata parecchio…). Ma tornando a Peso Lordo come ti é venuto questo nome! Immagino abbia una storia che lo spieghi e che io non ho letto, ma provvederò…
Il dottore poverino, tanto intuitivo in medicina, e tanto sprovveduto innanzi a una battuta, non che fosse tenuto a sapere cosa facesse una donna Wyandot, ma masticare i mocassini… a quel punto il sospetto che Victor lo stava paraculando gli doveva venire…
Comunque alla fine Victor vuene a sapere quel che voleva (e quindi le chiacchiere son state proficue) e sembra inizi a pianificare… una fuga? Probabile, ma per andare dove e a fare che… e qui mi si aprono due strade: leggo subito i capitoli precedenti e traggo le mie conclusioni, me la prndo comoda, magari aspetto il tuo prossimo e vedo che succede, tanto tu mica sei lenta ad aggiornare…
Comunque, in conclusione (e te lo dico perché lo penso davvero ) sei sempre un metro sopra la media e le tue storie sono sempre piacevolissime. Il ritmo non conta o conta poco, quel che conta é la sostanza ed il fatto che quando inizi a leggere difficilmente stacchi.
Ed ora per colpa tua perderò un sacco di tempo… Donna di poca fede...

P. S. È stato bellissimo leggere e ritrovare il monastero, il fiume navigabile e tanti altri piccoli dettagli che creano il contesto e rendono vive le ambientazioni. Ah le soddisfazioni della ricerca! 😜
(Recensione modificata il 26/05/2021 - 12:43 am)
(Recensione modificata il 26/05/2021 - 02:10 am)

Recensore Junior
24/05/21, ore 00:00

Adesso forse dovrei bere un bicchiere di latte o una di quelle tisane pestilenziali che mi regala mio fratello fissato con la naturopatia, i fiori di Bach e tutta quella roba lì. Però mi hai detto che potevo restare, tuo ospite, finché non mi fossi o sarei annoiato. Io non mi annoio. Ho anzi trovato questo capitolo molto denso, oltre che di lettura agile, due qualità che non sempre si fondono.

Ho fatto due parole col Padre Guardiano – “Omnia munda mundis” gli ho detto, per farmi aprire; “Fresche l’òva” ha risposto lui, manzoniano. E mentre lo seguivo, mi è venuto in mente Francesco Nuti: “Il prosciutto cotto è fascista. Il salame è socialista. Il prosciutto è democristiano. La coppa liberale. I radicali? I radicali la finocchiona” Caruso Paskoski, di padre polacco. Ma poi mi devo mettere la faccia seria, perché mi accorgo che il walpe sta facendo sociologia e analisi politica, e sta in qualche modo studiando le basi, e le cause, della prossima Rivoluzione. Sembra aver le idee chiare. Anche su quello che ormai tutti si pensa – grande errore, per la Francia, il sostegno alle Colonie d’America, enorme errore. Ma lui deve essercisi arruolato così, come altri, un giorno, sarebbe andati nella Legione Straniera, vallo a sapere. Dimenticare la famiglia, dimenticare la patria, soprattutto dimenticare una donna. Io glieli direi, che non funziona mai: la distanza idealizza, la vicinanza fa cemento, quindi si dimentica solo quand’è il momento di dimenticare, mica prima, e nemmeno con un oceano a far da spartiacque. Ma ormai è tornato, che glielo dico a fare.

E poi sarà meglio restare in disparte, che adesso tirano fuori Tommaso d’Aquino e mi sento un po’ vacillare, e sarà meglio ripescare in vecchie soffitte: il doctor Angelicus, domenicano, Aristotele e poi la Scolastica, le cinque vie per dimostrare l’esistenza di Dio… come no, dove vado, messo così?
Comunque, Guglielmo da Baskerville era francescano, se può servire, e Guglielmo da Ockam era quello del rasoio che tranciava le entità ontologiche in sovrappiù. Che è come dire scegliere sempre la linea retta e non l’arabesco per unire due punti.

Ma se si facesse così, come si farebbe a scrivere i romanzi? E soprattutto, che accidente di recensione sto scrivendo?

Tixit, a me questo capitolo è piaciuto parecchio, io son sempre qui a leggere, anche se quella cosa degli eunuchi bianchi mi fa un po’ impressione.

Lo trovo in gran forma, il tuo Girodelle, che si mantenga.

E in finale di partita, ringrazio anch’io le ragazze che ti hanno fatto da correttori di bozze, e anche quella che non leggerà mai la storia ma è stata utile per i cavalli. Sarei curioso di vedere il tagliato, per amor di collazione, ma sguardi esterni danno sempre buoni frutti, per mia esperienza.

Omaggi devotissimi,

Sacrogral

Recensore Master
23/05/21, ore 06:56

Girodel è l'unico dei fratelli a essere rimasto in vita o, perlomeno, rintracciabile, ma non ha fatto un ritorno in patria da Piccolo Lord.
Non ho capito, ma, poi Pocahontas l'ha sposata o no? :-D Secondo me, era una storiella per scandalizzare il medico.
E' interessante la figura del Padre Guardiano che, secondo me, la sa lunga.
Il vecchio Girodel è un bel tipo: fa riportare a casa il figlio come un pacco postale, avvalendosi della società di spedizioni più scarsa in circolazione e, poi, manda il medico per verificare che non sia da buttare. Proverei a presentarlo alla madre di Diane.
Fino alla fine, comunque, una scarica di calci o qualche altra pena corporale a Fleury la rifilerei.

Recensore Master
22/05/21, ore 00:03

Tiziana cara, solo tu potevi prendere un personaggio secondario, maltrattato da mamma Ikeda e trasformarlo in un uomo che colpisce al cuore. E si Victor ti resta dentro, è un uomo che ha imparato a sopravvivere e ora deve imparare a vivere.
Come sempre sei perfetta nell'ambientazione storica, dei luoghi, delle abitudini del tempo.
Poi quando parli di diritti, del compiere la cosa giusta , sei incredibilmente brava, riesci sempre a toccare i giusti punti affinché il tuo lettore possa rifletterci sopra.
Grazie per il pensiero, per l'augurio spero di riuscire ad accontentarti. Un bacione

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