MIA nonna diceva che ogni arrivederci è un po' un addio, ché non sappiamo se rivedremo la persona che stiamo salutando.
Noi ne siamo straconvinti - non siamo forse CERTI di campare ancora e a lungo, giorno dopo giorno? - e infatti restiamo abbacinati se e quando la vita, quella con la dignità di maiuscola, decide di farci uno sgambetto. O uno scherzo da prete particolarmente atroce.
Tendiamo a dimenticare questo aspetto aspetto della vita - quella con la minuscola - come si fa col sapore amaro dello sciroppo di fegato di merluzzo, dell'acqua di mare o di qualcosa particolarmente viscido. È brutto, sgradevole, antipatico; perché guastarsi il sapore di una bella giornata con codesti pensieri?
Purtroppo, le fanciulle come ShunRei non hanno questo privilegio, ché loro devono affrontare ogni santo giorno la possibilità che il loro "Abbi cura di te" sia l'ultimo. E allora si constringono a tirare fuori il sorriso e un'espressione serena. Se i guerrieri vivono col respiro della morte sul collo, il cuore delle loro donne è una specie in via d'estinzione. |