Si comprende benissimo il rapporto di rivalità tra le due sorelle dovuto alle personalità opposte e alla chiara preferenza di Clitennestra e di tutti verso la figlia maggiore la prediletta. Agammennone nonostante si dica che i re preferissero eredi maschi sembra invece fortemente legato seppure in maniera diversa alle sue figlie. Vede Ifigenia come la sua principessa probabilmente da proteggere e da viziare, ed Elettra un po' come maschio mancato ma con cui poter parlare in un certo senso alla pari e prodursi in tutti quei passatempi che gli piacciono e che la figlia sembra apprezzare quanto lui. Ifigenia è la bellezza mentre Elettra è il cervello e lui le apprezza in egual misura e sa di poter contare a suo tempo su entrambe. Io mi sono sempre un po' vista nel quadro di queste sorelle come la piccola Crisotemi, ossia la spettatrice un po' outsider che non prende posizione, e che cresce all'ombra di due personaggi tanto ingombranti. Purtroppo in tutte le storie che leggo su questa famiglia il suo personaggio viene sempre trascurato. Vedo che la storia si è fermata qui ma spero che prima o poi riuscirò a leggerne il seguito

La figura di Ifigenia mi ha sempre incuriosita e devo dire che questo racconto in cui si narra di lei promessa sposa ancora bambina di Achille parte con buone promesse. Clitennestra sembra completamente votata al suo ruolo di madre e rivolge i suoi pensieri interamente ai suoi figli mentre al marito non molto a quanto pare, ed è forse già questo segno della spaccatura nel loro matrimonio che poi provocherà la loro fine come coppia. Ifigenia qui sembra raffigurata come la nobile, dolce, riservata ed innocente fanciulla, principessa ereditaria di una grande casta imperiale insomma come dovrebbe essere nell'immaginario colletivo di ciascuno di noi credo. Ma che questo invito nasconda secondi fini a questo punto mi sembra chiaro, e mi dispiace per la giovane principessa