Recensioni per
Indovina, indovinello! Cos'ha in serbo, il Cappello?
di Shireith

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
28/09/20, ore 20:54

Ciao... Questa storia è veramente veramente triste...
Leggendola ho pensato a quando Neville va a trovare Alice al San Mungo, quindi presumo che il mittente sia lui che scrive alla sua mamma. (anche se secondo me potrebbe essere riferito anche al padre, però visto che Alice è stata "conosciuta" dico Alice).
Bellissima davvero in ogni caso! Complimenti!

Recensore Junior
28/09/20, ore 16:40

Ciao!
Innanzitutto, ci tengo a farti i miei complimenti, perché questa storia è riuscita seriamente ad emozionarmi. Poi, ti dico che ci ho dovuto pensare un po’ prima di capire di chi si stesse parlando… all’inizio ho pensato ad Harry perché credevo che le urla fossero quelle di Lily, però non riuscivo a collegare gli altri indizi quindi ho scartato quell’idea.
È stato lo “sguardo vacuo”, quelle “ombre del passato che si muovono nel dolore” e, di nuovo, le “urla disperate” a portarmi ai genitori di Neville che, come sappiamo, sono stati torturati dai Mangiamorte sino alla pazzia.
Quella “lei” credo sia Augusta, nota per essere piuttosto severa con il nipote.
Dico, quindi, che si tratta dei pensieri di Neville rivolti ad Alice solamente perché nel libro viene messo in evidenza un momento tra loro due (ma potrebbe trattarsi anche di Frank e, di conseguenza, quelle urla essere di Alice!).
Complimenti ancora!
Alla prossima!

Recensore Master
17/09/20, ore 08:14

Ciao!

Perdona il mio atroce ritardo, ma ho avuto un sacco da fare in questi giorni. Ho letto subito la tua storia e ci ho messo un goccio ha trovare la tua soluzione, forse perché il dolore che certe parole mi hanno provocato mi hanno indirizzato immediatamente in quella direzione.
Io credo che il mittente di questa storia sia Neville e il destinatario la sua amata madre: ritorna un po' tutto, come il fatto di avere paura di vedere cosa vede lei, che è stata torturata, aver paura di sentire la risata agognante di Bellatrix e la nonna che lo sgrida, dicendo che non ci deve pensare.
E infine, quell'ultima frase: so che non è così, sa che non capisce ed è straziante pensare che una madre non può capire il proprio figlio a causa di una tortura del genere. Non lo so, ogni volta che leggo questa storia il cuoricino mi si stringe nel cuore e spero un po' di non averci preso.
Complimenti,
Sia ❤

Recensore Master
16/09/20, ore 12:59

Ciao, ma non so perché mi fosse sfuggita questa drabble. Perdona il ritardo. È molto bella e dolce.
A me viene in mente Neville che parla con sua mamma, la lei che lo sgrida è la nonna, la mitica Augusta che gli dice di non pensare al ricordo della tortura e delle urla (di Frank) che aveva sentito. Lo sguardo vacuo di Alice e l'incapacità di capire - vedere - il figlio è straziante.
Bravissima, molto toccante e commovente come drabble. <3
Un abbraccio
Sev

Recensore Junior
14/09/20, ore 14:58

Ciao! Sto cercando di mettermi in pari con le storie per l'iniziativa del gruppo. Parto con il dire che (sempre nell'eventualità che io abbia azzeccato) ho trovato la scena di una delicatezza commovente e bellissima; la traccia lasciava spazio a molte possibilità riguardo la dichiarazione d'amore, e credo proprio che tu abbia scelto di sublimare la forma di amore più eterna e pura possibile, ossia quella tra una mamma e un figlio. Sarà che di recente ho scritto la mia versione della tortura dei Paciock, ma già dalla prima lettura ho pensato che potesse trattarsi di una Neville/Alice. Neville racconta la sua vita ad una mamma che non può vederlo e non può condividere nulla con lui; gli indizi che mi hanno fatto aprire gli occhi sono stati il riferimento alla vita di Neville (lui che è così tanto insicuro di se stesso e pensa di ottenere pochi successi) ed in più il riferimento alle urla (che potrebbero essere quelle di Frank). Inoltre, il lei a cui si riferisce Neville potrebbe essere sua nonna Augusta: l'andare avanti cercando di non pensarci fa proprio tanto il genere di consigli che una persona pratica come lei potrebbe dare. Hai fatto un ottimo lavoro, complimenti.

Recensore Master
13/09/20, ore 00:41

Ok, a questa edizione credo di aver dato il meglio di me, quanto a risposte assurde.
La tua drabble mi ha davvero fatta penare, e tutt'ora non sono affatto certa di essere arrivata a una soluzione. Anzi, so di essere lontanissima, ma proprio non riesco a orientarmi, ma mi sono ripromessa di dare entro oggi le ultime soluzioni, quindi ci provo.
Non so perché, ma qualcosa della tua storia mi ha fatto pensare a un oggetto: questa sorta di incomunicabilità fra i personaggi mi ha dapprima portato a pensare a una dedica allo Specchio delle Brame, poi a qualcosa come il Pensatoio (che ha il pensiero sempre rivolto ai ricordi del passato), ma non riesco a far quadrare tutti i pezzi (e, soprattutto, non capisco chi sia questa "lei"). E allora mi sono concentrate su quelle sue urla disperate, e ovviamente ho pensato alle grida di Lily che Harry sente nella testa ogni volta che si avvicina a un Dissennatore. Ho pensato quindi che potesse essere una Harry/Patronus. Ma nessuno sgrida Harry perché si concentra sul Patronus, e tutta la parte finale non avrebbe il minimo senso.
Alla fine, pensando a dei personaggi che possono avere delle "urla" nel passato, e una lei pronta a rimproverare (anche in maniera metaforica, anche con uno sguardo da un dipinto), non so come ho pensato a Aberforth, a Silente e ad Ariana. E se Aberforth si rivolge a Silente senza che Silente lo veda, forse Silente è già morto, e dunque si tratta del suo ritratto.
Lo so che è una risposta folle, ma alla fine mi trovo a dare una risposta definitiva: biglietto scritto da Aberforth al ritratto di Albus Silente.
Ora posso andare a nascondermi nel mio angolo della vergogna XD

Recensore Master
10/09/20, ore 19:34

Ciao, Francesca ♥︎

Provo a buttarmi anche io con la (presunta) soluzione a questa tua drabble/indovinello. Non sarà una recensione lunga perché sono di corsa, per cui vado dritta al punto: penso che sia una lettera scritta da Neville al padre, Frank Paciock. E lo penso per quello "sguardo vacuo" e quell'incertezza che permea tutto il testo, come se appunto Neville non sia pienamente sicuro di essere compreso da chi ha davanti. Le ombre del passato possono riferirsi a ciò che è successo, e le "sue urla disperate" potrebbero essere quelle di Alice, madre di Neville e moglie di Frank, torturata insieme al marito. E quel "lei" che sgrida mi ha fatto pensare alla nonna Augusta. Infine, le "continue disavventure" e gli "sporadici successi" mi hanno fatto pensare a Neville e alla sua "scarsa fortuna" in ambito scolastico. Spero sinceramente di averci preso, ma in caso contrario è stato un piacere leggerti ♥︎

A presto, Marti

Recensore Master
10/09/20, ore 10:40

Ciao Shireith, eccomi a tentare anche io la soluzione al tuo indovinello!
La scena devo dire che mi è venuta in mente abbastanza subito: dovrebbe trattarsi di una visita di Neville ai suoi genitori dove lui racconta le sue giornate ma loro non possono davvero capire e neanche forse ascoltare in quanto impazziti. La lei in questione che gli dice di non pensarci sarebbe dunque la nonna Augusta. A questo punto, però, mi si è creato il panico: nello specifico, si tratta di Frank o Alice? Non ci sono indizi che possano farmi protendere per il maschile o il femminile e i due coniugi sono insieme al San Mungo. Tuttavia, ragionandoci meglio, credo che il dettaglio rivelatore sia in quel "sue urla disperate": rispolverando un po' gli eventi, mi risulta che Frank è stato catturato per primo e dunque non avrebbe avuto modo di sentire le urla di Alice (in quanto già pazzo quando la torturano, e invece quando viene torturato Alice è ancora "salva"), mentre è vero il contrario.
Dunque, vado con: da Neville Paciock a Alice Paciock.
Spero di avere indovinato, e in ogni caso complimenti per la drabble che è molto malinconica ma racchiude una profonda e ineliminabile dolcezza.
Alla prossima!

Recensore Master
08/09/20, ore 16:32

Ciao cara **
siccome ho deciso che voglio complicarmi la vita e provare ad indovinare anche io, ho deciso di buttarmi a capofitto sulla tua drabble e... prima di tutto faccio la persona seria e poi switcho in modalità "Detective Pikachu".
Ho amato questa drabble, ma ho amato più di tutto l'uso della prima persona. E' una prima persona che racchiude malinconia, dolcezza, occasioni perse e solitudine. Ingiustizia.
Si avverte quel senso di immedesimazione che un po' si vuole provare per capire, un po' non si vorrebbe provare per non sapere. "Non mi è dato saperlo", dici e questo appunto fa credere che questo qualcuno che parla ha perso troppo, ma non vuole dimenticare, non vuole lasciar correre e non vuole non pensarci.
Dunque io ho pensato a Neville e Frank. Gli elementi che me lo hanno fatto pensare sono stati "Io ti vedo, ma tu non vedi me", segno che è al San Mungo e Frank è presente col fisico ma non con il corpo.
"Sagome confuse che si muovono nel dolore", e parli del passato... dunque dove si fermano i ricordi vigili di Frank. Le sue urla, parla quasi sicuramente di quelle di Alice, che ha udito durante le torture. e l'altra lei di cui parli è la nonna di Neville, che lo sgrida e per il suo bene gli dice di non pensarci.
poi: Vorrei credere che tu capisca – so che non è così. vorrebbe... la sfortuna di Neville (nel caso si trattasse davvero di Neville e Frank) è che ha ancora i suoi genitori vivi e vegeti, ma questi non ci sono davvero. Sono in un limbo. Ci sono e non ci sono, ma quell'oblio è irreversibile.
Dunque, se davvero si tratta di loro, ti faccio i miei complimenti per come hai gestito la drabble e la sua profondità, se non sono loro prenditi comunque tutti i complimenti, perché mi hai distrutto con una delicatezza infinita.
È stato un modo per leggerti, e sono felice di averlo fatto con questa piccola drabble ♥
Un abbraccio
Miry

Recensore Veterano
07/09/20, ore 18:54

Ciao!
Leggevo sul gruppo che questa è la tua primissima drabble indovinello e, insomma, io ne sarei davvero fiera, fossi in te. Hai scritto una drabble veramente toccante e... bella. Semplicemente bella.

Ora, prima di divagare, passerei a quello che ci si aspetta da me: tentare (!) di indovinare i personaggi celati dietro questo testo.
Ecco, il mittente di questo messaggio dolce e malinconico, disperato e rassegnato (vedi perché dovresti esserne fiera? Guarda un po' tu quanto sei riuscita ad inserire in così poche parole) credo che sia il tenero Neville, magari in una delle sue visite ai genitori, al San Mungo.
La "lei" che lo sgrida credo sia la nonna Augusta, donna fiera e dai modi severi e perentori.
Ho sempre pensato che il destino dei Paciock fosse uno dei più terribili, all'interno della saga, e qui - in una manciata di parole - io ho ritrovato tutta la difficoltà di un ragazzo costretto a crescere con genitori "vivi", che può toccare, ma inevitabilmente al di là della sua portata; persone a cui non può non voler bene, ma che - e qui c'è tutta la drammaticità inesprimibile della sua situazione - non lo vedono ("tu non vedi me").
Ecco, riguardo al destinatario, so che mi tocca sceglierne uno - o Frank, o Alice, stando alla mia teoria - e sono un po' in crisi poiché, non potendomi aggrappare ad alcun dettaglio che ne riveli il sesso, andrò un po' a fortuna (fortuna che, di solito, non ho mai). O meglio, mi baserò su quel "Le senti ancora, quelle sue urla disperate?" che, non chiedermi perché, mi fanno pensare a Frank che, durante la tortura, ascolta le urla di Alice. Per questo, la mia teoria definitiva è: il mittente è Neville che parla col padre Frank.
Ecco, non so se ci ho preso (ho questo brutto vizio di fiondarmi sulle cose!), ma sappi che mi è piaciuta tanto: ho avvertito pienamente, in maniera palpabile, tutta la rassegnazione e la sofferenza di chi si ritrova dietro un valico insormontabile, hai trasmesso il dramma dell'incomunicabilità in una drabble e, semplicemente, ti faccio i miei complimenti.
Un bacio!
(Recensione modificata il 07/09/2020 - 06:58 pm)

Recensore Master
07/09/20, ore 18:52

Buonasera cara 💙!

Come promesso eccomi qui.
Inizio con il dirti che non credo che questa drabble sia scontata, affatto; contiene la giusta dose di indizi e avendo in mente la scena ci si arriva, scena che ho riletto non troppo tempo fa – assumendo di aver indovinato la soluzione, naturalmente.
Ritengo che la voce narrante della drabble sia Neville Paciock, rivolto a sua madre (a onor del vero il genere non è specificato quindi potrebbe essere il padre come la madre, ma – forse per la scena della carta di caramella – sono incline a pensare sia lei).
Le "sue" urla disperate immagino siano quelle dell'altro genitore, mentre la "lei" che sgrida e impartisce ordini è Augusta Paciock.
Trovo la drabble, premessa questa soluzione (ma immagino che lo sarebbe comunque), molto dolce e al contempo tristissima.
C'è tutto l'amore di Neville per i suoi genitori, il rimpianto per non essere visto di rimando.
Come dice Silente esistono cose peggiori della morte e temo proprio che il destino spettato ai Paciock rientri tra queste.

La drabble, stilisticamente e contenutisticamente parlando, mi è molto piaciuta! Apprezzo sempre il tuo stile.

Un bacio, alla prossima!
Mari🐿