Una poesia storica molto interessante e completa. Se scrivessi nelle introduzioni di cosa parlano le tue poesie, in compenso, attireresti molti più lettori, secondo me! |
Buona sera, |
Ho camminato per Ferrara sotto la statua del Savonarola mille volte e sempre quando la guardo il suo aspetto severo mi da un brivido alla schiena. Non ho mai letto i suoi scritti, ma la tua poesia sarà provvidenziale perchè mi spinge a scoprirlo e a colmare la mia profonda ignoranza... Come sempre dimostri di avere una conoscenza enciclopedica. Sempre bravo! |
Ciao Francesco, continuano con le tue poesie, le riflessioni sulla Storia, che possono essere quanto mai attuali con i tempi moderni che stiamo vivendo. Questa volta ci trasporti nella Firenze di Lorenzo il Magnifico e di Gerolamo Savonarola, il frate domenicano compenetrato nella sua dottrina. Egli non amava le “mollezze” come tu le hai definite, e forse qualche bel sermone infuocato avrebbe potuto scuotere le coscienze soprattutto di certi ambienti. E in effetti così fu, ma anche l’ambiente papale ne era stato toccato nelle sue fondamenta che rischiavano ad ogni predica e invettiva di franare miseramente. Così il papato ci ha messo una pezza e con un editto ha condannato il Savonarola e i suoi seguaci per eresia bruciandoli sul rogo in un luogo simbolo di Firenze. Papa Borgia tentò così di far scomparire dalla faccia della terra il Savonarola, pensando che distruggendo lui fisicamente anche le sue ideologie sarebbero andate perdute, estinte nel limbo dei tempi. Chissà se ai giorni nostri un predicatore del calibro del frate, opportunamente contestualizzato, basterebbe a riportare in auge la concretezza che tanto ci manca nel quotidiano, sempre volti ad ascoltare una società edonista che non ascolta mai se stessa? Anche questa volta ci hai posto di fronte ad una riflessione chiamando in causa personaggi di un tempo perduto per guardare al nostro tempo. Un caro saluto e buon inizio settimana. |
Caro Francesco in questa tua poesia ci fai tornare indietro nella Firenze della metà del 1400, attraverso Lorenzo de' medici anche detto, Lorenzo il Magnifico. |