Caro Francesco, continuano le tue incursioni nella Storia, alla scoperta, o anche alla riscoperta, di personaggi che, in qualche modo con il loro passaggio, hanno lasciato qualcosa. Nel caso specifico ci porti nel mondo del conte di Cagliostro. Personaggio interessante quanto oscuro, dedito si pensava anche alle arti divinatorie. Spacciandosi per guaritore ed indovino era entrato nel cuore della popolazione che lo acclamava perché un poco portava sollievo alle sue pene. Si è fatto conoscere per questo lato del suo carattere, oltre anche per essere un abile affabulatore, in grado di entrare nelle grazie di personaggi facoltosi, fino a quando, dopo aver girato in lungo e in largo varie capitali europee, incappa in un “guaio” che lo porterà direttamente a venire imprigionato con una condanna a vita che lo vedrà prima impazzire e poi morire. Un simile personaggio, con il suo savoir faire, avrebbe potuto ben amalgamarsi con alcune delle persone che frequentano il nostro tempo, si sarebbe potuto trovare a nuotare in quell’acquario, dove si aggirano pesci dalle varie dimensioni, e dove ognuno tenta di mangiare l’altro per i propri fini. Anche questa volta raccontandoci uno stralcio di Storia ci hai fatto riflettere e chissà perché mi viene sempre da fare un paragone con la società del momento. Un abbraccio se permetti te lo do io questa volta. |
Buona sera! Non conoscevo assolutamente la storia di quest'uomo avventuroso! Sei riuscito a incuriosirmi ed avvincermi a tal punto che vado subito a far ricerche su di lui!! Posso chiederti una spiegazione degli ultimi due versi? In che modo Dumas è collegato a tali peripezie? Ammetto che "Il conte di Montecristo" è il mio libro preferito, dopo ovviamente "I miserabili!“! A presto! Jean |
Caro Francesco, mi sorprende con piacere trovare questo personaggio nelle tue poesie. |
Buona sera, |