Recensioni per
Sangue nefasto
di Joy

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
28/09/20, ore 15:55

Bene, adesso sta a me, dirti perché amo ciò che scrivi.
Premessa, importante: non si tratta di un... senso di dovere.
Io non riesco a leggere ciò che non mi piace. Quindi non pensare che si qui perché tu, per prima, sei stata tra le mie parole. Quello è solo il mezzo col quale, fortunatamente, ti ho conosciuta.

Ah, premessa due: sia santificata questa challenge che ti ha portata ad un Sam!Sick. La me ne è entusiasta. Non riesco ad entrare, nelle ff con Dean!Sick.
Lo so, sono una lettrice pallosissima.
Ma sia lodata la Now it's your turn Challenge, sempre.

Partiamo dall'argomento.
Il periodo - lunghissimo, brevissimo - in attesa che arrivasse il giorno in cui Dean sarebbe morto.
Ecco.
Tra tutte le scene che hai descritto, tra le varie, piccole, pungenti, dolorose tracce della sofferenza di Sam che hai seminato lungo il racconto - "...l'incubo che sta vivendo è la realtà." o "ma la mano di Dean resta comunque sulla sua. E Sam, certo, non ha intenzione di rinunciarci prima del tempo." - raggiungiamo l'apice, la spiegazione, il culmine - il punto di frattura dei nostri cuoricini, insomma -, quando le lacrime di Sam cascano, senza che lui possa impedirlo.
Ed è una scena bellissima.
Perché è autentica.
Dean che esce dal bagno, parole leggere, poi lacrime che straripano e Dean che si blocca.
C'è una concentrazione di emozioni in quella scena quasi illegale, ecco.
Sam che non vuole perderlo, Sam che lo perderà, ma non può dire nulla, perché è Dean, che morirà e lui dovrebbe essere quello forte, ma finisce per essere quello 'che non riesce mai a ricambiare il favore'.

Ecco, la mia scena del cuore, qui dentro, è stata questa.
Adesso, in ordine casuale, altre cose che ho apprezzato.

Lo sguardo di Dean.
L'ho apprezzato, ammirato.
Tu hai una cosa che manca a me: la capacità di entrare in entrambi i personaggi.
La scansione che Dean fa a Sam quando lui esce dal bagno, intercalata da domande che gli fanno guadagnare tempo, è talmente IC che potrebbe tranquillamente essere una scena presa dal telefilm.
Giuro, sembra di vederlo.
Davvero, brava.

"...non riesce a dire a suo fratello ciò che gli chiude la gola da quando è tornato in vita."
Mi è piaciuta tanto questa frase perché: siamo in contesto di frenesia e dolore.
Sam non è solo, in camera, a rimuginare.
E' nel pieno di una lotta - di una ferita - e mentre la vista si scioglie - e tu hai reso la confusione in maniera superba - Sam non riesce a non pensare che a quello. Perderà Dean.
Quanto dolore c'è, dentro quel ragazzo? <3

Ecco, Joy, credo di aver, più o meno finito.
Voglio ringraziarti, per avermi fatto leggere qualcosa di bello.
Tu mi hai detto che forse ti manca qualcosa, nell'interpretazione dei tuoi Sam e Dean.
Che forse, seguono la direzione dell'amore, di una relazione sbagliata, forse no, non ti è ancora chiaro.
Io posso solo dirti che qualsiasi interpretazione tu ti senta di dargli, anche diversa da una storia a un'altra, va bene.
Va bene perché è quello che ti dicono le emozioni dei tuoi personaggi in quel momento.
Poi, magari, un giorno, ti farai un'idea chiara e loro rimarranno sempre gli stessi.
Per ora, posso dirti, in entrambe le tue ff che ho letto, seppur di diversa natura affettuosa, sia Sam che Dean avevano tutto ciò che dovevano avere. E hanno dato tutto ciò che dovevano dare, a noi che li abbiamo letti.

Ancora grazie, Joy.
Un abbraccio,
Dragonfly92

Recensore Junior
28/09/20, ore 02:09

Ciao Joy... piccoli quadri che dipingi quasi staccati l'uno dall'altro ma poi li unisci, capoverso dopo capoverso, a comporre la tua personale galleria d'arte, a... tema.Quadri perchè usi questi paragrafi brevi, questi dialoghi corti, essenziali. Eppure in poche righe riassumi un' emozione, un sentire, riesci a creare un'immagine. A volte è un ricordo, altre volte un ambiente. E io così mi muovo su quel terreno consacrato reso appiciccoso dal sangue di Sam, cerco conforto in quella madonna dagli occhi sbiaditi e alla fine mi lascio avvolgere dal "mantello grigio e perlaceo della nebbia che rende la terra uguale al cielo". Poi dal cimitero passo in quel motel, indossando gli stivali fradici di Dean, incurante di una moquette troppo vissuta per temere le gocce di pioggia. Entro in quella stanza che odora di Dean,dei suoi ricordi, delle sue debolezze, del suo passato e del suo presente che sa di avere un termine, una scadenza.  Ma non se ne parla se non in quel semplice scambio di battute:
“Non voglio perderti” gli dice, invece.
“Neanch'io, Sammy” gli risponde pronto suo fratello

E lo sanno entrambi che non si riferiscono alla ferita...quella guarirà ma, il patto fatto da Dean, non è roba da risolversi con un'antibiotico e una pomata.
Poi c'è quel momento fatto di lacrime non trattenute, di parole non dette ma che il lettore riesce quasi a sentire urlare... di mani che indugiano l'una nell'altra, di una cura attenta e premurosa che si snoda attraverso i gesti lenti di chi non vuole rassegnarsi a un destino segnato . E allora mi fai entrare in punta di piedi in un altro ambiente stavolta non fisico...è l'anima di Dean, è l'anima di Sam, ognuno con la propria sofferenza, angoscia, il proprio modo di reagire. E poi il cuore si lascia attanagliare dalla concretezza di quell' incubo che Dean tenta di sminuire,dando la colpa alla febbre, cercando di convincere Sam... ma Sam sa che quella "febbre" non avrà pace, ancor meno se, accanto a lui, non ci sarà più l'unica persona capace di riportarlo alla realtà. Descrizioni, odori, sensazioni tattili, sentimenti, ricordi, paure per il futuro si intrecciano con maestria e senza fronzoli Joy. Per me, che sono inevitabilmente prolissa (e a volte infastidisco persino me stessa per la mia lungaggine!), il focalizzare, incastrare tutto così bene, in questi periodi che sembrano stelle sparse in un cielo nero...mi fa ammirare il tuo modo di scrivere, diretto e netto. Perchè poi alla fine i puntini luminosi si uniscono, il lettore traccia coordinate che tu hai appena abbozzato e il cielo s'illumina a giorno! E allora ogni frase ha un senso, un significato profondo e anche quel desiderio di mangiare come "persone normali" diventa la voglia di una serenità troppo a lungo negata. A volte, la volontà di ritrovare la speranza, passa anche per un semplice “Pancake”.

Grazie! Brava! Alla prossima!
 

Recensore Junior
26/09/20, ore 13:38

Eccomi qui, finalmente nel weekend, a recensire questo piccolo gioiellino che come ti dicevo sul gruppo, praticamente include tutti i miei kink principali, ed era praticamente impossibile per me non apprezzarla - sia dal punto di vista narrativo, che dal punto di vista dei contenuti.
Sono pessima nelle recensioni, questo penso ti è già chiaro, perché difficilmente riesco a mettere in parole le emozioni che qualcosa mi fa provare. Posso solo dire che il rapporto tra Sam e Dean che descrivi nelle tue opere è quanto di più ci si possa avvicinare alla vera essenza di questi personaggi - è come vederli vivere attraverso le parole sullo schermo, poche parole a dire il vero, perché a te non ne servono molte per descrivere tutto ciò che c'è da dire, e la semplicità con cui riesci a connettere il cuore dei personaggi al cuore dei lettori è disarmante.

La parte dell'incubo (incubo compreso) è talmente coinvolgente da provocarmi un insolito moto interiore - e non è qualcosa che provo facilmente leggendo un brano, solitamente, per avere un simile effetto, ho bisogno di immagini: e tu, queste immagini, le crei. Ed è davvero un dono. Riesco perfettamente a vedere l'ambientazione palpabile di questo sogno, il percorso di Sam è sotto i miei piedi, la nebbia nei miei occhi, le lanterne, i mattoni - bellissimo. Per finire con Sam che confuso, si risveglia tra le braccia di Dean e gli odori, il calore, tutto diventa praticamente parte del lettore.
Non sono fanfiction quelle che scrivi, sono esperienze sensoriali a 360°. Non so come tu faccia, ma hai davvero tutta la mia ammirazione.
Il tormento di ciò che è imminente si sente in ogni singola parola, di cui, ripeto, fai un uso eccelso. La scena finale, è un colpo al cuore. Sam che proprio non riesce a trattenere le proprie emozioni, la disperazione di dover presto dire addio a suo fratello e l'incapacità ormai evidente di riuscire ad evitarlo è palpabile. Non c'è niente fuori posto, niente in eccesso. E' tutto lì, come se questa storia non fosse una storia ma una sorta di scultura, un'opera su cui tutti i dettagli si incastrano alla perfezione.
Sono assolutamente consapevole che questa recensione apparirà come una sorta di flusso di coscienza, ma è praticamente il mio inconscio a parlare.
Splendida, non ho altre parole per definirla. Splendida.

Recensore Master
22/09/20, ore 03:17

Ciao,
Innanzitutto una cosa che amo del tuo stile è che procedi per immagini e per sensazioni ed è assolutamente meraviglioso ciò che viene fuori. Ho un debole per le prime tre stagioni oltre che per il pre-serie, quindi per me hai vinto tutto anche sul contesto.
Dunque, qualsiasi momento di felicità o di quiete della terza è macchiato dalla certezza della morte di Dean, una certezza che diventa opprimente e angosciante su entrambi e soprattutto su Sam. Sei stata molto abile nel dipingere il suo disagio, il suo problema di fondo nel poter anche solo immaginare che suo fratello che c'è sempre stato - nella sua infanzia, nella sua vita - possa non esserci più.
Mi piace anche il plot centrale e questa ferita nascosta, questo voler reprimere il dolore forse anche per godersi quelli che crede essere fra gli ultimi momenti con suo fratello - e l'ho sentita l'occhiata di rimprovero di Dean quando lo sgrida per averglielo tenuto nascosto. Mi ha fatto una grande tenerezza quell'ammissione reciproca di non voler lasciare l'altro quando Dean si prende cura di lui. Ho amato il voler preparare una cena normale di Dean per creare in Sam almeno un'illusione di serenità, nonostante quest'ombra che grava su entrambi.
Per il resto, le emozioni di entrambi sono rese così bene, così come le immagini che si rincorrono nella testa di Sam - fra incubi e realtà - che non so cos'altro dire se non farti, come sempre, i miei più vivi complimenti.
Alla prossima,
Desy