Recensioni per
Come una magia
di Mari Lace

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/05/23, ore 11:12

Ciao!
Passo a lasciarti il commento sullo stile scritto in occasione della challenge Riflessioni sulla scrittura.
La scrittura è attenta e pulita, la lettura procede scorrevole fino alla conclusione.
L’autrice adotta un registro medio e le scelte lessicali sono idonee e ponderate sul punto di vista del personaggio: la focalizzazione è su Cuthbert e dunque “date, regole e avvenimenti”, “creature concrete e verificabili”. Similmente, i dialoghi presenti risultano molto credibili, coerenti con il parlato. La penna non rischia con espressioni molto particolari o ermetiche. Anche il periodare, mai eccessivamente complesso e contorto, contribuisce affinché il racconto guadagni in leggibilità.
Sono presenti poche ripetizioni in un testo relativamente breve (“occhi”), si nota comunque in generale una certa attenzione a evitarne di superflue, perlomeno tra parole molto vicine tra loro che balzerebbero subito all’occhio.
L’autrice predilige l’utilizzo del corsivo per evidenziare singoli vocaboli (“lei”) o brevi espressioni (“Lo era”), oltre che per isolare alcune sequenze narrative. Con queste c’è un approccio anche su un piano visivo, con la scelta di allinearle a destra.
Voglio inoltre aggiungere che ho apprezzato molto l’originalità di questa storia, a cominciare dalla scelta dei personaggi, che interagiscono tra loro in un modo molto naturale e credibile. Non è una flash che mi aspettavo di leggere, ma funziona, ed è stata una lettura piacevolissima!
Alla prossima!
Legar

Recensore Master
10/05/23, ore 20:33

Ciao! Ti lascio il commento della prima fase:

Mari Lace - Come una magia
Pg: madama Bumb e il prof. Binn
Vibes: malinconico all'ennesima potenza
Commento: lo stile ha qualche ricercatezza come corsivi e allineamenti diversi; i paragrafi sono separati solo da uno spazio. Il lessico è semplice ed incisivo ma colpisce dritto al punto: da lettore sai dove punta la storia ma non sei comunque pronto alla malinconia finale, che pervade tutto in un solo istante, effimero come un ricordo. Mi sembra lo stile adatto ad una storia del genere.

Recensore Master
10/05/23, ore 20:03

La cosa assurda è che ero convinta di aver già recensito questa storia (e tutte quelle della prima fase di Riflessioni sulla scrittura, invece no, quindi eccomi a rimediare!). La cosa assurda, però, è anche come tu sia riuscita a farmi trovare credibile una coppia che a priori avrei bocciato, perché non avrei mai creduto di poter trovare interessante o appunto credibile una dinamica tra questi due personaggi.
Invece ha senso, ed è bellissimo il rapporto che costruisci in così poche parole, dove a trovarsi non sono due corpi, ma due anime, due affini. Insomma, questa storia mi è piaciuta tanto e rientra di certo tra le più originali (in senso assolutamente positivo) che abbia letto su questo sito.

Arrivando al commento stilistico, ciò che più mi colpisce di questo testo è la semplicità con cui si racconta: la voce narrante è “immersiva”, un tutt’uno con le parole e le vicende narrate, e dà la sensazione di conoscere ogni aspetto del personaggio protagonista – pur in presenza del tempo presente, infatti, il testo non dà l’impressione di formarsi assieme agli avvenimenti, ma di esserne successivo e di conoscerne già l’epilogo. Nell’insieme, è uno stile che trovo molto comunicativo, perché l’impressione è che il suo scopo primario sia proprio quello di raccontare la storia in sé – non le emozioni, ad esempio, quelle la voce narrante le affida ai lettori e alla loro percezione; né impartire una morale, perché la voce narrante conosce, racconta, ma non giudica mai.
Un altro elemento che trovo caratterizzante è il ricorso dell’allineamento a destra del testo per segnalare salti temporali sia riferiti al passato (segnalati dal corsivo) che al futuro: l’ultimo paragrafo di testo alterna passato e futuro – un futuro inteso come salto in avanti rispetto al presente protagonista del racconto – e così facendo focalizza l’attenzione su una conclusione che racchiude il cuore dell’intera flashfic.
Un ulteriore escamotage stilistico di cui ti avvali è poi l’uso del corsivo per evidenziare parole significative; non vi ricorri spesso, ma è proprio la parsimonia a valorizzarne l’uso.
In ultimo, mi ha colpita a livello sintattico l’espressione “Ciononostante, per Rolanda prova preoccupazione più di una volta: mentre studenti vengono pietrificati da una creatura misteriosa e assurde leggende occupano le menti dei ragazzi; mentre i Mangiamorte, creature fin troppo concrete e verificabili, prendono possesso della scuola e Rolanda non ride più.”, perché se già è raro vedere utilizzato il punto e virgola, lo è ancora di più vederlo preferito alla virgola in una struttura a elenco introdotta dai due punti – un insieme che, riprendendo il discorso sul valore comunicativo del testo, mi conferma che per te  la chiarezza espositiva sia un elemento stilistico fondamentale (e qui aggiungo che la conferma è certezza!).

Ulteriore parentesi perché sì: quello di questa storia è un titolo che associo a te, non quell'altro (!), che come puoi notare non ho ancora dimenticato per tutti i ragionamenti che mi ha spinta a fare!
Grazie di nuovo per aver preso parte alla challenge e complimenti per questo racconto, un abbraccio!

Recensore Master
10/05/23, ore 17:52

Ciao, cara!
Passo a lasciarti il commento scritto per la prima fase di Riflessioni sulla scrittura.
La narrazione si divide in due parti, sulla sinistra quella più discorsiva in cui descrivi il presente e la situazione in cui versa il protagonista, e sulla destra il passato, i ricordi, ciò che spiega come mai quel rapporto di amicizia fosse così importante.
Ho apprezzato in maniera particolare che tutte le frasi che coinvolgono “lei” e i sentimenti che suscita nel fantasma siano relegate oltre il trattino, quasi come fossero volutamente discoste dalla narrazione principale (quasi come se il protagonista stesso le tenesse lontane da sé, anche se soltanto un poco, come qualcosa a cui cerchi di non pensare troppo).
Un altro aspetto che mi è piaciuto proprio tanto è tutta la serie di immagini legate ai “fatti” in contrapposizione con tutto ciò che è indefinito (predizioni, futuro incerto, assurde leggende e così via). Non solo rappresenta molto bene la personalità di Ruff e tutto ciò che sappiamo di lui, ma è anche ciò che gli impedisce di usare tutte quelle frasi romantiche mentre lei è in punto di morte (un aspetto triste, ma coerente, anche a livello stilistico).
A presto!

Un bacio,
Mary
 

Recensore Master
30/11/20, ore 11:54

Eccomi, finalmente eccomi. Questa storia mi attendeva da tanto di quel tempo che ormai aveva perso le speranze, immagino.
 
Ci tengo a una serissima precisazione: ovviamente il promettente nuovo Cercatore di Grifondoro è Charlie, per me, mi spiace ma non accetto altre interpretazioni (ovviamente c’è un ampio salto temporale con il seguito, ma è andata così nella mia testa).
Bene, fatte queste doverose premesse, passo a parlare della storia. Lo sai, ma ho semplicemente amato tutto il concept che sostiene la storia: ho amato l’idea di far interagire un’umana e un fantasma, ho amato l’idea di farli innamorare l’uno dell’altra e creare una storia dove l’amore supera tante cose, prima di tutte la morte e nemmeno a livello figurato, ma nel modo più concreto possibile. E non so quanti altri sarebbero riusciti a mettere insieme proprio Binns e Rolanda in modo tanto credibile e perfetto, per cui credo che i complimenti a riguardo non potrò che farteli a ripetizione.
È bellissimo come hai giocato col renderla la prima a interrompere Binns e porgli domande, ribaltando la convenzione per cui lui sarebbe il professore più noioso, abituato solo a studenti addormentati (ma che poi, a Storia? Sono folli gli studenti di Hogwarts…), e facendola quindi spiccare agli occhi dell’insegnante, che allora per la prima volta si concede a propria volta di dare attenzione a uno studente (ecco, capisco avere infinità di studenti alle spalle, ma anche lui che non ricorda i nomi…). Hai piegato il canon per rendere impossibile che lui la scordasse, e hai reso perfettamente credibile che il professore più disattento di Hogwarts agli studenti si interessasse proprio a uno di questi.
Ma, se la domanda di Rolanda apre la possibilità di un’interazione tra i due, è sempre il suo ritorno in qualità di collega di Binns a segnare il punto di svolta nella loro “storia”. Ho amato come fosse lei a spingerlo a vivere, ad andare oltre le nozioni certe e sicure che stanno nei libri, quelle certezze dietro cui Binns cerca di nascondersi e mettersi al riparo da una vita che vita non è forse davvero mai stata, prima, se nemmeno si rende conto un bel giorno di essere morto e continua imperterrito la propria esistenza tra libri polverosi e rivolte di Goblin. E credo che davvero nessuno meglio della tua Rolanda potesse spingere Binns a questa nuova vita: è una Grifondoro, è assetata di vita, di emozioni, di adrenalina, come la sua passione per il Quidditch suggerisce, me la immagino voler vivere al meglio ogni istante. E davvero una persona simile potrebbe avere in sé tutta la vitalità per riscuotere dal torpore anche un fantasma e trascinarlo nei colori della vita.
Belli anche i due momenti più tragici della flash, quando entrambi temono per l’altro e non hanno modo di poterlo davvero difendere: credo che poche cose siano terribili come l’impotenza di fare qualcosa per la persona amata, soprattutto se questa è in pericolo di vita (o di pietrificazione). Il sentirsi inutili è forse uno dei sentimenti più soffocanti, soprattutto se si tratta di inutilità nei confronti dell’amato.
E poi, la fine. Per me è perfetta, anzi, perfettissima: per la Rolanda che hai costruita, rimanere come fantasma sarebbe stata forse una contraddizione di quello che è – o era, ormai –, per cui ho trovato perfetto che scegliesse di andare avanti, anche se significava perdere la possibilità di rimanere sempre al fianco di Binns. Non sarebbe stata lei, e allora questo amore le avrebbe tarpato un po’ le ali di essere veramente se stessa e scegliere di compiere quell’avventura che l’altro ha avuto il timore di affrontare: è stata proprio Grifondoro fino alla fine.
Però – perché c’è un però –, potevi anche essere magnanima e concedere che Cuthbert le dicesse quelle cose, che lei era il suo colore nella vita o che aveva reso la morte più bella e viva della vita. Va bene, è dolce dirle anche che gli mancherà, però… lei è stata molto più esplicita sui propri sentimenti, dicendogli che era l’unico a guardarla come una magia. E vabbè, il coraggio di esporsi non è sicuramente una dote di Binns, è coerente e maledettamente perfetto anche questo, mannaggia a voi due.
La chiusa mi piace moltissimo, e non ti preoccupare, si capisce chiaramente.
 
Bellissima, davvero, e scusa il tempo immenso che ci ho messo per giungere a recuperarla. Grazie di aver assecondato la nostra follia e averla scritta, sei stata perfetta.
 
Un abbraccio,
Maqry

Recensore Veterano
25/09/20, ore 10:27

Sono... estasiata
Insomma, neanche nelle mie più rosee aspettative mi sarei immaginata qualcosa di così bello per questi due, ma sono proprio contenta che tu abbia sfruttato il prompt di "A scatola chiusa" per approfondire questa coppia, perché ti sei servita della consegna in maniera fantastica. Sei stata bravissima!

Dunque, parto sottolineando quanto io abbia adorato i piccoli dettagli che collegano questa storia alla famosa drabble indovinello da cui è partito tutto: gli occhi di lei, i segni del Tempo che si rincorrono sul viso della donna mentre lui resta immutato.
Ecco, è proprio l'elemento "Tempo" che mi fa impazzire; vi avevi solo accennato - giustamente - nel caso della drabble, mentre qui lo hai approfondito e ho amato alla follia come tu l'abbia usato.
L'idea di una Rolanda che  "irrompe" nella monotonia dell'esistenza di Cuthbert e rimette in moto il suo tempo costituisce una delle descrizioni più potenti dell'amore che abbia mai letto, qui su EFP: naturalmente, in virtù della condizione di fantasma di lui, questo discorso del tempo che riprende a scorrere assume una valenza tutta diversa - letteralmente "fuor di metafora" - e... insomma, è stato geniale da parte tua. 
Infine, sempre per quanto concerne il Tempo, ho amato questo punto: 
"Il suo tempo sta per finire, ma a Cuthbert sembra che con lei svanisca anche il proprio – di nuovo, ma stavolta in modo più definitivo."

C'è qualcosa di struggente nel fatto che lui avverta il peso della fine non quando è lui stesso a morire, bensì quando giunge l'ora di Rolanda, proprio colei che ha conferito un senso completamente nuovo persino al tempo della sua "non-esistenza", colei che ha stravolto la monotonia del suo limbo ("Perché hai reso la mia morte molto più interessante della mia vita" è un'altra frase da brividi).
Ammetto che io, nell'Angst, ci sguazzo che è una meraviglia, ma stavolta ho apprezzato notevolmente il tuo finale anche per una questione di coerenza del personaggio: come dici nelle note, lei è una donna che, semplicemente, non sarebbe potuta tornare. Per quanto sia triste immaginare che, dopo, dopo di lei, Cuthbert torni ad immergersi in giorni perfettamente identici e "privi di scossoni", credo che questo sia davvero il finale più indicato.

In genere, poi, ho adorato tutti i binomi che si possono rintracciare nel testo e con i quali hai abilmente tratteggiato le personalità di entrambi, a partire dal binomio più immediato "viva/defunto" per poi passare al binomio "mutevolezza/immutabilità" o anche alla contrapposizione "rischio della previsione/ rassicurante verificabilità dei fatti". Mi piace come tu li abbia delineati entrambi per contrasto e, sempre in merito alla caratterizzazione, ho adorato anche gli elementi di novità che hai introdotto, come l'idea di una giovane Rolanda che, prima di Hermione, abbia interrotto una lezione di Storia della Magia (era un'idea che mi aveva già affascinata e conquistata dalla presentazione della storia sul gruppo Facebook).
Relativamente a Cuthbert, invece, ho apprezzato tanto la delicatezza con cui descrivi l'insorgere in lui di un'insolita preoccupazione, proprio lui che non avrebbe nulla di cui preoccuparsi, preoccupazione che diventa frustrazione, quando percepisce la limitatezza della propria condizione ("Durante la battaglia di maggio rimpiange per la prima volta il suo corpo evanescente e la sua incapacità di difendere" - altra frase bellissima, altro binomio imprescindibile "corporeità/evanescenza"). 
Insomma, in pochissime righe, hai approfondito entrambi e sviscerato i possibili effetti che un amore tanto inusuale potrebbe avere su due anime collocate agli estremi opposti,  "al di qua" e "al di là" della vita.
Mi è piaciuta tanto questa storia perché non è affatto scontata (anzi, come dicevo, è da apprezzare moltissimo anche il tuo sforzo di andare oltre le poche informazioni di cui disponiamo nei libri) e perché, nonostante il limite di parole, mi è sembrato uno scorcio veramente completo su una dinamica tanto complessa.
Ripeto: sei stata davvero brava!

Ok, ora metto un punto a queste divagazioni.
Un bacio,
uno veramente soddisfatto dei "tre/quattro utenti" la cui insistenza ha condotto a questa piccola delizia <3

Recensore Master
25/09/20, ore 02:07

“Perché sei l’unico colore in un’esistenza grigia”, “Perché hai reso la mia morte molto più interessante della mia vita”.
Ma caspita, Mari, ma caspita! <3 Cosa leggo?
Questa idea è stata ASSOLUTAMENTE geniale, ed è una flashfic! Hai scritto una storia così intensa, concentrando tutto in pochissime righe, è troppo bella, e c'è un'alchimia fantastica tra i due!
Che poi già solo i personaggi pensati sono geniali e io stessa non li avevo mai considerati, figuriamoci insieme e così!
E poi l'accenno al nuovo Cercatore Grifondoro, gli accenni al Basilisco, alla guerra, c'è tutta la storia di Hogwarts in poche righe, vista dal lato di due spettatori che raramente i lettori considerano! Amo, amo tutto questo!
Faccio bene a dire che intasi sempre la mia lista, eh, direi!
Condivido la tua idea sul non diventare un fantasma, e credo che sia giusto così. Mi dispiace tremendamente per Cuthbert, però. Sento il suo strazio. Gli occhi da falco di Rolanda poi me l'hanno fatta ritrovare davanti nel primo film, ora li shippo in modo assurdo, oddio, colpa tua! <3 <3
Se scriverai ancora di loro mi troverai in prima fila!
Questa storia è un capolavoro, il titolo, il prompt, tutto sviluppato in modo eccellente, con uno stile meraviglioso e un ottimo ritmo, tra l'altro, una scrittura scorrevole che fa leggere e vorresti saperne ancora, ma già senti che hai trovato tutto, non so se mi spiego.
Complimentissimi, un abbraccio <3 <3

Recensore Master
24/09/20, ore 19:28

Capperi! Ma è una fic fantastica.... hai saputo utilizzare il prompt in maniera assolutamente originale! Perché in un mondo magico viene facile pensare che la magia sia lì a portata di tutti... invece Binns l'ha persa dal momento che si è alzato dalla poltrona lasciando indietro il suo corpo.
E poi lui, così noioso, prevedibile, abitudinario, che si lascia prendere dall'apprensione per lei, per i pericoli che hanno attraversano la sua vita. Ma madame Hoocs non è solo una donna interessante: lei ha voluto conoscere il suo parere e lo ha coinvolto nel mondo del quidditch. Un fantasma che si interessa a partite sportive pur essendo nientaltro che un professore di storia ... be' è proprio una grande idea.