Recensioni per
Io qui, tu là
di Sia_

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
13/10/21, ore 10:52

Silvia carissima ♥

eccomi a recuperare questa bellissima storia per la categoria trailer e come sono felice di aver avuto la possibilità di farlo. 
Per prima cosa, quello che dici nelle note non è assolutamente vero: questa storia un senso ce l'ha eccome ed è davvero struggente. Charlie e Tonks sono una coppia che reputo dolcissima e che sono felice di avere scoperto ma dei quali leggo sempre con qualche remora perché so che raramente troveranno un lieto fine e io finirò quasi sempre col cuore a pezzi çç

Mi è piaciuto da morire come hai costruito questo racconto, partendo prima dal fatto che la realtà di entrambi è più bella e vera quando sono insieme: ci sono tantissime cose che rendono vivo e felice Charlie, ma lo stare con Tonks le batte tutte, e lei sussulta di emozione nel vedere come lui sappia riconoscerla sempre, a differenza degli altri, in qualunque travestimento scelga (non si vede bene che col cuore, diceva una certa Volpe...)

Charlie e Tonks sembrano vivere in posti e momenti sbagliati, separati dal tempo e dalla distanza, ma ci provano comunque a viverla, a riempire quegli spazi, fino a quando entrambi scelgono di non aspettare più, e non è colpa di nessuno çç
Il finale, che lascia intravedere una separazione definitva dovuta alla morte di lei, mi ha davvero commossa ♥

Complimenti, tesoro, e in bocca al lupo!

Bennina

Recensore Master
08/10/21, ore 21:57

MA. Silvia.
Parliamone.
Parto dalle note e ti dico che non hai rovinato proprio nulla, mi auguro che non lo pensi più visto che sono arrivata tardi da queste parti.
Io mi ero emotivamente preparata al fatto che si lasciassero, anche se un briciolo (ma proprio briciolo) di speranza che ti limitassi a raccontare il loro rapporto fatto di attese c'era. Ma tu non ti sei limitata alla rottura, sei dovuta arrivare addirittura alla morte e allora Ninfadora vola via davvero, in un altrove che Charlie non può raggiungere (non subito, un giorno sì).
Comunque. È una storia stupenda, ho amato i tuoi Charlie e Tonks, il tuo modo di raccontarli e la scena dialogata che racconti a parte. Charlie pensa che un giorno Dora volerà, però è proprio lui a volare in Romania e anche se non è un addio ci si avvicina molto 💔
Tiro le fila di questa recensione che è più un flusso di pensieri facendoti tanti complimenti. Ti dirò, il titolo di per sé non mi diceva molto, ma ora che ho letto la storia e l'ho ritrovato in bocca a Ninfadora, vedendoci il senso della storia, merita! In bocca al lupo per l'Oscar!
Un bacio,
Mari

Recensore Master
24/09/21, ore 11:37

Ciao!
Io sono sempre più contenta che gli Oscar mi stiano dando l'opportunità di prendere un bel respiro e recuperare delle storie edite già da un po'. Non solo perché, anche se sono solamente all'inizio del recuperone, al momento sono già riuscita ad affacciarmi su molte storie che apparentemente sono un po' fuori dalla mia comfort zone, ma perché, come in questo caso, mi hanno dato l'occasione di tornare su una storia che avevo già letto tempo fa, ma che poi nel caos delle giornate pienissime non avevo mai recensito.
Ed è un peccato, perché questa storia è davvero un gioiellino, e non passare sarebbe davvero stato un peccato.
Charlie e Tonks sono una coppia un po' particolare, che mi piace e che capisco, ma che non riesco mai ad approfondire fino in fondo. Non lo so, non so nemmeno spiegare bene cosa sia che ogni tanto mi frena, con loro, ma so che qui mi hanno davvero straziato il cuore.
Perché già con la frase di apertura, pur essendo ancora in un contesto apparentemente sereno e leggero, tu cominci già a delineare l'entità della separazione che arriverà alla fine, e fa malissimo. Fa male perché questa è la storia due persone che si riconoscono, si aspettano e si cercano, che si vogliono un bene capace di squarciare il velo (e non lo so se davvero tu volevi parlare di questo o di altro, ma quando si parla di velo in Harry Potter io riesco a pensare a una cosa sola, e sapendo quale sarà l'epilogo per Tonks tutto questo è terribile). Ma è anche un lento, inesorabile allontanarsi.
Non solo perché la distanza fisica ad un certo punto diventa qualcosa di più (e, davvero, ho adorato il modo in cui hai ripreso il concetto espresso dal titolo nel corso della narrazione). Non solo perché Tonks in un certo senso comincia a volare via, perché trova un altro uomo e si costruisce una famiglia con un'altra persona. Ma perché Tonks alla fine vola via per davvero, e davanti a tutto questo non c'è più niente da fare, e la separazione va oltre qualsiasi cosa.
Non lo so, credo di averti lasciato una recensione particolarmente delirante, ma insomma, la storia mi è piaciuta davvero, davvero moltissimo!
A presto!

Recensore Master
28/07/21, ore 13:34

Recensione premio per essersi classificata prima al contest "Una crociata per la Dramione IC" indetto da Gaia Bessie sul forum di Efp: 2/3

E rieccomi qui, prima del previsto, ma mi sono presa un'ora libera e volevo usarla a dovere per smaltire un po' di recensioni premio, quindi rieccomi.
Forse te l'ho già detto in altre recensioni, ma ho scoperto la Ninfadora/Charlie grazie a te e Maqry e ancora non ho un'opinione netta e definita in merito. Ovvero: non capisco se mi ispira come coppia perché adoro come scrivete o perché semplicemente è una coppia nelle mie corde, davvero, mi mandate in confusione (e io sono confusa già di mio).
In questa storia posso solamente riconfermarti quanto ti avevo detto in precedenza: io adoro il tuo modo di scrivere, non delude mai, e mi scatena quel mix odioso di genuina ammirazione e invidia. E ciò me lo confermi con quell'incipit meraviglioso - peraltro ho immaginato che Charlie intedesse ali di drago e non cose come ali da fata o da altri animaletti adorabili, sarebbe molto IC una cosa del genere, ma sono mie speculazioni.
Il rapporto tra questi due personaggi è - come altre mie coppie che conosco meglio - puramente congetturale ma, non per questo, non verosimile. Anzi, trovo che tu l'abbia portato avanti con naturalezza e coerenza, dalla prima riga all'ultima, lasciandomi con il fiato sospeso e il cuore a pezzi.
Charlie è un personaggio che si apre a tante possibilità - è sfuggente, vola via letteralmente, e io ancora oggi mi chiedo come fai a caratterizzarlo in maniera così credibile. L'addio con Dora è bellissimo, struggente e chissà cosa risponderà qualcuno tra una ventina d'anni: forse, un sì, che è l'unica risposta possibile a quella domanda amara, amarissima.
E, per quanto Dora non potesse presagirlo, era un addio per davvero. Fa malissimo pensare all'epilogo canonico, ma sappiamo entrambe che è l'unica vera conclusione possibile, al di là delle tue bellissime parole. Veritiere, sicuramente: alla fine Dora è volata via per davvero.
Bellissima anche questa storia, tesoro, io davvero non so spiegare che boccata d'aria sia stata questa ora a leggerti. Posso solo dire che cercherò di farlo più spesso.
Un bacio,
Gaia

Recensore Veterano
11/11/20, ore 10:51

Ciao, cara!♡
Non sai da quanto tempo meditavo di recuperare questa storia, che è finita immediatamente nelle ricordate perché non potevo fare altrimenti: non la voglio dimenticare. È una storia così dolce e, allo stesso tempo, dolorosa, di riconoscimenti e attese, fino a che non resta più nessuno da riconoscere e nessuno che attende, di distanze che si sfilacciano, addensandosi in muri invalicabili. È una storia di tempo che passa e che logora l'amore, che rosicchia i fili invisibili che uniscono due anime, fino ad interrompere la comunicazione.
Ma procedo con ordine.
Ho veramente amato i piccoli ritratti che hai realizzato di entrambi e come tu ti sia soffermata su "questa barriera ovattata" che solo poche cose riescono ad infrangere.
Ho amato come, spontaneamente e senza sforzo, Charlie riesca sempre a riconoscere Ninfadora, a riconoscere "la solita anima" che si cela dietro quei "mille colori, facce e volti".
Ho amato questa struttura quasi "a specchio": per ogni volta che lei raggiunge lui, altrettante volte lui riconosce lei; se il mondo di Charlie diventa più nitido davanti ai colori di Ninfadora, la vera vita - per lei, lei che si nasconde e camuffa incessantemente - non può che essere l'immancabile riconoscimento di Charlie (che quasi la afferra, la spoglia dei suoi travestimenti e la lascia nuda, quella "solita anima" che ha imparato a riconoscere e amare).


Questa è una storia di crescita, delicata e pungente, che riesce a farti respirare le distanze, sentire il vuoto della lontananza e, allo stesso tempo, la tenacia di anime che tentano di tenersi strette, nonostante tutto: "Ogni volta che si lasciano, vanno ad attendersi: lui là, lei qui" – questa frase bellissima riassume veramente l'essenza del loro legame alla perfezione.
E la parte finale è un pugno allo stomaco; sì, perché quando le distanze e i vuoti sono troppo incolmabili e le assenze troppo sfiancanti, non resta che dirsi addio – anche se soltanto tacitamente.
Anche questo hai saputo rendere meravigliosamente: l'amarezza di un distacco definitivo e irrevocabile, accennato e anticipato dagli sporadici stralci di dialoghi al lato ("è davvero volata via" è l'epilogo triste di quelle congetture giovanili e di quegli appassionati giuramenti che si scambiano due ragazzi che ancora non sanno quanto la vita sappia essere logorante); hai saputo restituire tutta la malinconia di chi resta a stringere i frammenti di una connessione forte, ma non abbastanza , di chi si trova a ripiombare in un mondo ovattato con la consapevolezza che, stavolta, più nulla potrà raggiungerlo veramente.

Non ho letto spesso storie su questo pairing (che comunque mi incuriosisce molto!), ma vedo che ce ne sono un po' di più in giro e, sinceramente, non posso che augurarmi che siano tutte così belle: questa storia è pura poesia!
Tanti, tanti complimenti.
Un bacio, alla prossima!
(Recensione modificata il 11/11/2020 - 10:53 am)

Recensore Master
08/11/20, ore 12:44

Ciao cara, dopo aver inaugurato anche io le fanfiction con protagonista questa coppia non ho saputo resistere alla tua versione di loro - e non ho potuto che innamorarmene irrimediabilmente.
I tuoi Charlie e Tonks sono estremamente vividi, mi è quasi sembrato di intravederli davanti a me mentre erano alle prese con i dubbi legati alla distanza e a come essa avrebbe influito sul loro rapporto. Ed è stato bellissimo vedere come tutti fossero convinti che essa non avrebbe impedito a un legame come il loro di perdurare nel tempo - e io ho adorato l'accenno a Bill, Molly e ai gemelli.
Perchè non è necessario essere nella stessa scuola, e nemmeno nello stesso paese, per amarsi nel modo in cui si amano loro: senza costringere l'altro a rimanere, ma dandogli invece la libertà di tornare - ed è questo ciò che conta davvero.
la fine è stata, ovviamente, un vero colpo al cuore perchè non si può sfuggire alla morte e alla distanza incolmabile che essa crea, però mi piace immaginare che Charlie, grazie alle ali dei draghi che cavalca, riesce ad avvicinarsi a Tonks almeno un po' e a rivederla nei colori più belli.
Ho davvero amato questa storia, che mi ha emozionata tantissimo, e ti ringrazio di averla condivisa.
Alla prossima,
Francy

Recensore Master
07/11/20, ore 12:29

Ciao!
Finalmente riesco a passare da te, anche se ancora non so cosa scriverò in questo commento, nonostante io abbia riletto la storia tre volte (sono una lumaca: se mi muovessi più lentamente, andrei all'indietro).
Questa è la prima volta che leggo di questa coppia, e come ti ho già detto, credo, mi incuriosisce parecchio. Come avrai forse notato, poi, è finita da un pezzo tra le mie preferite, sin dalla prima lettura. Questo perché mi hai assolutamente fatto innamorare dei meccanismi di questo loro amore.
Visto però che i miei pensieri sono ancora confusi, troppo ancora presi dalle emozioni a mille che la storia mi ha suscitato, cerco di procedere con ordine, giusto per dare almeno la parvenza di sapere cosa sto dicendo.

Parto dicendoti che il titolo è bellissimo, semplice, pieno di quella leggerezza e quella determinazione di sentimenti di cui Tonks ha dato prova più volte, ci giochi per tutto il tempo della storia, e pian piano si arricchisce di diverse sfumature. All'inizio ha il sapore di un amore a distanza, della dolcezza e della forza del primo amore tra ragazzi, poi si arricchisce di maturità, di una distanza più profonda, più radicata e di un amore che non trova mai il suo tempo e che diventa più un ritrovarsi, si ammanta di una consapevolezza e di una tristezza, si riempie di attesa, di pazienza, ma anche delle certezze di chi comunque accetta l'altro così com'è, senza mai "possederlo" davvero, è solitudine e libertà insieme, è frustrazione e serenità allo stesso tempo; è la certezza di Charlie di non andare mai alla deriva, perché è ancora al qui di Tonks, mentre per Tonks è la certezza di non essere sola dopotutto e che prima o poi verrà trovata. Alla fine è quella virgola che sta nel titolo a pesare di più, perché il qui e il là si spezzano, non viaggiano più sullo stesso spazio, uno dei due crolla più in basso e camminando dritti non ci si incontra più, nel finale quel qui diventa un abisso e il là una prigione.

Ti devo fare i miei complimenti, poi, per la cura del testo.
Ho letto questa storia lentamente, in maniera quasi maniacale, perché volevo proprio sentire e rigirarmi ogni frase nel cervello, sentirla appieno. Questo perché ho trovato il tuo stile molto denso, profondo, pieno di immagini e sensazioni, soprattutto sensazioni, bellissime, uniche, piene di sottintesi anche, che caratterizzano in maniera prepotente i due personaggi. E mi sono piaciute tutte, dalla prima all'ultima.
Ho adorato il modo in cui caratterizzi innanzitutto il personaggio come singolo: Charlie viene subito identificato per la sua passione per il volo, per l'aria aperta, per l'adrenalina e l'avventura, per l'amore per la famiglia, attraverso sensazioni genuine e un po' egoistiche, lasciamelo dire (a Charlie piace sentirsi dire dai gemelli che la casa senza di lui è vuota). E i draghi, ovviamente. Mi ha colpito moltissimo questa frase, perché l'ho trovata, estrapolata dal contesto o se vogliamo proprio per la sua natura più intrinseca e metaforica, densa di un messaggio sussurrato (ti avverto: io mi faccio certi voli quando leggo le cose, non spaventarti se adesso dico una castroneria):

si sente vivo quando nella Foresta Proibita percepisce per un secondo il rumore di un ramo rotto a metà e pensa finalmente di poter vedere un drago -> Charlie decide per la vita di inseguire i draghi, dando la priorità a questo suo sogno piuttosto che all'amore per Ninfadora. Ecco, quando lui "pensa di vedere un drago" a me sembra che tu esalti proprio questa sua illusione, l'illusione di star facendo la scelta giusta. Charlie è un sognatore, e vive in un'altra realtà, in effetti, vive nell'idea di poter scovare qualcosa di più meraviglioso con la convinzione di non perdere mai ciò che di meraviglioso già possiede. Charlie vuole fare qualcosa d'importante, vuole qualcosa che forse non esiste, ecco, e quando la trova, nel finale, scopre che è vuota, che non è ciò che veramente lo rende vivo. E questo collegamento tra questa frase "chiave" e il finale mi ha colpito davvero tantissimo, perché sembra preannunciare, profetizzare il destino di questo personaggio. Il "ramo rotto" diventa metafora di quel legame tra "qui" e "là" che si viene a spezzare, e lui che credeva che quel suono fosse prodotto da un drago... Quest'immagine, in questa accezione, l'ho trovata struggente e dolorosissima, fa tanto male, cavolo.

Di Ninfadora esalti invece la sua generosità, il suo ottimismo, che in realtà è bisogno di non vedere gli altri tristi (ed ecco che qui c'è un altro richiamo al fatto che lei si "sacrifica" lasciando che Charlie insegua la sua chimera... ehm, drago, volevo dire drago). Esalti la sua curiosità, la sua voglia di spensieratezza, ma anche la forza di donna libera, di donna che riesce a infondere in ciò in cui crede fiducia, determinazione, tenacia. Di Dora, però, esalti anche le fragilità (lo fai anche di Charlie, ma quelle di lui sono più sottili e si rivelano solo nel finale quando si accorge quanto bisogno e quanto contava su Dora): perché di Dora emerge anche il bisogno di sentirsi amata, accettata per com'è, anche. Dora è un tipo di persona che sdrammatizza e autoironizza sui propri difetti travestendo le sue paure per leggerezze. E poi anche del pezzo che hai dedicato a lei c'è una frase sopra tutte che mi ha colpito tantissimo, e sulla quale io ho ricamato:

non è mai in grado di dirgli che quella volta non l’ha trovata, perché lui la trova sempre. -> Se di Charlie il "difetto" che io ho intravisto fosse il dare per scontato le cose, forse, per Ninfadora credo che sia l'incapacità di mostrare apertamente la sua frustrazione. Perché in questa frase io ho letto quasi un desiderio inconscio e nascosto di Ninfadora di trovare una scusa per poter accusare Charlie di non averla trovata, riconosciuta, averle dato la giusta importanza. Se Charlie, per una volta, non avesse scoperto il suo trucco di travestimento, forse Dora avrebbe potuto confessargli la tristezza nel lasciarlo andare, la solitudine e la dolorosa speranza procurati dall'attesa. Invece Charlie la trova sempre, torna sempre, e le dà sempre una scusa per attenderlo, perché dopotutto quando torna lei si sente importante, e quindi raccoglie quegli istanti rubati alla distanza, li conserva, mentre per il resto del tempo sembra vivere dei fantasmi che si lasciano dietro, è solo una questione di attese. E Ninfadora attende, finché è il tempo a scadere.

Mi è piaciuto anche il finale, mi è piaciuto perché finisce in sordina, quasi bruscamente, con toni bassi, mesti, come uno scuotere di testa da parte del narratore. Mi è piaciuto soprattutto perché dai a capire che per tutto il tempo questi due personaggi hanno pensato di avere davanti tutto il tempo del mondo, mentre è quando il tempo si ferma che Charlie si rende conto che non c'è modo di farlo ripartire. La concezione di tempo è relativa, e alla fine, anche se lento, quello a loro disposizione, è scorso tutto quanto. Mi è piaciuto anche perché fai capire che Charlie ha davvero inseguito un drago, un'illusione, e che anche lui, quando partiva, non faceva altro che attendere. Attendeva il momento in cui sarebbe tornato a casa.
Ho amato questo amore che non trova mai il suo tempo, che non sembra proprio destinato a concretizzarsi, e che quindi trova la sua personale dimensione nelle attese e nel riconoscersi. E' un amore sfuggente, doloroso, fatto di attimi che valgono una vita, e di vuoti immensi che non possono essere riempiti. E' un amore destinato a fare male, il cui eco dà la misura di quanto invece avrebbe meritato.
Ultime considerazione, che ho lasciato indietro lungo il mio delirio: ho adorato il fatto che tu abbia riportato verso la fine la prima parte, tra parentesi, quasi a rendere visivamente l'eco di quelle parole, una sovrapposizione di tempi e di sensazioni, che si capovolgono. Ho trovato molto ironico che fosse Charlie il primo ad affibbiare un paio di ali a Dora, visto che è lui quello con l'ossessione per i draghi: sono ali differenti, purtroppo. Comunque in quelle sue prime parole, ho sentito la paura di essere lasciato, anche se sicuramente in tutt'altro modo di come in effetti è stato lasciato. Ho amato l'immagine di Tonks che con poco riesce a sconvolgere la vita di Charlie, quasi fosse un monito, un suggerimento che gli stava dicendo: a volte la vita vera sta nelle piccole cose, nei dettagli quotidiani, mentre Charlie mira alla grandezza, non ha capito che le misure, di tempo, di spazio, di peso, di grandezza sono relative, illusioni.
Bella anche la contrapposizione tra "ovattato" che richiama al fatto che Charlie non ascolta quello che il cuore veramente gli dice, e "troppo semplice" perché forse la soluzione per Dora sarebbe potuta essere a portata di mano, perché alla fine Dora ha sprecato parte della sua vita nell'attesa, nel camuffarsi, perché aveva bisogno di sentirsi riconoscere e dire che era bella al naturale, perché se Charlie la riconosce allora vuol dire che la ama.
Infine, ciò che mi ha proprio ucciso è il fatto che, al di là dei loro sbagli e difetti, questo loro amore è profondissimo: il riconoscersi è qualcosa di cui entrambi hanno bisogno, perché ogni volta acquistano una consapevolezza in più. E' in questo loro amore che loro trovano la forza di vivere le loro vite, di fare le loro scelte, di dare comunque precedenza ai loro sogni, perché tanto avrebbero avuto tempo per consumarlo, questo amore. Mi piace moltissimo il modo in cui, comunque, si sostengono e si danno forza, e non puoi biasimarli per questo. Alla fine, è il tempo a esser stato crudele con queste due anime color pastello.

Scusami tanto per questo delirio. La storia l'ho amata, e mi hai fatto soprattutto amare loro. Hanno delle affinità che li rendono perfetti assieme. E questo non fa che aumentare il dolore che sento, cavolo.
Complimenti.
A presto!

Recensore Master
12/10/20, ore 12:34

Ciao, cara! ❤
 
E niente, posso fare altro che non sia ringraziarti per averci deliziati con un’altra meraviglia su Charlie e Tonks?
Ho tipo un quarto d’ora scarso prima della prossima lezione, quindi ne approfitto per passare finalmente di qui, ché questa storia aspetta una recensione da fin troppo tempo.
 
Sono bellissimi, c’è davvero poco altro da dire: li hai raccontati in tutta la loro infinita dolcezza e poeticità da ragazzini che si innamorano e vivono credendo di aver trovato l’amore della vita, quello che va oltre tutto – va oltre il velo, lo spacca, va oltre qualsiasi trasformazione e le sa smascherare tutte perché ha visto e conosciuto l’essenza dell’altro, ed è quella che cerca negli occhi dell’altro – e l’hai intervallata con le due grandi tragedie di questo amore – la lontananza, che volenti o nolenti si insinua tra di loro e fa sì che a un certo punto non siano più uno qui e uno là, ma sempre pronti ad aspettarsi e ritrovarsi, ma uno qui e l’altro là senza più punti d’incontro, prima perché ormai si sono lasciati, e poi perché lei è in tutt’altra dimensione, una in cui Charlie non può rincorrerla per andare a riprendersela e riprovarci. Alla luce di questo, non so se fosse tua intenzione o si tratti solo di mei viaggi mentali magari non proprio sensati, ho amato tantissimo la metafora iniziale del velo. Perché così come è il segno metaforico del loro amore – lei lo spacca per Charlie, lui la riconosce ovunque – alla fine in Harry Potter il velo rimanda inevitabilmente alla morte. E so che non lo hai citato in questa accezione, ma non ho potuto fare altro che pensare al velo attraversato da Sirius che ne segna la dipartita e ricollegarlo a questo, di velo, che ora che Tonks non c’è più non si può spezzare, ma che dalla sua prima comparsa per me si portava dietro un profondo senso di premonizione, di tragedia. Ripeto, forse sono io che mi sono lasciata coinvolgere emotivamente dalla storia e vi ho letto più del dovuto, ma non sai quanto abbia fatto male – pur essendo di una poeticità e bellezza infinite – questo collegamento.
E poi, loro due. Ormai è come se ce li avessi dentro e tu sapessi muoverli perfettamente, perché sono loro, senza alcun dubbio. E soprattutto sono loro qui: Charlie e Ninfadora erano fatti di attese e rotture. Secondo me è la frase migliore per riassumerli e spiegarli a chi ancora non li conosce, perché che meraviglia che è questa frase, e quanto è vera riferita a loro…
Anche a livello di stile ho amato moltissimo la storia: mi è piaciuto l’intervallare i pensieri con quei dialoghi e diversi punti di vista dei due personaggi sull’addio (e come vorrei che Charlie non ci avesse visto giusto sin da subito immaginandosi che fosse un addio…), e ho amato il tocco poetico che permea tutta la riflessione che porti avanti su di loro.
 
Pare che il professore si stia connettendo per iniziare la lezione, per cui scappo facendoti davvero tanti, tanti complimenti per questa meraviglia.
 
Un grande abbraccio,
Maqry

Recensore Master
11/10/20, ore 23:10

Silvia, hai scritto una storia stupenda, sono incantata.
Non so come sia possibile, ma esplorare nuovi mondi va anche a beneficio della tua scrittura, trovo stia sperimentando anche dal punto di vista stilistico e i risultati sono decisamente degni di nota! È bellissimo assistere a questa crescita e constatare quante storie stupende stiano uscendo dalla tua penna.
Quando ho iniziato a leggere, complice il titolo, non credevo che il racconto sarebbe stato così emotivo, pieno, straziante. Credevo che i toni fossero più leggeri, invece mi hai travolta in questo amore adolescenziale fatto di rotture e lontananza, che crede fermamente di potersi ritrovare sempre, sopravviere a tutto, ma è costretto a schiantarsi contro la vita più spietata.
Quei dialoghi allineati a destra, impegnati ad arricchire e completare la narrazione, sono riusciti a catapultarmi al tempo di Charlie e Tonks, quello in cui erano fatti ancora di illusioni, dove lei non era protagonista di una guerra e innamorata di un altro uomo, dove lui credeva sul serio che la Romania non fosse poi così lontana.
La vita li distrugge, in qualche modo, ed è spietato perché l'evoluzione del loro rapporto è verosimile.
Mi è piaciuta tantissimo l'immagine di Tonks filtrata da lui, che la vede sempre e la riconosce, perché lei rompe tutti i veli, è un uragano che gli stravolge la vita più di qualsiasi altra persona, drago, evento.
La conclusione non credo di riuscire a commentarla, con la morte a frapporsi tra loro, con il niente ormai tra le mani di Charlie. Credo di aver sentito su di me tutta la sua impotenza, che forse è peggiore della disperazione e del dolore.
Bravissima, sul serio! Ho amato questa storia (e tornare da te!).
Un grande abbraccio ❤

Recensore Veterano
05/10/20, ore 00:09

Ciao, cara!
Sono finalmente arrivata da te, benché avessi letto ed adorato sin da subito questa storia, incuriosita dalla coppia (Maqry mi ha sulla coscienza!) e solo dopo ho realizzato che fosse proprio il mio pacchetto! Che dirti se non che hai creato un gioiellino, trattando di questa coppia - per me, lo confesso, abbastanza nuova - con una delicatezza unica? 
Quando ho letto la frase che ti ho assegnato come prompt, avevo in mente proprio una storia del genere, una di quelle storie in cui i due protagonisti non riescono mai davvero a lasciarsi, in cui c'è questo filo rosso del destino a legare sempre e ovunque due persone, non importa quanta vita passi tra loro ci doveva proprio essere questa sensazione di attese della prossima partenza e del prossimo ritorno
E questa idea di Charlie e Tonks "uno qui e una là" è stata PERFETTA.
Ho letto ancora poco di tuo ma il tuo stile mi ha incantata davvero, scorrevole, profondo, evocativo.
Ci sono frasi che colpiscono al cuore come stilettate e altre che mi hanno proprio incantata e di cui mi è rimasta l'eco nella testa.
Ho amato il modo in cui Charlie pensa a Ninfadora, il modo in cui la percepisce.
Quel "spacca il velo con i suoi capelli rosa cicca e i suoi occhi profondi come il buio del bosco" mi ha colpita ad ogni rilettura ma più delle altre credo che tu abbia descritto alla perfezione questo amore totalizzante di Charlie per Dora in questa frase: Charlie si chiede ancora come Ninfadora sia in grado di calpestare una foglia e nell'esatto momento rovesciargli la vita.
L'idea di spaccare il velo, di questo squarcio che Ninfadora riesce sempre a creare, della vita che porta con sé è un concetto che mi ha incantata davvero per tutta la storia e che trovo perfettamente coerente con quello che è il prompt, con la forza del legame che evoca, questo legame che consente a Charlie di riconoscere e trovare Tonks sempre, oltre ogni travestimento.
Quell' "Io qui, tu là" è una promessa eterna, una di quelle che non si spezza mai, la perfetta incarnazione dell' "andare ad attendersi altrove". 
Il finale mi ha straziata - ma mi ha straziata davvero con tutti i richiami ai passi precedenti, al fatto che "non c'è più nulla in grado di rompere il velo: nessun volto, nessun colore, nessuna promessa, nessun attendersi - chi deve aspettare, non aspetta più".
Hai saputo trattare ma senza banalizzare la tragicità della morte di Tonks e la reazione di Charlie, il suo sentirsi spaesato dinanzi all'idea di quel filo che doveva legarli e che ora si è spezzato perché "gli spazi che li separano ora sono larghi quanto la distanza tra i vivi e i morti".
So che ho citato tantissime frasi ma, davvero, trovo che questa storia sia scritta meravigliosamente e che qualsiasi frase rischierebbe di banalizzare e spoetizzare la bellezza di ciò che hai scritto. 
Charlie e Tonks hanno tutta la freschezza dei primi amori ma portano, inevitabilmente con sé, quest'aura di tragicità infinita dovuta alla morte prematura di lei. 
In loro ci sono queste due anime, quest'anima leggera e quell'altra tragica, e tu sei stata dannatamente brava a descrivere entrambe!
Ancora brava brava brava! Questa storia è entrata subito tra le mie preferite e, anche adesso che l'ho riletta, non posso che riconfermare la mia scelta.
Un abbraccio,
Fede

Recensore Master
29/09/20, ore 17:03

Ciao! Avevo questa storia nella lista di quelle da recensire, quindi eccomi ad approfittare della pausa studio per passare anche di qui.
Innanzitutto, riconfermo che mi piace tantissimo come rendi questi due: non so, riesci a coglierne l'essenza esatta (ma, è una cosa che riesci a fare sempre a dire il vero, non solo con loro), vedo benissimo Ninfadora sbadata, che cambia sembianze ed è un tornado di colori, e allo stesso modo riesco a vedere Charlie, il suo amore per la sua famiglia e la passione per gli animali (i draghi) a cui non può rinunciare e che lo porterà lontano. Il tema dell'attesa applicato a questa coppia, che già avevo amato in A dirle, le cose belle non succedono, torna e ancora una volta fa male - si aspettano sempre, si aspettano davanti allo sguardo silenzioso degli altri, si aspettano in due posti diversi e alla fine invano, perché l'epilogo è inevitabilmente tragico.
Mi è piaciuto come hai giocato con il dialogo iniziale, riprendolo anche alla fine, mi è piaciuto come hai alternato i loro punti di vista per mostrarli nelle loro opposizioni - ma che poi è una reciprocità - e più di tutto ho amato il modo in cui hai "dipinto" alcune rapide immagini. Come quella di Ninfadora che ama farsi riconoscere da lui e che ogni volta sembra metterlo alla prova, come questa: Charlie si chiede ancora come Ninfadora sia in grado di calpestare una foglia e nell’esatto momento rovesciargli la vita. È un concetto molto bello - oltre che una scena visiva.
In generale, questa tua capacità di rendere immagini l'ho notata in tutto ciò che ho letto finora di tuo e la apprezzo tantissimo. È un pregio grande che rende i tuoi scritti vividi, riesci a fare immaginare le diverse scene e per farlo ti bastano poche parole.
Tanti complimenti anche qui, un'altra lettura molto bella. Un bacio e alla prossima!