EHI! Tu mo mi ammazzi.
Cioè, ho cliccato sul tuo profilo perché volevo recensire l'ultimo capitolo di 'The kids from yesterday', ma poi ho visto questa storia nuova nuova e ho detto beh, beh, beh, ora passo.
Di BSD seguo solo l'anime, anche se credo mi manchi ancora l'ultima stagione, comunque mi piace moltissimo anche se non bazzico troppo sul fandom, però una cosa la so: Dazai è uno dei personaggi più complicati in assoluto. Cioè, non solo in BSD, proprio in generale, infatti ammiro sempre tantissimo le persone che riescono a scrivere una storia introspettiva prendendolo come protagonista.
Vabbè, bando alle ciance, passiamo alla storia.
Innanzitutto, il conto alla rovescia: quanto mi è piaciuto. Mamma mia, quanto l'hai scritto bene, cioè mi son venuti i brividi, mi hai veramente incantato, io ti giuro sull'universo che ho sentito il 'tic-tac' dell'orologio, ma cioè in una maniera veramente evocativa, credo che non mi sia mai capitato di percepire tanto bene lo scorrere del tempo, praticamente mentre leggevo io visualizzavo un orologio con questa lancetta che si muoveva. Sei stata incredibile, bravissima.
Poi, in generale ho adorato ogni singola frase. L'introspezione, e lo dico veramente sempre, per me rimane la cosa più difficile da scrivere in una storia. Cioè, io proprio che scuoto la testa davanti ad autori in grado di trasmettere tanta intensità e in grado di scavare nel pensiero dei personaggi, e di riportarlo poi scritto. Davvero, è tremendamente difficile, adoro ancora di più il fatto che tu abbia detto che si sia scritta da sola. Su un personaggio come Dazai, poi, che davvero è complicatissimo.
Insomma, dicevo, l'introspezione è molto densa e profonda, mi hai proprio portato dentro al personaggio, oltre che ovviamente ad aver trovato tutto il testo di una scorrevolezza allucinante. Mi è piaciuta tantissimo questa riflessione scaturita da lui e dal suo riflesso, e il paragone che fai fra lui e la morte è mozzafiato.
Ho adorato davvero ogni singola frase, ma alcune meritano proprio di essere scritte un momento: la fuliggine infetta e dal retrogusto di notte è qualcosa che boh, aspetta che devo respirare. Cioè, il retrogusto di notte.
Okay.
Poi, sinceramente:
''Per il sacrificio servono l’amore e la morte, per l’eroismo il senso di giustizia e la morte.
La morte, da sola, non basta a morire.
E Dazai lo sa e, senza nient’altro a sorreggerlo se non il suo desiderio, semplicemente non può concedersela. Perché chi non trova un motivo per vivere, non può trovarlo nemmeno per morire.''
Guarda. No, davvero. Non so cosa dire. Cioè, tu ora ti siedi, e mi spieghi cosa devo dire dopo aver letto un pezzo del genere. Nel senso, come lo supero? Come vado avanti? Davvero, mi vengono tanti aggettivi ma nessuno abbastanza intenso per rendere in maniera efficace la brutalità e l'effetto e lo splendore di questa parte. Veramente un capolavoro.
Infine, mi è piaciuto moltissimo il riferimento a Odasaku. Odasaku è parte di Dazai, credo sia il personaggio che ha avuto più impatto su di lui, quindi in un certo senso quando tratti dell'anima di Dazai non puoi non nominare Odasaku, perciò ecco mi è piaciuto moltissimo come finale, l'ultima frase poi l'ho trovata splendida.
Hai fatto un lavoro meraviglioso (come sempre).
Alla prooossima! |