Recensioni per
La Strega del Mare
di Earth

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
01/04/22, ore 15:37

[Commento per l'assegnazione dell'Oscar per la Migliore Fotografia agli Oscar della Penna 2022, indetti sul forum Ferisce più la penna]

Il valore della fotografia in un film, come quello delle descrizioni in una storia, è tanto silenzioso quanto d’impatto. Un lettore che riesce a vedere ciò che sta leggendo e come uno spettatore che di un film non vede soltanto il susseguirsi delle scene, ma ne apprezza le sfumature e si fa coinvolgere dalle emozioni trasmesse dalla scelta delle luci e di ciò che viene enfatizzato nell’immagine.
Questa storia ha il pregio di mostrare con chiarezza ogni dettaglio di ciò che viene narrato, dalla suggestiva ambientazione dell’isola ai personaggi che la abitano, senza mai far pesare al lettore i passi descrittivi. Il bilanciamento tra le scene narrative e quelle di pura descrizione è tale per cui ci si riesce a figurare ogni aspetto senza avere mai la percezione di essersi fermati a osservare qualcosa di statico.
L’isola di Man è un luogo pieno di storie da raccontare, che permeano ogni suo aspetto: dalle scogliere alte lungo la costa, al porto affollato o silenzioso a seconda delle ore, fino ad arrivare alle case colorate, sui cui davanzali siedono gatti senza coda dall’origine incerta.
Lo stile di questa storia è efficace ed evocativo, fatto di frasi brevi e d’impatto (“A Man i gatti non hanno la coda”) e di periodi più lunghi in cui le descrizioni sono condensate in brevi incisi o raccontate attraverso coordinate che scandiscono il ritmo della lettura. Nessuna percezione sensoriale viene tralasciata: il lettore percepisce il profumo della salsedine e l’odore del pesce, posa lo sguardo sulle case colorate e sull’insegna particolare della Taverna del Corvo Vecchio, sente sulla lingua il sapore della minestra e della birra, sfiora il legno ruvido della passerella e della staccionata del pontile, e infine ascolta il rumore delle onde nei giorni di tempesta e le voci degli abitanti dell’isola che rievocano vecchie credenze.
La forza di questa storia è nei dettagli, che la rendono ricca e viva senza mai appesantirla, e nel modo in cui sono raccontati, con leggerezza ma allo stesso tempo con intensità, dipingendo un quadro affascinante, sul cui sfondo si svolge una narrazione altrettanto particolare.
Complimenti!

Futeki

Recensore Master
02/03/22, ore 15:32

Ehi, ciao :D
ho partecipato anche io agli Oscar, sebbene non nella tua stessa sezione, e sto recuperando tutte le storie originali o di fandom che conosco :)
ho visto che sei fra quelle candidate e ti faccio i miei complimenti, tutto questo merita davvero: è un racconto molto suggestivo, con personaggi ben caratterizzati e una vicenda davvero avvincente, anche se non tutto viene spiegato e il mistero sulla Strega del Mare probabilmente rimarrà per sempre tale. Hai avuto davvero una gran fantasia, ti invidio molto **. Le atmosfere mi hanno trasportata in una sorta di costa di qualche isola nord irlandese o scozzese, complici anche i nomi che hai scelto per i protagonisti, ed è stato bello rimanere un po' lì insieme a loro, ad ascoltare le leggende e a sperare che Finn riacquistasse la voce. Il plot twist finale fra lui e la Strega davvero non me lo sarei mai aspettata \O/

complimenti di cuore e grazie per la bella lettura :)

Leila

Recensore Master
12/11/21, ore 09:49

Ciao, non mi ero prefissata di recensire tutte le storie partecipanti agli Oscar della penna, ma quando ieri ho letto questa mi sono detta subito che dovevo assolutamente lasciarti un commento, perché mi è piaciuta davvero tanto.

Anzitutto trovo che lo scenario che sta in sottofondo, e che si possa dire sia una sorta di protagonista silente del racconto, sia proprio l'isola di Man. Io avevo un gatto di Man molto tempo fa, che però la coda ce l'aveva anche se molto, molto corta e l'introduzione della tua storia me l'ha ricordata... Ma ad ogni modo, sono rimasta colpita moltissimo dalla narrazione, dalla struttura delle frasi, dal lessico che hai utilizzato e dal modo, in generale, in cui hai strutturato la storia. Ho trovato tutto molto narrativo, a iniziare dallo stile. Penso che sarei potuta andare avanti a leggere ancora e ancora e non mi sarei stancata di certo. La lettura mi ha presa subito proprio come mi succede quando mi trovo davanti un libro scritto bene. Quindi sotto questo punto di vista tantissimi complimenti.

Quanto dici nelle note finali sostanzialmente è corretto, anch'io ho avuto quell'impressione leggendo: i personaggi hanno poco background, ma non per questo risultano piatti. Tutt'altro. Diciamo che la storia è tutto sommato molto breve e penso sia la sola "Pecca", se così possiamo chiamarla. Il fatto che tu abbia mantenuto (presumo io) l'idea originale della raccolta di Drabble anche da un punto di vista visivo, è andato a creare dei capitoletti che, per quanto mi riguarda, potrebbero comodamente essere degli estratti di un libro. Tutto in questa storia mi fa venire in mente quanto sarebbe bello un libro così, le atmosfere sono suggestive, i protagonisti interessanti (per quanto tu li abbia poco approfonditi) e c'è alle spalle tutta una mitologia fatta di credenze di persone semplici che vivono di pesca, di leggende di marinai e tutta un'ambientazione che ho trovato tanto affascinante. La trama, nonostante la brevità della storia, si sviluppa in maniera molto lineare. Inizia da una scommessa anche un po' sciocca e finisce con Ellen che vuole davvero capire se Robès parla oppure no. Mi è piaciuto in modo particolare il fatto che lei non voglia credere a certe credenze sciocche, la rende a mio modo di vedere un personaggio quasi di spicco, che in certo senso si eleva dal punto vista intellettuale su tutti gli altri (per quanto si possa dire una cosa simile di pescatori di un'isoletta del mare del nord in un'epoca in cui non c'era molta istruzione, ovviamente). Ma il suo essere scettica la rende la protagonista perfetta, non pensa davvero che la strega del mare abbia mangiato la lingua di quel marinaio che, senza un po' volerlo, diventa l'altro protagonista del racconto. Leggendo le scene tra loro due ho avuto la sensazione che lui stesse cercando di superare una sorta di shock e che in un certo senso ci riesca grazie a lei. Ci sta che in paese nascano delle voci, ci sta che pensino che sia maledetto perché non dice una parola da mesi e in un certo senso tutto questo fa parte un po' della perfetta suggestione che crea la storia. In realtà la caratterizzazione dei marinai e dei paesani, che arriva più come un senso collettivo che come caratteri singoli (fatta eccezione per i personaggi a cui accenni come i vari capitani che si alternano) è molto sensata. Non mi immagino niente di diverso in un contesto simile. Quindi hai fatto davvero un buon lavoro, per me potresti comodamente lavorarci sopra e scrivere un libro, io lo comprerei di certo.

Ti faccio un in bocca al lupo per gli oscar e rinnovo i miei complimenti per la storia.
Alla prossima!
Koa

Recensore Master
15/10/21, ore 23:15

Ciao, Earth!
Sto iniziando a dare una sbirciata alle varie storie partecipanti agli  Oscar, e dunque eccomi qui!
Devo dire che la tua storia mi ha colpita davvero tanto: l’ho cominciata leggendo solamente il titolo e la categoria per cui l’hai nominata, quindi senza aspettarmi assolutamente niente, senza avere aspettative e senza sapere nemmeno quale fosse il suo genere, e la lettura mi ha subito rapita.

Lo stile è intrigantissimo, e le atmosfere che hai costruito, con questa ambientazione un po’ sospesa nel tempo, a metà strada fra un’isoletta sperduta di tanti anni fa e un luogo fatato che risiede fra racconto e mito, fra leggende e storie di marinai sussurrate davanti al camino, sono ammalianti. Sono una coccola, ecco, perché trascinano davvero il lettore all’interno di un racconto che ha un po’ il sapore di un racconto per bambini di tanti anni fa: il fatto che l’introspezione e il background dei personaggi non sia particolarmente approfondito, in questo tipo di narrazione, a me non ha infastidito per niente, perché mi è sembrato che si trattasse di una scelta razionale e sensata. Del resto, questa è una storia che ha un po’ un sapore universale, è una storia che parla di ignoto e delle spiegazioni che gli uomini si danno quando sono di fronte all’ingoto, parla di leggende specifiche ma che hanno i tratti dell’archetipo, e quindi che i personaggi interpretino un ruolo, più che avere una personalità netta e approfondita, a me piace tanto.

Davvero, mi è piaciuto il modo cadenzato che hai usato per distribuire i segmenti narrativi, mi sono piaciuti questi sussurri e queste dicerie, mi è piaciuto il modo in cui Ellen e Finn si sono ritrovati ad avvicinarsi: c’era un che di predestinato, nel loro legame, una delicatezza ricca di tutta la malinconia della perdita e del rimpianto a riempire ogni parola e ogni immagine. Non lo so, è un racconto che mi ha riportato all’infanzia, e forse anche all’adolescenza, perché in qualche modo le sue atmsfere mi hanno fatto pensare a un certo modo di costruire personaggi del realismo magico, e l’ho apprezzato davvero, davvero tanto.

Mi rendo conto di averti lasciato una recensione un po’ sconclusionata e non approfondita quanto avrei voluto, ma in ogni caso ci tengo a farti i miei complimenti!
In bocca al lupo per gli Oscar, e a presto!

Recensore Master
18/07/21, ore 20:56

Ciao carissima Earth. Ho letto con molto piacere questa storia, tra l'altro scritta molto ma molto bene. Ci sono, a dire il vero, parecchi refusi sparsi qua e là, ma nulla che una semplice rilettura non possa rimediare. C'è un buchetto di trama (nIlla si dice riguardo a cosa effettivamente sia accaduto durante la spedizione acchiappa-mostri), ma lasciamelo dire: questa storia è bella e si fa amare. Lo stile è diretto e al tempo stesso evocativo: riesci davvero a creare, con poche pennellate, un'atmosfera. In particolare riesci a ricreare quell'atmosfera propria del mito, della leggenda raccontata davanti al caminetto o, per l'appunto, in un vecchio pub in una serata uggiosa, in un'isola remota avvolta nella nebbia e battuta dai flutti dell'oceano. C'è qui tutto il sapore del folklore che amo di più, quello dell'area irlandese anglosassone, con le sue faeries a volte affascinanti e più spesso pericolose, sempre e comunque imprevedibili. Non trovo che il personaggio di Ellen manchi di un background: è solo abbozzato, certo, ma svolge egregiamente il suo compito di introdurci nel mito e nel cuore tempestoso della leggenda. Per via della sua scommessa, attrae il lettore e lo spinge a interrogarsi sul mistero che avvolge Finnian, e sul suo inquietante legame con la strega. Alla fine scopriamo che il diavolo non è così brutto come lo si dipinge e che chi ha visto la strega è rimasto affascinato dalla sua natura di sirena, a volte fino a perdere l'uso della parola. E resta il dubbio se Finnian voglia veramente partire per il continente o non piuttosto prendere il largo per ricongiungersi con la sua amata...
Bella storia. Da amante delle leggende elfiche, non potevo non conoscere l'isola di Man e i suoi gatti senza coda. Le tue descrizioni me l'hanno fatta percorrere in in viaggio immaginario che rimarrà con me per un po'. Anzi, spero molto ma molto a lungo.

Recensore Veterano
25/10/20, ore 15:33

Ciao Earth!

Leggere la tua storia è stato un piacere! Complimenti per il tuo stile!

Lo sviluppo è molto intrigante, parti con i gatti (e adesso dovrò controllare se è vero che a Man non hanno la coda...) e finisci con streghe e marinai.
Ti confesso che mi sarebbe piaciuto leggere qualcosa di più dell'incontro di Finnian con la strega... che per me è il secondo personaggio femminile più interessante del racconto.
Belli i dialoghi, ben pensata la scommessa che diventa il cuore della tua storia e molto interessante Ellen.



Mi permetto di segnalarti alcune cose.

Dovresti decidere... "E Ellen" o "Ed Ellen"? Io preferisco la seconda, ma con "ad" e "ed" tendo sempre ad esagerare.


"Ma la storia che gli piace di più raccontare è quella che narra di come, i gatti la coda, l'abbiano data in pegno alla Strega del Mare"

Secondo me "i gatti la coda" potevi anche ometterlo, ma forse potrebbe funzionare meglio così: "[...] narra di come i gatti, la coda, l'abbiano data [...]"


"di certo qualche braccia in più non farebbero male."

Sono incerto... "braccia" è plurale, mi pare stoni con "qualche", come stonerebbe "qualche gatti".


"«Cos’è tutta questa agitazione?» chiede lei sistemando il cesto di uova nella dispensa «Al porto [...]»"

In generale, nei dialoghi mi pare che spesso ti manchi un po' di punteggiatura. In questo caso, dopo "dispensa", ci stava bene il punto.


"Ellen gli lancia uno sguardo acido «Sai com'è:"

Anche qui, con "acido" chiudi la frase, quindi dovrebbe esserci il punto. Poi il dialogo inizia benissimo così com'è senza altre variazioni.


"Pòl ride: «E, di grazia, cos'è che fai, a parte impastare tortini?» la stuzzica «Comunque» continua «Ser Nicolas si è fatto pagare una nave nuova da Golli e sta mettendo su una squadra: una ciurma ammazza-mostri» spiega indicando con il mento un gruppo di giovani al tavolo sotto la finestra."

Qui Pòl si mette a ridere e la stuzzica, quindi mi sembrerebbe più corretta così:

Ridendo, Pòl la stuzzica: «E, di grazia, cos'è che fai, a parte impastare tortini?» Poi continua: «Comunque, Ser Nicolas si è fatto pagare una nave nuova da Golli e sta mettendo su una squadra,» spiega indicando con il mento un gruppo di giovani al tavolo sotto la finestra, «una ciurma ammazza-mostri».


"«Qui a Man quando qualcuno muore portiamo delle corone di fiori» Ellen sospira e con un dito segue il bordo di un petalo «ma siamo pescatori e navigatori[...]»"

Io avrei messo una virgola qui: "fiori,»" e un'altra qui: "petalo,"


"Si affaccia nella piazza mentre l’uomo ridere"

Qui dovrebbe essere "ride"


"un secondo solo, il tempo di un battito di ciglia"

Eh, eh... sarebbe più corretto scrivere "meno di un secondo", dato che il battito di ciglia dura 3-4 decimi di secondo. Altrimenti un battito di ciglia che dura un secondo sarebbe al rallentatore.


"e le da le spalle"

Ti confesso che errori del genere ne faccio spesso anch'io... però mi senti di dirti che qui era "dà", voce del verbo dare.
(Recensione modificata il 25/10/2020 - 04:12 pm)
(Recensione modificata il 25/10/2020 - 04:15 pm)

Nuovo recensore
24/10/20, ore 21:28

Mi piace molto questa storia, non credevo, ma si è rivelata molto interessante ed intrigante🤗Spero che ne scriverai altre così...
(Recensione modificata il 25/10/2020 - 10:20 am)

Recensore Master
06/10/20, ore 01:13

Cara Earth, in realtà hai fatto bene a spammare questo gioiellino sai? Mi stavo chiedendo infatti come riuscire a trovare la famosa fic che ti aveva dato tanti grattacapi perché ornai ne ero curiosa! 😅😆
Se poi mi parti coi gatti, con un'isola sul mare e una vecchia leggenda mi acchiappi subito e via! 🤩
Smetti subito di elencarne i difetti, a me è piaciuta molto, adoro il mare di cui è intrisa l'atmosfera, la leggenda (sebbene dici che l'abbia inventata tu) la trovo plausibile: quale luogo di mare non ha almeno una leggenda su di esso magari un po' controversa a seconda delle versioni? E allora ecco spuntare la sirena. Che ha attaccato la barca e mangiato la lingua del marinaio. Come tutti i paesini (di una volta soprattutto) le voci circolano e il bar è il luogo migliore dove stare a sentirle. I tre ragazzi e la loro sfida un po' infantile sono frizzanti e danno il tocco di normalità (le scommesse un po' stupide dei ragazzi d'ogni epoca); la protagonista però arriva subito ad affezionarsi un po' al misterioso marinaio, è l'unica che in realtà arriva a tenerci a lui (partendo anche insieme a quel che sembro intuire nell'ultimo pezzo?) e anche se non crede alle leggende non scarta nemmeno del tutto l'ipotesi che siano veritiere e proprio per questo è la più obiettiva di tutti e neutra sull'argomento "strega del mare", che si rivelerà nell'ultimissimo pezzo una sirena buona più che il mostro tanto temuto dagli isolani.
L'atmosfera poi l'hai resa proprio bene, per un attimo ho temuto pure ci sarebbe stato un morto dentro al clima di mistero (quando Finn si tocca la gola e resta immoto) e invece seppur misterioso c'è una sorta di lieto fine.
Anche lo stile mi è piaciuto, non ti avevo mai letta mi sembra😃 forse c'è qualche piccolo errore soprattutto all'inizio, ma sono stata piacevolmente intrattenuta.
In conclusione secondo me ne è valsa la pena affaticartici sopra e non fermarti alle difficoltà, è venuto un bel pezzo che si legge con piacere 😊
Alla prossima!
Nala

Nuovo recensore
04/10/20, ore 18:25

Mi è piaciuta molto questa storia,spero che tu ne scriva altre così🥰
(Recensione modificata il 04/10/2020 - 06:29 pm)

Recensore Junior
03/10/20, ore 23:44

Ciao! 
Complimenti per questa storia. Ho sempre amato le storie che hanno a che fare con il mare e le leggende, infatti mi è piaciuta moltissimo, sia per l'ambientazione, sia per i personaggi (che non saranno molto approfonditi, ma nelle leggende è normale, perciò non stona affatto). Tra parentesi, ho cercato i gatti dell'isola di Man e sono davvero carini. Si impara qualcosa di nuovo tutti i giorni ;)
Complimenti ancora,
Framboise