TERZA CLASSIFICATA
IL PROCESSO DEI RICORDI di Carme93
Lessico&Stile: 8/10
Il lessico che hai utilizzato è semplice, ma proprio per questo aiuta a creare delle immagini immediate e chiare; se dovessi usare una sola parola per descrivere il tuo stile direi che è autentico, perché mi ha accompagnato nella storia trasmettendomi una grande naturalezza e veridicità, in un certo senso.
Hai uno stile fresco e chiaro, e lo apprezzo molto; tuttavia, in alcuni punti presenta alcune problematiche:
- alcune frasi potrebbero essere formulate con più chiarezza. Ti riporto alcuni esempi: (1) “Non c’era simpatia tra loro e di solito si ignoravano, nonostante ciò lui tendeva a essere cortese con tutti quanto meno per educazione, quel giorno però non aveva proprio pazienza”. → Questa frase l'avrei personalmente “spezzata” così: “Non c’era simpatia tra loro e di solito si ignoravano. Nonostante ciò lui tendeva a essere cortese con tutti quanto meno per educazione; quel giorno, però, non aveva proprio pazienza”.
Oppure, un altro esempio: (2) “Il ragazzino comprese che era meglio non insistere, così sedette e si riempì lentamente, per evitare di farlo cadere di fuori, la tazza di latte, facendo finta d’ignorare la tensione nell’aria”. → Questa frase è piuttosto complessa, tanto che ho dovuto rileggerla un paio di volte per comprenderla. Personalmente l'avrei scritta così: “Il ragazzino comprese che era meglio non insistere, così si sedette e riempì lentamente la tazza di latte, facendo attenzione a non farlo cadere fuori, facendo finta d’ignorare la tensione nell’aria”. Non ti sembra più chiara?
Un altro esempio: (3) “Eppure una parte di lui man mano che cresceva si rendeva conto che il dolore diminuiva, come se fosse anestetizzato; ma la ferita era lì, lui lo sapeva, si era formata la crosta, ma non si cicatrizzava tanto che bastava poco per strappare la crosta e sanguinare ancora”. → Anche questa frase non è di immediata comprensione, almeno per quanto mi riguarda. La scriverei piuttosto così: “Eppure, una parte di lui, man mano che cresceva si rendeva conto che il dolore diminuiva, come se fosse anestetizzato; ma la ferita era lì, lui lo sapeva: si era formata la crosta, ma non si cicatrizzava mai del tutto, tanto che bastava poco perché la crosta si strappasse e ricominciasse a sanguinare”.
- Alcune frasi hanno una punteggiatura approssimativa: ad esempio, in alcune battute dei dialoghi aggiungi il punto dopo un punto interrogativo o i puntini di sospensione (es: «Federico!».), mentre in questi casi non è affatto necessario. In altre frasi, invece, la punteggiatura viene completamente omessa, come in: “Aveva caldo tanto che gli sembrò di essere tornato in estate”. Avrei inserito una virgola tra “caldo” e “tanto”; anche in “ Suo padre era sempre molto tranquillo, era raro che alzasse la voce e, Federico, l’aveva sentito più volte invitare la moglie alla calma [...]” avrei omesso le virgole che separano il nome di Federico dal resto del testo, in quanto non le ritengo necessarie qui.
In alcuni dialoghi, poi, puoi utilizzare la punteggiatura a tuo vantaggio, ad esempio sostituendo il verbo “gridare” e simili con un punto esclamativo alla fine della battuta, che implica di per sé una certa convinzione e un certo fervore del protagonista; oppure, puoi scegliere di unire i due elementi, rendendo il dialogo piuttosto completo. So che si tratta di piccolezze, ma nel risultato finale credo facciano la differenza.
- In alcuni passaggi ci sono delle ripetizioni, ad esempio in questa frase: “Il ragazzino salutò timidamente, quasi timoroso di attirare l’attenzione dei due adulti su di sé. [...]
Il ragazzino avrebbe voluto chiedere subito spiegazioni al padre, ma lui gli pose una mano sulla spalla e lo guidò fuori dalla scuola”.
Oppure, anche in “[…] quella che una parte di lui aveva messo da parte per un po’ sperando che facesse meno male” e in “A volte ci aveva riflettuto e alla fine si era convinto che a volte la distanza d’età incidesse troppo”.
Inoltre, ti segnalo alcuni refusi che ho riscontrato, in caso volessi correggerli:
- Preoccupato, Federico si chinò su di lei redendosi conto che stava sorridendo. → Credo tu volessi scrivere “rendendosi conto”.
- «SMETTILA!» urlò Federico, appiattandosi con le spalle alla parete. → “Appiattendosi”. Inoltre, ti sconsiglio di usare il maiuscolo, perché il punto esclamativo e il verbo “urlò”, in questo caso, sono già sufficienti.
- […] si rese conto che la ragazza l’aveva ripreso mentre cercava di scalvare il muro divisore dei bagni. → “Scavalcare”.
- «E queste assenze quando lei avresti fatte?». → “E queste assenze quando le avresti fatte?” (toglierei anche il punto finale).
- La cucina era piccola perché negli intendimenti iniziale avrebbero dovuto usare la sala da pranzo, […] → Personalmente avrei scritto “...secondo i piani iniziali”, ma in ogni caso il refuso è “iniziali”.
- «Costanza!» la richiamò loro madre. → Questo è un errore abbastanza ricorrente, quindi credo sia dovuto alla distrazione: personalmente, direi “la loro madre”, ma mi informerò perché ora ho dei dubbi riguardo alla costruzione corretta di questa frase.
- Lui buttava sempre album e doppioni in un lato della libreria e non gli considerava più di tanto quando era a casa. → “[...] e non li considerava [...]”.
- Allora compose il numero dello studio e dopo qualche secondo rispose la sua segreteria. → “[...] rispose la sua segretaria”.
- Alla luce della torcia sembrava molto stanco e aveva il voto tirato e pallido. → “il volto”.
- Il video doveva essere ormai vecchio di mesi, ma riuscì comunque a trovarlo: erano alcuni sprazzi delle telecamere di sorveglianza, che poi erano stati mandanti in onda nei vari servizi televisivi. → “mandati”.
- La risposta di Samir fu forte è chiara e anche questo sorprese Federico, […] → “forte e chiara”. Poco sotto: “Federico chiuse istintivamente gli occhi sperando che la smettesse: sembrava che volesse staccarli i capelli della testa”. → “staccargli”.
- […] il primo respirp sembrò doloroso, ma si accorse di riuscire a farlo. → “respiro”.
- La mattina dopo si svegliò ed era da solo nel letto, ma, uscendo il corridoio, percepì la voce del padre provenire dalla cucina e si rassicurò. → “uscendo in corridoio”.
- Gli osservò e vide solo degli uomini intristiti. → “Li osservò”.
Trama&Personaggi: 20/20
Su entrambi i parametri hai fatto un lavoro immenso, che ho apprezzato profondamente. Hai raccontato una situazione piuttosto comune – come potrebbe essere la perdita di un genitore – in maniera straordinariamente intensa e profonda, pur senza perderti in dettagli. Questo potrebbe essere considerato poco originale, ma ho letto tra le righe una naturalezza che non mi aspettavo e che mi ha davvero colpito: mi sono immedesimata tanto in Federico e sei riuscita a farmi provare un'empatia nei suoi confronti – e nei confronti della situazione che sta vivendo – che mi ha fatto estraniare dalla realtà e riflettere a lungo.
La trama l'ho trovata costruita in modo eccellente, dandomi quasi l'impressione che avessi creato una scaletta prima di procedere a scrivere: hai saputo amalgamare tutti gli ingredienti necessari per una buona storia, scorrevole e fluida e con la dose di introspezione adatta a comprenderla fino in fondo.
Tengo particolarmente a sottolineare quest'ultima caratteristica della trama, perché è qualcosa che non riscontro spesso in una storia, in realtà. Nonostante, come scritto precedentemente, le frasi potevano essere costruite in modo più semplice, mi hai catapultato nella trama con una naturalezza disarmante, che credo sia difficile da rappresentare.
Il passaggio in cui Federico assiste al pestaggio del suo amico Samir ammetto di non averlo compreso bene: mi sono persa tra le varie dinamiche, soprattutto perché a un certo punto Federico si ritrova da tutt'altra parte, e questo episodio spiacevole pare non avere una vera conclusione. Probabilmente è un effetto voluto, ma a mio parere causa un po' di confusione, per cui avrei optato piuttosto per una narrazione più “lineare” e coerente, quindi una vera conclusione a quell'episodio.
Per quanto riguarda i personaggi, non ho sentito alcuna mancanza e, al contrario, trovo tu li abbia gestiti benissimo: ho apprezzato molto il peso che hai dato all'introspezione di Federico, e non solo. Tutti i personaggi hanno un gran potenziale e, in particolare, quello di Costanza mi affascina molto, perché ho la sensazione sia molto più complesso di quanto appare in questa storia.
Per quanto riguarda questo parametro, hai fatto un lavoro maestoso ed equilibrato sotto tutti i punti di vista, facendomi immergere nella storia al 360 gradi.
Infine, ho adorato la tua scelta di inserire gli attacchi di panico nella trama, mantenendo una coerenza di fondo: è assolutamente normale che Federico reagisca in questo modo dopo la morte della madre, e ho apprezzato l'enfasi che hai posto su questi eventi spiacevoli, perché trovo che non ci siano abbastanza rappresentazioni di fenomeni del genere nella letteratura contemporanea.
Magari sono solo io che non conosco libri a riguardo, ma questi argomenti a mio parere dovrebbero essere più presenti, quindi apprezzo che tu abbia deciso di scriverne.
Drammaticità: 9/10
Hai sfruttato un elemento “esterno” – come la morte della madre di Federico – a tuo vantaggio, interiorizzandolo nel personaggio: il dramma in questa storia non è solo la perdita del genitore in sé, ma anche e soprattutto il modo in cui i personaggi, e Federico in particolare, la vivono; il suo disagio e quello del padre è raccontato meticolosamente e con delicatezza, e le sue conseguenze si possono ritrovare ovunque nel testo.
Ho molto apprezzato il modo in cui hai inserito gli attacchi di panico nella narrazione, mescolandoli al resto della trama come se ci fossero sempre stati: il modo in cui diventano praticamente la quotidianità di Federico è assolutamente realistico e credibile, vero, come tutta la storia.
Le conseguenze della perdita sono visibili anche nei comportamenti del padre, che inizialmente non si rende nemmeno conto del dolore che, in questo modo, reca al figlio. Per quanto riguarda Costanza, invece, l'ho sentita distante anche qui; deve avere un modo molto personale di soffrire, e in un certo senso anche lei ha avuto le sue reazioni, anche queste credibili e coerenti col personaggio.
Il modo in cui hai amalgamato il dramma alla caratterizzazione dei protagonisti, evolvendolo con loro e rendendolo parte integrante di ciò che sono, è stato davvero ottimo.
Gradimento Personale: 5/5
Ho adorato questa storia dalla prima all'ultima parola: le vicende di questa famiglia sono meravigliosamente drammatiche, tristi, e mi piace il modo lento ed equilibrato in cui tutto questo è venuto allo scoperto. Hai centrato in pieno il tema del contest!
In realtà, mi sono immedesimata molto in Federico e questo mi ha fatto molto riflettere; il modo in cui hai raccontato questa storia, brutalmente realistico nella sua semplicità, mi ha colpita molto, e a rifletterci bene, lo trovo il modo più adatto per raccontarla.
Ho percepito un senso di innocenza, mentre leggevo, che mi ha lasciato senza parole, come se i protagonisti fossero in balia degli eventi senza poter fare altro se non accettare la propria condizione.
Tutto ciò è incredibilmente realistico e quotidiano, oserei dire; tuttavia, forse non è qualcosa che ci si aspetta in una storia.
Non ho altre parole per dirti quanto l'ho apprezzata, soprattutto nel modo in cui l'hai strutturata, attribuendole una certa linearità. Ribadisco, poi, la meravigliosa autenticità del tuo stile, che spero tu non perda mai.
Complimenti, davvero! Grazie per avermi regalato una storia così delicata e commovente.
Totale: 42/45
Kidfic: + 1
La maggior parte della storia ha come protagonista un bambino; tuttavia, purtroppo ho fatto davvero fatica a percepire la sua età, se non fosse stato per alcuni elementi “esterni” – come il fatto che frequenti ancora la scuola.
Ti riporto qui alcuni elementi che mi hanno messo in seria difficoltà nella valutazione di questo parametro: (1) Federico sa accendere una lavatrice. Può darsi che i genitori gli abbiano insegnato come fare e il fatto che abbia finito per fare danni è “positivo”, perché è coerente con la sua età. Tuttavia, non lo trovo particolarmente credibile. Federico appare certamente come un bambino fuori dal comune, ma è pur sempre piccolo e senza esperienza, quindi sarebbe più credibile che non si ricordi come fare, o che mescoli insieme indumenti bianchi e colorati, per dire; (2) Federico sa che cos'è un passo carrabile – infatti è lui a farlo notare al padre: questo è forse l'elemento che ho trovato meno credibile tra tutti; Federico potrebbe aver letto questo termine sul cartello sui cancelli, ma non è affatto credibile che sappia che cosa sia o che se lo ricordi, se gli è stato spiegato.
Insomma, l'ho trovato alquanto fuori dalla norma, almeno per quanto mi riguarda; (3) Utilizza un lessico troppo complesso per un bambino della sua età, seppur brillante. Capisco che sia un bambino intelligente e desideroso di imparare, ma purtroppo non ho proprio percepito il suo “essere piccolo e innocente” in generale.
Altri aspetti, al contrario, li ho trovati sviluppati molto bene e il linea con l'età infantile del personaggio: un esempio potrebbe essere quello delle ombre che vede sul muro durante il black-out – di cui forse anche un adulto sarebbe spaventato – oppure il fatto che collezioni figurine, e per il solo piacere di sentirsi uguale agli altri.
Contenuti forti: + 0
Non sono presenti scene particolarmente violente e disturbanti, se non il brevissimo accenno al video della rapina, per cui non ho assegnato il bonus.
Tematiche delicate: + 1, 5
Anche questo parametro mi ha messo in difficoltà: la morte – in questo caso, della madre di Federico – è decisamente considerata una tematica delicata, visto ancor più le ripercussioni che questa ha sul ragazzino, attraverso gli attacchi di panico e la solitudine in cui si ritrova a vivere. Tuttavia, come spiegato anche in altre valutazioni, la morte è anche qualcosa che non si può realmente evitare e con cui tutti prima o poi dobbiamo fare i conti, motivo per cui, per quanto riguarda questo, ho deciso di assegnare metà bonus. (+ 0,5)
Per quanto mi riguarda, si tratta di una tematica delicata “a metà”, appunto per i motivi sopracitati; a mio parere, è il modo in cui hai trattato gli attacchi di panico del bambino – insieme alla sua situazione familiare nell'insieme – ad essere realmente rilevante in questo parametro.
Ribadisco che lo hai fatto in maniera eccellente e delicatissima, ma comunque realistica: hai raccontato le sensazioni nei dettagli e questo mi ha toccato molto, specialmente perché era qualcosa che non mi aspettavo di leggere. (+ 1)
Complimenti, hai fatto un ottimo lavoro!
Totale + bonus: 44, 5
Grazie ancora per aver partecipato! <3 |