Recensioni per
Il processo dei ricordi
di Carme93

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
11/12/21, ore 21:55

Recensione premio per il contest "Invincibilmente fragili e imperfetti" - 2/2

CARME!!!
Questa tua serie (che ancora non è una vera e propria serie ma io la considero tale, visto che tratta sempre degli stessi personaggi) è una vera e propria droga, non mi stancherei mai di leggere di queste vicende raccontate con il tuo bellissimo e inconfondibile stile! Nonostante lo scritto fosse lungo, mi è scivolato davanti agli occhi come olio e ogni volta che mi dovevo interrompere (perché purtroppo non ho avuto abbastanza tempo tutto insieme di leggere tutto d'un fiato XD) era una sofferenza perché VOLEVO SAPERE, e anche quando sono arrivata alla conclusione è stata una sofferenza!
Ma cerco di andare con ordine, e premetto che ho un sacco di cose da dire (come al solito), quindi preparati a un bel papiro!
Federico effettivamente già dalle prime righe sembra un ragazzo piuttosto tranquillo, pacato e serio, il che non è da tutti soprattutto in adolescenza. Sono rimasta fin da subito molto incuriosita su ciò che avrebbe dovuto fare quel pomeriggio dopo la scuola, per cui il suo amico era così preoccupato: mi hai tenuto in sospeso sulla faccenda fino all'ultimo e questa non te la perdono, sono morta dalla curiosità mentre leggevo e speravo sempre che comparisse un qualche indizio che mi facesse ricomporre il puzzle a chiarire il mistero XD
Marica è sempre la solita Marica -.-" solo lei poteva essere così scemotta da farsi rinchiudere in bagno con il povero Federico (con cui non aveva praticamente mai parlato prima) SOLO per chiedergli se gli piacesse Alisia... come se parlare civilmente fosse passato di moda. Poi ha decisamente trovato il giorno sbagliato, visto che Federico era pure di fretta...
La cosa veramente grave di tutto ciò è che ha finito per incasinare la situazione ancora di più, spedendo il telefono fuori dal bagno e non sapendo più come far uscire lei e il suo compagno dal bagno... io non ho parole per commentarla, davvero, non so se ridere o piangere ahahahahaha! Oltre il danno anche la beffa per il povero ragazzo: Marica l'ha filmato a tradimento mentre cercava di scappare e l'ha pure minacciato di diffondere il video! Io mi domando cos'abbia questa ragazzina al posto del cervello, spero davvero che prima o poi Mara si accorga di che razza di esemplare sia e la mandi al diavolo - e anche Alisia.
Mi complimento con Federico per la calma che ha saputo mantenere in una situazione del genere; io probabilmente, fosse stata al suo posto, avrei distrutto la porta del bagno (e la faccia di Marica) a suon di pugni e avrei urlato contro la mia rapitrice (?) per tutto il tempo, insultandola in tutti i modi possibili e immaginabili XD non sopporterei di essere pringioniera contro la mia volontà, ancora di più se devo condividere uno spazio così stretto con un esemplare come Marica...
Ma Federico ha dimostrato ancora una volta una calma e una pazienza fuori dal comune, e non solo, in preda alla disperazione si è pure aperto con lei e le ha raccontato qualcosa di enorme del suo passato, qualcosa che con tutta probabilità Marica non ha nemmeno capito. Mi auguro solo che non vada a spargere la voce in giro (ed è perfettamente capace di farlo), perché sarebbe l'ennesima infamata ai danni di un poveretto che non ha fatto nulla di male per meritarlo.
Ma veniamo al duro e difficile passato di Fede.
Già le basi non sono rassicuranti: vive in una famiglia abbastanza incasinata, in cui i genitori sono costretti a fronteggiare la loro figlia maggiore, che è una ribelle, e a volte sembrano un po' dimenticarsi di Federico. Lui perlomeno, vedendo la madre sempre arrabbiata, cerca di rigare dritto e non dare fastidio per non suscitare in lei lo stesso effetto.
C'è però una cosa in particolare che mi ha portato a empatizzare con Costanza: il fatto che i suoi genitori non le abbiano lasciato frequentare la scuola che desiderava. Posso capire che non vogliano che la loro figlia finisca in brutte situazioni, posso capire che alcune scuole non siano proprio il top, ma è anche vero che obbligando un ragazzo a studiare qualcosa che non gli piace non si ottiene sicuramente la sua riconoscenza.
Quando il padre è andato a prendere Federico a scuola prima del tempo ho subito capito che era successo qualcosa di grave, ma in un primo momento pensavo che c'entrasse Costanza: conoscendo i suoi modi di fare e visto che non era andata a scuola, non mi sarebbe sembrato poi così strano che si fosse andata a cacciare in qualche guaio.
Invece era la madre. Mio dio, che brutta fine, e che vuoto ha lasciato dietro di sé. Non riesco nemmeno a immaginare cosa deve aver lasciato nei cuori di Federico, del padre e anche e soprattutto di Costanza. Perché quest'ultima è sempre stata in conflitto con lei, ma credo che fosse molto legata alla madre anche per questo, perché sono proprio questi conflitti che l'hanno aiutata a crescere, e non potrà mai perdonarsi che la madre se ne sia andata serbando rancore nei suoi confronti.
Infatti, devo essere sincera, mi ha colpito molto il fatto che Costanza se ne sia voluta andare. Ammetto che mi sarebbe piaciuto scoprire che fine ha fatto, cos'ha combinato nel frattempo, dove è andata a rifugiarsi e come ha affrontato il lutto, perché - anche se marginale - è un personaggio davvero molto interessante.
Mi ha colpitp ancora di più il modo in cui invece ha reagito Federico. È davvero difficile immaginare cosa possa pensare un ragazzino della sua età quando si ritrova in una situazione così surreale: a undici anni nessuno pensa all'eventualità che uno dei suoi genitori morirà, non ti prepari a un'evetualità del genere, non pensi proprio sia possibile, nel tuo cervello non esiste proprio.
Però anche io ho affrontato un tema molto simile in una mia storia, in cui appunto la protagonista undicenne perde improvvisamente la madre... ed è stato un viaggio davvero surreale. La situazione di background era abbastanza diversa dalla tua e anche il carattere del personaggio, però mi ha fatto sorridere questo parallelismo ed è stato molto interessante vedere come un'altra autrice ha affrontato questo stesso tema.
Federico sostanzialmente vuole che sia tutto come prima. Non sopporta i compagni e i professori che lo trattano con compassione dopo quello che è accaduto, non sopporta il fatto che la casa sia sempre in disordine, non sopporta il fatto che la comunicazione tra lui e suo padre si sia ridotta all'osso (tipico: quando una madre muore automaticamente il padre diventa assente, si lascia avvolgere dal suo dolore e inizia a trascurare i figli, è una cosa che ho visto succedere nella realtà anche molto da vicino) e non sopporta che Costanza se ne sia andata, non tanto perché fosse una presenza di conforto per lui ma perché lo teneva attaccato alla sua vita precedente. Si sforza così tanto di far andare le cose come prima che si attacca morbosamente al pensiero di quella nota, che veramente non ha più importanza, ma se la madre fosse ancora lì ne avrebbe e quindi lui si sente in dovere di riportarla a scuola firmata.
Tuttavia con il suo atteggiamento finisce oer cambiare tutto: non parla più con i suoi compagni, si sposta accanto a Samir (che, tra parentesi, mi piace TANTISSIMO come personaggio e non vedo l'ora di leggere la storia che lo riguarda in prima persona *-*) proprio perché vuole essere lasciato in pace.
La cosa che mi ha fatto più male di tutta la storia è la scena in cui Federico va a cercare il video di ciò che è successo alla madre quella famosa mattina, lo guarda e lo riguarda fino a impararlo a memoria, fino a farlo entrare nei suoi incubi e togliergli il sonno. Non avrebbe mai e poi mai dovuto vedere quella scena, non avrebbe mai dovuto affrontare tutto questo da solo e farsi del male in questo modo, ripetutamente. Vedere in quale abisso si stava inoltrando mi ha davvero fatto paura, a maggior ragione perché a undici anni non ha i mezzi per affrontare tutto ciò e soprattutto da solo. Spesso nemmeno gli adulti sanno come uscirne, figuriamoci un ragazzino come Federico.
Serviva uno scossone alla situazione, serviva qualcosa che facesse uscire allo scoperto i problemi di Federico in modo che potesse attirare su di sé l'attenzione, perché lui non avrebbe mai avuto il coraggio di esprimere i suoi demoni ad alta voce.
E questo scossone si è presentato sotto forma di Samir.
Povero Samir! Non so nemmeno dire quanto mi sia dispiaciuto leggere dell'atto di bullismo da parte di quei tizi nei suoi confronti... non so, il razzismo è qualcosa che mi fa davvero uscire di testa, e se mi dà fastidio in generale lo sopporto ancora meno quando le vittime sono dei ragazzini, che poi risultano essere non solo vittime dei loro carnefici, ma anche dei preguidizi che li vedono protagonisti senza che loro abbiano fatto niente per meritarlo.
Ma tornando a Federico: non so nemmeno immaginare come si sia sentito mentre assisteva a quella scena. Oltre al deja-vu provocato da quel video, che gli ha scatenato l'attacco di panico (mamma mia, povero ragazzo), c'è anche la consapevolezza di non essere intervenuto per aiutare il suo compagno in difficoltà quando in realtà avrebbe voluto farlo. Certo non può farsene una colpa, non è che non abbia voluto intervenire, ma quando hai un attacco di panico hai ben altri problemi a cui pensare.
Ha senso che poi, anche se lui ha insistito per rimaere a scuola e tenere il padre all'oscuro di tutto, il professore abbia chiamato il genitore di Federico per riferirgli ciò che era accaduto: se avessi un figlio di undici anni, COME MINIMO vorrei essere avvisata se ha un attacco di panico!
Il fatto che poi Federico ne abbia avuto addirittura due lo stesso giorno è veramente straziante: questo secondo me è stato il momento in cui ha toccato il fondo, in cui davvero la situazione si stava facendo troppo complicata ed era giunto il momento di chiedere aiuto. Ed era giunto il momento per suo pafre di rendersi conto che, anche se la moglie non c'è più e la figlia maggiore ha deciso di andare via di casa, ha pur sempre un figlio a cui pensare e che ha bisogno di lui, della sua presenza. Quando dice che è stato egoista ha perfettamente ragione, ma la cosa buona è che se n'è reso conto e non è ancora troppo tardi, può ancora porre rimedio e tornare a essere il padre di cui Federico ha bisogno.
Tornare al presente è stato un trauma non indifferente: Marica non può essere così ottusa, NON PUO'! Veramente, sono senza parole per il modo davvero insensibile con cui ha accolto quella storia, senza contare quanto è stata stronza nel momento in cui la donna delle pulizie li ha trovati e lei si è defilata, lasciando Federico in pasto ai leoni. Io, fossi stato in lui, avrei detto alla bidella il nome di Marica e non il mio, se lo sarebbe meritato per come si è comportata, ma Federico come al solito è troppo buono per fare una cosa del genere.
Una volta arrivata alla fine, il titolo della storia ha avuto tutto un altro senso: IL PROCESSO dei ricordi, inteso come processare ciò che è accaduto ma anche come processo in tribunale! Vabbè adoro, GENIALE! Oltretutto mi piace molto il concetto di cerchio che si chiude: Federico vuole assistere al processo di coloro che gli hanno tolto la madre, il sonno, l'innocenza e la tranquillità, forse anche in un gesto simbolico, per lasciarselo alle spalle.
Però forse è troppo anche per lui, è uno svhiaffo in faccia troppo doloroso da mandare giù. E meno male che accanto a Federico c'era Samir (MAMMA MIA QUANTO AMO LA SUA AMICIZIA) *-*
Che posso dire, Carme? Dire che ho ADORATO questa shot sarebbe riduttivo, un eufemismo proprio. Mi ha catturato, conquistato, mi è entrata nel cuore e ha lasciato un segno indelebile nella mia anima... ma di che mi stupisco? Ogni volta che leggo un tuo scritto è un viaggio bellissimo, sono davvero felicissima di aver conosciuto questi stupendi personaggi immersi nel loro mondo di cui mi sono profondamente innamorata! Davvero, non vedo già l'ora di leggere la prossima storia, non ne ho mai abbastanza e soprattutto non mi stanco mai del tuo stile intenso, con cui riesci a trasmettere un oceano di emozioni ogni volta *________*
Alla prossima, spero di riuscire a passare presto da queste parti! ♥

Recensore Master
18/12/20, ore 17:47

TERZA CLASSIFICATA

IL PROCESSO DEI RICORDI di Carme93





Lessico&Stile: 8/10


Il lessico che hai utilizzato è semplice, ma proprio per questo aiuta a creare delle immagini immediate e chiare; se dovessi usare una sola parola per descrivere il tuo stile direi che è autentico, perché mi ha accompagnato nella storia trasmettendomi una grande naturalezza e veridicità, in un certo senso.
Hai uno stile fresco e chiaro, e lo apprezzo molto; tuttavia, in alcuni punti presenta alcune problematiche:

- alcune frasi potrebbero essere formulate con più chiarezza. Ti riporto alcuni esempi: (1) “Non c’era simpatia tra loro e di solito si ignoravano, nonostante ciò lui tendeva a essere cortese con tutti quanto meno per educazione, quel giorno però non aveva proprio pazienza”. → Questa frase l'avrei personalmente “spezzata” così: “Non c’era simpatia tra loro e di solito si ignoravano. Nonostante ciò lui tendeva a essere cortese con tutti quanto meno per educazione; quel giorno, però, non aveva proprio pazienza”.
Oppure, un altro esempio: (2) “Il ragazzino comprese che era meglio non insistere, così sedette e si riempì lentamente, per evitare di farlo cadere di fuori, la tazza di latte, facendo finta d’ignorare la tensione nell’aria”. → Questa frase è piuttosto complessa, tanto che ho dovuto rileggerla un paio di volte per comprenderla. Personalmente l'avrei scritta così: “Il ragazzino comprese che era meglio non insistere, così si sedette e riempì lentamente la tazza di latte, facendo attenzione a non farlo cadere fuori, facendo finta d’ignorare la tensione nell’aria”. Non ti sembra più chiara?
Un altro esempio: (3) “Eppure una parte di lui man mano che cresceva si rendeva conto che il dolore diminuiva, come se fosse anestetizzato; ma la ferita era lì, lui lo sapeva, si era formata la crosta, ma non si cicatrizzava tanto che bastava poco per strappare la crosta e sanguinare ancora”. → Anche questa frase non è di immediata comprensione, almeno per quanto mi riguarda. La scriverei piuttosto così: “Eppure, una parte di lui, man mano che cresceva si rendeva conto che il dolore diminuiva, come se fosse anestetizzato; ma la ferita era lì, lui lo sapeva: si era formata la crosta, ma non si cicatrizzava mai del tutto, tanto che bastava poco perché la crosta si strappasse e ricominciasse a sanguinare”.

- Alcune frasi hanno una punteggiatura approssimativa: ad esempio, in alcune battute dei dialoghi aggiungi il punto dopo un punto interrogativo o i puntini di sospensione (es: «Federico!».), mentre in questi casi non è affatto necessario. In altre frasi, invece, la punteggiatura viene completamente omessa, come in: “Aveva caldo tanto che gli sembrò di essere tornato in estate”. Avrei inserito una virgola tra “caldo” e “tanto”; anche in “ Suo padre era sempre molto tranquillo, era raro che alzasse la voce e, Federico, l’aveva sentito più volte invitare la moglie alla calma [...]” avrei omesso le virgole che separano il nome di Federico dal resto del testo, in quanto non le ritengo necessarie qui.
In alcuni dialoghi, poi, puoi utilizzare la punteggiatura a tuo vantaggio, ad esempio sostituendo il verbo “gridare” e simili con un punto esclamativo alla fine della battuta, che implica di per sé una certa convinzione e un certo fervore del protagonista; oppure, puoi scegliere di unire i due elementi, rendendo il dialogo piuttosto completo. So che si tratta di piccolezze, ma nel risultato finale credo facciano la differenza.

- In alcuni passaggi ci sono delle ripetizioni, ad esempio in questa frase: “Il ragazzino salutò timidamente, quasi timoroso di attirare l’attenzione dei due adulti su di sé. [...]
Il ragazzino avrebbe voluto chiedere subito spiegazioni al padre, ma lui gli pose una mano sulla spalla e lo guidò fuori dalla scuola”.
Oppure, anche in “[…] quella che una parte di lui aveva messo da parte per un po’ sperando che facesse meno male” e in “A volte ci aveva riflettuto e alla fine si era convinto che a volte la distanza d’età incidesse troppo”.

Inoltre, ti segnalo alcuni refusi che ho riscontrato, in caso volessi correggerli:

- Preoccupato, Federico si chinò su di lei redendosi conto che stava sorridendo. → Credo tu volessi scrivere “rendendosi conto”.

- «SMETTILA!» urlò Federico, appiattandosi con le spalle alla parete. → “Appiattendosi”. Inoltre, ti sconsiglio di usare il maiuscolo, perché il punto esclamativo e il verbo “urlò”, in questo caso, sono già sufficienti.

- […] si rese conto che la ragazza l’aveva ripreso mentre cercava di scalvare il muro divisore dei bagni. → “Scavalcare”.

- «E queste assenze quando lei avresti fatte?». → “E queste assenze quando le avresti fatte?” (toglierei anche il punto finale).

- La cucina era piccola perché negli intendimenti iniziale avrebbero dovuto usare la sala da pranzo, […] → Personalmente avrei scritto “...secondo i piani iniziali”, ma in ogni caso il refuso è “iniziali”.

- «Costanza!» la richiamò loro madre. → Questo è un errore abbastanza ricorrente, quindi credo sia dovuto alla distrazione: personalmente, direi “la loro madre”, ma mi informerò perché ora ho dei dubbi riguardo alla costruzione corretta di questa frase.

- Lui buttava sempre album e doppioni in un lato della libreria e non gli considerava più di tanto quando era a casa. → “[...] e non li considerava [...]”.

- Allora compose il numero dello studio e dopo qualche secondo rispose la sua segreteria. → “[...] rispose la sua segretaria”.

- Alla luce della torcia sembrava molto stanco e aveva il voto tirato e pallido. → “il volto”.

- Il video doveva essere ormai vecchio di mesi, ma riuscì comunque a trovarlo: erano alcuni sprazzi delle telecamere di sorveglianza, che poi erano stati mandanti in onda nei vari servizi televisivi. → “mandati”.

- La risposta di Samir fu forte è chiara e anche questo sorprese Federico, […] → “forte e chiara”. Poco sotto: “Federico chiuse istintivamente gli occhi sperando che la smettesse: sembrava che volesse staccarli i capelli della testa”. → “staccargli”.

- […] il primo respirp sembrò doloroso, ma si accorse di riuscire a farlo. → “respiro”.

- La mattina dopo si svegliò ed era da solo nel letto, ma, uscendo il corridoio, percepì la voce del padre provenire dalla cucina e si rassicurò. → “uscendo in corridoio”.

- Gli osservò e vide solo degli uomini intristiti. → “Li osservò”.


Trama&Personaggi: 20/20


Su entrambi i parametri hai fatto un lavoro immenso, che ho apprezzato profondamente. Hai raccontato una situazione piuttosto comune – come potrebbe essere la perdita di un genitore – in maniera straordinariamente intensa e profonda, pur senza perderti in dettagli. Questo potrebbe essere considerato poco originale, ma ho letto tra le righe una naturalezza che non mi aspettavo e che mi ha davvero colpito: mi sono immedesimata tanto in Federico e sei riuscita a farmi provare un'empatia nei suoi confronti – e nei confronti della situazione che sta vivendo – che mi ha fatto estraniare dalla realtà e riflettere a lungo.
La trama l'ho trovata costruita in modo eccellente, dandomi quasi l'impressione che avessi creato una scaletta prima di procedere a scrivere: hai saputo amalgamare tutti gli ingredienti necessari per una buona storia, scorrevole e fluida e con la dose di introspezione adatta a comprenderla fino in fondo.
Tengo particolarmente a sottolineare quest'ultima caratteristica della trama, perché è qualcosa che non riscontro spesso in una storia, in realtà. Nonostante, come scritto precedentemente, le frasi potevano essere costruite in modo più semplice, mi hai catapultato nella trama con una naturalezza disarmante, che credo sia difficile da rappresentare.
Il passaggio in cui Federico assiste al pestaggio del suo amico Samir ammetto di non averlo compreso bene: mi sono persa tra le varie dinamiche, soprattutto perché a un certo punto Federico si ritrova da tutt'altra parte, e questo episodio spiacevole pare non avere una vera conclusione. Probabilmente è un effetto voluto, ma a mio parere causa un po' di confusione, per cui avrei optato piuttosto per una narrazione più “lineare” e coerente, quindi una vera conclusione a quell'episodio.
Per quanto riguarda i personaggi, non ho sentito alcuna mancanza e, al contrario, trovo tu li abbia gestiti benissimo: ho apprezzato molto il peso che hai dato all'introspezione di Federico, e non solo. Tutti i personaggi hanno un gran potenziale e, in particolare, quello di Costanza mi affascina molto, perché ho la sensazione sia molto più complesso di quanto appare in questa storia.
Per quanto riguarda questo parametro, hai fatto un lavoro maestoso ed equilibrato sotto tutti i punti di vista, facendomi immergere nella storia al 360 gradi.
Infine, ho adorato la tua scelta di inserire gli attacchi di panico nella trama, mantenendo una coerenza di fondo: è assolutamente normale che Federico reagisca in questo modo dopo la morte della madre, e ho apprezzato l'enfasi che hai posto su questi eventi spiacevoli, perché trovo che non ci siano abbastanza rappresentazioni di fenomeni del genere nella letteratura contemporanea.
Magari sono solo io che non conosco libri a riguardo, ma questi argomenti a mio parere dovrebbero essere più presenti, quindi apprezzo che tu abbia deciso di scriverne.


Drammaticità: 9/10


Hai sfruttato un elemento “esterno” – come la morte della madre di Federico – a tuo vantaggio, interiorizzandolo nel personaggio: il dramma in questa storia non è solo la perdita del genitore in sé, ma anche e soprattutto il modo in cui i personaggi, e Federico in particolare, la vivono; il suo disagio e quello del padre è raccontato meticolosamente e con delicatezza, e le sue conseguenze si possono ritrovare ovunque nel testo.
Ho molto apprezzato il modo in cui hai inserito gli attacchi di panico nella narrazione, mescolandoli al resto della trama come se ci fossero sempre stati: il modo in cui diventano praticamente la quotidianità di Federico è assolutamente realistico e credibile, vero, come tutta la storia.
Le conseguenze della perdita sono visibili anche nei comportamenti del padre, che inizialmente non si rende nemmeno conto del dolore che, in questo modo, reca al figlio. Per quanto riguarda Costanza, invece, l'ho sentita distante anche qui; deve avere un modo molto personale di soffrire, e in un certo senso anche lei ha avuto le sue reazioni, anche queste credibili e coerenti col personaggio.
Il modo in cui hai amalgamato il dramma alla caratterizzazione dei protagonisti, evolvendolo con loro e rendendolo parte integrante di ciò che sono, è stato davvero ottimo.


Gradimento Personale: 5/5


Ho adorato questa storia dalla prima all'ultima parola: le vicende di questa famiglia sono meravigliosamente drammatiche, tristi, e mi piace il modo lento ed equilibrato in cui tutto questo è venuto allo scoperto. Hai centrato in pieno il tema del contest!
In realtà, mi sono immedesimata molto in Federico e questo mi ha fatto molto riflettere; il modo in cui hai raccontato questa storia, brutalmente realistico nella sua semplicità, mi ha colpita molto, e a rifletterci bene, lo trovo il modo più adatto per raccontarla.
Ho percepito un senso di innocenza, mentre leggevo, che mi ha lasciato senza parole, come se i protagonisti fossero in balia degli eventi senza poter fare altro se non accettare la propria condizione.
Tutto ciò è incredibilmente realistico e quotidiano, oserei dire; tuttavia, forse non è qualcosa che ci si aspetta in una storia.
Non ho altre parole per dirti quanto l'ho apprezzata, soprattutto nel modo in cui l'hai strutturata, attribuendole una certa linearità. Ribadisco, poi, la meravigliosa autenticità del tuo stile, che spero tu non perda mai.
Complimenti, davvero! Grazie per avermi regalato una storia così delicata e commovente.





Totale: 42/45



Kidfic: + 1


La maggior parte della storia ha come protagonista un bambino; tuttavia, purtroppo ho fatto davvero fatica a percepire la sua età, se non fosse stato per alcuni elementi “esterni” – come il fatto che frequenti ancora la scuola.
Ti riporto qui alcuni elementi che mi hanno messo in seria difficoltà nella valutazione di questo parametro: (1) Federico sa accendere una lavatrice. Può darsi che i genitori gli abbiano insegnato come fare e il fatto che abbia finito per fare danni è “positivo”, perché è coerente con la sua età. Tuttavia, non lo trovo particolarmente credibile. Federico appare certamente come un bambino fuori dal comune, ma è pur sempre piccolo e senza esperienza, quindi sarebbe più credibile che non si ricordi come fare, o che mescoli insieme indumenti bianchi e colorati, per dire; (2) Federico sa che cos'è un passo carrabile – infatti è lui a farlo notare al padre: questo è forse l'elemento che ho trovato meno credibile tra tutti; Federico potrebbe aver letto questo termine sul cartello sui cancelli, ma non è affatto credibile che sappia che cosa sia o che se lo ricordi, se gli è stato spiegato.
Insomma, l'ho trovato alquanto fuori dalla norma, almeno per quanto mi riguarda; (3) Utilizza un lessico troppo complesso per un bambino della sua età, seppur brillante. Capisco che sia un bambino intelligente e desideroso di imparare, ma purtroppo non ho proprio percepito il suo “essere piccolo e innocente” in generale.

Altri aspetti, al contrario, li ho trovati sviluppati molto bene e il linea con l'età infantile del personaggio: un esempio potrebbe essere quello delle ombre che vede sul muro durante il black-out – di cui forse anche un adulto sarebbe spaventato – oppure il fatto che collezioni figurine, e per il solo piacere di sentirsi uguale agli altri.


Contenuti forti: + 0


Non sono presenti scene particolarmente violente e disturbanti, se non il brevissimo accenno al video della rapina, per cui non ho assegnato il bonus.


Tematiche delicate: + 1, 5


Anche questo parametro mi ha messo in difficoltà: la morte – in questo caso, della madre di Federico – è decisamente considerata una tematica delicata, visto ancor più le ripercussioni che questa ha sul ragazzino, attraverso gli attacchi di panico e la solitudine in cui si ritrova a vivere. Tuttavia, come spiegato anche in altre valutazioni, la morte è anche qualcosa che non si può realmente evitare e con cui tutti prima o poi dobbiamo fare i conti, motivo per cui, per quanto riguarda questo, ho deciso di assegnare metà bonus. (+ 0,5)
Per quanto mi riguarda, si tratta di una tematica delicata “a metà”, appunto per i motivi sopracitati; a mio parere, è il modo in cui hai trattato gli attacchi di panico del bambino – insieme alla sua situazione familiare nell'insieme – ad essere realmente rilevante in questo parametro.
Ribadisco che lo hai fatto in maniera eccellente e delicatissima, ma comunque realistica: hai raccontato le sensazioni nei dettagli e questo mi ha toccato molto, specialmente perché era qualcosa che non mi aspettavo di leggere. (+ 1)
Complimenti, hai fatto un ottimo lavoro!





Totale + bonus: 44, 5



Grazie ancora per aver partecipato! <3

Recensore Master
03/11/20, ore 16:29

Recensione premio best desiderio avverato al "Wish upon a star contest"
Ciao Carme,
ammetto che dopo aver incontrato i tuoi personaggi originali sono rimasta incantata dall’intricato insieme di personaggi a cui hai dato vita e quindi ho pensato di passare da un’altra storia originale per rilasciarti la recensione premio, sperando che non ti dispiaccia.
Tra l’altro partecipo anche io allo stesso contest, se riuscirò a terminare la storia e quindi mi ha fatto piacere leggere la storia che hai creato e mi complimento con te per il modo in cui hai fatto in modo che si dipanassero gli avvenimenti. Federico è un personaggio davvero interessante, che mi ricorda un po’ Samuele, e per cui provo un’infinita tenerezza visto che si è trovato ad affrontare la perdita della madre in età molto giovane. Il presupposto di partenza è particolarmente originale: credo che trovarsi rinchiuso in bagno con una persona come Marica lo abbia spinto fuori dalla sua zona di comfort e, da brava romantica e ottimista quale sono, mi piace pensare che questo possa essere stato l’inizio di una bella amicizia tra loro due — pur con le loro differenze, apparentemente insormontabili.
Sei stata davvero brava a trattare una tematica molto difficile come la morte improvvisa di un genitore, riuscendo a farlo con delicatezza, ma con una grande attinenza alla realtà e molta attenzione alla tipica reazione che avrebbe avuto un’adolescente difficile come Costanza (a proposito, mi spiace che non abbiamo saputo più nulla di lei, spero che si sia riconciliata con il padre). Ciò che più mi ha colpito è stato vedere l’evoluzione di Federico: assistere alla lotta per vincere i suoi demoni e la sua apatia, vederlo venire a patti con una nuova quotidianità e diventare il buon amico e il ragazzo studioso che abbiamo incontrato all’inizio della storia. Mi piace credere che sarebbe diventato quella persona anche con la madre al suo fianco, ma, al tempo stesso, la perdita del genitore lo ha reso ancora più sensibile e lo ha reso migliore — nonostante la magnitudine del suo dolore.
La scena finale è particolarmente significativa, perché effettivamente non c’è alcun bisogno di assistere al processo, non servirebbe a nulla se non a rivangare il dolore.
Complimenti, davvero, i suoi personaggi sono vividi e meravigliosi.
In bocca al lupo per il contest,
Francy

Recensore Veterano
31/10/20, ore 18:06

Recensione premio per aver vinto il terzo premio speciale "Calza a pennello" nel contest "Una biblioteca in disordine" indetto da Angel Cruelty/Marika Ciarrocchi sul forum di efp.

Ciao! Eccomi FINALMENTE a recensire, ma se lo avessi fatto prima non avrei trovato questa perla.

La storia che ha vinto il contest, ovvero L'isola oltre la siepe, mi è rimasta dentro, sappilo, e questa è un'altra che cavalca quello stile e quei temi riguardanti ragazzini, adolescenti e vite drammatiche, perchè diciamolo, le vite "normali" non esistono. E nuovamente sei stata molto profonda nel ripotare eventi, pensieri, sentimenti e vita in un testo scritto per raccontare vicende molto delicate senza fretta, senza sorvolare ma con un po' di distacco che rende comunque la lettura leggera e piacevole, non pesante. Abbiamo una ragazza poco elegante e delicata e un ragazzo molto problematico, perché ha un vissuto che lo perseguita e gli causa attacchi di panico tutt'ora. E si ritrovano in bagno, si punzecchiano, fino a che uno cede e racconta il suo passato, la madre, la sparatoria, la sorella sparita, l'amicizia con Samir, gli attacchi di panico. Una storia strappalacrime, ma Marica non la prende sul pesante, è una delle poche che non vuole rendere la vita facile a federico per via di ciò che ha vissuto, e risponde indelicatamente. Apprezzo questa reazione, in un certo senso.

Bravissima!

A presto,
Marika