L'inizio è fantastico: mi aspettavo una classica storia d'amore malato con l'uomo che inizia con fantasie violente sulla povera donna ... e invece parlava della sveglia, e per giunta è gay. Mi ha davvero fatto ghignare, non male per l'inizio di un horror.
Comunque, molto bella anche la transizione horror: prima il momento calmo e rilassante in mezzo alla natura, e all'improvviso la realizzazione che quel buon profumo è fuori luogo, che c'è qualcosa che davvero non va.
E il resto della storia è inquietudine pura. Il protagonista incontra quella che sembra una sorta di incarnazione della morte, una specie di slenderman che grazie a Dio ha la faccia, per quanto il protagonista la trovi schifosa. È una figura inquietante, perché non sembra davvero malvagia: è al contempo la rappresentazione di qualcosa di naturale - la morte - e un elemento innaturale, che stride nel contesto sociale umano. Qualcosa di talmente disturbante che tutti lo dimenticano per poter restare sani di mente, compreso lo stesso protagonista, che pure sembra ricordarsene a sprazzi.
Alla fine, più che spaventosa, questa vicenda è inquietante e triste: il protagonista ha perso l'uomo che amava, e adesso resta lì, in mezzo al profumo degli ulivi, ad aspettare altre morti.
Davvero una storia ben scritta, complimenti! |