Eccomi finalmente!!
Rileggere dal pc mi ha aiutato a entrare ancor di più nel merito e... OMG. A una prima lettura, non ti nascondo che ho avvertito il pericolo per la povera Erika (awwww, che dolce a chiamare il tuo personaggio col nome di tua figlia!! *-* Anche se... ho letteralmente sudato freddo) già dalle prime uscite di Christian sull'essere in grado di guardarle dentro e di percepire le sue emozioni... ma parto dall'inizio, perché sappi che nei primi cinque righi ho pensato "Ok, sono io"! Giuro!! Stessa sfiga... solo casi umani, ma va beh, pace. Fortuna che c'è la fiction. Niente, tornando a noi... alla faccia del belloccio: Christian è misterioso, vedo anche che sa il fatto suo in tutti i sensi e lì, complice il fatto che Erika non lo credesse possibile... lei ci casca con tutti i piedi. Che lui non sia sincero si intuisce, come ti ho detto... ha qualcosa di inquietante già dall'inizio: il suo modo di porsi, le battute, questo andare oltre... è famelico, si lascia andare agli istinti e questo, può essere solo sinonimo di qualcuno che non è in grado di tenere a bada le proprie reazioni... soprattutto considerando che non è più un adolescente in piena tempesta ormonale, ma un adulto di ventotto anni e come tale, dovrebbe essere dotato di maggior autocontrollo... a meno che non sia uno psicopatico. E difatti, Erika avrebbe dovuto dare retta a quelle avvisaglie e ai campanelli d'allarme, ma lei è presa. La vedo del tipo "Ok, e quando mi ricapita un figo così?"... purtroppo per lei, dietro a quel bel volto e a quell'amante focoso si nasconde un astuto ragno che ha ben teso la sua tela... e non è solo. Ho adorato il modo in cui il tono è cambiato da una parte all'altra. Se nella prima, salvo indizi che lasciano sia ad Erika che a noi lettori la sensazione di qualcosa che non va, si respira tutto sommato un'atmosfera tipica di una frequentazione tra due giovani che approfittano delle varie occasioni loro disponibili per portare avanti questa storia, nella seconda parte, i toni vanno incontro a una escalation di scene sempre più torbide, inquietanti e infine, macabre e grottesche e di emozioni che vanno di pari passo con il sadismo di Christian e la disperazione di Erika. Lei man mano prende coscienza, ma si rende anche conto di non poter fare nulla per evitare il suo destino (elemento che la rende del tutto opposta a Liam della passata challenge, ben sappiamo) e lo comprende nell'istante in cui gli amici di Christian si rivelano non esattamente tali. Eppure, nella loro deviazione, sono tutti accomunati dalla volontà omicida, teatralmente nella notte di Halloween. Questo fa da sfondo integratore alla vicenda e lo fa in un modo che richiama molto bene la nostra cultura che, sappiamo, ha integrato Halloween nel folklore (sebbene, fortunatamente e soprattutto quest'anno spero, non vi sia gente che passa la notte girando per le case a fare dolcetto o scherzetto), seppur comprendendone l'inutilità. E' bello che questo sia sottolineato da entrambi, eppure, alla fine è comunque ciò che segna il destino di Erika. E' come se in quella notte, per quanto ci si creda o no, la follia, quel giocare con la vita, invocare la morte... tutto prenda il sopravvento in un gioco perverso. Erika, insieme alle altre ragazze scelte dai compagni di Christian, è la vittima sacrificale anche questa volta. E la perversione è accresciuta dal racconto della loro intimità. E' interessante la scelta di affidare a un momento di intima connessione e, possibilmente, maggiore vulnerabilità) che Christian compie il delitto. E lo fa torturando Erika. Quel volerla guardare dentro trova compimento e la cosa peggiore è che a sua volta, anche lei deve assistere, fino a che le forze le permetteranno di farlo. Le vetrate, che fungono anche da specchio (che potrebbero essere tranquillamente un incentivo a sfondo erotico), perdono quella funzione per diventare schermo di un film proiettato, un po' in risposta a quell'ultimo film macabro che entrambi vanno a vedere, ancora insistendo sul parallelismo tra le due parti. Ed è un effetto molto ben riuscito, perché se il primo film non era stato niente di che, il "secondo" invece si preannuncia un capolavoro di interpretazione realistica in cui Erika è la protagonista. Posso solo immaginare che a un certo punto, abbia almeno invocato una morte rapida... ç_ç In tutto ciò, c'è un'altalenna narrativa di emozioni che tiene bene attaccati alla vicenda: hai messo la storia nelle drammatiche, ma potrebbe tranquillamente essere un thriller, credimi!! Occhio giusto a qualche refuso ogni tanto, ma cavoli, per aver scelto un prompt come la lama di un coltello dietro la schiena (che non era certamente facile da utilizzare), sei stata veramente super nella creazione di questa one-shot! A me è piaciuta tantissimo già la prima volta che l'avevo letta (e mi scuso ancora per il ritardo) e non ti nascondo che alla fine, l'inquietudine e il dolore per la povera Erika mi hanno tenuto compagnia per un po' (disse quella che aveva trucidato un suo personaggio ç_ç) e sono sensazioni che ho riprovato nel rileggere... a testimonianza di quanto una storia ben scritta, è sempre in grado di suscitare emozioni! Quindi, mia cara, complimenti davvero e non vedo l'ora di leggere la prossima storia!! Sono certa che saprai distinguerti!!
Un abbraccio!! |