Recensioni per
Dolore.
di Wolstenholme

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
07/01/21, ore 15:29
Cap. 1:

Ciao, eccomi qui per lo scambio libero.
Bella, molto bella. Mi sono emozionata a leggerla.
Mi sono calata nei panni di Mihael - o almeno ho cercato di farlo - e ho vissuto con lui le sue angosce, la sua sofferenza, i suoi dubbi. Inseguirlo, oppure no? E se poi lo fa e lo trova fermo ad aspettarlo, che deve fare? E se invece lo fa e non lo trova?
È un bellissimo e struggente discorso quello che fa e la fine è da cardiopalma.
Grazie per questa lettura piena di emozioni. Alla prox. Ciao, Chiara.

Recensore Master
15/10/20, ore 12:59
Cap. 1:

Ciao.
Erano davvero secoli che non scrivevo una recensione... Ad ogni modo, la vita è troppo breve per privarsene, no?

Mentre leggevo, pensavo ad una canzone che mi risuona spesso nella testa. "Il tempo passa ma non mette a posto niente, se non lo fai tu".
E credo sia la triste verità.

Il tempo... Il tempo è solo scandito dalle nostre emozioni, non il contrario. E il narratore di questa storia lo sa. Sa che ogni giorno sarà peggiore del precedente. Sa che sarà solo. Sa che dovrà convivere con le conseguenze delle sue azioni per molto, molto tempo.

C'è rabbia. C'è vergogna. C'è impotenza. C'è rancore verso qualcosa che poteva essere... Ma che non è più. C'è disperazione. C'è la solitudine. C'è il terrore e la realizzazione di aver buttato nella spazzatura l'essenziale. C'è la disperazione. C'è dolore. C'è tristezza. C'è vuoto.

Ti senti morto dentro, quando perdi l'unica persona che vuoi, che ami veramente. Ti senti sporco. Inca***to nero con te stesso, col mondo, con l'altro e di nuovo con te stesso.
Ma hai sbagliato. Hai sbagliato perché non meriti una persona così. Hai sbagliato perché la pizza non tornerà più e non avrà più senso.

Mihael lo lascia andare. E ripensa a tutto. Ripensa a com'è finita. A tutto quello che ha appena perso. Lo immagina fermo, in auto e non ha il coraggio di inseguirlo. Perché potrebbe non ritrovarlo. Perché potrebbe comprendere al 100% cosa ha appena fatto. Quindi meglio lasciare le cose così, no?
Restare fermi, non muoversi. Incollarsi al pavimento e disperarsi. Restare tra le macerie. Tornare nell'oscurità, nello schifo che la sua vita è sempre stata e lasciare a Mail la possibilità di salvarsi, di essere felice, un giorno. Di tornare a splendere.
Di non sotterrarlo tra le macerie, ma di farlo scappare via. Metterlo in salvo.

Perché probabilmente Mihael si è convinto di non meritare e di non saper convivere con la luce. Ma di sporcarla e rovinarla sempre con la sua oscurità. Con la sua natura.

In genere non sono una grande fan della prima persona, ma direi che qui funziona.

Come ti ho sempre detto, inoltre, è facile riconoscere la tua "impronta". I tuoi personaggi vedono le cose con occhi... Molto profondi. Sono quasi poetici. Sensibili. Di altri tempi.
Vedono un mondo tutto loro. Malinconico. Appassionato.
Te l'ho già detto, mi ricorda tanto lo stile di alcuni autori dell'Ottocento. Però sei anche diretta. Descrivi le cose in un modo tutto tuo.

Leggendo questa one shot... Ti vien voglia di andare da Mihael e abbracciarlo (sì, l'ho scritto davvero), ma sai che lui vorrebbe soltanto ritrovare le braccia di Mail. Anche se al tempo stesso non vorrebbe. Adesso cosa è rimasto, dopotutto? La cenere e la puzza delle sigarette e una barretta sciolta di cioccolato.

Il tempo non cura le ferite. Il tempo non è un Dottore. Col tempo sanguinano. Mihael lo sa. Ma sa che sopravviverà con questo vuoto, onnipresente, nell'anima. Ma il tempo, a volte, serve anche a respirare e a schiarirsi la mente.

Un rapporto come quello tra Mihael e Mail non finisce mai, mai per davvero. Anche quando sembra tutto finito, ci sono amori che non si ridimensionano. Sono solo impalliditi dalle macerie.
Si torna sempre dove si è stati felici, e si muore sempre dove vorresti essere felice.

Anyway, ho apprezzato. Ho avvertito la sofferenza.
Una lettura idonea ad una giornata grigia.