Recensione premio per il contest "Generi a catena": 1/3
Ciao carissima!
Angst e Piton vanno squisitamente a braccetto, in più tu riesci sempre a dare una grandissima dignità a questo personaggio e a renderlo nella sua essenza, cosa decisamente non semplice da fare dato i soggetto, quindi non potevo non fiondarmi a leggere con interesse questa storia.
Un storia breve, eppure nella sua brevità non manca di nulla: è intensa, coinvolgente, amara e drammatica.
Hai deciso di trattare il tema del soulmate!AU in maniera differente: hai sviluppato un aspetto del soulmate che si presta benissimo al dramma e che ho trovato davvero molto interessante, poiché è un qualcosa che lega le anime gemelle tra loro, ma che non è evidente come può esserlo l'iniziale del nome che brucia, o qualcosa di simile. In questo universo, due anime gemelle non possono riconoscersi da quello che le unisce, perché di fatto lo vengono a sapere solo nel momento in cui muoiono, se muoiono insieme o hanno visto l'altra persona morire. Paradossalmente, si acquista consapevolezza che una determinata persona sia la propria anima gemella proprio nell'istante in cui la si perde, e questo concetto già di per se è terribilmente triste e drammatico. In più, tu hai legato il tutto al personaggio di Piton, che è il maiunagioia della serie di libri, e quindi non poteva che venir fuori una storia intrisa di angst.
Molto interessante il fatto che Piton ritenga essere Lily la propria anima gemella, com'è prevedibile, e che quindi sia convinto di sapere quale morte lo attenda. Interessante, anche, che lui sia ben consapevole che sia James Potter quello che è morto esattamente come Lily, una consapevolezza che dovrebbe condurlo a un'unica conclusione, a una verità che lui conosce, ma alla quale non vuole pensare. Nella sua mente, è Lily a essere la sua anima gemella, perché ama lei, non ha mai amato nessun'altra e pertanto non può essere diverso da così. E così, quando muore Charity, ne rimane profondamente turbato, persino più di quando è morta Lily, in un chiaro segnale che potrebbe essere lei la sua anima gemella; eppure, di nuovo, questo segnale viene ignorato, perché per Charity Piton non prova nulla, nemmeno la ama, e quindi il turbamento per la sua morte sembra fine a se stesso. Quantomeno, lo sembra finché Piton non muore, esattamente com'è morta Charity. E, allora, non può più evitare di guardare in faccia una verità che si è sempre rifiutato di vedere. Credeva che sarebbe morto come Lily, e invece è morto come una donna che non ha mai amato, mai conosciuto davvero. E, infatti, questo concetto è brillantemente espresso nella chiusa del racconto: "Le anime gemelle si riconoscono – troppo tardi. Sono quelle che si sfiorano per caso, che talvolta non si amano nemmeno e che senza saperlo si uccidono perfino." Un concetto amaro e intriso di angst, che pure racchiude l'essenza della vicenda che hai deciso di raccontare e del parallelismo che hai saputo trovare tra questi due personaggi, un parallelismo a mio avviso davvero brillante, che ha reso questa lettura originale e interessantissima, oltre che terribilmente efficace nel rendere, in poche parole, tutta la drammaticità della narrazione. Ho davvero amato questa storia, anche se breve: sei sempre brillante nei tuoi scritti, e questa rara qualità non si può che apprezzare.
Un abbraccio e alla prossima ♥ |