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Recensore Master
22/10/20, ore 07:24
Cap. 1:

Buongiorno,
hai affrontato una delle figure storiche da me più detestate! Io di solito non detesto nessuno perché non è nella mia natura farlo, soprattutto se riguarda la Storia in generale, ma questo signore qui ha fatto un tal putiferio qui nella mia terra da essere imperdonabile :)
Che poi tra l'altro è stato un vero spartiacque, per la Romagna con la sua conquista finisce l'era più sfarzosa delle piccole dinastie signorili.
Senza contare quello che ha fatto alla Sforza! Delle cose orripilanti! Un vero mostro.
Comunque è anche vero che questi signori locali in fondo non erano tanto meglio di lui. In un certo senso li ha combattuti con la stessa moneta.

Recensore Junior
20/10/20, ore 13:40
Cap. 1:

Francesco, ogni poesia che scrivi è ricca di saggezza e storia, seppur distinte tra loro, le ammiro, le tue poesie, perchè portano indietro nel tempo, con chiarezza.
Parli di Cesare Borgia, condottiero, cardinale e politico italiano, detto anche il Valentino.
Fu un uomo a livelli politici spregiudicato, pronto a tutto pur di acquisire potere, credo che sia una delle figure più controverse del Rinascimento.
Non so molto a riguardo di questo personaggio, farò delle ricerche a riguardo, mi hai incuriosita.
L'ultima frase da te scritta "Correva il 1507 con molto sollievo di chi gli era stato un tempo amico" porta a riflettere, su quanto sia stato "spietato" nella sua vita, poichè il giorno della sua morte, leggerezza si respirava nell'aria.
Bel lavoro come sempre, stimolante.
Bea

Recensore Master
20/10/20, ore 13:24
Cap. 1:

Caro Francesco, siamo con te approdati ad un altro personaggio, facente parte di una famiglia che ha molto fatto parlare di sé: Cesare Borgia, detto anche il Valentino, il quale fu sia principe che condottiero. Ricoprì anche cariche ecclesiastiche, ma la sua fame era di gloria e di potere, e che la sola porpora cardinalizia, con la quale era stato investito, non poteva garantirgli. Interessanto alle armi fu dapprima al servizio del re di Francia che gli concesse il ducato di Valentinois garantendogli in questo modo l’appoggio della momarchia francese. Ma la sua sete di conquista lo portò ad ingegnarsi per conquistare gli allora stati facenti parte della Romagna affinché potesse garantirsi un vasto dominio personale. Nel frattempo si fece molti nemici che si interessò prima ad imprigionare per poi liberarsene definitivamente facendoli uccidere. Indebolendo però la sua posizione nei confronti dei francesi si rivolse così agli spagnoli cullando addirittura sogni “reali”. Ma dopo alcune vicende piuttosto problematiche e dopo l’ennesima ricerca di un rifugio sicuro ove nascondersi dai molti nemici fattisi, trovò la morte. Fu però nella sua breve ed intensa vita un protettore di artisti e di letterati, tanto che il Machiavelli lo considerò il “Principe” ideale, colui che avrebbe potuto dare quell’unità che necessitava all’Italia la quale in quel lungo periodo era percorsa da armate di altri paesi. Un altro interessante tuo lavoro che ci fa rispolverare la storia della nostra intrigante Italia. Un affettuoso saluto e un ringraziamento.