Potrei dire lo stesso di mio padre, hai enucleato bene cosa significa vivere un infanzia negata, in pochissime righe. E' spesso difficile raccontare a chicchessia un passo così fondamentale nelle nostre vite, e nessuno riesce mai a capire a fondo cosa significa la sofferenza di non aver vissuto un infanzia come gli altri. Di far parte della normalità. Di poter dire ''anche io sono stato felice quand'ero piccolo/a''. Eppure, dobbiamo far fronte davanti a quelle ombre e comunque costruire dinnanzi a noi una strada che si discosta dal volere genitoriale, e andare dove ci porta il vento.

Stranamente, sarebbe per me l'opzione più viabile. Pensaci su, detto spassionatamente.

Grazie per la poesia.

Un saluto,

AP.

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Ho adorato questa poesia,dalla prima frase fino alla fine. Trasmette molta malincobia e tristezza,e trovo la poesia carica di significato. Il tuo modo di scrivere e l'utilizzo delle parole sono sublimi.

Ciao Immersa, ti scopro con piacere.
Hai un modo davvero delicato e preciso di scrivere, invidiabile, che mi ha personalmente colpita molto.
Questa poesia è molto più profonda di ciò che si vuole solo leggere.
Racchiude, un'infanzia silenziosa e solitaria, dovuta forse a mancanze.
Mi trasmette malinconia, ma è piacevole leggerla.
Bel lavoro, Bea.

Hai scritto un lamento terribile.Ergo non sei tu che muori nelle fasce di tua madre.Cosa ti ha spinto ad una simile bestemmia?Se ho capito bene ?Queste rime comunque rimangono il prodotto di un immenso amore.Immensa anche malinconia.
Pasta 21/10/20