Recensioni per
È il mondo fuori ad essere imperfetto
di Sia_

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
07/11/20, ore 22:31

Ciao carissima Sia, ma perché non avevo visto questa storia? Ora, parlando di Hermione, svelo le mie carte e ti dico che – oltre a Fred – la trovo interessante proprio con Blaise, quindi quando ho visto la coppia mi sono precipitata a leggere. 
Mi è piaciuto molto l'idea di articolare lo sviluppo di questo rapporto con incontri in biblioteca: ho avvertito l'atmosfera del tentativo di concentrarsi ma con la mente che divaga su altro, del silenzio che si rompe con pochissimo, e soprattutto del vedersi (spiarsi?) spesso seppure da lontano e avvicinarsi pian piano anche con la scusa di una pozione. Hai reso benissimo i pensieri di Blaise, diviso tra il nuovo interesse che sente verso Hermione (l'opposizione tra e le convinzioni di sempre che non riescono mai ad annullarsi. Il finale arriva infatti proprio ad azzerare, forse, tutti questi momenti "rubati" perché non sono bastati, la guerra li ha divisi e Blaise è di nuovo solo. 
Ho apprezzato più di tutto come hai giocato sul senso di imperfezione, sottolineato dalla prospettiva di Blaise in ogni frammento di Hermione, a partire da quella prima macchia di inchiostro.
Sei stata molto brava anche qui, e adesso mi ritrovo a provare più simpatia di prima verso questa coppia (che cosa hai fatto??). Se scriverai ancora su di loro, io sarò qui a leggere.
Un bacio e alla prossima!

Recensore Master
07/11/20, ore 00:59

Devi sapere che mi sono sul serio precipitata a leggere la storia non appena l'hai pubblicata, ma solo ora riesco a lasciarti un commento.
So di ripetermi, e so che ripetermi non è una bella cosa, però trovo che tu stia maturando tantissimo come autrice. Lo noto sia nello stile che nelle tematiche, ci sono infiniti passi in avanti in queste ultime pubblicazioni, la crescita di un'autrice che ha tanto da dire e comunicare. Sono incantata e felice di poter assistere a questa naturale evoluzione, un crescendo che ti porta sempre più a sperimentare e a tuffarti nelle tematiche più disparate. In questa storia, ad esempio, sei stata tanto, ma davvero tanto, evocativa, riuscendo a narrare un amore che amore non è (non ha il tempo di esserlo) attraverso le sole sensazioni di un personaggio ostico, perché rifiuta tutto a prescindere, limitando se stesso e la possibilità di innamorarsi.
Ecco, questo limitarsi a prescindere mi è piaciuto molto, cosi come l'intera caratterizzazione di Blaise, in verità. Mi è piaciuto che non cambi per amore, che non riesca a farlo, che sia intrappolato nelle sue idee e convinzioni, troppo radicate perché un bacio e una vicinanza possano allontanarle da lui. C'è in questo molto realismo, perché metti in scena una versione più cruda della favola cullata dall'amore romantico: nelle tue righe c'è un fastidio che tramuta in qualcosa che forse è attrazione, e c'è un'attrazione così forte da poter forse essere altro, ma allo stesso tempo non c'è possibilità alcuna di poter andare oltre i forse, di indagare le possibilità, perché Blaise e Hermione sono imperfetti l'uno per l'altra, sbagliati, percorrono strade troppo diverse per poter sperare in una coincidenza che duri più di un istante.
Insomma, sto divagando tantissimo (o forse no!) per dire che ho apprezzato tanto l'idea alla base del tuo racconto e la scelta di ricorrere a questa seconda persona dalla visuale limitata, che non ci racconta proprio tutto, ma ci dice abbastanza per comprendere l'essenziale. Sì, forse avrei voluto saperne di più del loro avvicinarsi e lasciarsi andare, ma non sarebbe stata la stessa storia, strizzata nel punto di vista di Blaise che si rifiuta di guardare finanche se stesso (a riguardo, trovo emblematico che solo in conclusione comprenda di essere solo, di aver rinunciato a una fetta di felicità quando ha lasciato andare Hermione, che ai suoi occhi è sempre stata troppo sbagliata, troppo imperfetta).
Anche Hermione mi ha convinta: pur filtrata dallo sguardo di Blaise risulta la ragazza determinata che conosciamo, che non si lascia intimorire da occhi gelidi e pregiudizi, e che alla fine accetta la realtà per quella che è. Ma non avevo dubbi che l'avresti resa alla perfezione!
È una storia amara, sul serio. Leggerla è stato come intravedere una felicità solo sfiorata, consapevole di non poterla afferrare. A fine lettura ho pensato che non era tempo per loro, e tragicamente credo che non esista affatto un loro tempo.
Grazie di aver colto il mio suggerimento e tanti complimenti per aver reso credibile e coinvolgente una dinamica di coppia per nulla semplice.
Un abbraccio! ❤

Recensore Master
27/10/20, ore 12:27

Cara Sia,
erano giorni che dovevo passare e, finalmente, sono riuscita a recuperare una decina di minuti di tempo per recensirti: trovo che sia un esperimento ben riuscito, soprattutto perché Blaise ed Hermione non hanno un finale felice insieme, tutt’altro. Blaise comprende di essere totalmente solo e la Granger appare come una possibilità sfumata. Lei lo conquista e lo irretisce proponendogli una possibilità altra rispetto al clima socioculturale dove Zabini vive ed esiste e i cui modelli fa suoi, ma tra i due non esiste un lieto fine. Solo un cambio di prospettiva.

Molto interessante è il senso che predomina nella shot: la vista. Zabini guarda l’imperfezione della mezzosangue, riscontrabile nei capelli spettinati, nelle macchie d’inchiostro, nell’atteggiamento un po’ da secchiona. La osserva e non può fare a meno di farlo perché è diversa, perché rappresenta una stonatura nel mondo dei maghi cui Zabini appartiene per diritto di nascita (ma anche lei, in realtà, essendo nata con la magia). Ma se lui la percepisce come un elemento di disturbo del proprio mondo (e delle proprie certezze) catturando, involontariamente, il suo interesse, Hermione va al di là delle fisime di Blaise. Gli chiede aiuto in pozioni, facendo esattamente quello che farebbe una qualsiasi studentessa con un compagno più bravo di lei in un determinato settore in biblioteca. E la naturalezza con cui lo fa conquista Blaise.

Mi piace molto anche la rapidità dei baci e del passaggio del rapporto da semplice essere compagni di scuola a persone che si scambiano effusioni (non li definirei fidanzati, qui). Insomma, tutto questo per dirti che a me questo esperimento ha convinto moltissimo. Hai analizzato bene Blaise, proposto un finale non felice e plausibile, scavato nelle sensazioni manifeste e in quelle reali – l’attrazione per l’imperfezione di Hermione, la consapevolezza che il mondo è imperfetto come Hermione, che è imperfetta come tutto il resto ed è in questo la sua bellezza. Ecco perché ti faccio i miei più sentiti complimenti! A presto,
Shilyss :)