Recensioni per
Infranti, come promesse
di Kim WinterNight

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
29/05/21, ore 15:09

Carissima Kim,
sono rimasta sorpresa nel leggere che Jason si sia ucciso in quel modo!
In questa storia ritroviamo una Faith adolescente, quindi più conscia delle violenze subite dal fratello. Sicuramente il suo senso di colpa e il pensare di non aver compreso di amarlo, è collegato a una sorta di Sindrome di Stoccolma, ma non mi sento di criticarla per quello. Tutto quello che ha vissuto è molto forte e l'ha segnata mentalmente e fisicamente.
Beth è stupenda! Il modo in cui cerca di aiutarla e la sua indole da psicologa, risaltano la sua caratteristica di essere un supporto a superare i traumi.
Alla fine Jason ha agito da egoista: ha visto che la sua sorellina oltre ad averlo tradito gli stava voltando un'altra volta le spalle, quindi si è tolto la vita, consapevole di quanto questo avrebbe ferito Faith, dei sensi di colpa che lei avrebbe avuto e della sofferenza che gli avrebbe causato. Forse sto esagerando, dimmi pure se mi sbaglio, a volte mi faccio trasportare dalle elucubrazioni xD
Hai fatto un lavoro stupendo, come sempre hai una delicatezza e sensibilità nelle descrizioni di questo genere, che la lettura rimane fluida e si riesce a continuare senza problemi. Cos'altro posso dirti? Sei stata magistrale, brava tesor <3
Alla prossima!

Recensore Master
12/03/21, ore 12:47

ALLORA, BASTA, IO QUESTA STORIA LA DEVO RECENSIRE!!!
Arrivo con un ritardo indecente, ma finalmente ECCOMI!!! Oggi ho deciso di farmi del male con questa dose di dramma sparato direttamente in vena, perché sì u.u
Sai, sono davvero contenta che questa storia abbia vinto il contest di Sabriel, perché è assolutamente IL DRAMMA, sei riuscita a passare in maniera così palpabile e intensa tutto l'angst, il disagio, la sofferenza e la distruzione interiore di questi personaggi - di Faith, che è la protagonista, ma anche di Jason e di chiunque stia loro attorno.
E PUO' NON PARTIRMI IN TESTA LA SIGLA DI LAW&ORDER????? Cioè, sai quanto amo quel telefilm (e quanto lo ami anche tu) e quindi non posso non amare ALLA FOLLIA queste tematiche *_________*
Oddio, ho così tanto da dire che non so da dove partire...
Innanzitutto BETH!!!! TESORO!!!!!! Alla fine, anche se Faith faceva la bambina antipatica alle elementari, le due sono rimaste amiche: forse si sono allontanate per un certo periodo, come è normale che sia, ma non ho dubbi che Beth, non appena ha scoperto cosa fosse successo alla sua vecchia amica, abbia deciso di starla accanto comunque. Non è una decisione da tutti e una situazione facile da reggere, soprattutto considerando l'età delle due ragazze - in fondo Beth utilizza un sacco di tempo per stare con Faith, immersa nel dramma, quando potrebbe passare gli anni della sua adolescenza a divertirsi come tutti gli altri. Invece lei c'è sempre, per tutti, anche per quelle persone che altrimenti non avrebbero nessuno.
Perché a ben pensarci, se non ci fosse Beth, Faith sarebbe da sola. E forse lo è comunque, perché col suo atteggiamento apatico finisce per allontanare chiunque da sé, volente o nolente. Berh è l'unica che non si arrende, ma ciò non vuol dire che riesce ad accedere al mondo di Faith: a tal proposito, mi ha colpito moltissimo la scena in cui la rossa è andata a trovarla a casa sua e Faith ha continuato a comportarsi come se lei nemmeno ci fosse. Sembra un dettaglio da niente, ma fa malissimo leggere di unq quindicenne che si comporta in questo modo. Nulla sembra in grado di smuoverla.
Passando a Jason...
Mamma miaaaaa, ma che psicopatico! La scena all'interno del carcere mi ha inquietato tantissimo, perché lui non sembra averci ripensato, non sembra essersi pentito affatto, e anzi, ha continuato a rimarcare per tutto il tempo che Faith è ancora sua, di sua proprietà. Chissà, forse era davvero convinto, nella sua mentr malata e distorta, di starle dimostrando amore e non di abusare di lei. I suoi discorsi, il suo atteggiamento, mi fanno fatto venire i brividi e sono dell'idea che Faith abbia avuto un bel coraggio ad andare da lui e affrontarlo, parlarci.
Ma la cosa ancora più inquietante è vedere quanto le sue parole siano vere: Jason controlla Faith anche adesso, anche se è lontano da lei e gli abusi sono finiti, e lei nonostante tutto non riesce a odiarlo del tutto perché è dipendente da questo legame malato, ha ancora bisogno della sua approvazione - si vuole ancora sentire sua, non riesce a liberarsi da queste catene. Quando erano piccoli, lui le ha fatto un lavaggio del cervello talmente profondo, e che si è prolungato per talmente tanto tempo, che lei è cresciuta con queste convinzioni. Si può dire qualsiasi cosa a riguardo ma, che ci piaccia o meno, Jason è rimasto il principale punto di riferimento di Faith - forse l'unico.
Quando Jason ha pronunciato quelle ultime parole, avevo già capito che aveva intenzione di suicidarsi e la notizia non mi ha sorpreso. Trovo molto interessante invece come Faith abbia deciso di ignorare la questione, chiudere un occhio, come se non la sfiorasse minimamente l'idea che suo fratello potesse fare una cosa del genere. Ed è terribile vedere come ha sofferto, come si è sentita in colpa, ancora una volta: Jason continua a governare nella sua mente anche da morto, continua a essere il perno attorno a cui ruotano tutte le sue decisioni ed emozioni. È qualcosa di tremendo, inquietante da leggere, è quasi peggio di horror, perché almeno negli horror sai che è tutto frutto di fantasia, mentre casi del genere succedono davvero.
Quella id Jason è stata secondo me la fine "giusta" per il suo personaggio. Non posso dire che sono contenta, perché ho visto la sua trasformazione, so cosa l'ha portato a tanto e in fondo non gli si può dare nemmeno tutta la colpa (gran parte sì, ma non tutta), però capisco perfettamente che ormai la sua vita era finita, non avrebbe avuto alcun futuro, avrebbe vissuto in carcere - lontano da Faith - per tanti anni ancora probabilmente e, anche una volta uscito, avrebbe riportato dei disturbi mentali e una fedina sporca che gli avrebbero impedito di costruirsi una vita normale. Forse anche lui ha capito tutto ciò e ha deciso di farla finita, perché la sua non era una vita che andava la pena vivere.
Kim, io non so davvero con che parole farti i complimenti per questo mostro del dramma, per questo capolavoro di introspezione e angst: è una shot che ti entra nelle ossa e ti squarta il cuore ancora prima che tu te ne renda conto. Sei stata BRAVISSIMA... e aaaahh, le citazioniiii! Mi stavo dimenticando di commentarle!!!! Ma come cavolo è possibile che tutte le canzoni dei System sembrano scritte APPOSTA per questa storia???? Cioè, erano tutte PERFETTE e inserite nel punto giusto, sembravano parlare davvero della storia di Faith e Jason!
Complimentissimiiiiiii, ho amato ALLA FOLLIA questa storia e ora mi sembra OVVIO che attendo nuovi aggiornamenti su qeusta serie e questi personaggi *_____________*
Alla prossima!!! ♥

Nuovo recensore
25/12/20, ore 16:54

Ciao!

Wow. Ho veramente tante cose da dire ma non so da dove iniziare.
Innanzitutto bravissima! Mi piace un sacco come scrivi!

Mamma mia... Credo di odiare il fatto che Faith sia comunque così affezionata al fratello dopo quello che le ha fatto. E si sente addirittura in colpa. Penso che Faith soffra della "sindrome di Stoccolma". Conosco una situazione molto simile successa ad una mia "amica". Anche lei, le sue sorelle e la mamma hanno la "sindrome di Stoccolma" e io non riesco proprio a capirle! Come fai a difendere qualcuno che ti ha fatto tanto male?
Io sinceramente odio chi mi ha fatto del male. Odio chi mi ha provocato ferite profonde e talmente ampie da farmi pensare al suicidio.
Comunque, anche se odio questo fatto, credo che tu abbia fatto bene ad inserirlo nella storia: spesso le vittime di violenza si sentono in colpa e pensano "è colpa mia, me la sono cercata" "l'ho meritato" "non mi ha violentata, lui mi amava" "è colpa mia, l'ho provocato, non dovevo" o cose simili.
Spero di essermi spiegata bene e di non aver fatto un discorso troppo contorto.
Detto ciò, continuerò sicuramente a leggere altre tue opere!

Ti auguro un buon Natale!

Un saluto,
Marty.

Recensore Master
16/12/20, ore 19:22

PRIMA CLASSIFICATA PARIMERITO

INFRANTI, COME PROMESSE di Kim_




Lessico&Stile: 10/10


Il tuo stile è sempre piacevole da leggere, e più ti leggo e più me ne rendo conto: non appesantisce mai la lettura, piuttosto accompagna con piacere il lettore anche in tematiche drammatiche come quelle che hai affrontato in questa storia.
Anche il lessico è sempre chiaro e immediato; non utilizzi termini complessi e questo personalmente lo preferisco, perché non mi distrae dalla comprensione generale di ciò che leggo e, al contrario, mi permette di comprendere più a fondo i personaggi e le dinamiche.
In questa storia ho ritrovato uno stile particolarmente brutale, adattissimo a raccontare una vicenda come questa: sei riuscita a presentarmi questi personaggi con una chiarezza esemplare, che ritrovo con piacere in molte tue opere.
Ti segnalo soltanto alcuni refusi che credo ti siano sfuggiti, in caso volessi correggerli:

- Gli occhi di Faith si appannarono improvvisamente e solo in quell’istante si accorse che, per la prima dopo quattro anni, le sue barriere stavano crollando miseramente. → Credo volessi scrivere “[...] per la prima volta dopo quattro anni [...]”.

- Prima di lasciarsi riportare in cella, Jason si voltò a guardarla per l’ultima volta e le sorrise mestamente, in quel modo innocente che le aveva sempre spezzato il cuore e impedito di abbandonarlo e tradito. → Credo che quel “tradito” dovesse essere un “tradirlo”, ma ammetto di non esserne sicura, dal momento che effettivamente Faith ha “tradito” Jason ^^''

- Avrebbe potuto riempire il silenzio con la musica, ma l’unica cosa che riusciva a fare e starsene ferma a fissare il vuoto, […] → Credo volessi scrivere: “[...] ma l'unica cosa che riusciva a fare era starsene ferma a fissare il vuoto, [...]”.

- I gemiti abbandonavano le sue labbra e la tradivano – Faith avrebbe soltanto voluto cucirsi le labbra con il filo spinato. → Non è un refuso, ma la ripetizione di “labbra” non mi suona benissimo. Personalmente, avrei scritto: “I gemiti abbandonavano le sue labbra e la tradivano – Faith avrebbe soltanto voluto cucirsele con il filo spinato”.

- Aveva smetto perfino di guardarsi allo specchio, […] → Immagino volessi scrivere: “Aveva smesso [...]”.

- Eppure Faith si sentiva ancora più in trappola, perché ora i sensi di colpa erano cresciuti e le scorrevano sulla pelle sottoforma di lacrime, sudore, sconforto. → Ho fatto qualche ricerca – io stessa avevo parecchi dubbi a riguardo –, e sono giunta alla conclusione che “sottoforma” in grafia unita sia sbagliato; andrebbe scritto, al contrario, “sotto forma”. Ti lascio il link del dizionario Treccani su cui ho controllato, anche se diversi altri siti riportano la stessa grafia → www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/domande_e_risposte/grammatica/grammatica_...


Trama&Personaggi: 19/20


Per quanto riguarda i personaggi, li trovo mescolati perfettamente alla trama, che è brutale come lo stile che hai assunto: non mi viene in mente parola migliore per definire questa storia, compresi i personaggi di Faith e Jason. Nonostante faccia parte di una serie, li hai caratterizzati in maniera chiarissima, come è possibile percepire praticamente in ogni riga.
L'intera storia ruota “solo” intorno a un avvenimento, ossia la visita di Faith a Jason – e al successivo suicidio di quest'ultimo –, che ora è in galera: l'introspezione e la profondità che hai attribuito ai personaggi, però, ha contribuito a rendere la trama molto più di un semplice incontro, ma l'incontro, quello che avrebbe coinciso anche con una sorta di presa di coscienza da parte di Faith della propria condizione.
In particolare, mi è piaciuto molto come hai gestito questo personaggio, perché è evidente la sua chiara evoluzione nel corso della narrazione. Anche se non avessi conosciuto Faith quando era ancora una bambina, potrei comunque individuare in questa storia il suo evidente cambiamento, specialmente psicologico: ha perso l'innocenza con cui percepiva ciò che Jason le faceva, ha compiuto un passo in avanti e ora le appare tutto più chiaro – brutalmente chiaro –, come apparirebbe a un qualsiasi adolescente come lei.
Se proprio dovessi trovare delle “pecche”, ammetto che mi sarebbe piaciuto percepire di più il personaggio di Jason, che qui mi è sembrato un po' più “arido” rispetto a Faith. Anche lui è inevitabilmente cresciuto, probabilmente peggiorato, ma mi sarebbe piaciuto trovare una maggiore introspezione, soprattutto per quanto riguarda il suo suicidio.
Ammetto che immaginavo sarebbe finita così e, soprattutto dopo le sue – chiarissime – parole, non ho più avuto alcun dubbio sul fatto che avrebbe messo fine alla sua vita con le sue stesse mani. Non posso dire che sia mancato un “passaggio” tra la visita e il suicidio, una sorta di “riflessione” su questa sua intenzione, però avrei apprezzato un maggiore approfondimento a proposito (e, se posso permettermi di darti un suggerimento, credo proprio che questo evento abbia un gran potenziale, quindi potresti senz'altro sfruttarlo “a tuo vantaggio”!).
Come sai, adoro i finali aperti e trovo che tu abbia avuto un colpo di genio a inserirlo in questa storia, perché non vedo proprio quale finale possa essere più appropriato.
Per un attimo ho temuto il peggio, ma mi piace credere che Faith, in qualche modo – e sicuramente anche grazie all'aiuto di Beth – possa riprendersi e cominciare ad avere una vita cosiddetta normale.
In ogni caso, questo non ci è dato saperlo qui: lei si sente in colpa e continuerà senz'altro a crogiolarsi nel suo dolore per un bel po' di tempo.
Non mi stancherò mai di dirti che hai fatto un lavoro stupendo con questo personaggio, che ora più che mai mi appare vivo e dolorosamente complesso.


Drammaticità: 10/10


Inutile dire che hai decisamente centrato il significato che attribuisco a questo parametro: non mi prodigherò nella spiegazione della mia personalissima visione di dramma – dal momento che ne avrò certamente sproloquiato con te in altre occasioni –, ma ho davvero sentito i brividi mentre leggevo.
Ci sono vari punti da toccare a riguardo: innanzitutto, il modo in cui hai gestito il personaggio di Jason che, se manca di “profondità”, sicuramente non manca di caratterizzazione; non saprei nemmeno se definirlo una vittima o un villain, perché in verità la sua posizione sta nel mezzo e non è per niente facile individuare il confine tra i due ruoli. Questo è in assoluto l'interpretazione che più ho adorato di questo parametro, perché non ti sei limitata a inserire il dramma nella storia, ma l'hai reso parte integrante della trama: il personaggio stesso di Jason è il dramma in persona, per quanto mi riguarda. Questo perché Jason è sia una vittima, sia il carnefice: credo che questo sia un principio abbastanza basico della psicologia (“ho ricevuto del male quindi lo faccio a mia volta”), ma non è per niente facile farlo trasparire in modo così chiaro, soprattutto non in una sola storia.
Questo suo dramma interiore si riflette poi in quello di Faith, che acquisisce il malessere del fratello e lo rende proprio, e questo è evidente soprattutto verso la fine: dopo quattro anni, Faith è timorosa di vedere Jason, non sa che cosa aspettarsi e questa inconsapevolezza la pone in un certo senso in una posizione più “sicura” rispetto a quella che avrà alla fine, con la consapevolezza che Jason è morto, e soprattutto che è morto a causa sua (secondo lei).
Hai raccontato questa evoluzione in modo delicatissimo e coerente in tutto: in particolare, mi riferisco all'autolesionismo a cui Faith accenna di volersi abbandonare, alla propria repulsione quando si guarda allo specchio o alla paura di farlo; e, soprattutto, ai suoi sensi di colpa, che dopo la (ultima) conversazione con Jason, sono diventati il suo unico pensiero.
Il dramma è diventato parte di lei e, credimi, il mio cuore perde un battito ogni volta che riesco a ritrovare tutto ciò nelle storie che leggo.


Gradimento Personale: 5/5


Ma è davvero necessario dire che ho adorato questa storia?
Hai centrato il tema del contest in tutto e per tutto e mi hai regalato una storia non solo meravigliosa di per sé, ma anche chiara, nonostante faccia parte di una serie. Come scritto sopra, mi è risultato un po' impossibile non collegare queste dinamiche al resto delle storie che ho letto, ma ho cercato di essere il più imparziale possibile e mi sono resa conto che, in realtà, avevo ugualmente tutte le informazioni di cui avevo bisogno per capire.
Ti confesso che le mie parti preferite sono state quelle dei flashback, che non mi sarei stancata di leggere se anche avessero costituito l'intera storia: l'innocenza di Faith, la stessa innocenza anche di Jason, che forse non si rende nemmeno conto di ciò che fa, sono evidenti e “violentemente dolci”, per dirla con le tue stesse parole – ADORO! –.
Infine, ho adorato le citazioni delle canzoni con cui hai spezzato il testo che, a un occhio attento, gli conferiscono ancora più profondità, in quanto sembrano proprio dare voce ai pensieri di Faith.
Complimenti, perché sei riuscita a condensare tanto in relativamente poche parole, e io ti sono grata per avere l'opportunità di leggerti! *^*





Totale: 44/45



Kidfic: + 0


Entrambi i protagonisti sono giovanissimi, ma non c'è nessun elemento che lasci intendere che Faith abbia un'età inferiore o uguale ai dodici anni – mentre sappiamo che Jason la supera –, come specificato nel bando, per cui non ho assegnato il bonus kidfic.


Contenuti forti: + 0,5


Assegno mezzo punto per quanto riguarda i contenuti forti anche se l'avvertimento non è stato segnalato nelle caratteristiche della storia, perché non sei scesa nei particolari, ma ci sono vari accenni ai gesti che coinvolgevano i due fratelli, principalmente nei flashback. Normalmente considero “contenuti forti” riferiti ad atti particolarmente violenti e disturbanti, e credo che questa storia, anche se in minimissima parte – e anche se sei stata delicatissima nel raccontarli –, ne possegga.


Tematiche delicate: + 4


Direi che l'abuso, unito all'incesto presente in questa storia – anche se non esplicito –, rientri nella categoria in tutto e per tutto; inoltre, considero “tematiche delicate” non solo la violenza di Jason nei confronti della sorella, ma anche il logoramento interiore che ne consegue in quest'ultima, i sensi di colpa, la condizione depressiva in cui le azioni di Jason l'hanno catapultata.
Jason ha il potere di manipolare la sua mente anche da morto, e questo è uno di quegli aspetti drammatici che hai saputo gestire egregiamente e che, a mio parere, rientra a tutti gli effetti in queste tematiche.
Hai fatto un lavoro meraviglioso e hai saputo affrontarle raccontandone ogni sfumatura. Non mi stancherei mai di leggere storie del genere!





Totale + bonus: 48, 5



Grazie ancora per aver partecipato! <3

Recensore Junior
26/11/20, ore 02:28

Hey Kim, ti segnalo da dove ho cominciato a piangere ok? Ma non piangere solo con gli occhi lucidi, è il pianto dei bambini quando muore la mamma di Bambi.
Giuro che trovo un qualcosa da recensire, sai la recensione premio, ma io a questa serie sono troppo legata e mi sembra quasi di liquidarla.
Dunque! SPOILER PER CHI LEGGE


Appena Jason è morto ho aperto i rubinetti e non ho finito più! Esattamente come in villain's ballad mi sento 'minacciata' dalla tua storia e niente io faccio il tifo per te perché cavolo! Questa storia spacca!
Io non riesco a capacitarmi della tua bravura nel calibrare le scene e le parole, talmente brava da farmi piangere eh!
Io adesso non scherzo, sono seria, raccogli ste storie e prova a scrivere un libro, io lo comprerei sicuro.

Buona fortuna con il contest, spero che questa storia vinca, anche se per ovvie ragioni sono di parte 😂

Recensore Master
16/11/20, ore 18:26

Sorella!!!
Ora capisco quando mi dicevi che scrivere questa storia è stato un parto. Lo immagino, perché mentre la leggevo mi sono immedesimata in te che leggevi. Ma partiamo dall'inizio e cerchiamo di essere coerenti.
Innanzi tutto, le citazioni delle canzoni mi sono piaciute moltissimo, tutti i testi erano semplicemente perfetti, come se fossero stati scritti per questa storia. È davvero incredibile quanto, a volte, le canzoni possano rispecchiare ciò che nasce dalla nostra mente, o forse proprio le canzoni ci ispirano così tanto.
Venendo alla trama, la storia di Faith, così terribile, si ripete. La ragazza, come spesso succede alle vittime di violenza, è convinta di essere dalla parte del torto, di aver sbagliato, di dover chiedere scusa. E in questo, Jason è assolutamente l'asso nel farla cadere nei sensi di colpa, parlandole di tradimento, di quell'amore fraterno che lei ha così bellamente buttato all'aria. E la ragazza, da sola, non riesce proprio a capire che il fratello la sta usando ancora una volta, o meglio lo capisce ma proprio non riesce a evitarlo, rosa com'è dai dubbi. E nemmeno l'aiuto di Beth, un'amica con la A maiuscola perché non l'ha mai abbandonata, in nessuna circostanza, riesce a smuoverla. Faith è una vittima, e pare quasi che si crogioli in questo suo vittimismo. Entrambi sono vittime, in realtà, anche Jason a modo suo lo è stato, ma poi in lui è subentrata la follia, che lo porta a suicidarsi in quel modo tanto orribile.
E la sua fine segna anche quella della sorella: ancora una volta il il fratello riesce a farla sentire in colpa, anche per il suicidio. Le domande che Faith si pone sono forse lecite, ma non dovrebbe preoccuparsi di rispondere, perché lei non c'entra niente con quello che ha deciso di fare Jason.
Il fatto di aver provato piacere quando suo fratello la violentava è, senza dubbio, un incentivo ai sensi di colpa. Ho goduto, quindi mi piaceva e non avrei dovuto tradirlo. Ci pensi a quante ragazze, nel mondo, fanno davvero questo ragionamento? Non penso che sia una cosa tanto rara, purtroppo.
Ommeodeo... Leggere questa storia è stato davvero un piacere, sia perché volevo sapere cosa era stato di questi tuoi personaggi così difficili, sia perché hai trattato come sempre tutto con la dovuta cautela e maturità, facendo empatizzare con Faith e il suo disagio.
Sono convinta che Sabriel adorerà la tua storia, e io sono felicissima di sapere che hai intenzione di parlare ancora di loro, in futuro.
Buona fortuna per il contest, ma non penso tu ne abbia bisogno.
Bacioni!