Ciao lapachechenonho!

Per rimanere in tema di angst, ecco che una delle mie scelte ricade su questa storia. In effetti, mi sono sempre chiesta come Molly avesse - nel suo intimo - affrontato la morte di un figlio. 
Durante la Guerra ha tirato fuori una forza sovrumana fiondandosi subito a distruggere Bellatrix, ma era quasi scontato che dentro di sé avvertisse un dolore atroce, un vuoto incolmabile.
Ed è proprio il vuoto che leggo in questa fanfiction. Nella mente di Molly vive per sempre il ricordo del volto ancora sorridente di Fred, nonostante la Morte fosse venuta a prenderlo.
Mi sembra sia caduto in uno stato depressivo, pienamente comprensibile data la situazione, che tu hai saputo descrivere con peculiare attenzione a particolari che potrebbero passare inosservati (come l'apatia, la pigrizia).
Hai descritto di un dolore silenzioso e pesante, che si poggia sul cuore di una mamma che ha perso un figlio, e l’hai fatto in maniera schietta, senza troppi fronzoli. Una cosa del tipo “vado avanti perché la vita continua, ma ho ugualmente un’ombra dentro”, un lutto difficile da mandar giù, una sofferenza che mangia tutta la quotidianeità e l’essenza di Molly Weasley che, nonostante tutto, ha sempre un pensiero per i suoi pargoli.
Perfettamente verosimile, considerando la sua situazione e il suo rapporto quasi morboso con i figli.

I miei complimenti.
Un abbraccio,
Nemesis_

* Recensione premio per la vittoria del contest "Angst, Potter?" sul forum di EFP.

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Uno spaccato molto commuovente che affonda i piedi nella depressione e nel lutto. Non è naturale accettare la morte di un figlio: un figlio deve sopravvivere al genitore! Ma purtroppo la realtà è ben diversa: milioni di padri e di madri si trovano a dover fare i conti con quella voragine, che può riempirsi in parte, ma mai del tutto.
Mi piace immaginare che Molly ad un certo punto abbia saputo convertire tutto il dolore per trovare nuova linfa, magari da riversare sui nipoti. Con dentro nel cuore una puntura di spillo inesorabile e una risata nella mente. Credo anche che forse per George sia stato anche peggio: lì se ne è andata proprio l'altra metà del mondo...non è stato più in grado di Dare forma ad un Patronus, perchè tutti i ricordi felici erano legati al fratello. E' triste pensare che, nonostante abbia trovato una compagna e abbia avuto dei figli, non sia più riuscito a trovare la felicità. Mi piace la tua capacità di sintesi, il saper condensare in poche frasi il tuo pensiero: è una cosa che a me manca assolutamente!

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Cara Chiara, questa storia mi ha davvero colpita e scossa. Molly Weasley è uno di quei personaggi che mi ha sempre creato affetto e amore dentro. È una madre per Harry, una donna forte che tira su una famiglia e la protegge con le unghie e con i denti. In questa storia adoro il modo in cui hai voluto dare l’impressione che lei non riesca a respirare a causa della sofferenza che prova. Adoro questa storia♥️

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Non conosco l'inglese ma sei stata così brava che posso capire dal contesto... lei avrebbe voluto dormire...
L'angoscia di Molly è una pugnalata per il lettore: è tangibile, immensa, devastante.
Ricordo i suoi timori e l'angoscia provata a Grimmauld Place 12 quando cercò
di scacciare il molliccio dal salotto. La Rowling ci aveva anticipato il disastro, ma ci aveva abilmente condotto a pensare che Molly era esagerata, che il trio e i suoi amici erano forti e in gamba.
Ho riletto almeno una decina di volte tutti i libri, come panacea per mie angosce personali e dolori pressanti e ogni volta ho trovato anticipazioni ben chiare, subito descritte come impossibili. Sta anche in questo la sua bravura!
La tua Chiara sta nel comporre bellissimi missing moment, vividi e veri, innegabili. Ad esempio toglie il fiato la consapevolezza che hai descritto in Molly: pur affogando nel suo dolore, sa che George è messo peggio di lei.

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