Ed eccomi qui, potevo mancare? No, assolutamente no.
Sei pronta? Ooooooohhhhh standing ovation!!!! Io adoro adoro adoro adoro adoro adoro adoro adoro adoro adoro adoro. Ho già detto che l’adoro? No perché se non lo hai capito posso lasciare una recensione di soli “adoro”. Ma è bellissima!!!! Mi piacciono queste tue esercitazioni, vai, vai continua! Ok, scherzi a parte, fammi tornare seria. Partiamo dall’inizio, e CHE INIZIO Ila! Mi piace tantissimo il modo in cui accosti le parole: “invisibili schegge”, “i suoi pensieri si sprigionano, assordanti”. Mi fanno impazzire questi ossimori velati, delicati e appena accennati ma che davvero sanno sprigionare immagini potenti.
“È lì. La intravedo da lontano, nelle pieghe delle irresistibili fossette di un sorriso imbarazzato di Ranma.” (Erika lo so che non si cita ma qui devo per forza dai). QUESTA FRASE. È la più bella che tu abbia scritto. Più del bacio, più di tutto. Perché ha un enorme potere descrittivo. Potresti star parlando di tutto e invece ti riferisci, con una semplicità disarmante, alla serenità. Sembra quasi di vederla con gli occhi di un bambino, come se fosse qualcosa di lampante per chi ha una mente pura e sgombra, ma che invece gli adulti non riescono a discernere. È tanto semplice che quasi commuove. Akane vede la serenità nelle fossette del sorriso di Ranma. (Che poi, non avevo mai immaginato Ranma con le fossette, ma così è ancora meglio!). Un’immagine bellissima, carica di significato, che mi piace veramente tantissimo. Perché lui è casa, è amore, è tante cose, e lei trova serenità nel suo sorriso. Vabbè non vado avanti che divento scontata, ma spero di averti fatto capire quanto mi sia piaciuta questa immagine!
Poi, c’è un cambio di registro. I pensieri di Akane si fanno più intensi, meno delicati, meno evocativi e più concreti. Non ti nego che a una prima lettura ho pensato che stonasse questa “forza” dei pensieri di Akane, che parla a se stessa in una sorta di stream of consciousness in prima persona, ma forse ci sta, dopotutto.
E poi arriva lui e la bacia. Hallelujah ragazzo mio! Che squillino le trombe, ce l’hai fatta!!! Mi piace che tu abbia scelto di non dirci il come ed il perché, nessuna narrazione in terza persona se non nell’incipit. Solo i loro pensieri, che scorrono con la notte.
L’introspezione di Ranma è poetica come l’inizio della tua song-fic. Tornano le immagini evocative: “Le sto baciando perché voglio raccoglierle tutte.
Una ad una.
E portarmele dentro fino a quando non ti avrò restituito un sorriso per ciascuna di esse.”, “Tu riesci a toccare la mia anima.
Perché ne fai parte.”
Il tuo Ranma è puro sogno utopico, maturo, uomo, calmo. Ma io lo adoro! Frutto della tua fantasia (e della fantasia di tutte 😜), mi piace moltissimo che rifletta su di lei, sul fatto che preferisce i suoi occhi quando sono infiammati (per colpa sua ovviamente) e non dolci e placidi. Quel “non andare via”!! Quanto abbiamo sperato di vederlo così? Inteso, travolgente, romantico, innamorato. Non so quante parole ho usato in questa recensione ma la metà sono sicuramente “mi piace”. Non so cosa altro dire se non che ho adorato tantissimo tutto, davvero. E vorrei concludere con le tue parole, per rendere giustizia a questa splendida song-Fic:
“Oggi sono, sei.
Domani saremo. Insieme.
Lo sai, ti amo.”
Booom!
Ps: la canzone non la conosco, me la andrò a sentire!
(Recensione modificata il 20/11/2020 - 11:14 pm) |
