Recensioni per
Gli occhi degli orfani
di Lisbeth Salander

Questa storia ha ottenuto 15 recensioni.
Positive : 15
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
03/04/22, ore 19:40

Oscar della penna 2022 - Miglior Trailer
(Giudice: Legar)

E l’Oscar per il Miglior Trailer va a…
Gli occhi degli orfani di Lisbeth Salander

Il titolo colpisce ancor prima di leggere il racconto. Non suona come già sentito perché non si appoggia a citazioni note, evoca una precisa immagine accostando due termini (“occhi” e “orfani”) che non sono necessariamente collegati sul piano del significato: spinge a chiedersi perciò quale sia la peculiarità degli occhi degli orfani, perché dovrebbero essere diversi da quelli di qualsiasi altra persona, cosa c’è di così interessante in essi da meritare una storia. Insomma spinge a leggere per comprendere, il che lo rende efficace nell’incuriosire il lettore.
Dopo la lettura, il titolo convince anche per la sua aderenza al contenuto della storia. L’intero racconto costruisce un contatto tra gli occhi dei due orfani più famosi della saga: Harry Potter, ovviamente, e Teddy Lupin nella Nuova Generazione. Pure se le iridi sono di colori diversi, c’è qualcosa che le accomuna, che va persino oltre le abilità di Metamorfomagus di Teddy di modificarle: è un “abisso nero e profondo”, un “inferno personale”, un “eterno destino di mancanze”, qualcosa che ognuno ha in sé ma ritrova speculare nell’altro. Questa storia racconta proprio degli occhi degli orfani perché gli occhi di chiunque altro non sarebbero efficaci, le altre persone nella vita di Teddy non possono capire: “I loro occhi sono abissi neri e profondi in cui nessuno osa specchiarsi, in cui tutti hanno paura di cadere”.
Si apprezza anche come questo parallelismo tra i due personaggi orfani venga portato avanti a proposito degli occhi e non di un’altra parte del corpo: proprio gli occhi, che già nella saga originale sono molto importanti, che sono il motivo per il quale Harry è spesso accostato alla madre di cui non ha alcun ricordo. Anche in questo caso, peraltro, gli occhi mutevoli di Teddy sono ereditati dalla madre. Nel sentire comune, inoltre, è frequente l’immagine degli occhi come uno specchio e in questa storia il destino familiare dei due personaggi che si guardano è in effetti il medesimo. È uno specchio sul mondo interiore che trova una corrispondenza all’esterno.
È un pregio, inoltre, il fatto che il titolo non ricorra ingiustificatamente a una lingua straniera per proporsi come peculiare: è coerente, è in italiano perché la storia è scritta in italiano e nessuno dei protagonisti o degli elementi della trama motiva il ricorso a un’altra lingua nello specifico.
Gli occhi di Harry e di Teddy aprono e chiudono la fanfiction e a quelli del bambino Harry presta sempre attenzione, mentre gli regala Cioccorane, gli racconta storie, gli mostra delle fotografie. È dunque un’immagine che ritorna e si arricchisce lungo tutto il racconto, è stata scelta bene.

Recensore Veterano
07/01/22, ore 13:03

Oh, Fede. Avevo questa storia da parte da ere geologiche, credo, ma la cosa più bella dei tuoi scritti è che non importa quante volte io possa ritornarci su, perché non smetteranno mai di emozionarmi come alla prima lettura. E io, con le recensioni, non sono costante, purtroppo, quindi succede che quando mi decido finalmente a mettere per iscritto un minuscolo segno del mio (immenso) apprezzamento, mi ritrovo "fuori allenamento" e devo accontentarmi di messaggi un po' frettolosi, ma ce lo faremo bastare, va bene? Ecco, io non so come ti sia venuto in mente di soffermarti su quel "nero dietro il verde", ma oltre a essere un'immagine riuscitissima, credo tu abbia espresso perfettamente il lascito di dolore e mancanze e potenzialità recise – un'eredità pesante, troppo in alcuni momenti –, che Harry e Teddy si portano dentro da sempre. E, come al solito, sei così abile nel raggruppare le somiglianze pur dispiegando le differenze, anche minuscole; come qui, davanti a questo nero abisso che si spalanca dietro il rassicurante, stabile verde, ma anche dietro tutti gli "affannati colori" di Teddy, che cambiando di continuo cerca disperatamente di fissare il proprio dolore in sembianze che in qualche modo gli restituiscano quanto ha perso; oppure tenta di afferrarne briciole tra carte di Cioccorane e storie in cui il male viene ridimensionato per un po', per ricordare solo il bello e l'amore, storie che per tutto il tempo della loro durata sembrano quasi rendere possibile un lieto fine e placare momentaneamente il dolore. E, davvero, questa è una storia bellissima (una delle mie preferite delle tue e, no, non importa che io lo dica sempre, a ogni storia, perché sono davvero tutte meravigliose!) che, no, forse non parla di lieto fine, ma di impossibilità e vuoti incolmabili, della tensione tra equilibri precari e ancor più precari istanti in cui il nero sembra avere la meglio, eppure è una storia che sa anche aprire uno spiraglio nell'abisso, che possa accogliere la luce. C'è questo riconoscersi e comprendersi, c'è questo guardarsi negli occhi ritrovando nell'altro il proprio stesso dolore e, anche davanti all'impossibilità e irrevocabilità di questo stato (della maledizione degli orfani), davvero basta il reciproco riconoscimento per aprire lo spiraglio e far entrare la luce. Insomma, Fede, questa è una storia di una profondità e delicatezza uniche e, posso dirlo?, la storia più bella che abbia mai letto qui sopra capace davvero di dar voce a "chi vorrebbe ma non può essere figlio" (questa frase qui, tra l'altro, è il punto in cui sempre, sempre!, mi ritrovo con un groppo in gola difficile da deglutire). Come al solito, tanti, tanti (e dovuti) complimenti Sei sempre certezza 💙 Un abbraccio! La tua incostante fan n°1

Recensore Master
10/11/21, ore 23:47

Ciao Lisbeth! No, non mi sono commosso, mi è solo entrato un Ippogrifo negli occhi!
Scherzi a parte ho adorato questa storia, il dualismo quasi perfetto nella sua disgrazia, tra Teddy e Harry. Il sentimento quasi impossibile da superare di essere non abbastanza, che nonostante tutti gli sforzi non sei i suoi genitori e, pur dando tutto, forse non darai mai abbastanza. Lo sa, harry, perché ci è già passato, ed è prorpio questa consapevolezza che gli unisce e forse permette loro di andare avanti, insieme. Di vivere la loro vita nonostante il baratro sia vicino, sempre presente.
Davvero bella, complimenti e in bocca al lupo per gli oscar ^^

Recensore Master
12/10/21, ore 10:40

Ciao Fede :D

sto cominciando a passare dalle storie degli Oscar e dato che partecipiamo entrambe a miglior trailer, eccomi qui :D
che bello questo racconto sull'analogia del dolore di Harry e Teddy: il loro è un parallelismo che mi ha sempre affascinata molto. La scelta di Harry come padrino sembra quasi un segno del destino, quasi come se il Prescelto fosse effettivamente l'unica persona al mondo in grado di capire totalmente o quasi la sofferenza di Teddy. Spesso si dice "non puoi capire fino a quando non ci passi" e credo che in parte sia vero, senza ovviamente voler cancellare l'empatia e tenendo comunque conto che ognuno ha il suo modo personale di vivere il dolore. Bellissima e struggente l'idea del nero che si nasconde negli occhi degli orfani e che non se ne andrà mai via del tutto e bellissima anche l'idea che alla fine, ciò che in parte aiuta a guarire, è la compagnia e la comprensione di chi ci è già passato, la certezza di non essere soli.
Ultima cosa: ho adorato la struttura della storia e la chicca delle cioccorane con le immagini di Tonks e Remus çç
In bocca al lupo per gli Oscar :)

Leila

Recensore Master
20/09/21, ore 23:58

Ciao, Fede!
Ho approfittato di questo pomeriggio per leggere le storie nella categoria primo piano, ora cerco di riordinare i pensieri e lasciare due parole coerenti a tutti.
Bella e dolorosa l'immagine, riflessa anche nel titolo, del nero riconoscibile dietro gli occhi degli orfani.
Bello come hai costruito il rapporto tra Harry e Teddy, con Harry che non può sostituire Remus e Tonks però forse, senza neanche rendersene conto, può fare qualcosa d'altro. L'ultima frase è davvero efficace, molto potente: la maledizione degli occhi degli orfani può essere spezzata solo da due persone che condividono in fondo lo stesso identico dolore. Anche se le circostanze sono diverse, anche se uno è un uomo che si è costruito una vita e l'altro un bambino.
Complimenti, oltre al contenuto ho trovato che anche la forma fosse ben curata, nessun refuso da segnalare.
Penso che tu abbia fatto proprio un bel lavoro con questa shot, in vista dell'Oscar sono decisamente preoccupata per questa concorrenza!
In bocca al lupo,
Mari

Recensore Master
20/12/20, ore 22:11

Ciao!
So di arrivare su questa storia con un ritardo praticamente mostruoso, ma insomma, mi ero ripromessa di passare quando avessi trovato un po’ più di tempo per riuscire a mettere assieme una recensione decente, ed eccomi qui. Il tempo scarseggia anche ora, ad essere sincera, ma ci sto provando, ecco, e ti chiedo già scusa in anticipo se questa recensione non sarà minimamente degna di quello che vorrei dirti.
Questa storia mi è piaciuta tantissimo – e ha fatto davvero un male incredibile, ma questo non credo di aver bisogno di dirtelo. In un certo senso, il legame fra Teddy e Harry, quel loro somigliarsi proprio perché orfani è qualcosa di ovvio, perché in fondo la figura di Teddy credo sia stata creata apposta per questo, per essere un po’ la controparte di Harry, quell’ennesimo bambino che la guerra ha reso orfano, ma al tempo stesso un riscatto, una speranza diversa, una creatura che possa vivere in un mondo migliore – e, soprattutto, circondato dall’affetto di quel che resta della sua famiglia. Eppure, nonostante tu abbia ripreso benissimo questo elemento, hai anche saputo fare un lavoro a mio parere molto originale, che mi ha colpito tanto: tutto questo c’è, c’è Teddy circondato dall’amore, c’è un bambino che non deve crescere nel disprezzo e nelle menzogne, c’è il tentativo di far vivere i suoi genitori e i ricordi di loro il più a lungo possibile, e questa è una cosa davvero meravigliosa. Ma c’è anche molto di più, perché purtroppo tutto questo non basta. Nonostante tutte le migliori intenzioni possibili, tutto questo non può bastare, perché perdere i genitori in così tenera età lascia un segno indelebile, che niente potrà mai lenire. Lascia davvero sull’orlo di un abisso che sarà sempre, sempre presente, e tu questo lo sottolinei a mio parere benissimo, adottando uno stile estremamente incisivo, capace di entrare proprio sotto la pelle e di dipingere immagini molto incisive e significative. Mi piace soprattutto come tu abbia mostrato questo dolore gemello a quello di Teddy negli occhi di Harry: è una cosa che ovviamente è presente anche nei libri, ma forse in maniera più edulcorata. Un po’ perché, soprattutto nei primi libri, la voce di Harry è ancora giovane e un po’ ingenua, e quindi sì, il dolore per l’assenza dei genitori, quel vuoto che lascia senza punti di riferimento e senza appigli c’è, ed è innegabile, ma al tempo stesso manca quella maturità per tornare su questo elemento in maniera matura e consapevole. E quando Harry è forse abbastanza grande da dare un nome concreto a questa mancanza, non ha il tempo materiale per farlo, perché la sua intera esistenza è troppo concentrata su cose molto più grandi di lui.
Qui, invece, tu riesci a riprendere questo elemento, e a creare questo parallelo meraviglioso in cui troviamo un Harry adulto e maturo, capace di stare accanto a Teddy nell’unico modo possibile – con le sue mancanze e con la consapevolezza che certi vuoti non potranno mai essere colmati da nulla, ma già la voglia di esserci e di stargli accanto forse è sufficiente per sopravvivere un giorno di più.
Davvero, è una storia dolorosissima, ma l’ho apprezzata moltissimo!
Complimenti davvero!
A presto!

Recensore Master
14/12/20, ore 14:03

Ho deciso di lasciare qualche dono di Natale sotto forma di recensioni. Siamo in periodo di feste e ad esse mi ispiro: lo sapevi, che il vischio cresce a tre a tre? Forse è un po' sciocco, ma essendo un fiore cardine per queste feste ho deciso di distribuire tre recensioni. Un attacco su tutti i fronti, però giuro che è in buona fede ❤

Dio mio Fede, che cosa combini?
Ma sopratutto, come ho fatto a perdere questa storia quando l'hai pubblicata? Sono qui che raccolgo i cocci della tua storia, ma non riesco perché sono in una valanga di lacrime. Non lo sai, ma non è colpa tua: questo tema mi è molto caro a causa di faccende personale e nel leggerle mi sono immedesimata in quello che è un po' il mio mondo. Hai ragione, non c'è modo di scacciare il velo dietro gli occhi, ma la gente ci prova.
Solo che ogni voce è sbagliata, non è, come dici tu, quella squillante di Tonks o quella rilassante di Remus: non potranno mai eguagliare quelle, perché sono così personali ed è talmente ingiusto che tutti gli altri le conoscano tranne Teddy, che è l'unico che dovrebbe averle nel sangue.
Invece Remus e Tonks sono a malapena un ricordo velato, di loro ha solo le storie che raccontano gli altri e che lo aiutano a non cadere nell'abisso. Di lui ha un milione di figurine, le salva perché sono mamma e papà e magari, se ne ha tante alla fine, è come se loro fossero con lui ancora una volta. Mi distrugge l'anima, sono estasiata da quello che hai combinato qui. Tu, tu sei l'assassina tra le due, voglio che te ne renda conto: so che la storia dovrebbe essere dolce amara, infatti amo Harry che, lui che l'ha già vissuto, prova a fare di tutto. Il fatto che non basti mai e che non basterà mai però è di una tristezza che non riesco a calcolare e rimango in silenzio davanti a questa bellezza.
La aggiungo immediatamente alle mie preferite: grazie di averla pubblicata, in qualche modo ogni volta che vengo a leggerti ritrovo un pezzo della mia vita.

Ti auguro un felicissimo natale,
Sia ❤

Recensore Master
07/12/20, ore 11:33

Ciao cara Fede, io mi riprometto sempre di passare dal tuo profilo ma non lo faccio mai – e non lo farò più se devo uscirne distrutta emotivamente, te lo dico (no, scherzo! Sul fatto che non passo più, non sul fatto che mi hai distrutta, però).
Trovo interessantissimo approfondire il rapporto tra Teddy e Harry e mettere in luce le loro somiglianze come orfani. Questo legame è in qualche modo ovvio, ma tu hai saputo renderlo in maniera davvero poetica e originale, soffermandoti sugli occhi. Gli occhi di Harry, verdi ma con un abisso nero che c'è sempre e non se ne va proprio mai; e gli occhi di Teddy che cambiano colore di continuo ma sempre neri appaiono: sono due immagini queste davvero molto potenti. E che non solo le uniche, perché dagli occhi passi anche ad altri dettagli, come le voci – non di Harry e Teddy, ma degli altri, quelli che possono solo raccontare dei loro genitori e per questo sono voci sbagliate.
Hai delineato tanto bene il rapporto tra questi due orfani e ho adorato il ruolo che hai assegnato a Harry, non quello di colmare il vuoto (non ci se la fa mai) ma di offrire uno specchio a Teddy e di allentare per un attimo la morsa del nero (mai annientando il rimpianto, ma solo sostituendolo un attimo con la curiosità: bellissimo passaggio anche questo). È un rapporto che si delinea tra cioccorane, storie e ricordi che fanno male ma che allo stesso tempo salvano. E se è vero che dall'abisso, dal nero, si può uscire solo da soli, un modo per levigare quel male è riconoscersi e tendersi una mano. Teddy così trova in Harry un supporto valido (perchè Harry è l'unico che capisce) e Harry aiutando teddy finisce per aiutare anche se stesso.
Una storia davvero tanto meravigliosa, ti faccio mille complimenti e la inserisco tra le preferite! Bravissima!

Recensore Junior
04/12/20, ore 02:16

Ciao :)
Da molto tempo avevo voglia di leggere qualche fanfiction che approfondisse il rapporto tra Harry e Teddy e devo dire che la tua mi è rimasta nel cuore.
Hai descritto la condizione di orfani che accomuna padrino e figlioccio in maniera molto profonda e toccante, soffermandoti sul bisogno di Harry di provare a colmare il vuoto del bambino - perché, in effetti, è proprio da Harry dare tutto se stesso per le persone a cui vuole bene. Molto significativo il momento in cui deve ripetere a Teddy che, sì, è un onore essere figlio di due persone così eroiche: parole che sono state tempo addietro rivolte anche a lui, ma che purtroppo non bastano a colmare un vuoto così grande.
Nonostante tutto, però, ci pensa il finale a lasciare un barlume di speranza: il fatto di condividere le sensazioni associate all'assenza dei genitori, è ciò che permetterà a Teddy di superare il dolore.

Complimenti, è davvero una storia bellissima!
Leggerò qualcos'altro di tuo quanto prima :)


Dorothy _
(Recensione modificata il 04/12/2020 - 02:17 am)

Recensore Master
28/11/20, ore 20:13

Harry e Teddy condividono lo stesso destino tragico hanno entrambi perso i genitori. Harry ha davvero visto di tutto, non solo Voldemort gli ha negato l’amore, la famiglia e la felicità ma poi gli ha anche tolto l’ultimo brandello, l’ultimo ponte con il passato Sirius. Certi dolori, certe ferite, quella solitudine ven poche persone riescono a percepirla ( fortunatamente). Poi è successo anche a Teddy ( ma dico io non bastava il massacro dei Malandrini e di James e Lily? JK non ci sono parole). Però, mentre Harry ha vissuto in parte solo e con i Dursley, Teddy ha la possibilità di crescere amato da sua nonna, da Harry da tutti coloro che sono rimasti L. Però boh piango lo stesso e sono affranta per il loro dolore che mi strazia il cuore, davvero e tu come sempre riesci a tradurre le emozioni in parole. Bravissima, mi rintano nel mio angolo e continuo a commuovermi. Brava!

Recensore Master
25/11/20, ore 19:28

Ciao, Fede! ^ ^               
Ho già avuto occasione di leggerti in passato e mi rimprovero per non essere ancora passata abbastanza sul tuo profilo. Ho letto una fic meravigliosa qua, una di quelle forti, che ti fanno male e bene al tempo stesso, e che mi ha sorpresa profondamente perché di rado leggo di questi due personaggi accostati insieme, sebbene abbiano un potenziale incredibile che tu hai saputo rendere magnificamente <3
Già mi aveva attratta il titolo, poi quando ho trovato i personaggi non ho avuto dubbi. Poi ho cominciato a leggere e… già dopo due righe ero così: “Wow! Incantata!”
Innanzitutto per  il significato che hai dato al colore nero: è come se negli occhi degli orfani ci fosse un’oscurità indescrivibile, fatta di mancanze che segneranno per tutta la vita, eco di un dolore che non si può mai capire veramente se non lo si vive in prima persona, ma che tu hai veramente descritto benissimo in poche parole.
Alla fine l’affetto dei genitori è mancato ad Harry anche nelle cose più semplici: una torta preparata dalla madre, una risata con  suo padre. È incredibile la profondità di questi dettagli. Veramente, sono molto colpita <3
Mi piace come Teddy, che sia come la madre un metamorfomagus, sappia cambiare anche colore degli occhi, come a cercare una sfumatura che lo faccia sentire meglio. Ma Harry sa riconoscere il velo di nero che non abbandonerà mai il suo figlioccio, col quale condivide una vita, un’infanzia, fatta di mancanze.
Il pensiero che insieme scartino le Cioccorane per trovare quelle di mamma e papà poi, è un altro momento veramente toccante, è tutto ciò che resta a Teddy, oddio <3 per non parlare del momento in cui Teddy ricaccia indietro le lacrime. Altro colpo al cuore. Teddy è orgoglioso dei suoi genitori, ma vorrebbe averli conosciuti. Vorrebbe averli ancora con sé, visto che non conserva alcun ricordo di loro. Ti giuro, è straziante.
Così come il finale: si spezza la maledizione. Teddy non ha avuto, per fortuna, l’infanzia di Harry. Ha qualcuno che soprattutto capisce il suo dolore e sa cosa significhi portarne il peso. Forse il fardello gli pesa di meno. Oddio, quanta tenerezza mi ha fatto il piccolo Teddy, qui, non hai idea <3
Ti faccio davvero mille complimenti, questa storia mi ha colpita tanto. È scritta in modo magistrale, duro, malinconico ma poetico, così sentiamo quali vuoti si nascondano dietro l’essere orfani.  
Complimenti, una storia bellissima <3

Recensore Master
22/11/20, ore 00:28

Ti svuota. Questa storia ti svuota. E io non so cosa dirti, ma so già che qualsiasi mia parola non sarà all'altezza di questo racconto che urla un dolore, tenta di lenirlo, lo urla di nuovo, infine svuota.
Ho sempre trovato crudele il destino di Teddy, questo cerchio che non si chiude ma si ripete, la solitudine che lo abbraccia quando è solo un neonato. In questo racconto hai narrato questo destino, questa condizione di unico sopravvissuto, questi occhi macchiati di nero, tutta la tragedia di una vita segnata dalla perdita, dal vuoto, da un'assenza che non può essere colmata.
Mi ha colpita tanto, ma veramente tanto, proprio il concetto di assenza incolmabile. Il tuo Teddy è circondato da amore, a differenza del piccolo Harry lui ha una famiglia che lo ama, ma non è abbastanza. Non sarà mai abbastanza, perché voci, sguardi e sorrisi non saranno mai quelli dei genitori, ma echi di ciò che sono stati in vita, delle persone che erano, delle gesta compiute.
E poi c'è Harry, che lo capisce così bene da far male al lettore e a se stesso. Harry che porta con sé le cioccorane affinché Teddy possa trovare i suoi genitori almeno lì. Harry che incrocia un nero gemello nel suo sguardo, una solitudine invasiva. Harry che vede il baratro proprio e di Teddy e salva entrambi, che lo riporta indietro ogni volta, perché gli vuole bene, ma anche perché a Remus e Tonks deve almeno questo.
Ho amato il tuo flusso continuo e introspettivo, questa narrazione che è come un'apnea (!) in cui ingabbi il lettore e non gli permetti di fuggire sino a quando non arriva al punto conclusivo. Terminare la lettura è stato come tornare a respirare, ma svuotata perché carica del dolore dei tuoi personaggi.
Mi è parso di essere a mia volta a un passo dal baratro e di fare un passo indietro assieme a Teddy.
Grazie di averla scritta, è meravigliosa (e scusa la brevità della recensione!).
Un abbraccio. ❤

Recensore Master
20/11/20, ore 22:11

Ciao Fede,
eccomi qui a recensire! Appena ho visto questa storia su Facebook mi è venuto un colpo: un po' perché – come ben sai – amo Teddy e un po' per il genere.
Partiamo dal titolo: è una bomba! No, sul serio, rende benissimo il tema della storia e allo stesso tempo ti provoca una stretta al cuore per il suo significato.
Il tema che hai scelto lo hai rappresentato alla grande. Se ti ricordi, una volta abbiamo accennato di sfuggita alla condizione che unisce Harry e Teddy... ebbene non credevo che da una semplice riflessione tu potessi tirare fuori QUESTO!
E' una storia tristissima – non può non farti venire il magone – ma allo stesso tempo non si può non apprezzarla. Sì, perché al di là di tutto il dolore straziante, è innegabile il rapporto che lega Harry con Teddy. Mi piace pensare che Harry abbia visto in Teddy il bambino che lui era stato e che abbia fatto di tutto per dargli un'infanzia più felice della sua. Mi piace pensare che Harry sia diventato l'adulto che quel ragazzino di Privet Drive aveva così disperatamente bisogno.
E lo so che, nonostante tutta la sua buona volontà, Harry è consapevole che non potrà mai sostituire Remus e Tonk – lo so! – ma so anche che ha fatto tutto ciò che era in sui potere per aiutare Teddy. E' questo quello che ho letto dalle tue frasi: un amore che nasce dal dolore e che dal dolore cerca disperatamente di fuggire.
Ho AMATO quando hai scritto che la voce di Harry è una voce sbagliata. Mi ha riportato indietro nel tempo a quando tutti – ma proprio tutti! - non facevano altro che dirgli che assomigliava ai suoi genitori, che doveva essere fiero di loro. Parole molto belle, per carità, ma che lasciano un po' l'amaro in bocca perché se senti sempre lodare i tuoi genitori, poi non puoi fare a meno di crogiolarti nella loro mancanza.
Teddy... Beh, Teddy forse è l'unico figlio della nuova generazione della famiglia Potter-Weasley – sì, perché io lo vedo proprio come uno di loro – a sapere che cosa sia il dolore. Mi è piaciuto un sacco quando ha chiesto ad Harry se doveva essere fiero di loro. Davvero, mi si è stretto il cuore perché mi ricordava così tanto Harry quando era un ragazzino.
Sono così simile, nonostante siano cresciuti in contesti diversi. L'uno tra gli zii che avrebbero dovuto amarlo ma che hanno finito per farlo sentire solo e indesiderato – non gli hanno mai parlato dei suoi genitori se non per disprezzarli!–, l'altro, pur cresciuto nell'amore di una
famiglia, si sente comunque solo.
Ad un certo punto, non so il perché, il mio cervello ha fatto un collegamento pure tra Teddy e Neville. Entrambi orfani, entrambi cresciuti da nonne che vedevano altri in loro.
“Da quegli abissi, Harry lo sa, ci si deve salvare da soli, fronteggiare ogni giorno quel vuoto e non lasciarsi andare al mostro in agguato.” Questa è sicuramente la mia frase preferita. Splendida!
Devi essere fiera di te, questa storia è assolutamente meravigliosa.
Un bacione,
Eli

PS: quando ho letto “ del miglior insegnante che abbia mai avuto” mi stavano seriamente scappando le lacrime.

Recensore Master
20/11/20, ore 19:08

Riesco a passare da questa storia che mi ha colpito moltissimo. Il rapporto tra Harry e Teddy io lo vedo proprio caratterizzato da queste ombre, da questo non detto che li lega, due persone costrette a crescere e cercare i genitori negli sguardi degli altri.
A sentire storie e racconti da voci che sono sempre e inevitabilmente sbagliate perché quelle storie avrebbero dovuto raccontarle i genitori. Ho apprezzato moltissimo il riferimento a una maledizione che bisogna spezzare e la si spezza solo aiutandosi da sé, giorno dopo giorno, per uscire da quella spirale di nero che altrimenti rischia di inghiottire sia Harry che Teddy. Il nero che compare sempre oltre il colore, nonostante i colori cambino e nonostante piccoli momenti di luce provino a scacciarlo.
Ho amato il modo in cui hai costruito la storia e lo stile ricorda un po' la storia del colore del vento su Walburga che hai condiviso l'altro giorno con quelle frasi finali allineate a destra. Sono belle queste influenze e sperimentazioni che si fanno.
Complimenti, Fede.
Un abbraccio,
Sev

Recensore Master
20/11/20, ore 14:58

In maniera totalmente inaspettata e soprendente, SONO QUI, senza che passino giorni e giorni. Che giornata, signore e signori! Okay, la smetto di fare la clown e cerco di tornare seria u.u 

Allora, tu pubblichi così a tradimento, e in più una storia su Harry e Teddy e il loro rapporto, e non posso fare a meno che adorare tantissimo tutto quanto. Hai scritto la storia che ho sempre voluto leggere, un sottile e fine parallelismo tra Harry e Teddy che non è urlato ma ti sussurra cose in modo così pacato che fa ancora più male. Harry e Teddy sono in qualche modo speculari, due facce della stessa medaglia, sono accumunati da uno stesso triste destino che puzza di maledizione e che tu hai saputo descrivere in modo magistrale. La piccola differenza, secondo me, è una, e questa differenza pone Harry in una condizione ancora più svantaggiosa: almeno Teddy è circondato da persone che lo amano, e che lo proteggono e lo rimpieno di tutto quell'amore che ha perso, o per lo meno ci provano, ché l'affetto di due genitori è praticamente insostituibile e ti lascia un vuoto che non puoi colmare. Dicevo, Teddy è amato, il povero Harry ha passato 11 anni di merda per colpa di quei tre sacchi di escrementi, e in più era perseguitato da Voldemort, quindi a mio parere non c'è paragone, ma il parallelismo c'è, ed è importante e valido. Harry cerca con tutte le sue forze e tutto il suo amore di far sentire Teddy amato, e lo accoglie nella sua famiglia, lo tratta come un figlio e cerca di colmare quel vuoto in tutti i modi possibili, con una vecchia storia, una fotografia, un ricordo, un abbraccio, o semplicemente una Cioccorana scartata insieme. È un ritratto tenerissimo e bello, questo, che sa di calore famigliare e affetto, e l'ho davvero amato tantissimo. Sai quanto io sia soft per Teddy (parlo del mio perché ovviamente ognuno lo caratterizza come vuole), e mi ha fatto davvero piacere ritrovare qui tutto ciò che penso anche io, a riguardo, per questo ti dicevo che hai scritto la storia che avrei tanto voluto leggere - e anche scrivere. Magari chissà, un giorno mi avventurerò anche io in questo rapporto così bello ma complicato. Tra l'altro, Harry si sforza tanto ma l'amarezza sta nel fatto che sembra quasi che lui sappia che, qualsiasi sforzo fatto, sarà inutile, ché niente e nessuno sarà in grado di riportare indietro Remus e Tonks e ridarli a Teddy, ricompensarlo di ciò che gli è stato tolto, anche perché per Harry era così: nessun bel racconto o ricordo, per quanto pregno di amore e affetto, è stato in grado di colmare quel vuoto. 

Che dire, amica, io ho ciarlato tantissimo, più del necessario, e ti ho sommersa di riflessioni, scusa ♥︎ Questa shot mi è piaciuta da morire e l'ho inserita nelle preferite perché sì ♥︎

Bravissima! 

Un bacione,
la tua amica (coreana) ♥︎