Recensioni per
Gli occhi degli orfani
di Lisbeth Salander
Oscar della penna 2022 - Miglior Trailer |
Oh, Fede. Avevo questa storia da parte da ere geologiche, credo, ma la cosa più bella dei tuoi scritti è che non importa quante volte io possa ritornarci su, perché non smetteranno mai di emozionarmi come alla prima lettura. E io, con le recensioni, non sono costante, purtroppo, quindi succede che quando mi decido finalmente a mettere per iscritto un minuscolo segno del mio (immenso) apprezzamento, mi ritrovo "fuori allenamento" e devo accontentarmi di messaggi un po' frettolosi, ma ce lo faremo bastare, va bene? Ecco, io non so come ti sia venuto in mente di soffermarti su quel "nero dietro il verde", ma oltre a essere un'immagine riuscitissima, credo tu abbia espresso perfettamente il lascito di dolore e mancanze e potenzialità recise – un'eredità pesante, troppo in alcuni momenti –, che Harry e Teddy si portano dentro da sempre. E, come al solito, sei così abile nel raggruppare le somiglianze pur dispiegando le differenze, anche minuscole; come qui, davanti a questo nero abisso che si spalanca dietro il rassicurante, stabile verde, ma anche dietro tutti gli "affannati colori" di Teddy, che cambiando di continuo cerca disperatamente di fissare il proprio dolore in sembianze che in qualche modo gli restituiscano quanto ha perso; oppure tenta di afferrarne briciole tra carte di Cioccorane e storie in cui il male viene ridimensionato per un po', per ricordare solo il bello e l'amore, storie che per tutto il tempo della loro durata sembrano quasi rendere possibile un lieto fine e placare momentaneamente il dolore. E, davvero, questa è una storia bellissima (una delle mie preferite delle tue e, no, non importa che io lo dica sempre, a ogni storia, perché sono davvero tutte meravigliose!) che, no, forse non parla di lieto fine, ma di impossibilità e vuoti incolmabili, della tensione tra equilibri precari e ancor più precari istanti in cui il nero sembra avere la meglio, eppure è una storia che sa anche aprire uno spiraglio nell'abisso, che possa accogliere la luce. C'è questo riconoscersi e comprendersi, c'è questo guardarsi negli occhi ritrovando nell'altro il proprio stesso dolore e, anche davanti all'impossibilità e irrevocabilità di questo stato (della maledizione degli orfani), davvero basta il reciproco riconoscimento per aprire lo spiraglio e far entrare la luce. Insomma, Fede, questa è una storia di una profondità e delicatezza uniche e, posso dirlo?, la storia più bella che abbia mai letto qui sopra capace davvero di dar voce a "chi vorrebbe ma non può essere figlio" (questa frase qui, tra l'altro, è il punto in cui sempre, sempre!, mi ritrovo con un groppo in gola difficile da deglutire). Come al solito, tanti, tanti (e dovuti) complimenti Sei sempre certezza 💙 Un abbraccio! La tua incostante fan n°1 |
Ciao Lisbeth! No, non mi sono commosso, mi è solo entrato un Ippogrifo negli occhi! |
Ciao Fede :D |
Ciao, Fede! |
Ciao! |
Ho deciso di lasciare qualche dono di Natale sotto forma di recensioni. Siamo in periodo di feste e ad esse mi ispiro: lo sapevi, che il vischio cresce a tre a tre? Forse è un po' sciocco, ma essendo un fiore cardine per queste feste ho deciso di distribuire tre recensioni. Un attacco su tutti i fronti, però giuro che è in buona fede ❤ |
Ciao cara Fede, io mi riprometto sempre di passare dal tuo profilo ma non lo faccio mai – e non lo farò più se devo uscirne distrutta emotivamente, te lo dico (no, scherzo! Sul fatto che non passo più, non sul fatto che mi hai distrutta, però). |
Ciao :) |
Harry e Teddy condividono lo stesso destino tragico hanno entrambi perso i genitori. Harry ha davvero visto di tutto, non solo Voldemort gli ha negato l’amore, la famiglia e la felicità ma poi gli ha anche tolto l’ultimo brandello, l’ultimo ponte con il passato Sirius. Certi dolori, certe ferite, quella solitudine ven poche persone riescono a percepirla ( fortunatamente). Poi è successo anche a Teddy ( ma dico io non bastava il massacro dei Malandrini e di James e Lily? JK non ci sono parole). Però, mentre Harry ha vissuto in parte solo e con i Dursley, Teddy ha la possibilità di crescere amato da sua nonna, da Harry da tutti coloro che sono rimasti L. Però boh piango lo stesso e sono affranta per il loro dolore che mi strazia il cuore, davvero e tu come sempre riesci a tradurre le emozioni in parole. Bravissima, mi rintano nel mio angolo e continuo a commuovermi. Brava! |
Ciao, Fede! ^ ^ |
Ti svuota. Questa storia ti svuota. E io non so cosa dirti, ma so già che qualsiasi mia parola non sarà all'altezza di questo racconto che urla un dolore, tenta di lenirlo, lo urla di nuovo, infine svuota. Ho sempre trovato crudele il destino di Teddy, questo cerchio che non si chiude ma si ripete, la solitudine che lo abbraccia quando è solo un neonato. In questo racconto hai narrato questo destino, questa condizione di unico sopravvissuto, questi occhi macchiati di nero, tutta la tragedia di una vita segnata dalla perdita, dal vuoto, da un'assenza che non può essere colmata. Mi ha colpita tanto, ma veramente tanto, proprio il concetto di assenza incolmabile. Il tuo Teddy è circondato da amore, a differenza del piccolo Harry lui ha una famiglia che lo ama, ma non è abbastanza. Non sarà mai abbastanza, perché voci, sguardi e sorrisi non saranno mai quelli dei genitori, ma echi di ciò che sono stati in vita, delle persone che erano, delle gesta compiute. E poi c'è Harry, che lo capisce così bene da far male al lettore e a se stesso. Harry che porta con sé le cioccorane affinché Teddy possa trovare i suoi genitori almeno lì. Harry che incrocia un nero gemello nel suo sguardo, una solitudine invasiva. Harry che vede il baratro proprio e di Teddy e salva entrambi, che lo riporta indietro ogni volta, perché gli vuole bene, ma anche perché a Remus e Tonks deve almeno questo. Ho amato il tuo flusso continuo e introspettivo, questa narrazione che è come un'apnea (!) in cui ingabbi il lettore e non gli permetti di fuggire sino a quando non arriva al punto conclusivo. Terminare la lettura è stato come tornare a respirare, ma svuotata perché carica del dolore dei tuoi personaggi. Mi è parso di essere a mia volta a un passo dal baratro e di fare un passo indietro assieme a Teddy. Grazie di averla scritta, è meravigliosa (e scusa la brevità della recensione!). Un abbraccio. ❤ |
Ciao Fede, |
Riesco a passare da questa storia che mi ha colpito moltissimo. Il rapporto tra Harry e Teddy io lo vedo proprio caratterizzato da queste ombre, da questo non detto che li lega, due persone costrette a crescere e cercare i genitori negli sguardi degli altri. |
In maniera totalmente inaspettata e soprendente, SONO QUI, senza che passino giorni e giorni. Che giornata, signore e signori! Okay, la smetto di fare la clown e cerco di tornare seria u.u |