Sono pienamente d’accordo con Francesco Pasta cioè, essere anacoreta. Seppure, la via solitaria, per l’umano, non sia la giusta strada da percorrere perlomeno, ci si illude di salvare il nostro "pensare". E soprattutto, in questo nostro tempo in cui ci ritroviamo come spettatori dei cavalieri della Tavola Rotonda della corte (non di re Artù) del re COVID 19 |
Buongiorno, |
Caro Francesco, in questo tuo ultimo scritto hai sostituito l’amarezza con una sensazione di angoscia che permea ogni tua parola. Chi è l’anacoreta? Forse è il pool di coloro che guidano questa nostra società di uomini allo sbando, che sembra volersi distaccare dalla massa ma che attendono che alte e altre decisioni vengano prese sulla pelle di chi sta soffrendo in questo preciso momento, riempiendosi la bocca del famoso denaro che proverrà dall’Europa, la quale tratta i suoi cittadini come se fossero dei sudditi, senza forse avvedersi della catastrofe che sta dilagando e che sta distruggendo tutto un intero tessuto sia economico che sociale, ma che continua a chiedere e prendersi del tempo per ragionare. Probabilmente hanno fatto riferimento a libri mai scritti, da persone che non hanno mai vissuto, e che si troveranno a governare su un mondo catatonico e fossilizzato, scudisciato da un germe diventato padrone, al posto delle legioni gloriose che hanno visto l’alba e l’era d’oro dell’uomo. Forse non era il pensiero che avevi in mente ma le tue parole mi hanno evocato questo genere di riflessioni tutt’altro che positive. Se poi guardiamo alle vicissitudini di questi ultimi giorni, ci sarebbe da mettersi le mani nei capelli, poiché i cittadini in generale, ma quelli di qualche regione in particolare, non meritano un trattamento pressapochistico come quello che viene loro dato. Mancano le certezze, sembrano fare tante cose per non farne mai nessuna. Che amarezza. Un caro saluto e grazie per averci fatto riflettere ancora una volta. |
Buona sera! Quanta preoccupazione per il futuro suscita questa tua poesia! La preoccupazione aumenta al pensiero che ció che scrivi è vero. |