PRIMA CLASSIFICATA PARIMERITO
PRIGIONIERA di R. Mayfair
Lessico&Stile: 10/10
Il lessico e lo stile li ho trovati impeccabili e perfetti per questa storia: hai un lessico ampio e variegato e, nonostante questo, chiaro e immediato. Non credo sia facile saper scegliere i termini giusti, nemmeno per delle trame non particolarmente “elaborate”; attraverso il lessico da te utilizzato e allo stile scorrevole che, è evidente, dev'essere frutto anche di tanta pratica, hai saputo creare immagini vividissime e ricche di significato.
Ogni lettore è diverso e, almeno in parte, interpreta ciò che legge in modo personale: tuttavia, credo che questa storia abbia tutti gli elementi per risultare chiara, ben raccontata e viva, in un certo senso.
Non so se sia dovuto al talento o alla pratica (o a entrambi!), ma ti considero un'autrice (e qui spero di non sbagliare genere, in caso ti chiedo scusa ^^'') consolidata ed è stato davvero piacevole leggerti.
Ti segnalo comunque qualche refuso che ho riscontrato, che ovviamente non hanno tolto proprio nulla alla bellezza di questa storia:
- Mi ha spaccato un piatto sulle le ginocchia, era molto arrabbiata. → C'è un “le” di troppo.
- E a quel punto, cosa farà? → Tendo a essere pignola per quanto riguarda questa piccolissima regoletta: nelle domande, è sempre necessario scrivere “che cosa...?” e non solamente “cosa...?”.
- Finalmente ha un obiettivo, quella serata sembra improvvisamente sorridergli. → Dal momento che il soggetto di questa frase è Cecilia, avrebbe dovuto essere “sorriderle”. Vista la tua padronanza della lingua italiana, deduco si tratti solamente di una distrazione.
Trama&Personaggi: 19,5/20
La trama non è complessa, ma ricca di sfaccettature complessissime: non è da tutti saper creare un personaggio così profondo come quello di Cecilia, problematico ma allo stesso tempo delicato, che si insinua nell'immaginazione del lettore come potrebbe farlo un fratello che entra di soppiatto nel letto dell'altro per cercare conforto (scusa l'orrenda metafora ^^'').
La storia riguarda l'esistenza di Cecilia, ma non viene raccontata in modo semplicistico: non sei mai scaduta nel banale o nello scontato, ma hai saputo letteralmente dare vita a questo personaggio, che ho sentito mio fin da subito. Sei riuscita a farmi empatizzare con lei e con le sue vicende, l'hai fatta respirare ed è stato davvero piacevole leggere una storia scritta così bene, in modo così delicato, non irruente, ma al tempo stesso ricca di significato.
Cecilia è a tutti gli effetti quello che mi piace definire un personaggio completo, ossia consolidato, che ha raggiunto la sua formazione e il suo sviluppo. E, mi ripeterò, ma non è da tutti presentare un personaggio di questo tipo, soprattutto non in un'unica storia!
Tuttavia, se proprio dovessi trovare delle “pecche”, direi che mi sarebbe piaciuto sapere qualcosa di più sul padre e sulla madre – che non ha nemmeno un nome, e questa caratteristica l'ho adorata, perché pare proprio che Cecilia faccia di tutto per mantenere le distanze da questa donna, anche inconsapevolmente –.
In particolare, dato che lo hai presentato come un personaggio senz'altro problematico sotto vari punti di vista, mi sarebbe piaciuto approfondire le condizioni della madre, che scompare improvvisamente dalla scena, lasciando parecchi interrogativi: che fine avrà fatto? Sarà stata arrestata? (Anche se Cecilia ha ritirato la denuncia...)
E se fosse addirittura morta? Nella sua complessità, e per quanto l'abbia detestata per le sue azioni, trovo che Lei abbia un incredibile potenziale, perché elaborato alla perfezione, pur nella sua “semplicità”.
Come tutti i personaggi che funzionano, mi fa riflettere, le sue azioni scatenano dei dubbi e delle domande nel lettore, e davvero non so spiegarti quanto adoro tutto ciò, perché è evidente che questo è solo l'ultimo stadio di un lungo processo di “concepimento, nascita e crescita” del personaggio.
Anche se evidentemente secondario, ho sentito un po' la mancanza anche di una maggiore caratterizzazione del padre, che sembra solo uno sprazzo di luce nella vita di questa ragazza, nonostante le abbia letteralmente salvato la vita (almeno apparentemente). Forse sono io ad essere troppo pignola, ma mi sarebbe piaciuto sentirlo più presente, e non intendo solo fisicamente: mi sarebbe piaciuto sentirlo, e forse sarebbe anche stato coerente con gli avvenimenti, attraverso le azioni e i pensieri di Cecilia, nella sua introspezione; una sorta di gratitudine che forse non è nemmeno vera gratitudine, ma che è normale dimostrare, a parole o solo attraverso i propri pensieri, a qualcuno che ti strappa da una situazione tanto disastrosa. Cecilia non viene catapultata in una situazione migliore in realtà, anzi: però, almeno all'inizio, trovo coerente una sorta di sollievo interiore per essere fuggita da Lei.
Avrai notato quante virgolette ho inserito in questa valutazione fino a ora, e questo perché questa storia ha fatto nascere tanti dubbi e tante domande riguardo a questioni a cui è difficile dare una risposta: questa è una caratteristica che non può essere che positiva e che apprezzo sempre tantissimo, quindi ci tengo a farti i miei complimenti anche per questo.
Drammaticità: 10/10
Mentre leggevo, pensavo che avessi centrato in pieno il significato che io attribuisco a questo parametro, nonché a tutte le storie e le opere realmente definibili “drammatiche” secondo il mio punto di vista: non mi dilungherò in spiegazioni inutili e opinioni non richieste, ma per quanto mi riguarda, il dramma non è solo qualcosa di “esterno”, di palpabile e attribuibile a una persona o a una situazione realmente individuabile, ma più qualcosa di “interno”, una situazione che si scatena dentro il personaggio e principalmente nella sua introspezione, qualcosa che lo muove e lo rovina, oppure lo salva.
Credo che il dramma, quello vero, sia e debba essere insito nel personaggio, deve essere vissuto, respirato da lui, per poter poi essere “trasmesso” al lettore: l'agente “esterno” in questa storia è chiaro ed è individuabile in Lei.
Tuttavia, la condizione di Cecilia non migliora una volta allontanatasi da quella donna, anzi, se possibile peggiora, si sente continuamente fuori posto, perché il suo logoramento è interno ed è chiaro che le conseguenze di ciò che ha vissuto si palesano come un vero e proprio trauma, che spesso esiste e agisce (solamente, mi permetterei di aggiungere) dentro di noi.
Questo aspetto si ricollega alla caratterizzazione del personaggio di Cecilia, che ho a dir poco adorato dal modo in cui è stata elaborata, e a quel processo di “concepimento, nascita e crescita” a cui accennavo sopra. Cecilia è un personaggio spezzato, vivo ma vuoto, e nel corso della storia ci si può rendere conto come per lei essere stata salvata dal padre appaia quasi come una maledizione.
Questa credo sia una condizione che affligge un po' tutti prima o poi, e il modo (sempre delicato) in cui l'hai affrontata mi ha toccato profondamente. A occhi altrui può sembrare banale, ma non è affatto facile far respirare il dramma di un personaggio al lettore, e per questo ammiro il tuo lavoro.
In un certo senso, i problemi di Cecilia nascono e finiscono con Cecilia stessa, perché vengono dall'esterno ma vengono anche interiorizzati nel personaggio, e questo processo viene delineato talmente bene e chiaramente che, davvero, ho poco da dire se non che hai fatto un ottimo lavoro sotto tutti i punti di vista.
Hai centrato in pieno il punto e non potrei esserne più felice.
Inoltre, non potevi trovare finale più adatto: la scelta di lasciarlo sostanzialmente a discrezione del lettore l'ho trovata molto appropriata, oltre che saggia; forse, se avessi dato delle risposte chiare, l'intera storia avrebbe perso un po' del suo significato.
Gradimento Personale: 5/5
C'è davvero bisogno di precisare quanto io abbia amato questa storia? Ti ringrazio per avermi consegnato questo piccolo gioiellino, che secondo me dovrebbe stare su qualche rivista letteraria: il modo in cui hai presentato questa storia, la delicatezza (e questo l'avrò ripetuto dieci volte), il modo in cui hai saputo inserire la semplicità in un contesto così complesso, tutte queste caratteristiche hanno qualcosa di incredibile che mi ha trasportato nell'universo di Cecilia, rendendola chiara e viva come se l'avessi accanto.
Questa è senz'altro una delle storie più belle che io abbia letto recentemente, e non solo per le tematiche (che sono tra le mie preferite), ma anche e forse soprattutto per il modo in cui hai scelto di raccontarla.
Ho apprezzato tanto anche il tono con cui hai affrontato il tema della pandemia recente, perché tutti sappiamo quanto questo periodo sia difficile e considero positivo il fatto che tu ne abbia fatto menzione in modo così sottile e delicato.
Come ho scritto sopra, ti considero un'autrice completa e matura, e ti sono grata per avermi permesso di leggere questa meravigliosa storia.
Totale: 44, 5/50
Kidfic: + 0
Nella storia non sono presenti bambini, nonostante l'inizio lasci supporre che Cecilia abbia un'età ancora giovanissima, forse adolescente (dal momento che poi inizia a frequentare l'università).
Contenuti forti: + 0
Non ho riscontrato contenuti particolarmente violenti, se escludiamo la violenza psicologica, che tuttavia non considero qui sviluppata in modo così disturbante da essere inclusa in questo parametro. In verità, questo mi ha dato molto da pensare, perché ho una concezione di “contenuti forti” relativa solamente ad atti fisicamente violenti, ma potrei sbagliarmi – e questo sarebbe un buono spunto su cui riflettere, credo. Ebbene sì, la tua storia mi ha fatto nascere anche dubbi di questo tipo ^^
Tematiche delicate: + 4
Pur con la delicatezza caratteristica del tuo stile, il tema portante di questa storia si identifica in questo parametro e se ne possono individuare gli effetti quasi in ogni riga, direttamente o indirettamente. Ho apprezzato molto il modo “sottile” con cui hai raccontato una tematica delicata come quella dell'evidente violenza psicologica di questa madre nei confronti della figlia. Anche questa, a mio parere, è una caratteristica di uno stile maturo come il tuo.
Inutile rimarcare, poi, quanto ho adorato il modo evidente in cui gli effetti di questo trauma si protraggono su Cecilia per, immagino, la sua intera esistenza. Come scrivevo sopra, Cecilia è un'anima spezzata alla continua ricerca di qualcosa che la tenga aggrappata alla vita, come se fosse continuamente sul punto di cadere, senza mai farlo realmente. Quanti significati di “tematiche delicate” si racchiudono solamente in quest'ultima frase?
Totale + bonus: 48, 5
Grazie ancora per aver partecipato! <3 |