Recensioni per
Confessioni di una maschera
di Francine
Io arrivo in punta di piedi, quasi alla chetichella. |
Basta. dove firmo per avere un Yngve personale? |
IO sono esplosa come un cesto di petardi, IO. *________* |
Io ci ho provato, giuro che ci ho provato, ma proprio non sono in grado di lasciarti un commento articolato e coerente a questo capitolo: continuo a ridere troppo. Come ieri o finanche più di ieri, ché è il secondo bicchiere a far apprezzare ancor più l’intero bouquet di un buon vino, complesso e strutturato – di quelli ingannevolmente leggeri, che scivolano giù come l’acqua solo per risalirti alla testa in tre, due, uno… |
Io a Kanon voglio bene. Ma proprio un bene dell’anima. Kanon è uno di noi, dalla legittimissima incazzatura – con esiti un pochettino fuori scala, qualcuno potrebbe dire, sbagliando di grosso! – all’altrettanto legittima voglia di minimizzare le sessioni di reiterato passaggio di cartavetrata sui gioielli di famiglia, limitandole all’orario istituzionale di ricevimento. E, da vittima della gente che piomba tra capo e collo ignorandolo bellamente, il detto orario istituzionale di ricevimento – che non è che sia stato messo lì solo per evitare di far finire qualche risma di carta al macero, domineddio! –; da vittima, dicevo, del non saper stare al mondo generalizzato e dilagante, non posso che provare una infinita simpatia per questo povero figlio, meritatamente con le chiappe su LA Poltrona – premio, punizione, o mero dovere (dato che non è che abbia altro da fare, col gemello ignudo redivivo e senza scuse per non coprirsi le pudenda con la povera Gemini) che sia. Kanon non sarebbe neppure un cattivo sacerdote, anzi. ANZI. Indubbiamente migliore di Sionne, con tutte le torri (e le colonne e le statue e le scalinate e…) atterrate del caso; e probabilmente anche migliore di Saga nei momenti di lucidità – su Occhietti Rossi non posso pronunciarmi, altrimenti mi si revoca la tessera di partito. Insomma: rendiamo grazie a Okada, ora e sempre, et in saecula saeculorum, amen! |
Sono imbarazzantemente, oscenamente, inaccettabilmente indietro… E mi sono resa soltanto adesso conto di quanto sia esteso questo mio essere indietro. Certo, leggere in anticipo mi dà una percezione falsata della mia collocazione spazio temporale (non che quella ordinaria, di percezione spazio temporale, sia nel mio caso particolarmente raccomandabile, ma non sottilizziamo); tuttavia, quantificare, ad un certo punto, è d’uopo – e inorridire, allora, è quasi un dovere morale. O lo sarebbe, se avessi anche solo una parvenza di moralità, anche di seconda mano. Ti prego, dunque, prostrandomi ed abbracciandoti le ginocchia (tanto perché i classici non guastano mai), di perdonarmi per il ritardo biblico.
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È tutto così meraviglioso, così umano che non so nemmeno da che parte iniziare. |
Morta, mortissima. |
E niente, io li amo tutti. |
Cara Francine, |
Che dici, ce la posso fare a mettermi in pari con l’Abuso Edilizio prima della fine di quest’anno funesto, tanto per regalarmi una gioia ed una consolazione?
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Carissima, |
Meraviglioso, meraviglioso. |
Perché mi ero persa questa cosa?! (perché sono una pessima lettrice ><) |
Ci voleva una storia così. |