Recensioni per
La strada verso le luci rosse
di Sabriel Schermann

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
07/02/21, ore 11:41

V POSTO (PARIMERITO) / “La strada verso le luci rosse”, Sabriel_Little Storm – 53,5/60

Grammatica e stile: 19/20 (15 + 4)

Dal punto di vista grammaticale, non ho riscontrato nessun errore; complimenti!
Anche lo stile è stato perlopiù adatto al tipo di storia che sei andata a narrare. I toni sono molto emotivi, in quanto i pensieri di Sindy sono il punto focale che porta avanti il discorso, e questo ha senz’altro aiutato a entrare nel vivo del discorso in maniera immediata, coinvolgendo il lettore dall’inizio alla fine.
A tratti l’ho trovato un po’ troppo colloquiale, con frasi costruite come se fossero parlate, invece che scritte. Questo non costituisce un vero e proprio errore, e soprattutto può essere considerato in linea con la voce narrante di Sindy, ma non sempre hanno fatto fluire la storia come avrebbe dovuto. Ad esempio, per “Fortuna che era solo il barista che, svogliato, doveva prendere le ordinazioni” sarebbe risultato più scorrevole dire “Per fortuna era solo il barista […]” per amalgamare questo tipo di inflessione con il resto del testo che invece è trattato un po’ più formalmente, in quanto si tratta comunque della narrazione e non dei pensieri in prima persona della protagonista.
Alcune altre puntualizzazioni per quanto riguarda il testo sono le seguenti:
- “affinchè” -> “affinché”
- “Si osservò intorno, puntando gli occhi sul viso della gente che la superava […]” -> “Si guardò intorno” oppure “Osservò intorno”
- “Oh, è arrivato il proprietario della pista su cui pattini, devi fare un sorriso, non vorrai che pensasse che sei antipatica. Oh, quella testa di cazzo del tuo compagno di classe ti ha appena rivolto la parola, è meglio che sorridi, per una volta che ti calcola almeno dimostrati grata. Oh, Jan è felice ed è meglio che lo sia anche tu, anche se hai perso i campionati nazionali di pattinaggio artistico, anche se ti senti perduta; è meglio che sorridi sempre, altrimenti perdi anche l'ultima briciola di fascino che ti è rimasta.” -> tutta questa parte andrebbe messa in corsivo, per distanziarla dagli eventi presenti che stai raccontando.
Sembrano molte critiche, ma in realtà – come puoi vedere anche dal punteggio – lo stile semplice e diretto mi è piaciuto, proprio perché si intona con quello che viene descritto, rendendo le considerazioni di Sindy il vero focus della storia, come credo sia stato il tuo intento iniziale. E la totale assenza di imperfezioni grammaticali ha aumentato ancora di più il mio gradimento complessivo, in quanto la storia scorre senza problemi e compone un quadro d’insieme intenso e originale.
 
Trama e originalità: 9,5/10

Pur trattandosi di una storia che avviene in un unico luogo nel giro di pochissimo tempo, gli elementi proposti e le informazioni che vengono fornite sulla protagonista sono diversi e ben analizzati. Sicuramente un bar è il posto ideale per avere le riflessioni esistenziali e mi è piaciuto come questi pensieri siano stati man mano “provocati” dai dettagli che Sindy vede intorno a lei; le donne che ridono, la visione del bicchiere che ha in mano, l’ambiente soffocante ma allo stesso tempo solitario. Questo ha permesso alla narrazione di non essere un miscuglio indistinto di considerazioni, ma tutti gli aspetti della vita della protagonista sono esposti con coerenza e seguendo un filo logico.
Innanzitutto, mi è piaciuto vedere un personaggio non all’apice del successo, ma a un passo dalla disperazione più totale. Non viene detto esplicitamente il motivo per cui si trova nella zona a luci rosse, né cosa spera di ottenere recandovisi, ma possiamo presupporre sia il risultato di una serie di elementi che ci vengono piano piano forniti con il procedere della trama. Il pattinaggio non ha portato i risultati sperati, la relazione con il suo fidanzato è fallita miseramente, e Sindy essenzialmente non sa cosa fare della sua vita in questo momento tanto triste.
Da questo punto di vista, ho apprezzato il fatto che recarsi in quel bar non abbia un effettivo senso logico perché di fatto è la protagonista stessa a trovarsi in una situazione precaria, dove cerca di alleviare la sua solitudine in un modo poco convenzionale. È stato onestamente abbastanza straziante leggere del suo senso di impotenza, del suo ripudio verso il locale in cui si trova ma la realizzazione che, almeno per il momento, non ha altro posto dove andare. Non sa cosa stia cercando e non sa dove cercare, e si ritrova nella cosiddetta ultima spiaggia – vagando per le strade e attendendo l’indomani che la porterà via dalla sua città per qualche tempo.
Una cosa che personalmente non ho molto gradito sono stati i commenti verso le altre ragazze che sono presenti nel bar, ma capisco che questo potrebbe anche essere un ulteriore meccanismo di difesa di Sindy, ovvero il concentrarsi sulla vita altrui per non dover pensare alla propria. E, in ogni caso, non è in una posizione di particolare lucidità o empatia, per cui alla fine anche il suo atteggiamento è più che giustificato e comprensibile.
L’unica cosa che a mio avviso manca per rendere la storia praticamente perfetta – in relazione a questo contest – è l’atmosfera autunnale; sebbene il mese di ottobre venga citato, la maggior parte della vicenda ha luogo all’interno del bar e vediamo pochissimo dell’ambiente circostante. Considerando che alla fine comincia addirittura a nevicare, ho percepito uno stacco con gli elementi tipici del periodo, e pensandoci il tutto sarebbe potuto avvenire in un qualsiasi altro momento e questo particolare non avrebbe inciso minimamente sugli sviluppi.
 
Caratterizzazione dei personaggi: 9/10

Sindy è stata un personaggio davvero particolare, a mio avviso molto interessante da esplorare e vedere in azione. In realtà avevo già avuto modo di leggere una storia con questa protagonista, ma si trattava di una kid!fic, per cui è stato come incontrarla per la prima volta, date le numerose e sostanziali differenze che giustamente hai presentato nel suo carattere.
In particolare qui la vediamo completamente distrutta, sia per delusioni personali – la rottura con Martin – sia per i suoi sogni di pattinatrice infranti – i campionati che non è riuscita a vincere. A tutto questo si aggiunge la prospettiva di un viaggio lontano dalla sua città che, sebbene non venga detto a cosa sia dovuto, incide ulteriormente sulla sua salute mentale. Personalmente trovo sempre interessante vedere le reazioni di un personaggio quando le cose non vanno per il meglio, e anche qui possiamo notare come Sindy abbia bisogno di un momento lontana dal resto del mondo, nonostante questo aumenti ancora di più il suo malessere.
In generale l’ho trovata un personaggio molto forte e testardo, che odia più di chiunque altro la situazione in cui si ritrova, ma allo stesso tempo viene mostrato un lato più fragile e bisognoso di cure, che forse lei stessa è restia a considerare. Mi sarebbe piaciuto vedere qualche considerazione in più sulle altre persone della sua vita – in particolare Jan e Martin – e sul tipo di rapporto che hanno. Entrambi vengono menzionati a più riprese, ma i legami che li legano a Sindy vengono lasciati perlopiù nell’ombra, quando magari sarebbe stato efficace mostrare perché la nostra eroina senta il bisogno di allontanarsi.
Ci sono stati anche altri elementi che sono stati accennati – come il fatto che sia orfana, che venga adottata da Jan, alcuni nomi che vengono menzionati senza particolari spiegazioni – che forse avrebbero meritato qualche riga in più proprio per creare un’immagine complessiva più completa, ma devo dire di aver trovato le dinamiche principali comprensibili e accurate.
So che questa non è che una piccola parte in una storia più ampia, e per questo vorrei complimentarmi per essere comunque riuscita a creare un racconto in cui non ci siano evidenti buchi vuoti in cui qualcosa è lasciato in sospeso. E sicuramente tornerò a rileggere di Sindy – magari proprio la storia che hai linkato nelle note – perché la trovo una figura complessa ma in cui non è poi così difficile immedesimarsi, proprio per il dualismo del suo carattere qui presentato, la sua voglia di essere perfetta in qualsiasi occasione e il senso di perdita quando questo non avviene.
 
Utilizzo del pacchetto: 6/8 (1 + 5)

Il sentimento del pacchetto era “solitudine” e temo di non avere granché da dire a riguardo, se non che hai centrato in pieno quest’emozione rendendola la vera protagonista del racconto, forse ancora più di Sindy stessa.
Non soltanto non vediamo nessun altro personaggio in scena – rendendo Sindy fisicamente sola – ma più e più volte ci viene ricordato come non ci sia nessuno a cui possa rivolgersi in caso di bisogno; il fatto stesso che sia in un bar a scacciare il dolore con un drink invece che a confidarsi con un amico sottolinea più di qualunque altra cosa quanto provata sia dalla situazione. E poi ovviamente c’è il riferimento alle strade piene di gente della zona rossa, in cui però Sindy si sente più abbandonata che mai, rimarcando questo concetto anche nella sua mente, rendendola consapevole della sua condizione dalla quale non riesce a sottrarsi.
Per quanto riguarda invece il prompt, questo era “maledizione”, e mi è sembrato solo vagamente accennato nel finale nella storia. Quella “maledizione nella benedizione” non è una riflessione che viene spiegata e portata avanti, e non mi sento di dire che sia un elemento fondamentale nella storia. Non so se ci fosse un significato profondo che volevi sottolineare – e nel caso ci fosse, non esitare a farmelo sapere – ma qui mi è parso più un accenno dovuto al pacchetto che una vera necessità per la storia.
 
Utilizzo dell’elemento bonus: 2/2

Elementi utilizzati: genere introspettivo.
 
Gradimento personale: 8/10

Questa storia è stata abbastanza intensa, sia per i temi che per i toni utilizzati, ma è proprio qui che risiede il suo punto di forza. Mostrando Sindy nel suo momento di massima insicurezza e frustrazione, mi hai senz’altro portata a tifare per lei in futuro, a chiedermi se si risolleverà mai da questa delusione, e spero proprio che scriverai presto una fic a riguardo, perché credo che il momento in cui ribalta la situazione e riprende in mano la sua vita sarebbe qualcosa di veramente memorabile da vedere.
E ovviamente sono felicissima che questo contest ti abbia dato la possibilità di mettere per esteso questa idea, in quanto ha aggiunto parecchio al mio repertorio di letture!

Totale: 53,5/60

Recensore Master
27/01/21, ore 08:50

Carissima, io sono un mostro, è da mesi (quasi due ormai) che ho questa storia fra quelle da recensire e non sono ancora riuscita a passare çç. Avevo bisogno di metabolizzare per bene.
Per prima cosa ti ringrazio di cuore per aver sviluppato il mio prompt: mi sono sentita molto in colpa dopo averlo proposto, temevo sarebbe rimasto abbandonato perchè troppo particolare, eppure tornando indietro lo proporrei di nuovo perchè adoro quella poesia, adoro quel passo, e non manco mai di piangere ogni volta che lo rileggo.
Avevo sperato che lo sviluppassi parlando di Sindy, e mio Dio, la maniera in cui lo hai fatto è strepitosa: davvero, ti faccio un sacco di complimenti e mi fa piacere che quella poesia ti sia piaciuta. Come ogni cosa, anch'essa è soggetta a interpretazioni diverse a seconda delle persone, ma come conclusione di una storia incentrata sulla solitudine, e su una ragazza così sperduta e quasi alla ricerca di una nuova identità, è assolutamente perfetta **!
Sono stata solo una volta ad Amsterdam ma l'atmosfera che descrivi è esattamente quella che ricordo: Sindy sembra davvero una piccola fata sperduta in questo mondo strano e incantato a modo suo. Ho avvertito ogni suo tormento interiore, l'ho sentita vicina e allo stesso tempo lontanissima, soffrire di un dolore così particolare e personale, da risultare quasi irraggiungibile. E allo stesso tempo avrei comunque voluto abbracciarla. Non potendolo fare mando direttamente un abbraccio a te, ringraziandoti di nuovo per averci regalato questo scorcio sul vostro dolore.

Alla prossima!
con affetto,

Bennina

Recensore Master
11/01/21, ore 19:17


2° Classificato
Sabriel_Little Storm

La strada verso le luci rosse
 
 
Tot: 44.85/45
 
 
Titolo: 3/3
 
Il titolo mi è piaciuto molto, l’ho trovato sicuramente azzeccato per la storia (e adoro il fatto che venga esplicitato nel corso del testo!) e con una sua degna poeticità. È semplice, ma non per questo banale, e mi ha colpita parecchio, quindi complimenti.
 
Grammatica e stile: 14.85/15 (divisi in 10/10 e 4.85/5)
 
La Grammatica è corretta e la storia non presenta refusi e/o problematiche di tipo sintattico-grammaticali. Vi è, secondo me, una grande cura e un’attenta revisione: essendo la storia relativamente breve, una qualsiasi imprecisione sarebbe subito apparsa evidente, quindi sono lieta di poterti dire che la storia è – da questo punto di vista – assolutamente perfetta.
Il tuo stile mi è piaciuto molto. Delicato in alcuni punti, ma molto scarno e crudo in altri, ha reso la lettura fluida ma anche ricca di dinamismo, impedendomi di annoiarmi o perdere la concentrazione. Non che la vicenda in sé lo permettesse, a onor del vero.
Il lessico da te usato è stato quasi sempre adeguato e ti ha permesso di calarti molto bene nell’introspezione della protagonista, senza mai scadere nel ridicolo o nel volgare, fatto che ho apprezzato molto.
Solo un’espressione mi ha convinta meno delle altre, ed è il paragone con il pollo allo spiedo: l’ho trovata un mix tra il già sentito e il fuori luogo, nel senso che ha rotto l’equilibrio che avevi creato stilisticamente, è un vero e proprio cambiamento di registro linguistico. Insomma, non mi hai convinta con quell’espressione, sei andata a rompere la poeticità della storia con un paragone molto “terreno”, che personalmente non mi è piaciuto molto.
Ribadisco che, il resto del testo, l’ho trovato assolutamente perfetto e per questo ti faccio i miei complimenti.
 
 
Originalità: 5/5
 
La storia è, da questo punto di vista, molto valida.
L’ambientazione è stata per me una vera sorpresa, ti confesso che raramente mi è capitato di leggere una storia ambientata in un quartiere a luci rosse: anzi, più precisamente, credo che questa sia la prima volta che leggo qualcosa del genere.
Mi hai sorpresa: quando ho aperto la storia, avevo visto che faceva parte di una serie (di cui mi presentasti una storia alla prima edizione del contest) e quindi mi ero fatta un’idea basandomi su quello che è il tema generale di essa. Ti dico con piacere che mi hai sorpresa tantissimo, perché il contesto è sì originale, ma anche totalmente oltre ogni mia aspettativa: non mi aspettavo di vedere Sindy in un quartiere a luci rosse, ma l’hai fatta agire con naturalezza e mi hai molto stupita.
 
 
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
 
Brava, brava, brava – credo che sia il modo migliore per iniziare questo parametro, perché davvero potrei non dover dire altro.
Trovo che tu abbia fatto un lavoro magnifico, con Sindy, facendola agire in un contesto che di partenza è veramente molto difficile. Non era semplice costruire un personaggio a tutto tondo in un’ambientazione così opprimente, che rischiava di soffocarne i tratti principali, ma trovo che tu ci sia riuscita davvero molto bene.
Sindy è un bipolarismo tra due poli (che ripetizione orribile) opposti: Jan e il suo desiderio di autodistruggersi. Mi piace pensare, relativamente a questa storia, che lui sia una sorta di angelo buono, quello che potrebbe veramente tirarla via da quell’abisso di disperazione in cui lei insiste nel volersi lanciare. E ciò me lo ha fatto pensare la sua continua ricorrenza nel testo, d’altronde lei lo vede e lo sente, e si sente in colpa per la maniera in cui lo sta ferendo, è sempre dilaniata da qualcosa.
Un’altra cosa che mi è piaciuta è la digressione che hai fatto sull’opinione che Sindy ha delle prostitute: l’ho trovata triste, non ovviamente in senso dispregiativo, ma calzante con la psiche del personaggio e, a modo suo, veritiera. Mi piace che un personaggio abbia un’opinione estrema, chi è che non ha preconcetti e opinioni spinte un po’ oltre? È un altro degli elementi che rendono la tua Sindy un personaggio tridimensionale, a tutto tondo, e che mi è piaciuto da matti.
Insomma, trovo davvero che tu abbia fatto un lavoro eccellente e sono davvero contenta che tu abbia scelto di presentare questa storia, perché l’ho trovata parecchio valida e sono più che certa che avrà un punteggio totale parecchio alto.
 
 
Gradimento personale: 10/10
 
Questa storia mi è piaciuta da matti.
Non me lo aspettavo, perché solitamente non sono la più grande fan di temi così delicati, ma mi hai davvero conquistata. Hai usato uno stile adeguato al contesto, ma a suo modo delicato e scarno assieme, un personaggio finemente caratterizzato e un’eccellente introspezione. Insomma, anche qui, più che dirti che sei stata bravissima io non so cosa fare.
Ho amato questa storia, l’ho amata davvero tantissimo. È strano, perché raramente leggo Originali con così tanto piacere, ma mi hai davvero impressionata in positivo.
Peraltro, ho adorato la conclusione, dato che hai citato uno dei miei passi preferiti di Eliot e, quando l’ho riconosciuto, sono letteralmente saltata giù dalla sedia come una bambina.
Ma sono tanti, i passi che ho adorato. Per completezza ti cito, con valore ovviamente positivo, quello che penso sia stato il mio preferito:
 
«Era un nevischio liquido e acquoso che certamente non avrebbe visto l'alba, ma la sensazione dei fiocchi tra i capelli la fece rinsavire un poco, come se la natura l'avesse finalmente rivendicata come una propria creatura.
Abbozzò un sorriso sbieco e accennato, alzando il naso verso l'alto, lasciandosi lavare via dalla neve quella sensazione di abbandono alla vita, di cedimento, incamminandosi verso il lato opposto della strada, volgendo il capo da una parte e dall'altra, pur consapevole che nessun'auto l'avrebbe incrociata.
Sulla strada verso le luci rosse, Sindy aveva creduto che sarebbe stato sufficiente essere circondata di corpi per non sentire la solitudine».
 
Complimenti ancora.
 
 
Utilizzo del Genere Angst: 2/2
 
Il genere è presente e correttamente utilizzato all’interno del testo.

Recensore Master
17/12/20, ore 20:29

Eccomi anche qui, finalmente riesco a recuperare anche questa storia ^^
Wow, partecipa a due iniziative a cui partecipo anche io, e credo veramente che sia stato un testo bellissimo e molto introspettivo.
Intanto è proprio interessante pensare a Sindy che si inoltra in un ambiente del genere, sul serio, perché è veramente fuori posto - o almeno lo sembra, anche se poi a ben pensarci ha ritrovato un suo anonimato e ha riflettuto su tanti aspetti della sua vita.
Ora io però sono curiosa di sapere ancora di più su lei e Martin, anche se sono sicura che sia tutta colpa di Joe se tra loro non ha funzionato (?????)... ma cosa sto scrivendo, me lo spieghi???
A parte le mie solite stupidaggini... certo che il sesso con Martin le faceva schifo, LEI DEVE STARE SOLO E SOLTANTO CON ALEX, È CHIARO???? u.ù
A parte tutto, anche se poi tu dici che questo testo è decontestualizzato, approfondisce una parte dell'introspezione di Sindy, un momento importante del suo presente; ricordo della sua frustrazione per la faccenda dei campionati, quindi so perfettamente che in questo preciso momento della sua vita non può assolutamente essere felice o sorridere come tutti si aspettano che faccia.
È un essere umano e come tale ha le sue debolezze, i momenti no in cui cerca soltanto di scappare da tutto e tutti.
E ho apprezzato tanto questo momento, questo istante sospeso tra tristezza, nostalgia e malinconia profonda, ma con un finale - ovvero quello in cui comincia a nevicare - che lascia speranza. Ci fa sperare che qualcosa di buono possa attendere Sindy, che in fondo la sua vita non è finita e che ha tante cose ancora da sperimentare nel suo futuro.
Perché la neve, il ghiaccio, l'hanno sempre accompagnata e quando si manifestano - che siano sotto forma (e da quando me l'hai fatto notare nel contest non lo sbaglio più, GRAZIEEEE XDD) di fiocchi di neve che di pista da graffiare con le lame -, sono di buon auspicio.
O almeno, non so se questa cosa che ho scritto abbia un qualche senso, ma nel simbolismo della tua serie (???), almeno secondo me, ciò che è gelido è di buon auspicio per la cara Sindy...
Okay, tutto questo non ha molto senso, me ne rendo conto ^^"""
Comunque mi è anche piaciuto come hai descritto l'atmosfera del locale e l'importanza che hai dato alle luci rosse, anzi, alla strada verso le luci rosse; come hai rimarcato, poi, quel concetto di "Sindy pensa di non essere sola se sta in mezzo a tanti corpi", cosa che va poi in netto contrasto con ciò che sente veramente dentro di sé.
Complimenti davvero, un testo colmo di significato e che sicuramente mi fa riflettere! Hai lanciato un messaggio bellissimo e ti auguro buona fortuna per il contest :)
Alla prossima ♥

Recensore Master
07/12/20, ore 11:38

SABRIEEEEEL *____* finalmente riesco a passare di qui!!! In realtà avevo letto già questa shot qualche sera fa, ma sentivo che avrei avuto un saaaacco da dire e quindi ho aspettato il momento giusto per recensire!
Wooooow ma cioè, sono stra felice che tu abbia scritto un'altra shot su questo specifico momento della vita di Sindy, uno tra i momenti forse più difficili! E mio dio, MIO DIO, quanto mi ci rivedo!!! Non tanto nella specifica situazione, ma in linea di massima: si trova a un bivio, in una fase della sua vita estremamente delicata, in cui deve rimettere in discussione tutto, cambiare vita e trovare qualche altra strada che non sia ciò che ha sempre fatto – ovvero pattinare. Per tutto l’arco della storia si percepisce quest’aria di insicurezza, di angoscia, di dubbio costante e opprimente. Mi ha colpito moltissimo in cui Sindy rimette in discussione non solo tutto ciò che ha fatto nella sua vita (il pattinaggio che non l’ha portata a niente, la relazione finita con Martin), ma anche il suo comoportamento con Jan. L’ho trovata una cosa assolutamente credibile, perché è capitato anche a me nei momenti di sconforto: mi andava male una cosa, allora mi abbattevo e vedevo del negativo in tuttio, mi interrogavo su ogni ambito della mia vita e trovavo dei difetti su ogni mia singola azione. Sindy in questo caso non ha motivo di dubitare su Jan, che le vuole bene come alla più preziosa delle figlie e per lei farebbe qualsiasi cosa, ma la situazione l’ha portata a essere estremamente critica nei confronti di se stessa.
Mi ha incuriosito motlo anche il modo in cui si è recata in questo locale a luci rosse, convinta che sarebbe bastato stare in mezzo alla gente per sentirsi meno sola; ma in realtà quest’uscita non è stato altro che uno schiaffo in pieno volto. Foese questo le ha permesso di rendersi conto quante altre persone tristi e perse ci sono intorno a lei – le ballerine, i frequentatori del locale, il barista stesso… tutte persone distrutte che sfruttano quel locale a luci rosse come diversivo e distrazione – ma questo non le ha dato delle risposte, non l’ha aiutata a rimettere insieme i cocci della sua vita, anzi, l’ha fatta sentire ancora più sola e inadeguata.
Sai, quasi quasi mi vien voglia di farla incontrare col mio Ethan, perché in un certo senso hanno vissuto delle situazioni molto simili: entrambi, in una certa fase della loro vita, si sono ritrovati soli e persi, senza un appiglio, senza un futuro, come se tutto ciò che hanno fatto in precedenza non fosse valso nulla. E questo parallelismo tra i nostri OC mi incuriosisce parecchio! Forse perché è una cosa normale e non siamo noi a essere strane nel caratterizzarli così e far vivere loro determinate cose: forse arriva per tutti un momento in cui dobbiamo stravolgere tutto, prendere delle decisioni, in cui tutto dipende da noi e questo ci spaventa.
Davvero, hai trattato benissimo l’introspezione della tua bimba, ho adorato leggere questa cosa e seguire il filo delle sue incertezze, il tutto incastrato in una scena che in fondo è assolutamente credibile.
E meno male che alla fine non l’ha abbordata nessuno per portarsela a letto AHAHAAHAH ci mancava solo quello XD
Complimenti per quest’ennesimo bellissimo tassello di questo grande puzzle che è La Casa di Cristallo, non mi stancherei mai di leggere sui tuoi personaggi *_______*
Alla prossimaaaa! ♥

Recensore Master
06/12/20, ore 10:48

Carissima Sabriel, dopo la storia della challange di Kim, eccomi a leggere quella di Soul. Una cosa è certa: sto leggendo in disordine la serie di Sindy e ti chiedo scusa XD
Non devi sminuire la tua storia, personalmente mi è piaciuta molto! La scrittura è molto curata e scorrevole, come sempre. È un testo decisamente introspettivo, che ci permette di vedere chiaramente i pensieri di Sindy. A volte l'alcool può sembrare un confortevole rifugio, ma è solo un'illusione a cui vogliamo credere.
Oltretutto hai detto qualcosa di vero: la solitudine la si può provare anche se intorno a noi abbiamo una marea di persone.
Sei stata bravissima come sempre, una storia molto bella che mostra un retroscena di Sindy che non conoscevo. Tantissimi complimenti per la tua creatività e per come ti sei destreggiata con un prompt per niente facile! :3

Recensore Master
05/12/20, ore 21:45

Ciao, ho partecipato anche io alla stessa iniziativa di Soul e per curiosità sto andando a leggere man mano tutte le storie partecipanti e quindi mi sono tuffata nella tua.
Non ho idea di chi sia questa protagonista, non so la sua storia - tranne che per le note che hai lasciato - e non so da dove venga, ma ho percepito molto dolore e quasi una nota di disperazione in quello che lei rappresenta, una disperazione che l'ha portata, magari senza che lei ci ragionasse, alla soglia di un night club che pare quasi la porta dell'inferno, dove dentro vede solo dannati e uomini incatenati alla vita, senza possibilità di godersela.
E la protagonista mi ha fatto riflettere, perché nella storia lei ha vissuto questa enorme batosta, che le ha sconquassato l'anima e i sogni, ma alla fine ha deciso di tirare su la testa per tornare a respirare, almeno alla neve della sera. Ha deciso quindi di non affogare e di concedersi ancora la vita e magari, in un futuro, di tornare ancora a sognare.
È stato anche bello constatare che, nonostante alcune cose per noi ci siano lontane - per esempio a me il pattinaggio è completamente estraneo - per altre persone queste cose rappresentano il mondo ed è stato bello trovare la comunanza di una umanità presente in persone diverse, anche agli opposti di chi siamo. Fa riflettere che tutti alla fine siamo la stessa cosa, siamo una cosa sola.
Bella storia, grazie per averla scritta.

Zappa

Recensore Master
04/12/20, ore 20:36

Mi è piaciuto questo racconto!
Non era poi così decontestualizzato: si capiva comunque chi fossero la protagonista e le persone che le si muovevano attorno.
Lo stile mi è piaciuto: hai creato dei veri e propri quadri con le parole, rendendo immagini molto vivide degli ambienti e della loro atmosfera.
Davvero interessante la protagonista, perché la sua storia sembra un po' una decistruzione della classica fiaba hollywoodiana in cui l'eroina tenace con tanto allenamento e un buon mentore arriva alla vetta pur essendo partita dal nulla. Questa è la storia di un personaggio di contorno, una che non ce l'ha fatta. E adesso sta lì a galleggiare in una sirta di stato nichilista che però mi sembra non avere tanto a che fare con la sua sconfitta, era lì già da prima, nei sorrisi fatti perché si dovevano fare e in quella relazione non sentita ma neanche troncata perché - probabilmente non lo sa nemmeno lei.
Davvero un bel racconto breve: complimenti!

Recensore Master
03/12/20, ore 12:58

Ciao^^
Non basta essere circondati da corpi per non provare solitudine.
La solitudine in effetti è uno stato interiore, si può essere soli in mezzo a una folla e si può non sentire la solitudine nel deserto.
Sindy è delusa da tante cose, si trova in un momento di sfiducia per la vita. Cerca una via di fuga, forse, rievocando con nostalgia quella fare della sua vita in cui sembrava tutto facile e tutto possibile.
Si trova in un bar a luci rosse, a guardare ragazze seminude che ballano. Un posto equivoco e sordido, nel quale la protagonista ripercorre le parti negative della sua esistenza.
Poi però abbandona il clover club pronto per lei, abbandona quel posto che più che essere sexy alla fine è solo triste.
Fuori c'è la neve, grande purificatrice di qualsiasi cosa. È bello il buttafori che butta lì una frase da bambino, "guarda, la neve!" È come se fosse il segnale che da lì in poi Sindy deve lasciarsi alle spalle la bruttura del locale e della vita, e deve ricominciare a sperare. ad avere pensieri puliti.
Grazie per questa bella storia, alla prossima!^^

Recensore Master
02/12/20, ore 10:50

Buongiorno Sabriel! Io questa storia l'ho AMATA. È semplicemente perfetta così com'è, ricca di introspezione, in cui Sindy si racconta in un momento in cui è profondamente delusa da tutto e vede "tutto nero" anche se è andata nel quartiere a luci rosse. E mi è piaciuto anche moltissimo come hai descritto le "signorine" che lavorano nel locale, perché appunto il loro è un lavoro che si ripete ogni giorno e viene svolto meccanicamente, senza alcuna velleità.
Come ti ho già detto moltissime volte, Sindy è un personaggio vero, vivo, con tutte le sue insicurezze, le sue paure: molti possono immedesimarsi in lei, io per prima, quindi non posso fare altro che rinnovarti i miei complimenti per averla creata e per farla muovere così bene. Sai, penso che potresti scrivere un romanzo su di lei e tutti i personaggi che le ruotano attorno, partendo dalla sua infanzia, l'incontro con Jan, il pattinaggio, il periodo nella polizia. Sarebbe davvero straordinario!
Complimentoni e buona fortuna per il contest!
Baci!
Eve