Recensioni per
Chi ha paura del rosso?
di _Niente_Paura_

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
01/07/21, ore 16:28

1/2 Recensione Premio per il Contest "StoryCake" di Laila Dahl

Scusa se mi faccio viva soltanto adesso per questa recensione, l'estate è il mio punto debole e non appena fa più caldo del solito divento inutilizzabile...
Comunque, eccomi qua ^^ finalmente. Ti dirò... non sapevo proprio che storia scegliere - anzi, mi sembrerebbe giusto dire da quale cominciare - e alla fine ho messo tutto in mano al caso. Tra l'altro il Contest a cui hai partecipato con questa storia mi era sembrato tanto interessante all'epoca anche se poi ho finito per non partecipare.
Comunque.
La storia, come la serie di cui fa parte, porta con sè un tema singolare. Non ho potuto far a meno di notare che questo argomento ti stia molto a cuore e le parole che hai scelto per parlare di quest'uomo ne sono un esempio.
Non ha un nome, non si descrive. Potrebbe essere qualsiasi uomo tornato dalla guerra e che da questa è rimasto traumatizzato. Beh, chi non lo sarebbe almeno un po'?
Il parallelismo dell'infuso rossastro che ricorda il sangue versato in battaglia ha una sua intensità, il protagonista non riesce neanche a berlo. È una storia che parla dell'animo rotto, spezzato di un ex soldato, una storia "brutta" ma che tu hai raccontato davvero, davvero bene.
Nonostante la sua brevità, il finale mi ha fatto rabbrividire.
Alla prossima!

Laila | Rosy

 

Recensore Master
21/12/20, ore 14:13

Ciao ^^
La recensione premio te la lascio a un'altra storia, sono qui solo per curiosità. Purtroppo in questo contest la mia storia è stata squalificata e non potrò partecipare T.T
Eeeeeeeed è bella. Molto. In poche parole sei riuscita a mettere su un lavoro di indubbio interesse. Il rosso della bevanda, che rappresenta il sangue versato in battaglia, rappresenta l'angolo discendente delle parabola per questo soldato. Una vita che si è cercato di recuperare da un grosso trauma e che, ahimè, non è riuscita a superare il trauma. Sembra che lo psicologo non sia riuscito a penetrare a fondo nel cuore della questione. L'avesse fatto, avrebbe capito quanto il protagonista è stato segnato da ciò che ha visto; forse, anche noi. Ma è bello che rimanga del mistero in questo suicidio. Lo rende più reale, e al tempo stesso è maledettamente angosciante immaginarsi quale trauma nello specifico l'abbia colpito. Il pensiero potrebbe vagare al sangue di un amico, ma potrebbe essere anche altro; magari la bevanda che stava sorseggiando durante un attacco a sorspresa e che gli si è rovesciata sui piedi; magari ha dovuto bere il sangue di qualcuno (improbabile e macabro, ma non impossibile). 
L'effetto, nonostante le pochissime parole, a mio avviso si sente. Il lavoro è molto ben eseguito ^^
Alla prossima
Spettro94

Recensore Junior
15/12/20, ore 09:28

Recensione premio per il contest "Villain's Ballad" indetto da _Vintage_ sul forum di EFP [2/2]

Ammetto che all'inizio avevo scelto un'altra storia, ma non appena ho letto il genere introspettivo ho ceduto alla tentazione e mi ritrova a recensire una storia di cui non riesco neppure a parlare. Mi ha letteralmente spiazzata.
Ho visto che fa parte di una serie, e il titolo mi ha da subito incuriosita. Ma, tra tutte le cose di cui pensavo potesse parlare, questa era proprio quella che non avevo affatto considerato, il che mi rende contenta di averla letta e, al tempo stesso, mi lascia l'amaro in bocca. Il perché è semplice: l'ho trovata d'una crudezza disarmante. I pensieri del tuo personaggio viaggiono in perfetta sintonia con lo stile narrativo "spezzato", per così dire. E' come se tu seguissi il libero flusso di pensieri del protagonista ed il lettore non può fare a meno di sentirsi coinvolto in quel turbolento caos che è la mente del soldato. 
Specifico subito che non sono una grande amante della narrazione in prima persona, tuttavia credo che in questa storia fosse necessaria per permettere al lettore di focalizzarsi meglio sulla psiche di un personaggio che, in altro modo, non si sarebbe potuto davvero apprezzare. 
E' una storia che pullula di emozione, paura, ansia, è intrisa d'un costante panico, al limite della claustrofobia. Ci narri la storia di quello che mi pare uno stress post-traumatico, un argomento ch'è stato affrontato parecchie volte, ma mai con un raziocinio così spietato - almeno secondo me. Questa storia sfiora i limiti del cinismo, eppure è così bella da togliere il fiato, perché non ti limiti ad osservare i pensieri del soldato, ma porti a compimento quella che è la sua unica soluzione per liberarsi da quel rosso. E' inquietante pensare che questo obiettivo possa esser raggiunto solamente con la fine della propria vita. Una consapevolezza disarmante, che mi ha fatta rimanere a bocca aperta come una scema probabilmente - non so, non avevo uno specchio per constatare i danni che mi hai procurato a livello mentale, ahah.
In particolar modo, c'è una frase che mi ha letteralmente conquistata: "Osservo quel dannato filtro e le linee sottili rosse che si diramano dal sacchetto in tutto il pentolino". Ok, sembra una cretinata magari, ma ti giuro che l'immagine che hai evocato è davvero potentissima, perché riporta nella mente del soldato a quei fiotti di sangue di cui non può più liberarsi, imprigionato nel suo passato e forse senza neppure alcuna voglia di combattere ancora per sé stesso. Sarà una flash-fic, ma io l'ho trovata così densa di significato che non basterebbero dieci capitoli di una long per condensare tutto ciò che hai voluto esprimere. Sono estasiata, davvero. Come sempre non posso che farti i miei complimenti per il tuo stile, ch'è sempre in linea con ciò che ci racconti, ma soprattutto per la tua incredibile capacità di analizzare i caratteri in maniera così ben distinta, approfittando d'un lucido raziocinio che rende la storia sempre tremendamente realistica.
Cosa dirti di più, appena mi libererò un attimo penso che passerò a leggermi le altre storie della serie. 
Complimentissimi, un abbraccio!