Ciao^^
Sono passata a sbirciare dalle tue parti.
Un racconto davvero molto sentito, fortemente drammatico e anche profondamente umano. Hai descritto molto bene il rapporto che si è creato tra i due commilitoni, e che ha continuato ad unire i due uomini anche oltre alla guerra, fino al triste epilogo.
Purtroppo la Storia è scritta dai vincitori, e troppo spesso ci si dimentica che le guerre sono state combattute da uomini con anime e sentimenti.
Per il protagonista di questa vicenda non è stato possibile sopportare i traumi del suo passato, è stato veramente toccante il fatto che il suo ultimo pensiero sia stato rivolto al suo fidato camerata.
Complimenti, è stato un piacere leggere questa storia.
Alla prossima! :)

Leggi la risposta dell'autore

Pur essendo io completamente estraneo ai temi di guerra che ami trattare, riesci anche qui ad essere coinvolgente e convincente.

Descrivi con intensità quello speciale rapporto di amicizia fra commilitoni; basato sulla condivisione delle difficoltà e degli orrori delle guerre; fondato sulla complicità nel rigettare l'ipocrisia del mondo che li circonda.

Un legame che - più forte di un matrimonio - li porta persino a condividere la morte, "in quel silenzio magico".

Bello!

Leggi la risposta dell'autore