Recensioni per
I quattro regni
di thors

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
02/08/23, ore 13:58

Rieccomi qui.
Allora, direi che questo capitolo ha subito una lievissima revisione per quanto concerne la trama. Ovviamente la memoria della vsrsione precedente non è più fresca, ma mi pare, correggimi se sbaglio, che ci sia stato qualche cenno maggiore alla sorella di Astelera. Anche il dettaglio che gli altri popoli venissero dal mare, mi pare che sia stato aggiunto; anche se in questo caso, non ci metto la mano sul fuoco perché non ne sono sicurissimo. Comunque, è senz'altro più agevole capire perché gli elfi ci tengano tanto a conquistare (riconquistare) le loro agognate, e massacrate, terre. 
Anche la scena del taglio dei rifornimenti, e dei demoni che riescono a combattere finché il sovrannumero di elfi non alza la malia a livelli intollerabili, mi pare sia stata aggiunta; se non altro approfondita.
C'è più cura per i piccoli dettagli e più "umanità" in Astelera. Alla fine, entrambi gli schieramenti risaltano come né buoni né davvero cattivi. Gli elfi rivogliono le loro terre e sono disposti a bandire gli invasori, non a macellarli e basta; quella diventa una conseguenza della loro strenue resistenza. La colazione di uomini, demoni e nani, di contro, è chiamata a difendersi ma non è completamente senza peccato. È stata la loro sete di guerra e potere a smuovere gli animi fino al punto di rottura. La reincarnazione della Dea può essere un evento casuale, ma non è un caso che gli elfi abbiano subito messo in moto i preparativi per darle un esercito.
Astelera rappresenta la vendetta promessa a un popolo che l'attendeva da tempo. La scena della presa della roccaforte dei nani mostra che lei non è solamente questo. Versare il sangue dei nemici, però, è anche il suo dovere e a mali estremi non può fare altrimenti.
Alla prossima
Ghostro

Recensore Master
25/01/21, ore 16:40

Sesta classificata al contest "Darkest fantasy II edizione"

Grammatica e stile:
9,4/10 (4,4 grammatica + 5 stile)

Di seguito, riporto i refusi e gli errori grammaticali riscontrati, con il relativo punteggio detratto.

1. La Dea Rinata

”sapendo però bene, però, che il ricordo di quella notte le sarebbe rimasto per sempre” ---> ”sapendo però bene che”, refuso.

”Il mio corpo potrebbe essere tuo, se tu uccidessi padre” ---> ”tuo padre”, refuso.

”vista la grande disparità disparità di potere tra padre e figlio” ---> ”disparità di potere”, refuso.

2. La nuova alleanza

”e gli elfi, su questo, non aveva fatto nessuna obiezione.” ---> ”non avevano fatto”. (-0,2)

”ma abbasso in tempo il braccio sinistro” ---> ”abbassò”, refuso.

”Fearus, Melilon, Azaghâl e un gruppetto dei loro” ---> ”Mannlet”, refuso.

”e il Signore Oscuro volle subito sperimentare ciò gli era stato donato” ---> ”ciò che gli era stato donato”, refuso.

”l’unico capace resistere alla Dea Rinata” ---> ”capace di resistere”, refuso.

”Intanto fa come ti ho detto” ---> ”fa’ come ti ho detto”. La forma imperativa del verbo richiede l’apostrofo. (-0,2)

”I primi raggi del sole nascente illuminavo l’estesa pianura degli uomini” ---> ”illuminavano”, refuso.

”La sua scomparsa è stata duro colpo per tutti noi” ---> ”un duro colpo”, refuso.

”rispose subito re Mannlet, schiacciandosi contro schienale” ---> ”contro lo schienale”, refuso.

”mentre sul volto del nano appare un’espressione più divertita che turbata” ---> ”apparve”, refuso.

3. Il torturatore

che nessuno nemico aveva mai attraversato”” ---> ”nessun nemico”, refuso.

”che se stava sempre accanto al torturatore” ---> ”che se ne stava”, refuso.

”Lei non è un normale ragazza umana” ---> ”una normale”, refuso.

4. La battaglia per Mirìel

”Mentre i maghi confabulavo euforici tra loro” ---> ”confabulavano”, refuso.

”e nuovi armi e gli accorgimenti adottati avevano rallentato l’esercito elfo” ---> ”elfico”, refuso.

”Perché mi ha raccontato tutto questo?” ---> ”mi hai”, refuso.

”Adis si inginocchio davanti a lui” ---> ”inginocchiò”, refuso.

5. I vincoli oscuri

”tutte le volta che la ragazza umana le si avvicinava per tenerla in vita” ---> ”tutte le volte che”, refuso.

”poi si accorse il coltello a portata di mano” ---> ”del coltello”, refuso.

”dove più di centro elfi scappavano da altrettanti demoni armati di bastone” ---> ”cento elfi”, refuso.

”appena fuori le mura” ---> ”fuori dalle mura”. Fuori regge la preposizione “da”, oppure “di”, a seconda delle linee di pensiero a riguardo, ma comunque mai il complemento oggetto. (-0,1)

”ma sapeva che battaglia sarebbe stata un massacro” ---> ”che una battaglia”, refuso.

6. Il tramonto di un popolo

”ma procedete un poco alla volta” ---> ”procedette”, refuso.

”Il primo esercito elfo vi era passato sopra quando era ancora incompiuta” ---> ”esercito elfico”, refuso.

”Il capitano dell’esercito elfo” ---> ”esercito elfico”, refuso.

”quando l’intero esercitò si addossò alla barriera” ---> ”esercito”, refuso.

”nessuno di essi riuscì a scappare ai demoni” ---> ”scampare ai demoni”, oppure ”scappare dai demoni”. (-0,1)

”E Asteria, vestita con una tunica sontuosa” ---> ”Astelera”, refuso.

”Le prime a cadere furono gli antichi castelli” ---> ”i primi a cadere”, refuso.

Dal punto di vista stilistico, hai un modo di scrivere davvero fluido e accattivante, che predilige frasi povere di subordinate: ciò ha permesso alla tua narrazione di essere diretta e incisiva, adattandosi perfettamente al tipo di storia che hai narrato, incentrata soprattutto sulla guerra. Il lessico che utilizzi è variegato e pertinente: hai un’ampia varietà lessicale che permette al testo di essere dinamico, mai piatto o noioso, e che denota la tua padronanza della lingua italiana. Hai adottato un registro pomposo e altisonante, che hai saputo mantenere bene per tutto il testo: nonostante la lunghezza della storia, infatti, non si riscontrano cadute di stile. Questo registro, dal sapore medievaleggiante, ben si adatta alle atmosfere e ai fatti della tua storia: sembra cucito alla perfezione sul tuo racconto, e il lettore ha l’impressione di star leggendo un antico poema dal sapore epico. La punteggiatura, varia e sempre puntuale, è utilizzata sapientemente e, di volta in volta, si adatta bene al ritmo della narrazione, che si fa disteso nei momenti di relativa tranquillità, per poi divenire incalzante durante gli scontri e le battaglie. Ci sono alcuni refusi lungo il testo, e qualche errore, ma comunque nulla che renda la lettura difficoltosa in alcun modo, pertanto non ha affatto inciso sullo stile.
Per quanto riguarda le descrizioni, ne fai di brevi, ma efficaci. Non ti dilunghi mai troppo nel presentare un luogo o una situazione, tuttavia il lettore non si trova confuso, perché delinei tutto con sapienti pennellate che sono sufficienti per avere un quadro completo e chiaro dei personaggi e degli eventi. Tutto è ben dosato e, anche qui, ha un sapore epico: il lettore ha l’impressione di star leggendo di un passato grandioso, dove tutto è magnifico e magnificente.
Ottimo l’equilibrio tra parte narrata e dialoghi: questi ultimi sono ben costruiti, sempre pertinenti e realistici. L’unico appunto che ho da fare a riguardo, è che i linguaggi usati dai vari personaggi non si differenziano molto gli uni dagli altri: tutti utilizzano il medesimo registro, i medesimi vocaboli, e questo rende difficoltoso identificare i personaggi dal loro modo di parlare (eccezione la fanno i nani, nel loro appellare gli elfi “orecchie a punta”). Tolto questo, non ho davvero nulla da eccepire: hai presentato un testo fluido, godibilissimo e di ottima qualità.

Caratterizzazione personaggi: 8,5/10

Il tuo racconto presenta una ricca varietà di personaggi, di cui ci offri i punti di vista, che si alternano lungo la narrazione; nella maggior parte dei casi, quest’alternanza è stata ben gestita e risulta netta e chiara: solo in un paio di occasioni ho riscontrato head hopping, ma si è trattato di passaggi brevi, che quindi non hanno pesato troppo sulla narrazione e sulla comprensione.
Fearus è il protagonista indiscusso della vicenda ed è sicuramente il personaggio meglio caratterizzato di tutti. Di lui sono ben visibili la trasformazione e la maturazione avvenute a seguito della morte di suo padre: la sua evoluzione non è solamente fisica, ma anche e soprattutto mentale. Il suo amore per Astelera si tramuta (anche se non del tutto) in odio e umiliazione e il senso di colpa per aver causato la morte di suo padre lo divora e guida tutte le sue azioni da quel momento in avanti. Se inizialmente Fearus si presenta come un personaggio ingenuo e tutto sommato “innocuo” (tanto che, alla morte di Obscurus, anche i suoi sottoposti non sembrano prendere sul serio la sua autorità, prima della sua trasformazione), in seguito egli diventa crudele, spietato e dimostra di avere una tenacia e un ingegno invidiabili. Siamo dinanzi a una creatura dotata di grande capacità oratoria, che utilizza per persuadere gli umani e i nani a creare una nuova alleanza con lui; Fearus è intelligente, scaltro, conosce il nemico e non si lascia ingannare da lui (non più): sfrutta ogni cosa che possa essergli anche minimamente vantaggiosa, riesce a cogliere le opportunità, come Mirìel. Conosce i punti di forza dei suoi alleati e sa farne buon uso. Si presenta come un personaggio inarrestabile, dotato di tutte le carte per essere un avversario temibile e per poter portare gli elfi alla disfatta, cosa che effettivamente accade. Alla fine riesce a prendersi la sua vendetta, e anche il corpo di Astelera, che era ciò a cui ambiva dalla prima volta che l’ha vista. Tuttavia, in lui c’è anche dell’onore: egli, infatti, nonostante la sua superiorità sia come singolo che come esercito (contando che aveva con sé anche gli elfi schiavizzati e quelli oscuri), ha rispettato i patti con i suoi alleati e ha ceduto ciò che spettava loro, senza cercare d’ingannarli o di sopraffarli. Ciò rende Fearus un personaggio dalla personalità sfaccettata e interessante: le sue scelte non appaiono scontate e le motivazioni che le muovono sono complesse e ragionate. È senza dubbio un personaggio crudele, ma non in senso assoluto: rispetta le alleanze, ama sua moglie Adis ed è sempre stato schietto con i re suoi alleati. È un antieroe che tende al malvagio, una personalità indefinita, spietata, egoista, ma che sa anche provare sentimenti positivi, quali l’amore e la lealtà. Non si può non condividere la sua vittoria finale, per quanto spietata e totalizzante.
Astelera, invece, è un personaggio che rimane piuttosto in ombra, nonostante di lei ci sia offerto il punto di vista in varie occasioni. Si presenta come una creatura determinata, forte dei suoi poteri così come d’animo e, soprattutto, profondamente legata alla sorella, nonché al suo popolo tutto. Tuttavia, in contrasto con questa fermezza d’animo, c’è la sua condizione di eterna asservita, al re degli elfi prima e a Fearus poi. Se nel secondo caso la sua schiavitù è giustificata dalla maledizione che le ha inflitto il Signore Oscuro, e che alla fine l’ha piegata, nel primo caso mancano le motivazioni che sottostanno alla sua cieca fedeltà. Perché Astelera è così asservita a re Melilon? Ne condivide i principi e gli ideali, è stata plagiata dall’idea di essere la Dea Rinata e, quindi, di avere determinati doveri, oppure la sua è solamente cieca obbedienza derivata dall’idea di non avere altra scelta? Ella appare indomita, eppure serve; è condottiera, passionale nell’agito, ma il suo animo si piega facilmente alle regole e alle imposizioni. Ha un carattere complesso, che tuttavia manca di un’analisi un po’ più approfondita per poterne capire appieno le sfumature. Alcune motivazioni del perché sia com’è sfuggono, e questo rende difficile comprenderla del tutto e potersi quindi avvicinare a lei e al suo sentire.
Mirìel è un altro personaggio importante all’interno della narrazione, poiché è la chiave che conduce l’alleanza alla vittoria contro gli elfi. Di lei ci offri un quadro completo, dove a farla da padroni sono la paura e il dolore, che accompagnano la sua lenta trasformazione da elfo libero a schiava devota di Fearus. All’inizio ella appare come una donna determinata a non dare per alcun motivo al suo nemico ciò che desidera, a non aiutarlo in alcun modo, nonostante il terrore che l’attanaglia e la situazione in cui viene gettata. La sua è una guerra di resistenza, di logoramento, che però è destinata a perdere, nonostante la relativa clemenza del suo torturatore: si ritrova a fare da cavia, suo malgrado, e poi a servire il suo padrone, prima con riluttanza, poi con fervore. Interessante il fatto che sia stata proprio la gemella di Astelera a condurre la sorella che tanto amava e il popolo elfico tutto alla rovina, prima involontariamente, poi coscientemente, ingannando la propria gemella senza remore e senza provare sensi di colpa. Il suo legame con la sorella, che tanto la rendeva fiera e incrollabile pur nel terrore, è stato proprio il mezzo tramite il quale ha potuto poi ingannarla, facendo leva su quel cieco affetto che lei non prova più.
A spiccare sono anche il personaggio del torturatore e di Auri, che risultano interessanti per il rapporto che li lega: lui torturatore, lei guaritrice. Due opposti, due antipodi, che però hanno trovato la loro dimensione per amarsi. Essendo due personaggi secondari, non sono stati ovviamente molto approfonditi, ma di loro hai dato un quadro abbastanza completo, facendoli risaltare per le loro caratteristiche e particolarità. Altro personaggio secondario, ma fondamentale, è Adis, la devotissima moglie di Fearus: di lei si ha l’immagine di una donna che ha messo l’amore e la devozione per suo marito sopra ogni altra cosa, che mostra una fierezza nel pretendere che lui la ami, o nel voler morire altrimenti, ma che poi si dimostra cedevole e arrendevole nei suoi confronti. È ambivalente; anche qui, i motivi di alcune sue scelte non appaiono chiarissimi e lasciano il lettore confuso (prima Fearus dice che lei non vuole essere posseduta da qualcuno che non la ama più, poi quando lui torna dal drago e lei lo vede, desidera che lui la ingravidi, pur sapendo che Fearus non prova più niente; oppure, ancora, si fa promettere da Fearus che non avrà figli da Astelera, poi lui disattende questa promessa ma a lei sembra non importare nulla).
In generale, hai dato un quadro completo ed esaustivo dei personaggi. Quello che manca, tuttavia, è un’introspezione approfondita degli stessi, un’analisi psicologica; tolti alcuni brevi passaggi, non ti soffermi mai a indagare la mente dei personaggi, a descrivere che cosa pensino o provino, a far guardare al lettore il loro sentire attraverso i loro occhi (un esempio, quando Astelera vede la disfatta del suo popolo dalle mura, non viene detto nulla su quello che prova, sul dolore interiore che sente nel vedere il suo esercito ridotto alla disfatta, nulla della sua disperazione). Questo, a volte, dà l’impressione che si stia leggendo un testo in cui vengono descritti con distacco gli eventi che accadono, senza partecipazione, e questo porta il lettore stesso a distaccarsi da ciò che accade. Un’introspezione più curata, dunque, ti avrebbe consentito di approfondire meglio l’interiorità dei personaggi, rendendo più chiare le motivazioni di alcune loro scelte e permettendo al lettore di avvicinarsi a loro e di partecipare maggiormente a ciò che accade. In generale, comunque, hai svolto un buon lavoro di caratterizzazione, soprattutto con Fearus.

Trama e originalità: 9/10

Dal punto di vista della trama, hai scritto una storia che procede in maniera lineare, senza particolari intrecci; la scelta di mostrare gli eventi da vari punti di vista, tuttavia, ti ha consentito di rendere la tua storia interessante e di mantenere sempre alta l’attenzione del lettore, facendo sostare il suo sguardo sui vari fronti, mostrandogli alternativamente cosa accadeva dall’una o dall’altra parte. Come già detto, hai saputo gestire bene i vari punti di vista, così come i tempi narrativi: hai equilibrato tutto bene, in modo che il lettore non avesse l’impressione che il tempo stesse scorrendo troppo in fretta, oppure che alcuni eventi fossero trattati in maniera troppo affrettata. Sei stato molto preciso sulle dimensioni degli eserciti, sul numero di nani richiesti per lo scavo, sui giorni trascorsi da Astelera a guarire e dai demoni a cercare una soluzione alla malia, e questo ha permesso non solo al lettore di comprendere e di non essere spaesato, ma anche di mostrare il realismo del tuo testo. In generale, hai presentato una trama ben costruita e strutturata, senza grandi buchi. A riguardo, ci sono solamente alcune cose che non vengono approfondite, e che fanno sorgere spontanee alcune domande circa alcuni avvenimenti. Ad esempio, perché Fearus decide d’incontrare in segreto Astelera la prima volta, pur sapendo che fosse una nemica del suo popolo e un grande pericolo? Perché il drago decide di aiutare Fearus e tenere in custodia il suo cuore: per divertimento, oppure perché ha mire specifiche? Inoltre, Fearus promette ad Adis che non avrà figli da Astelera, e Adis decide di legarsi a lui proprio a seguito di ciò, ma poi Fearus viene meno a questa sua promessa, e ingravida Astelera, ma ad Adis non importa comunque nulla: perché? Tolti questi punti oscuri nella trama, comunque, hai fatto in generale un ottimo lavoro.
Per quanto riguarda l’originalità, la tua storia riprende un grande cliché del genere fantasy, ovvero quello di una guerra, tuttavia il modo in cui hai svolto il racconto ti ha garantito un punteggio alto nella voce. Innanzitutto, gli elfi vengono spogliati dell’immagine che hanno nel fantasy classico, ovvero quello di creature perlopiù pacifiche e schive; qui, sono loro quelli che iniziano una guerra, con il pretesto di conquistare tutti gli altri popoli e imporsi su di loro: questo rappresenta senza dubbio un elemento di novità, così com’è interessante che i demoni, che solitamente vengono dipinti come creature distruttive e crudeli, ricerchino un’alleanza per primi per sconfiggere un nemico comune. Interessante anche il fatto che non solo Fearus riesce a raggiungere il suo obiettivo e gli elfi vengono sconfitti, ma anche che alcuni di loro vengono convertiti al male e diventino elfi oscuri, soprattutto quelli che avrebbero dovuto essere i più puri, come Mirìel e Astelera. Ottimo anche il fatto che, alla fine della storia, non si riesca a valutare se ad avere la meglio sia stato il bene oppure il male: ogni fazione aveva le sue ragioni, i suoi lati oscuri e i suoi pregi, e questo sfuma squisitamente la linea di demarcazione che separa il bene dal male, facendoli mescolare.
Il tuo racconto rientra nel genere dark fantasy, non in ognuna delle sue parti (dove a volte si sfocia più nell’high fantasy), ma nella maggior parte di esse, quindi in definitiva si può considerare appartenente al genere. Hai saputo creare atmosfere angoscianti e cupe durante le torture di Mirìel e durante gli scontri feroci tra i demoni e gli elfi; il tuo protagonista è un personaggio tormentato, tutt’altro che eroico o positivo, così come non sono del tutto positivi quei personaggi che dovrebbero esserlo (Mirìel e Astelera). Inoltre, il finale è tetro, cupissimo, intriso di malvagità.

Utilizzo del pacchetto: 5/5

Il personaggio è stato indubbiamente ben utilizzato. La tua è una storia di re, che prendono parte a intricati giochi politici, fatti di delicati equilibri e inganni. Inoltre, il protagonista principale del racconto è un sovrano, quindi senza dubbio il personaggio è centrale. (+1)
Hai fatto un buon uso anche del prompt. La paura non è onnipresente all’interno della storia e, tuttavia, quando compare è ben sviluppata. È la paura che venisse scoperta la causa della morte di Obscurus a muovere i passi di Fearus dal drago, così come è la paura il sentimento dominante in Mirìel durante tutta la sua prigionia e il cardine intorno a cui ruota tutta la sua tortura. C’è, infine, paura in Fearus quando questo teme che qualcuno dei suoi possa uccidere Astelera e che, quindi, lui non possa più averla. (+2)
Hai fatto un utilizzo semplice, ma efficace, dell’oggetto. Il calice è il mezzo attraverso il quale si concretizza la maledizione, prima in Adis e poi in Mirìel e in Astelera, maledizione che è fondamentale per far sì che Fearus possa raggiungere il suo obiettivo e possa avere per sé Astelera, come ha desiderato dalla prima volta che l’ha vista. (+1)
La frase è inserita in maniera naturale e pertinente all’interno del racconto. Viene pronunciata da Obscurus nel suo tentativo di convincere il re degli umani a dare inizio a un’alleanza e s’incastra alla perfezione sia nel discorso che viene pronunciato, sia nel concetto generale che viene espresso nello stesso. (+1)

Gradimento personale: 4,3/5

La tua storia mi è piaciuta. È ben scritta, ben resa e gli eventi sono narrati prendendo il giusto tempo. Mi è piaciuto il protagonista che hai creato, questo demone malvagio che pure ha dei lati positivi, come l’amore che prova per Adis e la lealtà che dimostra nei confronti dei suoi alleati: è un essere oscuro, mosso dalla vendetta, eppure è razionale, scaltro, e assistere alla sua ascesa è soddisfacente, nonostante i mezzi tutt’altro morali che utilizza. Mi è piaciuto il modo in cui hai saputo gestire gl’intrighi e gli equilibri politici, come hai tratteggiato le trattative tra gli alleati e con gli elfi e l’equilibrio che hai saputo creare tra queste parti e quelle d’azione. Tolto il fatto che, come già detto, ho sentito la mancanza di un po’ d’introspezione in più, hai creato davvero una bella storia, di ottima qualità, che ho letto con molto piacere.

Punteggio totale: 36,2/40

Recensore Veterano
07/01/21, ore 19:25

Eccomi qui come promesso,
innanzi tutto complimenti perchè hai dovuto scrivere due storie che rispondessero alle esigenze di due contest, di cui uno piuttosto complesso. Il mondo fantasy che hai descritto con tanto di cartina è evocato molto bene e le tue descrizioni sono realistiche ed efficaci.
Il genere, per un mio gusto personale è veramente tanto cruento, mi hai fatto venire i brividi, ma trattandosi di un darkest fantasy/ horror era giusto descriverlo così. Sono abituata alle Cronache dei Lupi di Spettro, dove ci sono demoni e torturatori, ma qui la storia è ancora più dark.
Il torturatore di Spettro, Pain, non so se lo hai letto, a confronto al tuo sembra un massaggiatore.
L'unica cosa che non mi ha convinto del tutto sono alcuni personaggi. A differenza di Spettro i nani e il drago mi sono piaciuti e li ho trovati ben descritti.La storia del cuore del drago mi ricorda un po' il film Dragonheart.Un vecchio di film del 96. Non so se lo hai visto.
Ben riusciti sono il torturatore e la guaritrice. Anche se sono apparsi meno mi hanno colpito di più, sono riuscita a empatizzare con loro. Il torturatore sembra un uomo che ha un mestiere orribile, ma non sembra del tutto sadico e crudele, qualche limite se lo pone, ha dei sentimenti delicati per Auri, sembra provare quasi compassione per le sue vittime. Sembra costretto a fare quello che fa. Anche se sono inseriti come citazione di un'altra opera, non ho capito che fine fanno nella vicenda. Tornano a casa o restano al servizio di Fearus.
Non sono una lettrice esperta di horror o dark fantasy quidi forse avevo aspettative forse troppo ottimistiche. Ho quasi creduto che Auri potesse fare qualcosa per salvare Miriel o qualcosa del genere. Ma è ovvio che non potevano.
Una cosa che mi ha messo un po' in crisi è stato capire da che parte stare. Chi sono i buoni e i cattivi? Mi sembra che non si salvi nessuno.
Gli Elfi attaccano per primi e la Dea Rinata fa stragi di nemici. Non sono teneri affatto e le loro motivazioni non sono abbastanza profonde da farli simpatizzare con il lettore. Astelera nel suo tentativo di seduzione è molto subdola, lo lascia pure a bocca asciutta, non mi è piaciuta molto. Fearus per molto tempo ha riscosso la mia simpatia: la morte del padre, il desiderio di proteggere il suo regno, l'amore - odio per Astelera, mi hanno fatto prendere le sue parti anche se era un demone.
Poi dopo la trasformazione diventa inevitabilmente malvagio e privo di sentimenti e le sue azioni raggiungono un abisso senza fondo. Ogni volta che commetteva una crudeltà, poi ne seguiva una ancora peggiore e alla fine ho provato pietà per gli elfi. Per Miriel, per Astelera. Quando entra in scena la sorella ho cominciato a sperare che Astelera potesse vincere perchè ho avuto troppa pietà per loro. Quando ha dovuto uccidere la sua stessa gente, ho sperato che riuscisse a ribellarsi  si getasse sulla propria spada.
a disfatta degli Elfi ha luogo sotto gli occhi di Astelera che viene violentata da fearus. E poi con sua sorella che...brr lì non ce l'ho fatta a leggee. Scusa.
Gli elfi sono stati sterminati per mano della loro condottirera e finiscono come schiavi e come ombra di sè stessi. Il finale mi ha scioccato. Era impossibile fare in modo che il lettore simpatizzasse con Fearus a quel punto e comunque Astelera non era stata abbastanza approfondita, su questo mi sembra che anche tu sia stato daccordo.  Alla fine il finale segna lo sterminio degli elfi e una maledizione per Fearus da parte del drago. Quindi tutto quello che ha fatto è stato vano, è una storia senza veri vincitori, nè eroi. La trama del pacchetto però ammetto che ti limitava parecchio. Comunque pur non conoscendo il dark fantasy la storia ha uno stile ben delineato e il contesto come diceva Spettro è ben descritto nei minimi dettagli.
Leggerò volentieri qualche altra tua storia. E se hai tempo e voglia fammi sapere cosa ne pensi della mia
A presto
Coldie Swan
 

Recensore Master
07/01/21, ore 00:19

Grammatica e stile: 
Come premesso anche in altri contest, non sono un giudice severo sul piano grammaticale. I refusi di questa storia inoltre si contano sulle dita di una mano, in più ho contato un paio di errorini. Non mi sento assolutamente in torto a passare oltre. 
Il tuo stile è diretto, segue la linea impartita dalla narrazione: un insieme di Pov che si alternano a un narratore esterno. I cambi di prospettiva sono stati per la maggiore ben gestiti; è chiaro quando il focus si sposta da un personaggio all’altro. La gestione delle scene ammorbidisce l’handicap di scrivere una storia così densa in pochissimi capitoli. Si ha l’impressione che il tempo scorra come dovrebbe, senza brusche accelerazioni stile Game of Thrones, lasciando che gli eventi seguano una direzione logica. Se ho maturato delle perplessità a livello narrativo, fanno parte della votazione attinente al contesto, non allo stile. 
Quest’ultimo è sporcato da una ridondanza di coordinate, ma nel complesso la lettura mantiene scorrevolezza. Quanto al lessico, mi è sembrato, soprattutto nei capitoli iniziali, che le frasi siano costruite con una maggior attenzione rispetto ad altri momenti nella narrazione. 
Ognuna di queste valutazioni non merita la penna rossa ed anzi ti faccio i complimenti per aver mantenuto ordine e costanza per ben 19.000 parole e più! 

Caratterizzazione personaggi:
Il fatto che la maggior parte diventi una sorta di guscio vuoto non mi aiuta xD 
Sicuramente Fearus spicca su tutti. Per un motivo o per l’altro la sua crescita è costante: da principe oscuro soggetto alla malia di Astelera, dimostra di poter cambiare la sua immagine con una buona dose di coraggio e determinazione, nonché la volontà di emergere dal guscio imposto a personaggi della sua caratura. Lo fa per metà: rimane un signore oscuro, ma mostra di possedere il senso dell’onore garantendo a uomini e nani ciò che era stato pattuito. Un risultato tutt’altro che scontato, considerati i suoi nuovi poteri, il fatto di possedere elfi ed elfi oscuri, nonché Astelera stessa come schiava/guerriera personale. Aver onorato gli accordi, i suoi nuovi accordi, le decisioni prese in corso d’opera, gli scorci del suo carattere soprattutto nelle scene con il torturatore, lo dipingono sotto una luce originale: non è un eroe, non è un antieroe, non è un signore oscuro dedito alla distruzione sopra ogni cosa. È una via mediana tra le ultime due finora elencate. Un regnante diviso, si può dire, come diviso è il suo sentimento verso Astelera. 
Ha il suo perché. 
La Dea Rinata, tuttavia, permane un oggetto misterioso dall’inizio alla fine. Ciò dipende anche da una mancanza di informazioni sull’origine della sua aura divina. Subito dopo essere riconosciuta, si assume il dovere di condurre gli elfi alla vittoria e si dimostra pronta a tutto pur di vincere. 
Quali sono esattamente le sue motivazioni? È semplicemente un soldato, prende ed esegue ordini, o c’è qualcosa di più? 
Non mostra dubbi quando il sovrano la incarica di distruggere gli altri regni, è mossa dal dovere e dal bisogno di salvare la sorella. Mi sarebbe bastato, se nella narrazione non fosse stata altro che il villain finale contro cui scontrarsi. Ma ci sono dei Pov su di lei, sul regno elfico; la vediamo piangere, provare dei forti sentimenti. Non è dipinta come eroe, né villain, o figura nel grigio di queste due figure. Le sue azioni dipingono un quadro alquanto macabro: a prescindere dall’esito del conflitto, Astelera sembra vincolata a servire sempre e comunque una causa che le fa da padrona. Popolo elfico o Signore Oscuro, non fa differenza. 
Su Adis e la sorella della Dea rinata c’è poco da dire. Sono due personaggi secondari e svolgono bene la loro funzione. Entrambi sono influenzati dalle scelte di Fearus e concludono la loro linea narrativa. Lo stesso dicasi del torturatore e Auri. Figure che, sebbene avessero il potenziale per sgomitare e prendere spazio, finiscono piegate dal carisma politico del Signore Oscuro, riducendosi irrimediabilmente a pedine del suo gioco. 
Sono stati i due sovrani dei nani e degli uomini a entusiasmarmi. Hanno entrambi una presenza sporadica, ma dimostrano acume e un carisma che non sono passati inosservati. Insomma, un re nanico che si mostra impassibile quando il demone tra i demoni gli distrugge una colonna enorme con un pugno? Devi avere due p***e di cemento armato per non prostrarti all’istante e chiedere pietà. Stesso dicasi del re degli uomini. Sono entrambi tutt’altro da svalutare. 
Nel complesso, la gestione dei personaggi trova, e bene, in Fearus la sua colonna portante. 

Padronanza del contesto: 
Sicuramente un punto a favore aver sviluppato la trama non solo sulla guerra, ma anche e soprattutto sulla viscerale importanza di fermare la malia. Hai dedicato una cura e attenzione maniacali su questo aspetto della narrazione. Approvo. Davvero un lavoro superlativo! 
Anche l’uso che fai della sorella di Astelera edulcora il contesto. Mirìel non diventa un mero personaggio secondario – se non terziario e facilmente dimenticabile – ma la chiave per la vittoria; una chiave ottenuta alla morte di Obscurus e dimostra che l’episodio del talamo di rose ha segnato l’inizio della fine per il regno elfico; quando, di fatto, avrebbe dovuto rappresentare la sua più grande vittoria. Citando Bane: “… la vittoria ti ha sconfitto.” 
Ci sono però tre appunti da farti. 
Manca una contestualizzazione chiara sulla faccenda della Dea Rinata. Appena scoprono che in lei giace un potere superiore gli elfi la ricoprono di onori e la mandano a combattere. Perché? 
Per mero egoismo? Perché sono il male sussurrato da Obscurus? Posso capire che la Dea Rinata sia l’arma in più per prevalere a livello tattico. Quello che m’interessa sapere, a questo punto, è se ci fosse una profezia, o magari che gli elfi hanno semplicemente colto l’occasione di conquistare gli altri regni per pura avidità e brama; quantomeno perché abbiano maturato il convincimento che ogni altra specie dovesse essere sterminata. Vero, il re degli elfi si riferisce alle terre degli altri regni come appartenenti un tempo agli elfi, ma non sappiamo quando e come le abbia perse; un esempio stupido: mia nonna pensava che la Corsica fosse stata “rubata” dai francesi, ma sappiamo che non è così. Sono tasselli che avrebbero aiutato ad approfondire le motivazioni di Astelera. 
Il patto con il drago manca di una domanda fatale: perché il drago si trova lì? Perché non ha distrutto i demoni ma convive con loro? È esercitata su di lui una qualche forza di controllo, come nelle viverne? Non mi pare, dal momento che Fearus lo incita anche a ucciderlo in una certa fase dalla trama. 
L’ultimo appunto rappresenta una curiosità, dal momento che a ben vedere può essere possibile: i nani possono edificare così in fretta? Se così fosse l’unico mio dubbio di narrativa, nello specifico la costruzione del secondo cancello, svanirebbe. 

Sopravvivenza?: Death 💀
L’evento X preso in considerazione:
Uccidere Astelera e la sorella distruggerà le ultime due potenziali Dee Nate, a meno che non ne creiate una terza. Il drago ti ucciderà reclamando il trono e, forse, il tuo consorte.


Astelera e la sorella in questo caso non sono morte, ma mancando una contestualizzazione più approfondita sulla questione della Dea Rinata e del Drago, seguono le mie scelte di default. 
E ti sei avvicinato: la Dea Rinata l’ho scelta come reincarnazione di un’antica dea elfica che cerca vendetta verso la stirpe dei Signori Oscuri. Essa può reincarnarsi nel sangue della famiglia di Astelera, dunque anche in Mirìel. 
La questione del cuore ha un’enorme importanza strategica. Fearus ha offerto al drago la sua unica debolezza. Una scelta dettata dalla necessità, su questo non c’è dubbio, ma avventata: il drago ha ottenuto qualcosa in ritorno della sua scaglia. Il cuore rappresenta l’anima di Fearus, venduta a un demone fatto di fuoco e scaglie. Una creatura che potrebbe esercitare una qualche forma di controllo. Una che la malia potentissima di Astelera avrebbe potuto reprimere, consentendo a lei e il Signore Oscuro di affrontare una minaccia che è comune. 
Ma il potere della malia, ahimè, è stato soffocato… 

Segue un ipotesi di finale:
Il Drago, dormiente ma non estraneo alle vicende del mondo, insorge infine per reclamare un tesoro ancor più raro di oro e gemme: un intero continente. La battaglia è cruenta, ma lui ha in mano il tuo cuore e la malia, un tempo forte in Astelera, non è più accesa e non può proteggerti.
Il drago si reincarna in te, rendendoti il primo ibrido di demone e drago. Forte del vincolo oscuro che lega Adis, Astelera e Mirìel al tuo volere, egli conquista definitivamente i quattro regni con il tradimento. Dal suo trono di fuoco e roccia egli vigila sul continente in perpetuo, servito e venerato come un dio da tre regine-schiave immortali.
Curioso come, alla fine, colui che impegnò il suo cuore per dominare Astelera sia caduto vittima dello stesso fato…

Gradimento personale: 
La storia mi è piaciuta assai. La reputo più completa e avvincente dell’obbrobrio che ho scritto per il contest di Dark Sider. Realistica, ben strutturata. Sì, magari c’è qualche punto su cui hai dedicato maggior attenzione, ma da quel poco che ti ho fornito sei riuscito a tirar fuori materiale per ben due contest. Senza contare che i Bad Endings e le storie di guerra mi piacciono un casino. 
Sono rimasto colpito in positivo. 
La narrazione è arricchita da scene e personaggi di indubbio spessore. La politica è trattata in modo semplice ma sottile, le doti degli elfi fanno paura; dettaglio che in un certo modo giustifica l’orrore delle torture, le rende una necessità primaria per scoprire i segreti della malia e sovvertire le sorti di una guerra che appariva segnata. C’è profondità. È palese l’impegno che hai dimostrato, e non solo per la mappa del continente. Forse quello manca è una maggiore crudezza nei dettagli. Avrebbe reso il racconto più tetro, realistico. 
Lo considero un mio cruccio estraneo dalle sorti della valutazione. Il regolamento di Efp inoltre non l’avrebbe permesso. 
E complimenti! Questo è il mio quarto contest e fino ad ora non avevo mai conferito un punteggio pieno in questo campo. Davvero un ottimo lavoro! 
(Recensione modificata il 07/01/2021 - 12:21 am)

Recensore Master
06/01/21, ore 20:24

Il finale è grandioso e terribile, un crescendo di tutto quello che non si augurerebbe mai a nessuno. Come tutto il resto, è razionale e coerente, anche se anch'io ho dubbi sulla fattibilità di costruire una fossa così grande e in grado di sostenere il peso di un intero esercito e poi crollare a volontà. Comunque ci può stare, se abbiamo praticato la sospensione dell'incredulità sul contesto fantasy, un problema ingegneristico non dovrebbe essere determinante.
Come già detto, la storia è ammirevole per l'originalità e la razionalità. Eventualmente, è un po' troppo veloce, nel senso che i tempi descritti comportano un rovesciamento della situazione così radicale che sarebbe stato più credibile se più lungo e sofferto. Insomma, da questa storia si potrebbe ricavare un romanzo, più che un racconto.
Ho notato quello che mi sembra un refuso:
'E Asteria, vestita con una tunica'. Intendevi Astelera?
Ti rinnovo ancora i miei complimenti per l'ottimo lavoro.
Max :)

Recensore Master
06/01/21, ore 19:10

Eccoci alla penultima puntata, una grande vittoria per Fearus che si trova a disporre di entrambe le sorelle sotto il suo potere.
La descrizione dell'arma basata sulla polvere di carbone è interessante. Mi ricorda, scusa se vado fuori tema, le bombe alla polvere di grafite usate dagli Americani per cortocircuitare le linee dell'alta tensione durante la guerra con la Serbia.
Non mi è chiarissimo il discorso dello scambio del cuore con l'altra elfa. Serve per impedire che qualcuno possa liberare Miriel del maleficio?
Ho trovato due piccoli refusi, 'eccitati all’idea di lanciasi' e un altro che non trovo più.
Ti faccio i complimenti per il buon piazzamento al concorso: il buon uso dei prompt e l'ottima costruzione della trama sono stati premiati.
Max :)

Recensore Master
05/01/21, ore 19:45

La storia prosegue coerente e razionale, e pian piano sempre più frecce si aggiungono all'arco di Fearus. La scoperta casuale dell'effetto del sangue umano fresco sulla malia degli elfi, poi il contenimento del loro tentativo di invasione con le perdite inflitte al loro corpo di spedizione, l'impiego sempre più diffuso di armi in grado di colpire a distanza e infine l'accordo ottenuto con la moglie Adis dopo un drammatico confronto rendono la posizione del re dei demoni sempre più solida.
Ti rinnovo i miei complimenti per l'ottimo lavoro.
Max :)

Recensore Master
05/01/21, ore 08:32

Ecco un altro capitolo originalissimo, a cominciare dalla scelta del personaggio attorno al quale è incentrato, cioè Serian il torturatore. I sostenitori del tradizionale dualismo buoni-cattivi inorridirebbero per queste scelte, ma io rendo il merito della loro originalità e razionalità.
In effetti, i due umani, il torturatore e la guaritrice, sembrano i 'buoni' di questa storia, mentre la figura più meschina la fanno i soldati demoni, utilizzati in massa come cavie secondo una procedura di tentativi ed errori concepita in modo molto scientifico.
Un punto che mi ha lasciato perplesso è questo: «Perdonatemi, non intendevo ingannarvi. Lei è una guaritrice. Non ve l’ho detto subito perché non ha mai curato le ferite causate da una tortura, perciò non credo che potrà esservi utile.». Perché il Re ha mandato una guaritrice senza esperienza in un campo che sarebbe sicuramente servito?
Ti faccio ancora i miei complimenti per questo lavoro così diverso da tanti altri.
Max :)

Recensore Master
04/01/21, ore 20:49

Questo è un capitolo densissimo di eventi e di colpi di scena, condensati, se ho capito bene, nel breve volgere di due giorni.
Il piano della Dea Rinata, astuto ma non del tutto imprevedibile, regala momenti di adrenalina quando sembra fallire miseramente, per poi riscuotere il suo fortunoso e parziale successo all'ultimo istante.
Questo passaggio mi lascia perplesso: 'Durante il viaggio, Fearus non poté non ripensare alla sua giovane moglie, Adis, che nello stesso giorno aveva appreso di esser diventata regina e di esser prossima a perdere l’amore giuratole dal suo consorte.'. Ma lui non l'aveva incontrata, perchè pensa come se lei già conoscesse il suo cambiamento?
Il patto con il drago è un ottimo espediente per soddisfare la traccia del pacchetto e, al tempo stesso, contribuisce a spiegare il suo repentino cambiamento, altrimenti poco verosimile. Questo cambiamento non riguarda solo il suo aspetto, i suoi poteri e la sua forza fisica: la sua rapidità di decisione e la sua sicurezza sono il rovesciamento del sé stesso del giorno precedente e anche della mattinata, quando era stato sprovveduto fino al punto di rivelare un segreto di famiglia che gli si sarebbe potuto ritorcere contro.
La storia è costruita molto razionalmente, e amalgama gli elementi della traccia in un modo che trovo molto brillante. L'unica mia perplessità sul capitolo riguarda la velocità del cambiamento e della pianificazione del protagonista.
Complimenti per l'ottimo lavoro, passerò presto ai capitoli successivi.
Max :)

Recensore Master
03/01/21, ore 19:33

Ciao Thors,
avevo già letto e apprezzato tutta questa storia poco dopo la sua pubblicazione, ma temevo che non fosse corretto pubblicare un commento prima che il giudice del concorso si fosse espresso.
Una volta chiarito che non è un problema, passo a commentare la tua storia dal primo capitolo.
Devo dire che per un breve tempo avevo provato anch'io a sviluppare questo pacchetto, ma non ne erano emerse delle idee particolarmente interessanti. Tu, invece, sei riuscito a impostare su queste indicazioni una storia articolata e molto razionale, tra l'altro in tempi sorprendentemente brevi.
L'aspetto più originale della storia è il punto di vista del protagonista: credo che, in qualunque altro lavoro letterario o cinematografico, i demoni possano essere trovati solo come antagonisti destinati alla sconfitta e alla distruzione senza remore e senza pietà, allo stesso modo degli orchi nei lavori di Tolkien.
Tornerò a leggere i capitoli uno per uno in modo da poter commentare in modo più dettagliato lo svolgimento della trama.
A presto
Max :)