Recensioni per
Neve sottile
di meiousetsuna

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/06/21, ore 12:22
Cap. 1:

Recensione Premio Speciale per il contest "Ignotus - Indovina Chi (Edizione Deluxe)"

Eccomi.
Il rapporto tra fratelli è il mio tallone d'Achille, tu lo sai, e il rapporto tra Myc e Sherly è sempre stato delicato, complesso, proprio come piace a me.
È stata una lettura che ho dovuto affrontare per forze maggiori a tappe, quindi spero di non dire troppe castronerie e di aver messo insieme tutti i pezzi. Parto dal titolo, che non mi ha convinto molto. Forse sono io fuori allenamento, con la mente fuori uso in questo periodo, ma l’ho trovato poco incisivo e profondo. Collegato sì, all’atmosfera natalizia, sì alla scena finale, ma non sono riuscita a centrarlo molto bene con i personaggi. Forse è un dettaglio legato proprio al loro rapporto “sottile” e freddo, su cui sedimenta la neve, ma che comunque sta sempre lì, comunque penso che gli manchi quella vena più delicata che di solito sai dare ai titoli.
Anche lo stile è semplice e un po’ “spoglio”. Descrittivo per lo più, con un lessico basilare, ho notato che c’è qualche “pecca” nel controllo del POV, soprattutto nella seconda parte in cui il narratore parte sulla “spalla” di Sherlock per poi passare a quella di Mycroft. Al contrario, ho apprezzato i dialoghi, credo che siano loro a dare il vero e giusto ritmo alle loro scene e a caratterizzarli maggiormente.
Ho apprezzato, invece, i dettagli, quelle rifiniture che danno solidità al tutto. A livello strutturale, il fatto che entrambe le due parti si concludano con questo sguardo verso il cielo; inoltre questa chiusura descrittivo-riflessiva ha saputo donare alla narrazione uno stampo silenzioso ma profondo, riflessivo per l’appunto, quel silenzio che non necessita di essere riempito da tante parole, soprattutto nella scena finale, che fa da contraltare a quella precedente, in cui i pensieri sono cupi, nella seconda invece la telecamera del narratore sembra allontanarsi, mollare il momento, quei due personaggi così rigidi e “formali”, con le loro chiacchiere dure e crude che comunque riescono a unirli. A livello di particolari, come sempre, mi piace che riesci a curare l’ambientazione culturale e scenica, come i cibi e gli elementi coreografici, per poi finire con i dettagli canonici, come la paura inspiegabile e un po’ infantile verso la madre e la sua caccia alle sigarette fumate di contrabbando.
Passando ai personaggi. Devo dire che mi ha sorpreso uno Sherlock così malandato, mi è mancato il suo lato più "acuto", se così vogliamo chiamarlo, quello che afferra i dettagli, la mente svelta, bisognosa di muoversi. È come se lo Sherlock giovane diventasse in questa storia sinonimo di uno Sherlock meno colto, meno lesto sia di lingua sia di pensiero. E sì, capisco che sia l’effetto della droga, ma forse – parere strettamente personale – avrei cercato di gestirlo in maniera diversa, di renderlo più “graffiante” in un certo senso, come personaggio l’ho sentito un po’ sotto tono. Mentre è il maggiore a brillare e a risultare più canonico, più lui. Quel senso della segretezza, quella mania del controllo, quel tono distaccato e quella sua preoccupazione costante. Myc è il solito con la puzza sotto al naso, quello che non vuole far sapere di avere un fratello, che cura l’immagine e si assicura che nessuna si ferisca (sia Sherlock ma anche i loro genitori). È il fratello guastafeste che ti tira fuori dai guai. Ho apprezzato molto la questione della “lista”, il loro patto.
Ma ancora di più ho apprezzato il loro rapporto, quei dettagli che lo segnano al di là della facciata fredda come un rapporto profondo, quasi complice, indissolubile. E quei dettagli vanno ricercato non solo nella lista e nelle sigarette già sopra citate ma bensì più in generale nell’incapacità di Sherlock di venire meno alla parola datagli. Sì, perché come si assicura di rispettare il patto sulla lista, così non spenderà quei soldi in droga, semplicemente perché il loro rapporto rimane, a dispetto del contesto e delle dinamiche, puro. C’è un’ultima cosa che ho notato e che allo stesso tempo funge da “frattura”, da “fragilità” in questo rapporto: sono i soldi e le parole di Myc “non so cosa avresti voluto”. Sembra davvero che i due si conoscano nel male, nei difetti e nelle debolezze, ma non riescano a conoscere nel bene, nelle gioie e nei piaceri, in quelle cose da condividere che renderebbero il loro rapporto “stabile”, luminoso.
Spero che la recensione ripaghi dell’attesa.
A presto!

Recensore Master
30/05/21, ore 19:01
Cap. 1:

| Recensione premio per il Contest Revival - A volte ritornano 3/5 |
Carissima Setsy,
eccomi qui a lasciarti anche la terza recensione premio, su un altro dei miei fandom preferiti che abbiamo in comune: Sherlock.
Anche in questo caso, ho scelto di recensire una storia basata sulla Bromance (che personalmente adoro tantissimo!) e beh, naturalmente, non me ne sono affatto pentita! <3
Sherlock a Mycroft sono due personaggi incredibilmente complessi, perchè hanno un modo di pensare ed esprimere le loro emozioni che è tutto loro e che, come lo stesso Sherly fa presente all'interno del tuo testo, è diverso da quello di tutti gli altri. E loro lo sanno e lo avvertono e alle volte questa consapevolezza non può che farli soffrire. Tuttavia, entrambi hanno due modi diversi di accettare questa loro "complessità": Myc si costruisce una sorta di barriera di ghiaccio, non prova affetto o interesse per nient'altro a parte il suo Paese e, malgrado tutto, per il suo fratellino, con il quale continua a tenere sempre e comunque un aperto atteggiamento di sfida, in una perenne lotta per dimostrare chi fra i due è quello più intelligente, quello che comunque deve restare in controllo, perchè è il maggiore.
Ma Myc possiede un vantaggio che Sherlock ignora, e quel vantaggio è il vuoto a forma di Euros Holmes che il piccolo detctive si porta nel cuore e che cerca di colmare a modo suo.
Il titolo è azzeccatissimo, perchè rimanda non solo alla neve in sè, ma a ciò che a essa viene associato quando guardando dentro una piccola bustina di plastica ciò che si vede è un "bianco natale".
Detto questo, il tuo missing moments è attendibilissimo (e si ricollega davvero bene al Natale a casa Holmes di cui noi fan abbiamo "direttamente" assistito, grazie all'episodio contenuto nella terza stagione della serie), e con l'ultima frase riesce a lasciarti anche quella bella sensazione di attesa e speranza tipica del periodo natalizio.
Un bellissimo lavoro come sempre, Setsy! <3
Alla prossima, un grande abbraccio,
BellaLuna 

Recensore Master
02/02/21, ore 10:28
Cap. 1:

Buondì mia cara! Giungo alla tua fic in una splendida giornata di sole, senza alcuna traccia di neve, nemmeno sottile. :)
Ecco, devo dire che all'inizio è stata un po' un pugno nello stomaco perchè purtroppo, per lavoro, di tossici ne ho visti parecchi e ti assicuro che, soprattutto quelli fatti di eroina (che adesso sta tornando in auge), sono davvero tristi da vedere...emaciati, spiritati o al contrario assenti. A volte penso al dramma delle loro famiglie. Qui c'è sicuramente tutto questo, che contrasta con lo spirito di un Natale stereotipato (al quale però, in fondo, nessuno di noi - e manco i protagonisti - vuole veramente rinunciare), così come la lista dei regali diventa una lista macabra e la neve del titolo non può che ricordarne un'altra ben più dannosa.
Quindi una famiglia pressochè perfetta: madre tirannica (forte la frase:
"Neppure la pioggia inglese aveva osato discendere sul giardino perfettamente curato della signora Holmes, come se avesse osservato una precisa richiesta"), un fratello apparentemente anaffettivo ma in realtà preoccupato e solerte, una realtà altoborghese apparentemente perfetta ma che, in realtà, cela sotto la superficie lucente solitudine e sofferenza.
Però alla fine non è una fic pessimista, o almeno io così l'ho letta, perchè il Natale (più in generale, la famiglia che di esso è simbolo) rappresenta un'ancora di salvezza e lascia intendere che ci sia la speranza di un futuro più sereno per il tormentato protagonista.
Un forte abbraccio, a presto.

Recensore Master
29/12/20, ore 19:45
Cap. 1:

Ciao Setsy,
come prima cosa, ti ringrazio per aver preso parte al contest ed essere stata l’unica a crederci fino in fondo. Non capisco come sia possibile che il fandom di Sherlock sia così vuoto… ci vogliono persone che, come te, si mettono in gioco e non dimenticano la bellezza di questa serie tv!

Ecco la mia valutazione personale:
La “neve sottile” viene citata in fondo alla one shot, ma per tutta la durata della storia la Neve ha avuto un ruolo del tutto marginale. Avrei scelto un titolo diverso, che richiamasse un po’ di più il fulcro del racconto.
I problemi con la droga di Sherlock, purtroppo, non sono una novità, come non lo sono i vari “salvataggi” che Mycroft ha portato a termine per suo fratello minore. Tuttavia, la tua one shot risulta essere davvero originale, profonda. Complimenti!
Il tema del contest era il Natale, però, ahimè, non l’ho avvertito come centro principale del racconto, se non per l’ultima scena, dove viene comunque citato en passant.
La storia è scritta in maniera scorrevole, sebbene in alcuni punti va rivista la punteggiatura e la spaziatura tra le virgole e le parole. Sembrano comunque tutti errori di distrazione/fretta piuttosto che di vere e proprie lacune.
Al di là dei tecnicismi, comunque, la storia mi è piaciuta. È molto introspettiva, ed essendo una sorella maggiore a mia volta non ho fatto fatica ad immedesimarmi in Mycroft (ma ci sarei riuscita ugualmente anche se non mi fossi calata nel personaggio: la sua psicologia è ben descritta, chiara, e arriva senza troppi intoppi). Il rapporto che hanno i due Holmes sembra essere molto profondo e intimo, anche se Sherlock prova a “distanziarsi” dal fratello rispondendo male o semplicemente essendo Sherlock. Direi che i personaggi sono ampiamente centrati, cosa che ho apprezzato davvero tanto.
Nel complesso, adoro l’angst, il genere malinconico e i disagi. Ben fatto!

Spero di beccare nuovamente una tua storia su questo fandom.
Buona serata!

Nuovo recensore
18/12/20, ore 20:22
Cap. 1:

Ciao!
Ho letto adesso la tua storia e volevo lasciarti due righe per dirti che ne penso.
Innanzitutto sappi che sono una grande estimatrice di Sherlock in versione teen, soprattutto quando si parla anche dei suoi problemi con la droga, quindi sapevo già che questa fic mi sarebbe piaciuta.
Ho apprezzato molto come l'hai narrata dal punto di vista di Mycroft, che si ritrova addosso la responsabilità del suo fratellino in una situazione tanto buia, ma che nonostante tutto non intende arrendersi.
Ho sempre pensato che il rapporto fra i fratelli Holmes meritasse più attenzione e la tua narrazione gli fa sicuramente onore, mostra al cento per cento quanto siano legati l'uno con l'altro, perché in fondo pur sempre unici al mondo. Molto bella anche quella piccola luce sul finale, un attimo di morbidezza in mezzo a tutto l'amaro e alla rivalità ostinata.
Se non si fosse ancora capito, la recensione è più che positiva.
A presto!
-A.
 

Recensore Master
16/12/20, ore 10:14
Cap. 1:

L’impatto, tra le aspettative legate all’atmosfera natalizia che, nel nostro immaginario, è più avvolgente se c’è un paesaggio innevato, e quello che effettivamente ci accoglie in questa tua storia, beh, è sicuramente molto forte. Infatti si termina, tra farfalline bianche e sonaglietti di slitte, di pronunciare mentalmente l’ultima sillaba di quel termine, “sottile”, che una lucida realtà ci induce a cambiare “rotta”. È, in effetti, in quel gelido elenco di sostanze stupefacenti che il Natale di Sh si ambienta. E non c’è solo la famosa “lista” che ci accoglie, quasi beffarda, ma anche una connotazione cruda di quel posto così desolato e desolante in cui Sh circa di sfuggire a se stesso e ai demoni della sua mente troppo funzionante. Una sequenza quasi spietata di particolari rivoltanti che costruiscono un quadro d’ambiente in cui la vita diventa una terribile prigionia. La tua descrizione diventa veramente emozionante nel ritrarre dei modi di fuggire dalla realtà che suscitano orrore e pietà. Il filo conduttore di questa tua storia è il rapporto tra Mycroft e Sh. Un essere fratelli che lascia fuori gli altri affetti, relegati in un ambito di superficialità e di gelida perfezione, di routine che non lascia spazio alle imperfezioni dell’essere umani ed accoglienti. Molto riuscito, a mio avviso, il tuo occuparti del rapporto tra i due fratelli, il che non è semplice perché i personaggi in questione non sono certo lineari e semplici da decifrare nelle loro espressioni ed atteggiamenti. Eppure mi sono apparsi sinceri, credibili, efficaci. Complimenti, dunque, per la capacità di coglierne e svilupparne i significato più reconditi: l’apparente anaffettività di Mycroft e di Sh che, invece, rivelano un mondo interiore in cui c’è, ben presente, il desiderio di amare e di essere amati. Hai messo sulla scena, con lucidità e credibile verosimiglianza, ahimè, il senso del Natale che riunisce la famiglia Holmes, i cui componenti certamente non si trovano per un vero desiderio di condivisione. L’unica, vera, profonda condivisione è quella tra Myc e Sh, uniti in un percorso di delusione e di solitudine. Ma ci sono, l’uno per l’altro, anche se la causticità con cui il minore di rivolge al maggiore, indurrebbe a pensare ad un rapporto falso. Non è così. Il vero Natale è in quella “lista” che Mycroft è riuscito ad ottenere ed in quell’abbraccio, sfumato sul nascere che, comunque, per loro è come ci fosse stato. La storia, iniziata nel dolore ed in uno scenario squallido, termina con la visione di un cielo meraviglioso, sincero, non finto in cui fai intravvedere la speranza. Noi sappiamo bene che quella stella che si vede, anche se è ancora opaca e poco brillante, sarà la presenza di John accanto a Sh, il suo “conduttore di luce”. Storia, questa, molto intensa, in cui l’osservazione dei personaggi diventa intreccio fondamentale per un bellissimo racconto natalizio, non stucchevole, non banale. Si evidenzia la tua capacità di “affondare” le radici di un ritratto in una dimensione psicologica realistica anche nella sua complessità. Sh e Mycroft brillano di una loro umanità e ce li regali in un modo davvero avvincente. Un’ottima, vera storia di Natale. Brava e... auguri di cuore.

Recensore Master
14/12/20, ore 16:49
Cap. 1:

Tesoro mio. Sono più in ritardo del ritardo (??) ma ci sono, non potevo perdermi un'altra tua pubblicazione, un altro gioiellino. Non frequento quasi per nulla questo fandom, in quanto, perdonami, non shippo Johnlock (anche se le tue le leggerei) ed è stata una piacevolissima sorpresa trovare una storia interamente sul rapporto dei fratelli Holmes **. Non ricordo se per caso te l'ho scritto sull'altra tua bellissima storia kidfic, ma adoro le storie pre canon riguardanti loro due, per quanto questa mi abbia uccisa. Mi ha uccisa vedere Sherlock ridotto, così giovane, in quel modo, mi ha uccisa vedere Myc stargli accanto, fare del suo meglio (è proprio vero quello che Sherlock dice ai suoi genitori nel finale di serie!) eppure allo stesso tempo vedere che quel meglio non è servito. Perchè sì, forse Mycroft ha impedito a Sherlock di sprofondare del tutto, lasciando che l'acqua rimanesse alla sua gola, senza sommergerlo. Ma sarà solamente John Watson, molto tempo dopo, a salvarlo. Da brividi il pezzo in cui Myc riflette sulla possibilità di rinchiudere il fratello come ha fatto con Euros, e allo stesso tempo si rende conto che non sia la cosa giusta, da brividi anche la contrapposizione fra quello che il natale è per la maggior parte delle persone (il canto degli angeli) e quello che invece è per loro due (l'inferno.)
La parte sui nomi tutti uguali che cominciano per G è un colpo di genio, lasciatelo dire ** (povero il mio dolcissimo Greg) e davvero ben riusciti anche gli accenni ai genitori dei due fratelli, super IC pur non apparendo mai.

Tesoro, una storia potente, una storia dura, una storia bella. Una storia scritta da te, insomma.
Ti ringrazio come sempre e ti faccio tantissimi complimenti, oltre che in bocca al lupo per il contest.
Ti si adora in ogni fandom <3
bacio,

Bennina