Quinta classificata al contest "Darkest fantasy II edizione"
Grammatica e stile: 9,8/10 (4,8 grammatica + 5 stile)
Di seguito, riporto i refusi e gli errori grammaticali riscontrati, con il rispettivo punteggio detratto.
Capitolo I
”aveva portato a casa proprio due giorni una nuova e scintillante automobile” ---> ”proprio due giorni prima”, refuso.
”Pareva che nulla e nessuno fosse in grado di destare la sua attenzione” ---> ”fossero”, il verbo va al plurale, dal momento che ci sono due soggetti uniti da congiunzione. (-0,2)
Il tuo stile inconfondibile e riconoscibilissimo dona sempre una lettura piacevole, fluida e scorrevole, e questo racconto non fa eccezione. Il testo scorre rapidamente, senza che la lettura s’inceppi o risulti troppo pesante o ridondante. Le frasi sono brevi, rapide, incisive e concise, povere di subordinate: questo dona immediatezza al tuo racconto e ti permette di veicolare efficacemente non solo gli accadimenti, ma anche le sensazioni e i dolorosi stati d’animo della protagonista. Gli avvenimenti scorrono rapidamente sotto gli occhi del lettore, ma non per questo sono frettolosi o poco approfonditi. Il lessico è vario ed è utilizzato sempre in maniera efficace e pertinente, adattandosi all’età della protagonista, man a mano che cresce, permettendo in questo modo non solo d’immedesimarsi in lei, ma anche di rendere il racconto più realistico e credibile. Ottimo anche l’uso degli aggettivi, sempre efficaci nel rendere le atmosfere e i pensieri. La punteggiatura è utilizzata in maniera appropriata e funzionale alla narrazione: prediligi il punto fermo, che dona un ritmo serrato al racconto e si accorda bene con le atmosfere cupe e dark del racconto e con lo stato d’animo della protagonista. Il ritmo rallenta nei momenti in cui Skye ricorda i suoi momenti felici con la famiglia o nella parte finale, quando la protagonista si appresta a ricongiungersi con il fratello, per poi ritornare a un ritmo più incalzante nei momenti più concitati o quando vengono mostrati i pensieri tormentati di Skye.
Le descrizioni sono brevi, ma efficaci: hai delineato rapidamente, ma non in maniera confusionaria, i luoghi e i personaggi, tratteggiandoli attraverso quelli che sono gli occhi di Skye: l’incidente con l’auto, così, è un momento confuso, in cui a prevalere sono il terrore e la confusione di una bambina di cinque anni che non si rende bene conto di cosa sta accadendo; la signora Havelock sembra una donna inquietante, perché a osservarla sono quegli stessi occhi smarriti, quando invece si tratta solamente di una signora anziana. Le descrizioni sono, insomma, sempre funzionali alla narrazione, non dicono troppo, ma nemmeno troppo poco e veicolano efficacemente le immagini di ciò che sta accadendo o che Skye sta provando.
La parte narrata prevale sui dialoghi e questa scelta è coerente con una protagonista chiusa in se stessa, che parla poco e che è persa nel suo mondo fatto di spiriti e voci che solo lei può sentire. Questa povertà di discorsi diretti ha contribuito a sottolineare il suo straniamento dalla realtà.
Caratterizzazione personaggi: 9,8/10
La protagonista indiscussa della tua storia è Skye, la piccola negromante di cui seguiamo le vicende da quando non è altro che una bambina fino a quando non diventa quasi una donna. Di lei ci offri un quadro ricchissimo, completato da un’ottima introspezione, che indaga ogni aspetto della sua psicologia e della sua personalità.
Skye è una persona che ha vissuto un trauma e che, di questo trauma, porta i segni addosso per tutta la vita. Lei è un’orfana, ma non un’orfana che non ha mai conosciuto la sua famiglia, o che è stata abbandonata dalla stessa: lei aveva una vita normale e felice, prima che un incidente le portasse via i genitori e l’amatissimo fratello. I fantasmi di quel giorno, sia letterali che metaforici, la perseguiteranno, condizionando ogni sua azione e il suo modo di rapportarsi agli altri.
Nella prima parte della storia, Skye non è altro che una bambina che ha appena perso la sua famiglia e si ritrova catapultata in un orfanotrofio, in una realtà nuova e spaventosa; hai reso benissimo i suoi stati d’animo e ciò che ha vissuto, mostrandoli efficacemente attraverso gli occhi e l’ingenuità di un bambino di quell’età: tutto, per Skye, è spaventoso, confuso, conturbante, mentre i fantasmi che l’accompagnano sono amichevoli, consolatori, soprattutto perché tra loro ritrova il suo fratellino Timmy. Nei fantasmi, Skye trova una sicurezza e una tranquillità che il mondo esterno non sa assicurarle. I bambini dell’orfanotrofio non sanno darle ciò di cui lei ha bisogno, né sanno tirarla fuori da quella tristezza che l’avvolge. Skye si sente sola e smarrita, e solo i fantasmi che le parlano sanno farla sentire meglio. Da qui, inizia il suo lento distacco dalla realtà, il suo isolamento da cui nessuno, neppure la psicologa, sa farla uscire. Il dolore di Skye è uno scudo che la isola da ciò che le sta intorno e che le impedisce di andare avanti, di accantonare il passato e continuare a vivere. Il passare degli anni, durante i quali la sua visione della vita diviene man a mano più matura, di pari passo con la sua crescita, la vedono sempre più chiusa e malinconica, sempre più distaccata dalla realtà. Skye comincia ad assomigliare, ogni giorno di più, a quei fantasmi che le parlano, mentre Timmy si fa sempre più concreto: non è più solo un’ombra sfuggente, ma ha una fisionomia ben definita, a indicare come la protagonista sia sempre più rivolta verso il mondo dei morti, piuttosto che quello dei vivi.
Hai fatto davvero un ottimo lavoro d’introspezione e di analisi psicologica, trattando un tema - quello della perdita - molto delicato e difficile da esprimere, soprattutto quando questa perdita è vissuta da un bambino piccolo, che non riesce neppure a rendersi bene conto di che cosa sia accaduto: trovo che tu abbia affrontato in maniera molto realistica ciò che è successo a Skye, così come quello che ha provato in seguito alla sua traumatica esperienza; attraverso ciò che la protagonista vive, hai sviscerato in maniera attenta e completa la sua mente, mostrando al lettore i suoi pensieri dolorosi, l’angoscia che l’attanaglia, mettendoli in contrapposizione con la gioia e la tranquillità che la coglie ogniqualvolta i fantasmi, e Timmy in particolare, vengono a farle visita. Skye è intrappolata nei ricordi, nel passato, è ancorata alla vita che aveva prima e che la tiene ferma, incapace di andare avanti, di costruirsi una vita nuova e diversa: il passato è un tormento che continua a vessarla sotto forma di spiriti e in cui lei riesce a ritrovare una sorta di pace.
Anche il legame con Timmy è reso molto bene, non solo attraverso ciò che ci mostri di loro quando ancora il gemello era vivo, ma anche nel modo in cui Skye interagisce con lo spirito, come scherzano e giocano insieme e come Timmy continui a essere effettivamente presente nella vita di lei, nonostante sia morto da molto tempo. Il legame tra i due gemelli è talmente forte e radicato che trascende persino la morte stessa, e li riunisce in un abbraccio in cui Skye è tornata bambina, come se il tempo non fosse mai passato.
L’unico motivo per cui il punteggio non è pieno, è una minuzia che riguarda il confronto tra Skye e il rapporto con la madre: mi sarebbe piaciuto leggere qualcosa in più riguardo i pensieri di Skye su ciò che è accaduto e su che cosa abbia significato per lei essere aggredita dal fantasma della donna che avrebbe dovuto amarla sopra ogni cosa, ma si tratta davvero di un dettaglio, infatti il punteggio detratto è minimo. Per il resto, hai fatto davvero un ottimo lavoro, presentando un personaggio reale e realistico, mostrandone con vividezza il dolore e il trauma vissuto, permettendo al lettore di provare empatia e di sentirsi vicino alla sfortunata protagonista. Skye è un personaggio a tutto tondo, che sa farsi ricordare e amare in ciò che è accaduto e nel modo in cui lo affronta.
Trama e originalità: 8/10
Dal punto di vista della trama, hai presentato una storia ben costruita e strutturata, che non presenta buchi o punti oscuri. Tutto, alla fine del racconto, appare chiaro e ben approfondito. La storia scorre in maniera piuttosto lineare, a parte il flashback iniziale, in cui si racconta di come Skye sia giunta in orfanotrofio, tuttavia non per questo la lettura risulta noiosa o poco coinvolgente. Quello che ci viene presentato è il percorso di crescita di una bambina che ha vissuto un gravissimo trauma e che ricerca nei fantasmi della sua mente un rifugio. Hai trattato il tema della perdita e l’accettazione della stessa, il modo in cui il lutto viene elaborato, in un’età in cui non è semplice viverlo, poiché mancano gli strumenti per capirlo appieno. Hai deciso d’indagare la mente di una bambina e di indagare il suo dolore per aver perso ogni cosa, inaspettatamente: hai saputo coinvolgere il lettore nel dolore di Skye, hai saputo accompagnarlo in punta di piedi nella sua vita e nei suoi disagi, nel suo doversi adattare a una realtà nuova, che non ha mai davvero sentito come sua. Per tutto il racconto, aleggia costantemente il concetto per cui Skye sia già morta dentro e il suo lento e inesorabile procedere verso il mondo dei morti, distaccandosi sempre di più da quello dei vivi. Questo lascia presagire un finale tragico e drammatico che, pure, ha una sua positività, quantomeno per la protagonista. Hai saputo rendere perfettamente un tema tanto comune quanto difficile da trattare, facendolo evolvere e maturare nella mente di Skye man a mano che lei stessa cresce e matura, donandogli nuove sfaccettature e dando a lei una nuova comprensione del mondo che la circonda e del lutto che si ritrova a vivere da anni.
Dal punto di vista dell’originalità, la tua storia non è molto innovativa, in quanto il tema della perdita di qualcuno di caro è molto abusato, così come la comparsa di questo sotto forma di spirito, e il racconto presenta molti cliché del genere. Tuttavia, il modo in cui hai strutturato la storia ti ha permesso di ottenere comunque un punteggio alto: tutto il racconto gioca sulla sottile linea di confine tra realtà e fantasia, tra irreale e psicologico. Pur sapendo che si tratta di un racconto di genere sovrannaturale, per cui l’unica spiegazione agli avvenimenti è quella del fantastico, il lettore è portato sempre a domandarsi se quello che accade a Skye sia reale oppure se si tratti veramente di un modo della sua mente per rielaborare il lutto. I fantasmi che vede ci sono davvero, oppure sono frutto della sua immaginazione? Quei tagli sul braccio sono veramente frutto dell’aggressione di sua madre, o se li è procurati Skye da sola? Si tratta di fenomeni che accadono davvero, o è la mente sconvolta della ragazza a creare tutto? Questa duplice chiave di lettura ha reso senza ombra di dubbio il tuo racconto davvero molto interessante e coinvolgente. Il finale, inoltre, pur nella sua classicità, presenta un elemento inaspettato, che lo ha reso apprezzabile: Skye è tornata bambina e si trova abbracciata al corpo senza vita di suo fratello; questo, se da una parte sancisce la chiave di lettura sovrannaturale per tutta la storia, fugando ogni dubbio, dall’altra sottolinea quanto il legame tra i due fratelli sia forte, talmente tanto che i loro corpi, oltre ai loro spiriti, si trovano fisicamente riuniti, come se il tempo non fosse mai davvero passato. Hai saputo, quindi, svolgere in maniera interessante un tema classico, rendendo la tua storia molto godibile e piacevole.
Il tuo racconto si può considerare abbastanza dark fantasy. Nonostante la protagonista sia una bambina e nonostante il finale fondamentalmente positivo, non c’è alcun dubbio sul fatto che la tua storia presenti un costante senso d’angoscia, accompagnato da atmosfere cupe e da elementi dell’horror, come lo spirito adirato della madre di Skye, o gli scenari lugubri dell’orfanotrofio di notte. Nonostante il racconto sia, dunque, prettamente psicologico, gli elementi del genere sono presenti e la tua storia trasmette molto bene il senso di angoscia e di disperazione di Skye, nel suo essere bloccata tra i suoi fantasmi, che la conducono verso una morte di cui lei stessa si rallegra.
Utilizzo del pacchetto: 4/5
Il personaggio del negromante è stato ben utilizzato; nella tua storia lo hai usato nella sua accezione di evocatore degli spiriti dei defunti. Nel caso di Skye, si tratta di una negromante inconsapevole, che attira a sé gli spiriti dei defunti naturalmente, senza rendersene conto e, tuttavia, senza esserne spaventata, ma anzi attratta, in nome di quella sua natura che non viene mai esplicitamente nominata, ma che è assolutamente evidente. (+1)
Hai fatto un ottimo uso del prompt: esso è il filo conduttore di tutta la vicenda, è presente in ogni momento nel fantasma di Timmy che aleggia intorno a Skye, in ciò che unisce i due gemelli. Il loro legame è ciò che spinge la protagonista verso il mondo dei morti, fino a decidere di raggiungerlo, pur di potersi ricongiungere con il suo gemello. Ciò che li unisce è qualcosa di potente, che sopravvive al di là della morte e che la trascende; il legame con Timmy è tutto ciò che resta a Skye dopo la tragedia, ciò che la sostiene e che guida le sue scelte e i suoi passi negli anni successivi. (+2)
L’oggetto non è stato utilizzato, pertanto non è stato assegnato il relativo punteggio.
La frase è inserita in maniera pertinente e naturale all’interno della storia ed è ripresa anche come concetto durante la narrazione, quando viene ribadito più volte che Skye soffre di solitudine per aver perso tutta la sua famiglia: ella si isola da chiunque, si chiude in se stessa, non vuole avere amici, è disinteressata a tutto. Si sente sola, perché non ha più una famiglia al suo fianco. La frase, pertanto, non è solamente presente in quanto tale nel testo, ma compare anche più volte come concetto. (+1)
Gradimento personale: 4,8/5
La tua storia mi è piaciuta molto. Hai trattato il tema della perdita di una persona cara e hai deciso di farlo attraverso gli occhi di una bambina, scelta che ho apprezzato moltissimo. Hai reso alla perfezione i pensieri e i sentimenti di Skye, il suo dolore, la sua melanconia e la sua solitudine a seguito di ciò che le è accaduto: non si può non provare empatia per lei, non si può non essere vicini al suo dolore e non si può non gioire quando, alla fine, va incontro a un destino che è triste, ma che per lei rappresenta l’unica felicità. Hai sviscerato ogni spetto della sua psicologia, mostrando egregiamente i meccanismi che si sono instaurati in lei dopo la morte dei suoi genitori e di suo fratello, come sia svanita giorno dopo giorno, diventato sempre più simile a quei fantasmi che solo lei puoi vedere. Hai presentato una vicenda tragica, drammatica, che pure ha un suo lieto fine, per quanto tetro esso sia. Ho amato moltissimo il sottile confine tra psicologico e sovrannaturale che ha caratterizzato tutta la storia e il finale è stato una gradevole sorpresa che mai mi sarei aspettata. Hai scritto davvero una bellissima storia, che mi ha tenuto incollata allo schermo. Complimenti!
Punteggio totale: 36,4/40 |