Ciao!
Ho cercato di recuperare dal forum tutte le storie degli Oscar iscritte alle categorie per cui mi sono da poco candidata e, sinceramente, appena scorta la tua, non ho potuto fare a meno di passare per prima cosa da qui.
Innanzitutto, credo che l'essenza complementare di questi personaggi (l'una trema, l'altro non barcolla mai) che sai rendere con una disinvoltura evidente, si sprigioni immediatamente con la massima potenza, in questo supportata dall'ottima scelta stilistica e narrativa di collocare le scene di "presentazione" dei protagonisti in una struttura speculare devo dire riuscitissima. Leggere i due ritratti in successione mi ha fatto pensare ai film romantici (di solito le commedie sentimentali), in cui lo spettatore si ritrova ad osservare la vita parallela dei protagonisti, prima che i due s'incontrino e s'innamorino. La tua, insomma, mi è parsa proprio un'azzeccatissima "scelta di regia" (il che non può che essere di buon auspicio, data la categoria per cui hai proposto questa storia).
Il ritmo che scandisce le rispettive esistenze, una sorta di conto alla rovescia (di cui capiamo davvero il senso soltanto dopo, grazie ai dialoghi) fino al momento in cui si trovano assieme, aiuta davvero molto il lettore a immedesimarsi, per prima cosa, nello stato d'animo angustiato di Hermione.
Infatti, c'è prima un crescendo; da uno a dieci – tempo che, dopo, intuiamo essere il tempo dell'addio (quegli ultimi istanti assieme che scorrono via); c'è una tensione che aumenta, con Hermione che si sveglia affannata, ritrovandosi una volta ancora stretta nell'incapacità di lasciarsi andare (in questo caso, il contesto casalingo, che dovrebbe suscitare inevitabilmente uno stato di calma e non lo fa, evidenzia e radicalizza, in un certo senso, questa impossibilità della ragazza). Ho trovato particolarmente bello il dettaglio dell'assenza prolungata e della maturazione avvenuta altrove, tutte cose captate da Hermione attorno a sé. In effetti, abituati come siamo a seguire questi personaggi per lo più all'interno di Hogwarts, non riflettiamo quasi mai (tranne in alcuni casi, veramente pochi) sulle fasi "intermedie", quelle vissute tra un anno scolastico e il successivo, in cui ritornano indietro a quello che, per la maggior parte del tempo, si lasciano alle spalle.
Interessantissimi i riferimenti alla quotidianità asincrona di casa Granger, che oltre a costituire un forte elemento di contrasto con la chiassosità e l'intimità della Tana, getta anche le basi del dialogo successivo, di quella confessione estemporanea affidata a quell'interlocutore non previsto, che però si rivela perfetto – perfetto a far capire a Hermione proprio la bellezza degli imprevisti e della vita vissuta a capofitto e senza "collezionare perché", liberandosi da dubbi e remore. Il conteggio successivo, invece, trasmette un senso quasi di rilassamento (tempo che, dopo, emerge come quello dell'attesa, quel conteggio che l'anima non può fare a meno di intraprendere tra un addio e un ritrovarsi, fino a che non ci si ricongiunge con la persona della quale abbiamo respirato la mancanza). Dopo il crescendo, dopo l'inspirazione, ecco la fase di distensione, di espirazione, in cui seguiamo Fred e il suo entusiasmo fresco e mattutino. Non c'è nulla che apparentemente accomuni i due: non la routine che li circonda, non l'approccio a un nuovo giorno; eppure qualcosa in comune ce l'hanno: quella sensazione di estraneità lì dove dovrebbero sentirsi entrambi completi, a casa.
Per quanto riguarda i piani temporali, è sempre un mio limite non riuscire mai a coglierli nel giusto ordine, soprattutto quando sono così ben studiati come in questo caso. Da quel che ho potuto intuire, i due conteggi, quelli che più su definivo "dell'addio e dell'attesa", anticipano la conclusione del primo dialogo vero e sincero tra i due, lo sbocciare dell'interesse e del sentimento reciproco, che ha luogo nel parco di Hogwarts e getta le fondamenta di quello che sarà l'andamento un po' "a fisarmonica" del loro breve legame che, appunto, si barcamena tra ricongiungimenti e addii, attraversando attese. Dopo, è un ritrovarsi casuale, eppure al contempo necessario, inevitabile. Ed è meraviglioso quanto tu sia stata brava a rendere la resa di Hermione, l'allentarsi del suo controllo che, come cera, si lascia plasmare e ammorbidire dalla spontaneità di Fred – il suo silenzio invaso dal rumore, dall'imprevedibilità, dall'amore. Insomma, se dovessi aver capito male (come dicevo, ho un limite, quando si tratta di queste cose, per quanto mi piaccia leggerne), mi correggerai, ma ciò non toglie quanto abbia apprezzato la cura con cui hai incastrato ogni pezzo all'insieme generale. La parte finale, infine, di questa Hermione allentata, che ha imparato a riflettere con misura, a capovolgere le proprie certezze e le proprie domande e a farsi bastare tempo e risposte non può non essere dura da leggere. Perché poi, con Hermione che scende a patti con l'assenza, anche noi lettori, che non abbiamo potuto fare a meno di iniziare a contare alla rovescia, trascinati verso l'ultimo addio e l'attesa insuperabile, inconsolabile, dobbiamo infine tornare a respirare e smettere di contare. Ci lasci alla fine con questo senso struggente di compimento e, assieme, malinconia per quel che avrebbe potuto essere – forse o forse no. Ci lasci con gli occhi e il cuore pieno di bellezza e affetto per questa Hermione che, ancora una volta, è cresciuta un po' di più, ancora una volta fuori dalle mura di casa (trovando concretamente casa tra le braccia e sulle labbra di Fred).
Insomma, se qualcuno mi proponesse di scegliere una sola storia, una soltanto, per convincere qualche scettico delle potenzialità di questa coppia, non potrei che scegliere una delle tue, una così, in cui dispieghi perfettamente, coerentemente tutta la loro bellezza e credibilità. Mi mancava leggerti, Rosmary, e mi mancava leggere una tua Fred/Hermione, coppia che credo quasi nessuno sappia rendere come te.
Forse te l'ho detto, non ricordo, ma una delle storie che seguivo agli albori della mia permanenza su EFP era una tua Fremione, una di quelle storie che restano con te per anni, magari a un livello inconsapevole, ma restano. Grazie per questo "ritorno al passato", tuo e nostro. Grazie per questa storia stupenda (e scusa per questa recensione che non è all'altezza delle tue, ma è il meglio che posso fare, ora come ora). <3
Un abbraccio! <3 (Recensione modificata il 08/10/2021 - 11:01 pm) |