Recensioni per
Siamo rumore
di Rosmary

Questa storia ha ottenuto 14 recensioni.
Positive : 14
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
04/02/22, ore 14:33
Cap. 1:

Ciao cara ^^, che bello trovare anche una Fremione fra le tue storie candidate all'Oscar.

Mi è piaciuto molto l'intervallo temporale nel quale hai scelto di ambientare la loro storia d'amore, ahimé breve çç. Dal funerale di Silente fino alla partenza di lei con Harry, attraversando uno dei periodi più difficili della vita di Hermione: il momento in cui ha dovuto cancellare la memoria dei suoi genitori e casa sua non è più stata per davvero casa çç. E' qualcosa di straziante e infatti non sono mai riuscita a soffermarmici più di tanto perché davvero, si soffre troppo a pensarci. Per fortuna è la Tana a diventare casa: ho sentito molto vicino il disagio di Fred nell'avere continuamente membri dell'Ordine in giro fino ad arrivare a sentirsi un estraneo. Per fortuna Hermione arriva a distrarlo con tutti i suoi perché a cui lui si diverte a non rispondere fin quasi alla fine.
Mi sono interrogata sul significato di quel "siamo rumore" e non mi sono ancora data una risposta che mi soddisfi del tutto, ma una cosa è certa, quei due insieme avrebbero potuto essere tanto ed è davvero un peccato che sia finita come è finita çç, che l'ultimo conto alla rovescia abbia avuto un inizio ma mai una fine çç
Scusa, vado a piangere di là çç

Un abbraccio e alla prossima!

Bennina

Recensore Master
17/12/21, ore 19:22
Cap. 1:

Ciao Rosmary,
come mio solito, approfitto degli Oscar per leggere storie nuove e spulciare per bene il tuo profilo. Non credo di aver mai letto una tua Fremione, ragion per cui sono molto curiosa di vedere cosa ti sei inventata.
Già il genere drammatico mi aveva fatto temere il peggio. E infatti, ci butti nel mezzo della narrazione presentandoci una contrapposizione: se Hermione si sente quasi un'estranea in casa sua, Fred concepisce la Tana come qualcosa che gli è proprio. Se da una parte abbiamo genitori indaffarati dalla loro routine, dove mancano momenti in cui ci si riunisce, dall'altra abbiamo una presenza costante di Molly ed Arthur.
Hermione, giunta alla Tana, non riesce nemmeno a spiegare il motivo per cui si confida con Fred. Accantona una serie di scuse, è nervosa e cerca sempre uno svincolo per fuggire da lui. Lui che non può fare altro che inseguirla con un sorriso divertito sulle labbra.
(“Ma li collezioni, tutti questi perché?”
Sappi che questa frase mi ha fatto venire in mente qualcuno. “Collezioni perché, Caposcuola?”)
Con naturalezza, intervallando la parte introspettiva e quella dialogica, ci mostri cos'è che tanto angoscia Hermione: la paura di essere dimenticata e di sbagliare. Ho amato quando Fred le dice che alla gente piace giudicare, perché ho trovato molto dolce il suo modo di confortarla e spingerla a fare quello che lei ritiene giusto: salvare i suoi genitori.
Fred è sicuramente il mio personaggio preferito, in questa storia. Non solo sei riuscita a mostrarlo genuino e luminoso – mi piace il modo in cui lui riesca a scacciare le tenebre dei dubbi e le incertezze che tormentano la ragazza – ma ha anche il grande pregio di dire senza troppi giri di parole quello che pensa. Le fa vedere la cosa da un'altra prospettiva, le mostra un modo di vivere completamente nuovo.
Altro aspetto che mi sento di farti notare è la struttura della storia: a sinistra la narrazione, a destra i dialoghi per poi arrivare alla fine al centro. Non so se ha senso o meno ma impaginare così le battute finali mi ha dato un senso di unità, come se i ragazzi avessero fatto un passo evidente rispetto al rapporto che avevano precedentemente – costellato da perché.
Come al solito, ottima storia.
Un abbraccio,
Eli

Recensore Veterano
08/10/21, ore 22:54
Cap. 1:

Ciao! 
Ho cercato di recuperare dal forum tutte le storie degli Oscar iscritte alle categorie per cui mi sono da poco candidata e, sinceramente, appena scorta la tua, non ho potuto fare a meno di passare per prima cosa da qui. 
Innanzitutto, credo che l'essenza complementare di questi personaggi (l'una trema, l'altro non barcolla mai) che sai rendere con una disinvoltura evidente, si sprigioni immediatamente con la massima potenza, in questo supportata dall'ottima scelta stilistica e narrativa di collocare le scene di "presentazione" dei protagonisti in una struttura speculare devo dire riuscitissima. Leggere i due ritratti in successione mi ha fatto pensare ai film romantici (di solito le commedie sentimentali), in cui lo spettatore si ritrova ad osservare la vita parallela dei  protagonisti, prima che i due s'incontrino e s'innamorino. La tua, insomma, mi è parsa proprio un'azzeccatissima "scelta di regia" (il che non può che essere di buon auspicio, data la categoria per cui hai proposto questa storia). 
Il ritmo che scandisce le rispettive esistenze, una sorta di conto alla rovescia (di cui capiamo davvero il senso soltanto dopo, grazie ai dialoghi) fino al momento in cui si trovano assieme, aiuta davvero molto il lettore a immedesimarsi, per prima cosa, nello stato d'animo angustiato di Hermione.
Infatti, c'è prima un crescendo; da uno a dieci – tempo che, dopo, intuiamo essere il tempo dell'addio (quegli ultimi istanti assieme che scorrono via); c'è una tensione che aumenta, con Hermione che si sveglia affannata, ritrovandosi una volta ancora stretta nell'incapacità di lasciarsi andare (in questo caso, il contesto casalingo, che dovrebbe​ suscitare inevitabilmente uno stato di calma e non lo fa, evidenzia e radicalizza, in un certo senso, questa impossibilità della ragazza). Ho trovato particolarmente bello il dettaglio dell'assenza prolungata e della maturazione avvenuta altrove, tutte cose captate da Hermione attorno a sé. In effetti, abituati come siamo a seguire questi personaggi per lo più all'interno di Hogwarts, non riflettiamo quasi mai (tranne in alcuni casi, veramente pochi) sulle fasi "intermedie", quelle vissute tra un anno scolastico e il successivo, in cui ritornano indietro a quello che, per la maggior parte del tempo, si lasciano alle spalle.
Interessantissimi i riferimenti alla quotidianità asincrona di casa Granger, che oltre a costituire un forte elemento di contrasto con la chiassosità e l'intimità della Tana, getta anche le basi del dialogo successivo, di quella confessione estemporanea affidata a quell'interlocutore non previsto, che però si rivela perfetto – perfetto a far capire a Hermione proprio la bellezza degli imprevisti e della vita vissuta a capofitto e senza "collezionare perché", liberandosi da dubbi e remore. Il conteggio successivo, invece, trasmette un senso quasi di rilassamento (tempo che, dopo, emerge come quello dell'attesa, quel conteggio che l'anima non può fare a meno di intraprendere tra un addio e un ritrovarsi, fino a che non ci si ricongiunge con la persona della quale abbiamo respirato la mancanza). Dopo il crescendo, dopo l'inspirazione, ecco la fase di distensione, di espirazione, in cui seguiamo Fred e il suo entusiasmo fresco e mattutino. Non c'è nulla che apparentemente accomuni i due: non la routine che li circonda, non l'approccio a un nuovo giorno; eppure qualcosa in comune ce l'hanno: quella sensazione di estraneità lì dove dovrebbero sentirsi entrambi completi, a casa. 
Per quanto riguarda i piani temporali, è sempre un mio limite non riuscire mai a coglierli nel giusto ordine, soprattutto quando sono così ben studiati come in questo caso. Da quel che ho potuto intuire, i due conteggi, quelli che più su definivo "dell'addio e dell'attesa", anticipano la conclusione del primo dialogo vero e sincero tra i due, lo sbocciare dell'interesse e del sentimento reciproco, che ha luogo nel parco di Hogwarts e getta le fondamenta di quello che sarà l'andamento un po' "a fisarmonica" del loro breve legame che, appunto, si barcamena tra ricongiungimenti e addii, attraversando attese. Dopo, è un ritrovarsi casuale, eppure al contempo necessario, inevitabile. Ed è meraviglioso quanto tu sia stata brava a rendere la resa di Hermione, l'allentarsi del suo controllo che, come cera, si lascia plasmare e ammorbidire dalla spontaneità di Fred – il suo silenzio invaso dal rumore, dall'imprevedibilità, dall'amore. Insomma, se dovessi aver capito male (come dicevo, ho un limite, quando si tratta di queste cose, per quanto mi piaccia leggerne), mi correggerai, ma ciò non toglie quanto abbia apprezzato la cura con cui hai incastrato ogni pezzo all'insieme generale.  La parte finale, infine, di questa Hermione allentata, che ha imparato a riflettere con misura, a capovolgere le proprie certezze e le proprie domande e a farsi bastare tempo e risposte non può non essere dura da leggere. Perché poi, con Hermione che scende a patti con l'assenza, anche noi lettori, che non abbiamo potuto fare a meno di iniziare a contare alla rovescia, trascinati verso l'ultimo addio e l'attesa insuperabile, inconsolabile, dobbiamo infine tornare a respirare e smettere di contare. Ci lasci alla fine con questo senso struggente di compimento e, assieme, malinconia per quel che avrebbe potuto essere  – forse o forse no. Ci lasci con gli occhi e il cuore pieno di bellezza e affetto per questa Hermione che, ancora una volta, è cresciuta un po' di più, ancora una volta fuori dalle mura di casa (trovando concretamente casa tra le braccia e sulle labbra di Fred).
 Insomma, se qualcuno mi proponesse di scegliere una sola storia, una soltanto, per convincere qualche scettico delle potenzialità di questa coppia, non potrei che scegliere una delle tue, una così, in cui dispieghi perfettamente, coerentemente tutta la loro bellezza e credibilità. Mi mancava leggerti, Rosmary, e mi mancava leggere una tua Fred/Hermione, coppia che credo quasi nessuno sappia rendere come te.
Forse te l'ho detto, non ricordo, ma una delle storie che seguivo agli albori della mia permanenza su EFP era una tua Fremione, una di quelle storie che restano con te per anni, magari a un livello inconsapevole, ma restano. Grazie per questo "ritorno al passato", tuo e nostro.  Grazie per questa storia stupenda (e scusa per questa recensione che non è all'altezza delle tue, ma è il meglio che posso fare, ora come ora). <3
Un abbraccio! <3
(Recensione modificata il 08/10/2021 - 11:01 pm)

Recensore Master
01/09/21, ore 16:11
Cap. 1:

Rosmary! ♥
Girovagavo a casaccio. Ormai sai anche quanto mi piace girovagare a casaccio. Che poi stavolta non era proprio casaccio, aveva un po’ di senso perché volevo passare da una delle bellissime storie lette quel primissimo giorno che mi ha portata poi a fossilizzarmi nel tuo profilo. Uh che bello! Sono un fossile nel tuo profilo ormai, sono una pittura rupestre in queste grotte. XD Oh mamma che metafora ho usato? Vabbè, la lascio scritta ma fai finta di niente.

Questa storia è tanto, tanto bella! E parto cercando di spiegarti perchè dalle cose più banali, per poi arrivare a quello che mi ha colpito di più rileggendola oggi. Amo leggere della mania del controllo di Hermione che traballa davanti a tutte le risposte pronte di Fred. Lui riesce a levarle la terra da sotto i piedi e paradossalmente con quella leggerezza le dà equilibrio. Le mostra che non tutto deve essere necessariamente giustificato agli altri, può semplicemente essere giusto soltanto per lei.
E’ bellissimo anche quel conteggio di Hermione fatto nel senso giusto, nel quale mostri la sua casa così estranea perfino a lei stessa ormai, che è cresciuta fuori da quelle mura e che mai riuscirà a spiegare ai suoi genitori come è cambiata. Ma loro la amano nonostante le diversità della loro vita, e lei deve metterli in salvo. E poi il conteggio in senso opposto per Fred, e anche una casa opposta, piena di gente che non ti dà nemmeno il tempo di pensare, sempre immersa nel caos, dove il problema di uno è il problema di tutti.

E poi, in mezzo a tutta la tua bravura con loro due (perchè loro due sono altri che ti permettono di superarti, ormai sono convinta anche di questo!) c'è il fatto che questa Fremione l’ho letta quel primo giorno, ed è stato proprio a causa di queste righe che ti ho chiesto di illuminarmi su questa ship. E oggi l’ho riletta e mi è piaciuta ancora di più! Sia perché ormai amo le loro dinamiche, sia perché ho compreso quello che hai scritto nelle tue note “Ho l’impressione che abbia le sue radici in tutte le storie che ho scritto su Fred e Hermione nel corso degli anni”. Non le ho lette tutte, ma alla rilettura di oggi ho visto chiaramente Terriccio e Sangue, c’è vero?
E mi si è spezzato il cuore… </3 Perché immagino quel momento incastrato in mezzo alle righe finali, la conclusione di quella shot che si sovrappone a questa e l’assenza di rumore che crea un vuoto incredibile. E per me questa Hermione senza rumore ha in mano una bottiglia di whisky.

Bellissimo il titolo, la canzone, e tutte le tue parole!
Grazie Rosmary! Torno a fare la pittura rupestre! ♥
Un abbraccio grande!
gabry
 
 

Recensore Veterano
08/07/21, ore 14:55
Cap. 1:

Non so davvero cosa dire di questa storia, perché è talmente bella che non trovo le parole giuste per descriverla. Provo ad andare in ordine, ma non prometto niente. Prima di tutto ho amato il parallelismo delle mattine di Hermione e di Fred, quel contare fino a dieci e poi al contratio, fino a uno, per avere l'impressione di essere stati saggi e poi buttarsi a capofitto nella vita. Ho adorato i loro sorrisi, le parole e il loro primo bacio, la risposta a tutti quei perché a cui gli aveva detto non ci fossero risposte e invece c'erano, ce le aveva tutte lui sulle labbra. Ho adorato tutto il rumore che hanno fatto, fino alla fine, anche se il rumore adesso non c'è più se non dentro ai ricordi di Hermione, almeno spero. E niente, io sono una Dramione shipper convintissima, ma se dovessi vedere Hermione con qualcun altro, allora quel qualcuno sarebbe Fred e credo tu li abbia descritti nel modo più reale possibile: rumorosi, senza un perché, bellissimi.

Recensore Veterano
23/01/21, ore 10:57
Cap. 1:

Ciao!
Mi è un po’ difficile passare a recensire questa storia, nonostante sia così bella. O forse perché, appunto, è così (tanto) bella. L’idea di questo contare giusto fino a dieci, il tempo sufficiente per capire se quella da fare sia realmente la cosa giusta o sbagliata, e il modo in cui l’hai legata al destino di questi due personaggi, crea una comunanza e una continuità nella storia davvero toccanti. Ho apprezzato moltissimo la contrapposizione iniziale (la solitudine, una casa vuota, la mancanza di un dialogo vero e proprio/la chiassosità, l’andirivieni infinito, il voler – per una volta – non avere niente in più da dire che un buongiorno) ed i secondi che scorrono in direzione opposta, come sembrano scorrere in direzioni opposte le loro esistenze. Hermione è sempre la solita Hermione: ha bisogno di conoscere i perché delle cose, ha bisogno di sapere che le scelte che ha compiuto sono quelle giuste. Ma se ci riflette più di dieci secondi, mette in discussione tutto, sente il giudizio degli altri, sente di perdere il controllo. Fred è sempre il solito Fred: lui vive la vita come viene, non perché non voglia fermarsi a chiedersi il perché ma, semplicemente, perché non gli interesserebbe la risposta, non lo arricchirebbe in alcun modo, in alcun modo lo rassicurerebbe.
Quindi, sono lì ed imparano. Ed insegnano, uno all’altra.
Due esistenze che hanno radici diverse, diversi rami e, probabilmente, diverse fronde ma che in quell’istante – in cui i perché di Hermione si quietano ed è lei a sorridere per prima – si trovano ad intrecciarsi, in quel modo naturale che solo le cose per cui si conta giusto fino a dieci possono far avverare.
Perché solo quelle fanno rumore davvero, come lo hanno fatto loro, dimenticandosi di contare, di chiedere il perché e di quanto siano diversi in quella guerra che parifica le paure di tutti.
Complimenti davvero, è stato un piacere leggerla.
Un abbraccio

Recensore Master
03/01/21, ore 15:16
Cap. 1:

Ciao Rosmary, sono venuta a leggere questa storia un po' in punta di piedi – e la recensisco allo stesso modo, sperando di aver colto tutta l'intensità che volevi trasmettere.
Ecco, questa tua storia l'ho trovata molto intensa e l'ho apprezzata molto, specialmente per il suo equilibrio generale. I dialoghi sono incisivi, inseriti stilisticamente al punto giusto e si rimandano da un punto all'altro del testo; anche se la cosa che più mi ha colpito – e contribuisce a creare simmetria – è il "contare". Su questo punto hai fatto proprio un ottimo lavoro: il contare scandisce la mattina di Hermione, il contare capovolto la mattina di Fred, si promettono di contare, e ancora poi si chiedono se hanno contato... E alla fine resta Hermione, ancora a contare come abitudine impressa.
Mi è piaciuto come hai creato il loro avvicinarsi, passare dal non essere amici come dice Hermione a diventare poi rumore (ed esserlo fino all'inesorabile fine). E ho apprezzato che tu abbia sfruttato e indagato bene il compito gravoso di Hermione di dover modificare la memoria dei genitori, rivedendolo in un contesto Fremione appunto.
Ti faccio i miei complimenti . Davvero brava, un bacio e alla prossima!
 

Recensore Master
29/12/20, ore 18:29
Cap. 1:

Cara Rosmary,

Ogni volta che passo nel tuo profilo mi maledico perché sono sempre indietro di ottomila cose, Paradiso compresa. Ma, lenta e inesorabile, arrivo dappertutto, prima o poi. C’è qualcosa di bellissimo in Fred ed Hermione e sono d’accordo, c’è qualcosa delle altre storie in questa, come se fosse una summa – mi ha ricordato l’incantevole Terriccio e sangue quel loro sedersi a terra, dopo un momento così tragico e terribile nella vita di Hermione. È folle scegliere volutamente di essere orfana, combattere una guerra sapendo che, in caso di morte, l’affetto dei genitori è per sempre perduto che, incontrandoli casualmente per strada, loro la fisserebbero come un’estranea.

È una scelta folle che la unisce a Fred Weasley, lo sconsiderato, quello in grado di capire perché se ne frega. C’è qualcosa di bellissimo in Fred ed Hermione perché lei vuole tenere tutto sotto controllo e lui vive di lazzi e di scherzi, perché lui inventa oggetti e lei è sempre china sui libri. La loro diversità fa scintille – e amo gli ossimori ambulanti, lo sai – ed è proprio la diversità di prospettive che consente a Fred di aiutare Hermione, di darle quel sostegno che alla ragazza è indispensabile per compiere una magia che viene criticata dai più, per tranciare all’improvviso anche l’ultimo legame che la strega possiede col suo mondo d’origine. La delicatezza con cui racconti della loro storia d’amore, poi, è qualcosa di prezioso e che arriva al cuore – parole scelte che fanno pensare al desiderio e alla necessità di aversi.

Il conto alla rovescia doppio dà il ritmo alla storia ed è una soluzione narrativa incalzante che mi è piaciuta moltissimo. Ha senso nella storia e poi è molto vera – chi di noi non ha contato fino a tre, cinque o dieci prima di spiccare un salto, premere il tasto invia, alzato la mano? La vita è piena di questi frammenti di verità che ci rendono Hermione e Fred più vicini. Splendido anche il contrasto tra la vita e la routine dei Granger, che non hanno mai tempo di fare colazione assieme e vivono una vita normale, e la Tana sempre affollata di gente (a volte troppa). In entrambi i casi, c’è uno splendido senso di straniamento. Mi auguro di non far passare il 2020 senza essere passata anche su altri tuoi “componimenti” (termine uscito così, alla libro Cuore) e ti abbraccio forte. Questa storia è bellissima.
Shilyss <3

Recensore Master
21/12/20, ore 17:17
Cap. 1:

Ciao Rosmary! :)
Ho segnato questa storia in lista quando l'hai pubblicata su fb, finalmente riesco a passare (approfittando anche della settimana di recensioni).

Ti segnalo al volo quello che credo sia un refuso, ma non ne sono nemmeno certa al 100%, mi dirai tu. "più di ogni volta": io credo che dovesse essere o più di una volta o ogni volta (?). Si trova nella frase centrale del primo pov di Fred, tra il sette e il sei.

Ecco, a proposito dei numeri: mi è piaciuto molto come hai raccontato Hermione e Fred, soprattutto mi ha colpita il modo di caratterizzare lui (non che Hermione sia mal descritta, affatto): stupenda l'opposizione dei conteggi, con Hermione che va da uno a dieci e Fred che al contrario dal dieci arriva all'uno. Bellissima la questione del collezionare i perché, questa risposta di Fred mi ha subito colpita molto e sono stata felice di constatare che nel corso della storia ritorna e assume importanza, con Fred che risponde solo quando Hermione non li colleziona più.
Ammetto che temporalmente mi sono un po' persa, soprattutto all'inizio, credo sviata da "un giorno, tre autunni": non chiedermi perché, ma mi ero figurata tre spezzoni (dividi dagli asterischi), ognuno per un autunno, scoprendo poi che non era così. Sono un po' rintronata oggi 🙈
Comunque, andando avanti e rileggendo credo di essere riuscita a orientarmi.
Ho trovato la narrazione molto delicata: non so se è dovuto anche un po' a Fred e al suo tocco leggero, ma più che triste la fine mi viene da definirla malinconica.
Anche la questione del fare rumore, che poi si tramuta in giornate tutte uguali senza rumore 💔, mi è molto piaciuta. Anche io apprezzo molto "Fai rumore" di Diodato, e dopo aver letto la tua nota è stato interessante collegarla alla tua storia, ma devo dire che da sola non ci avevo proprio pensato. In ogni caso, è decisamene adatto a Fred questo concetto delle vite rumorose, piene di sbagli.
Complimenti ancora per la sua resa e per la storia, alla prossima!
Mari

Recensore Master
21/12/20, ore 10:52
Cap. 1:

Ciao!
Metto le mani avanti, come più o meno sempre da un po’ di tempo a questa parte: temo che questa recensione sarà molto più frettolosa e superficiale di quanto vorrei, ma il tempo è quello che è e insomma, l’alternativa sarebbe non passare affatto, e in realtà ci tengo a provare a lasciarti almeno due righe per dirti quanto ho apprezzato questa storia (e quanto sono felice di vedere il tuo nome tornare fra quello delle storie appena aggiornate).
Davvero, il fatto che questa storia sia stata scritta di getto un pochino mi destabilizza, perché la trovo davvero bellissima, e la sua struttura ha una peculiarità e una solidità davvero bellissima, che sembrerebbe presupporre un grande lavoro di pianificazione e di lima.

Mi è piaciuto davvero tanto come hai organizzato il testo, riducendo, ancora una volta, tutta la narrazione alla sostanza: a livello stilistico questa storia è estremamente incisiva, ma tutto si concentra soprattutto nei caratteri essenziali di frasi brevi e dirette, capaci di costruire delle contrapposizioni estremamente significative.

Non ho purtroppo letto tutto quello che hai mai scritto su Fred e Hermione, quindi forse non sono riuscita a cogliere tutte le radici di questa storia, ma quello che di solito amo nei tuoi Fred e Hermione, e che ho amato forse ancor di più qui, è il loro essere diversi, sì, ma in un certo senso quasi complementari, come due immagini viste allo specchio. E a questo proposito la cosa emerge in maniera particolarmente significativa dal modo speculare in cui hai aperto la storia e presentato i due personaggi: non solo per quello scandire il tempo attraverso dei numeri, che prima crescono e poi tornano a scendere, ma proprio perché Fred e Hermione si trovano a vivere situazioni completamente opposte. Mi ha colpita tanto Hermione: la distanza che poni tra lei e i suoi genitori, quella solitudine che prova nella casa in cui è cresciuta, ma a cui sente di non appartenere più è qualcosa che difficilmente ho ritrovato in altre storie. Perché questo non va a lenire o sminuire in alcun modo il dolore e il coraggio che le sono serviti per compiere una scelta così dolorosa e difficile come cancellare il proprio ricordo dalla mente dei propri genitori (e, infatti, tutto questo emerge molto bene anche nel resto della storia), ma al tempo stesso sottolinei una distanza che nei libri, vuoi anche per il punto di vista di Harry, che a questo non presta la minima attenzione, non viene granché tematizzata. Non lo so, ma vedere Hermione così lontana dai suoi genitori, pur amandoli immensamente, già prima di prendere la decisione di cancellare loro la memoria mi ha un po’ spezzato il cuore, ma in realtà credo sia una considerazione molto matura e sensata.

E, in tutto questo, Fred si trova a vivere una situazione del tutto opposta, vivendo in una casa dove il caos, la vicinanza e l’unione con la famiglia sono all’ordine del giorno.

Come sempre, le loro interazioni sono fantastiche: pungenti, acute, sono un vero stimolo per entrambi, ed è stato davvero bellissimo vedere come quel contare fino a dieci e poi tornare indietro andasse ad assumere un significato preciso e bellissimo, per loro.

Davvero, mi rendo conto che questa recensione è confusa e che si perde via pezzi importantissimi, ma questa storia mi è piaciuta davvero tanto, e ci tenevo a sottolinearlo.

Complimenti davvero, e a presto!
(Recensione modificata il 21/12/2020 - 10:58 am)

Recensore Master
13/12/20, ore 14:44
Cap. 1:

Sono qui con il cuore aperto nelle mani, è il caso che io confessi. Ogni volta che pubblichi qualcosa su di loro mi colpisce in profondità e non accenna ad andarsene: Fred ed Hermione sono indelebili e tu li rendi perfetti. È il caso di dirti, in verità, che persino io ho contato fino a dieci, poi sono tornata indietro un centinaio di volte, aspettando una tua nuova storia.
Li rendi magici, proprio quello che sono: Fred è irriverente, ha un sorriso che non vacilla praticamente mai e glielo mostra in modo sfacciato, ma lo fa anche per tirarle su il morale. Spera, credo, che con quel sorriso lei riesca a capire la risposta ai mille perché: avanti, Hermione, lui ti ama.
Dovresti rendertene conto dal modo in cui ti stringe, dal modo in cui ti dice di fregartene del pensiero altrui: non sono azioni sbagliate, è una parola che non dovrebbe nemmeno avere senso. Giusto e sbagliato, cos'è giusto e cosa è sbagliato? Hermione gliel'ha detto così tante volte che lui era sbagliato e arriva a ricredersi quando le braccia di Fred diventano sostegno e un modo nuovo di respirare.
E lo comincia a capire, lo scrivi anche tu "Hermione l’aveva guardato sedersi accanto a lei senza proferire sillaba, si rendeva conto solo in quel momento di averlo aspettato – di aver sperato che la raggiungesse."il modo in poi entrambi si sorridono è profondo, mi fa male al cuoricino.
Il finale mi ha definitivamente spezzato, quando entrambi vengono a patti con il fatto di essere rumore: un profondo, lacerante rumore che da armonia alla vita. Hermione che ha sempre vissuto in una vita troppo silenziosa, Fred che ha passato gli anni alla Tana: il suono che creano potrebbe riempire l'infinito, è questo che penso. E il modo struggente con cui si promettono di continuare a contare per sempre è devastante. Perché sappiamo come va a finire, che contare a volta non è mai abbastanza.

Io ho amato davvero questa storia, mi trovo in un periodo in cui fare recensioni mi risulta un po' macchinoso e ho paura di non essere riuscita nel mio intento: è stato bellissimo ritrovarti a casa, così come è stato bellissimo perdermi nella tua meravigliosa scrittura. Grazie,
Sia ❤

Recensore Master
12/12/20, ore 20:57
Cap. 1:

La canzone è bellissima, così come il suo significato, e trovo che questa one-shot sia scritta davvero molto bella.

La fine poi è riuscita a darmi dei grandi e grossi brividi ed è il finale triste ma perfetta per questa coppia. Davvero complimenti!

Recensore Master
12/12/20, ore 20:45
Cap. 1:

Questa storia è ciò che mi serviva oggi, senza indugiare oltre mi hai migliorato la giornata. Questa One è sublime ha la capacità di far sentire al lettore profonde emozioni, in poche parole le tocchiamo con mano, le sentiamo sulla pelle e non possiamo fare altro se non adorare ogni frase. La storia ha un ritmo cadenzato, scandito come i personaggi stessi, come Fred. Un amore così forte ma così breve, straziante. Complimenti davvero, mi sono davvero commossa.

Recensore Master
12/12/20, ore 20:09
Cap. 1:

Ciao Rosmary, eccomi qua a recensire questa Fred/Hermione. Ero molto curiosa di vedere come avresti usato la canzone di Diodato che, come sai, anch'io ho trovato di ispirazione ma solo per il nostro calderotto e questa storia prometteva di non farmi piangere troppo. Come se si potesse non piangere a una storia ambientata durante la guerra con Fred di mezzo... Eh... Ma va beh.
Secondo me hai usato la canzone benissimo e adoro come sempre il tuo stile con i dialoghi a margine, come se pensieri e azioni fossero su piani diversi, come se il dentro e il fuori del personaggio diventasse graficamente distinguibile. L'alternanza dei pov, poi, ci accompagna alla conclusione della storia che è inevitabilmente triste. Tutta la storia, in realtà, è corollata di una malinconia, visto che ruota intorno alla scelta difficilissima di Hermione di obliviare i genitori per salvarli dai Mangiamorte. Mi è piaciuto che si sia confrontata con Fred, che insieme abbiano fatto rumore e strappato minuti alla guerra.
Veramente una bella Fred/Hermione. Si vede che loro due per te sono casa.
Un abbraccio,
Sev