Molto, molto bella questa tua poesia, bella e coinvolgente. Più la rileggo e più mi piace.
Assistiamo ogni giorno a rapporti degradati fra madri e figlie.
Madri ossessive, madri invidiose, figlie ribelli, figlie dispettose.
Qui invece traspare affetto da ogni versetto, reciproco, ricambiato.
Non ti offendere, per favore, se scendo un pò più a fondo con l'analisi.
Quel minuzioso insistere sui gesti quotidiani suggerisce quasi un'arma, innocua, che hanno le due donne per difendersi dai bruschi risvegli, dalla tecnologia ostile (il telefonino scarico), dagli avvoltoi in giro per il mondo.
Tenero è il doppio bacio della madre. Ancora più tenero è il modo di ricambiare della figlia: donando, dal caffè allo studio, al mondo intero se fosse possibile.
Apprezzo le rime. Non mi sembra che cadano nel banale.
Non ti offendere, ti prego, se dico che a mio modesto avviso quelle rime, probabilmente, acquisterebbero ancora più musicalità se riuscissi a controllare un pò di più la metrica, quest'arte ormai dimenticata.
Sono arrivato al verso che dice "Per ora ti sto accanto e provo a farmi leggera", che già avevo gli occhi lucidi.
Dopo le ultime tre strofe, poi, con quella incredibile insistente ripetizione, quasi Avemarie di un rosario, non sono più riuscito a trattenere le lacrime.
Un abbraccio. |