Ciao mia carissima Star ^^
Ma che bel Natale è con una tua mini long su un tuo personaggio che ho apprezzato tantissimo? **
Si sentiva tantissimo quanto avessi ancora da raccontarci su di lui, mi avevi annunciato un approfondimento ed è stata per me una bellissima sorpresa scoprire che il protagonista dello spin-off fosse proprio August. Nonostante faccia parte della schiera opposta ai nostri eroi inglesi, non posso negare che Spengler mi sia entrato nel cuore al pari di Richard e Finn.
Ci presenti un giovane modesto e valoroso; la descrizione è perfettamente conforme con il tenente che ci hai dato modo di conoscere nell’opera principale, l’unica differenza è che la narrazione è molto più intima dalla sua prospettiva per tutto ciò che lo riguarda in questa guerra, compresa la schiera di commilitoni di cui fa parte. Il valore di Spengler, come ogni buon soldato e tenente che si rispetti, è incentivato dallo spirito di sopravvivenza per sé e i suoi uomini (anzi direi prima per questi ultimi).
Ci dai modo di entrare nella mente di Spengler, riporti alla memoria il suo passato e non solo quello che ha vissuto (o ascoltato) in trincea, anche ciò che riguarda la sua sfera familiare, personale e affettiva.
Ritorna il senso di cameratismo, la fiducia tra soldati che affidano la propria vita l'uno nelle mani dell'altro. I sentimenti di affetto verso i commilitoni sono forti e intensificati da un’esperienza estrema come la guerra; sono sentimenti che nel momento della perdita si trasformano in vendetta, poiché i soldati non perdono solo compagni, ma importanti punti di stabilità, tra le poche certezze in condizioni di precarietà. Il combattimento perciò si trasforma in una via per rendere onore ai propri compagni caduti con onore.
Ci consenti di entrare, come ti dicevo, nella sfera più intima e personale degli affetti August, ci parli del fratello ed anch’egli presta il suo servizio al fronte. L’affetto tra fratelli è innegabile, il legame è intenso (ne è un esempio il fatto che il fratello più giovane voglia rendere orgoglioso August dell’uomo che è diventato), nemmeno la distanza sembra influire sulla loro unione, anzi serbano nel cuore il profondo desiderio di potersi rivedere vivi e tutto ciò è davvero commovente per il lettore. Il tema degli affetti spezzati in guerra è sempre presente nelle tue storie, ciò denota la profondità dei tuoi scritti; per fortuna però stavolta (forse) potranno davvero riabbracciarsi.
In occasione di questo spin-off introduci inoltre anche un altro tema che riguarda il mondo bellico: il tema della rivalità tra qualifiche all’interno dell’esercito, la definirei quasi una competizione all’interno dello schieramento tedesco tra fanti e aviatori su chi sia più valoroso in battaglia; cambia la visione che hanno della guerra e di conseguenza anche il modo in cui vivono il conflitto e lo combattono ed infine di quali armi di offensiva e difensiva si servono; gli uni combattono in cielo, gli altri si sporcano nel fango delle trincee, si macchiano del sangue proprio e dei loro diretti nemici. Grazie, perché non penso sia così banale pensare a questo risvolto, tu invece hai gettato una luce molto interessante su di esso.
In particolare ci presenti Festner come un aviatore irruento e valoroso, la guerra ha probabilmente temprato il suo carattere, ma elegante nel portamento, quasi un marchio distintivo della sua qualifica.
Tornando al protagonista, Spengler sente il peso di quella medaglia per le responsabilità che porta con sé, ma anche per le vite dei suoi sottoposti, eppure il loro sostegno gli offre tenacia e intraprendenza; tutti in fondo necessitiamo di qualcuno che creda in noi e nelle nostre capacità, non c’è nulla più umano di questo e lo trovo estremamente verosimile nel cuore di soldati resi deboli ma allo stesso tempo forti dal conflitto. Spengler non fa eccezione, per quanto a differenza dell'aviatore sia un uomo estremamente umile.
Il ricordo della giovinezza perduta non porta con sé rimpianti, credo che questo sia l'unico pensiero possibile per resistere al pericolo, alla sofferenza e agli orrori della guerra; pensare di aver scelto consapevolmente di partecipare ad una delle più grandi missioni della storia umana, aiuta sicuramente a non cedere alle difficoltà, a non ritenere sprecati gli anni al fronte, a sentirsi utili alla propria Nazione, grazie all’impegno e al dovere che ci si è assunti al momento dell’arruolamento.
In trincea si impara ad apprezzare l'essenziale, la propria “casa”, quello che dovrebbe essere un rifugio è una squallida galleria che rischia di diventare una trappola mortale. Spengler però non rimane a lungo “al sicuro” nel luogo che lui in trincea ritiene più sicuro, anzi non esita a correre in soccorso dei suoi commilitoni. È emblematico il fatto che la croce di ferro lo accompagna in questa avventura, come lo è il significato che hai veicolato lungo il corso di questa mini long, di cui la croce è il simbolo materiale (non così essenziale fisicamente, quanto piuttosto il significato che veicola).
Il Cameratismo si sente ancora una volta nella conclusione di questo capitolo e concludi questa prima parte con una nota di speranza.
Arriva subito l’altra recensione! <3
-Vale (sempre tua grande fan) |