Recensioni per
Croce di Ferro
di Star_Rover

Questa storia ha ottenuto 17 recensioni.
Positive : 17
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
15/10/21, ore 22:51
Cap. 1:

Ciao Star. Questa storia è davvero bella, il tenente Spengler è, credo, l'ufficiale con cui tutti vorrebbero avere a che fare, sia nemici che commilitoni. Le medaglie in fondo sono pezzi di ferraglia, siamo noi a dare loro tutti quei significati che lui rappresenta in pieno: valore, coraggio, eroismo. Parole troppo spesso abusate e che pochi hanno come qualità. Un racconto molto istruttivo, complimenti.

Recensore Master
10/07/21, ore 08:04
Cap. 2:

Ciao Star_Rover,
in questo secondo capitolo ricrei accuratamente gli eventi e le atmosfere di una missione notturna di esplorazione. La tensione, il freddo, il fuoco del nemico e, appena arrivati alla cima, l'improvviso scontro a sangue con alcuni soldati di guardia all'avamposto.
L'umanità del tenente Spengler risalta in tutta la storia, dal soccorso prestato al suo sottoposto ferito al suo attimo di esitazione nel trovarsi faccia a faccia con un soldato nemico nel quale rivede sé stesso, al suo risparmiare la vita a un avversario intravisto di spalle nel bosco e attraverso il cannocchiale del suo fucile. Dopo questa missione, costata la vita ad almeno quattro dei suoi commilitoni e a diversi soldati inglesi, la sua indifferenza per lo smarrimento della preziosa decorazione rimarca la sua umanità nella percezione delle priorità della tragica situazione in cui sono immersi.
Resta il rimpianto che, se il suo superiore è rimasto indifferente alla segnalazione dell'attacco imminente, costata la vita a diversi uomini, la sua missione è risultata sostanzialmente inutile.
Complimenti per la bella storia.
A presto
MaxT :)

Recensore Master
09/07/21, ore 16:18
Cap. 1:

Ciao Star_Rover,
eccomi a leggere la storia del tenente Spengler.
L'inizio della storia è una collezione di scenette e ricordi: la decorazione, l'amico morto in azione, la lettera del fratello, il vecchio amico pilota incontrato per caso, poi l'assegnazione della missione di ricognizione.
Dopo la notte tormentata dall'artiglieria, la missione inizia e non sotto i migliori auspici: nel campo di battaglia buio e sotto il fuoco nemico il suo gruppo si disperde, e solo un pugno dei suoi uomini si ritrovano con lui alla base della collina per continuare verso la cima.
Il tenente è un uomo d'onore, ligio al suo dovere e responsabile verso i suoi sottoposti, indipendentemente dalla prospettiva di una decorazione ad adornargli il petto.
Complimenti per il capitolo avvincente, passerò presto a leggere il seguito.
MaxT :)

Recensore Master
21/05/21, ore 09:26
Cap. 2:

Ciao Star_Rover. Eccomi per la seconda e ultima parte di questa tua storia. In un contesto cruento e drammatico, dove ci si deve purtroppo comportare in un certo modo, risalta l'umanità del tenente. Sarò curiosa di approfondire riguardo il suo personaggio nella long e di leggere la storia per intero. Ho ben immaginato quanto stesse accadendo attraverso le descrizioni ed è suggestiva la simbologia della croce di ferro. Emblematica quest'espressione: "non era importante quel che ornava il petto di un soldato, ma ciò che riempiva il suo cuore." A presto. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 21/05/2021 - 09:29 am)

Recensore Master
19/05/21, ore 10:01
Cap. 1:

Ciao Star_Rover. Sono rimasta affascinata dal titolo di questa tua storia, "croce di ferro", che è bello sia dedicata. Una croce che ho ritrovato anche a livello grafico nel testo, amo questi dettagli. Quando nella premessa ho visto che non era necessario conoscere le vicende della long, ho iniziato a leggere. Il contesto da te scelto, nella sua purtroppo drammaticità, mi ha da sempre interessata. Mi è piaciuta la caratterizzazione dell'ufficiale, con le sue differenti sfumature. Suggestiva l'espressione nel finale: "August era certo che i suoi sottoposti l’avrebbero seguito anche all’inferno, per questo si sentiva responsabile per la loro sorte." Cosa succederà? Sarò curiosa di leggere. Al prossimo capitolo. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 19/05/2021 - 10:03 am)

Recensore Master
22/04/21, ore 15:56
Cap. 2:

Rieccomi qui.
Le scene di battaglia che ricrei sono molto suggestive, sembra proprio di ritrovarsi in mezzo alle trincee. Ma ciò che più risalta, qui, è l'aspetto umano del protagonista, che non viene mai meno, ma si mostra sia nel pensiero che nell'azione.
È un vero "eroe", che senza ostentazione compie il suo dovere come se da esso dipendessero i destini del mondo, senza pretendere per sé niente se non l'assoluzione del suo compito. E qui, l'immagine "visiva" della croce di ferro non è più solo una medaglia, inutile di per sé come "oggetto", ma simbolo del valore che il tenente dimostra sul campo.
Una storia bellissima che finisce subito tra i preferiti. Complimenti come sempre! ^^

Recensore Master
22/04/21, ore 15:26
Cap. 1:

Ciao carissima^^
Da tempo ronzavo intorno a questa storia e finalmente eccomi qui a leggerla.
Ho apprezzato Spengler nella tua long e lo apprezzo anche in questo tuo spin-off, dove ce lo mostri sotto una luce più intima e personale.
Il nostro tenente si dimostra ancora una volta un ufficiale capace e con la testa sulle spalle, un esempio da seguire. Mi sono piaciute molto anche le riflessioni in cui mette a confronto la mentalità degli aviatori e quella dei fanti: Spengler è la perfetta incarnazione dei valori a cui allude.
Come ultima cosa, ma non meno importante, trovo molto profondi e veri i concetti che hai inserito nel testo: la croce di ferro come simbolo di responsabilità più che un onore, un'esortazione a mantenere vivo il ricordo dei compagni che con la loro presenza hanno permesso all'ufficiale di guadagnarsela. Questi pensieri donano a Spengler una sensibilità particolare, che ci mostra l'uomo coi suoi valori al di là dell'uniforme, della medaglia e tutto ciò che rappresentano.
Complimenti come sempre, passo subito al prossimo capitolo!
(Recensione modificata il 22/04/2021 - 03:27 pm)

Recensore Master
04/01/21, ore 12:41
Cap. 2:

Ciao carissima, eccomi qui a concludere la lettura^^
Questo secondo capitolo mi è piaciuto molto, l'ho trovato davvero coinvolgente. Mi sento giusto un po' stupido perché ho capito solo alla fine, quando c'è la descrizione dell'alba, che la missione era avvenuta di notte, e infatti non mi capacitavo di come August fosse riuscito a correre con Weber in spalla in campo aperto senza essere colpito all'istante. :)
incapacità mia a parte, la storia è presentata in modo molto vivido, soprattutto nella caratterizzazione degli ambienti: già nello scorso capitolo i rifugi sotterranei erano stati riprodotti con cura, ma qui ti sei davvero superata, rendendo chiarissimi gli intricati labirinti di sentieri e trincee lungo il fianco della collina. Anche le descrizioni del paesaggio ghiacciato sono state interessanti, e ho trovato molto realistico il fatto che un soldato sia caduto e altri si siano rifugiati sotto una sporgenza rocciosa in attesa del loro superiore. Sembrano cose banalissime, ma raramente le ho trovate scritte. A questo proposito ho anche apprezzato la scelta del fronte occidentale, sempre trascurato nei racconti storici (soprattutto su EFP!) ad eccezione forse dell'iprite.
L'umanità di August è riuscita ad emergere in modo davvero prorompente lungo l'intera narrazione, tanto che citare i singoli episodi appare quasi superfluo, soprattutto perché in tutti ricorre il tema vita/morte che hai analizzato nelle diverse sfaccettature (necessità, dolore, dovere, ecc. Hai fatto davvero un lavoro magistrale). Il dialogo finale, tuttavia, è quello che mi ha colpito di più: la perdita della croce di ferro non significa nulla, in quanto per quanto simbolico e di valore essa rimane comunque un oggetto, mentre per il tenente ciò che conta davvero è l'essersela guadagnata e l'essere riuscito a salvare i suoi uomini. A mio parere nessuno la meriterebbe più di lui, come hai giustamente ribadito nel finale sono questi i veri eroi che meritano di essere premiati, al di là dello schieramento.
Ero sicuro che Weber sarebbe morto, e sicuramente senza August sarebbe accaduto. In un certo senso, le sua determinazione è stata premiata nonostante tutte le difficoltà.
Lo stile è come sempre eccelso: solitamente non sono un grandissimo amante dei periodi spezzati, ma in questo caso hanno contribuito a dare ritmo alla storia, aiutando il lettore a immedesimarsi nella tensione delle situazioni narrate. La grammatica è perfetta.
Davvero complimenti Star, anche se si tratta di uno spin-off la storia è stata godibile e mi è piaciuta moltissimo, non vedo l'ora di leggere qualcosa di nuovo di tuo!
A presto :)
mystery_koopa

Recensore Master
03/01/21, ore 13:00
Cap. 1:

Ciao Star!^^
Come ben sai non ho mai avuto modo di passare dalla tua ultima long, per cui ho pensato che sarebbe stato interessante leggere questo spin-off che, da quanto ho capito, è ambientato dalla parte opposta della barricata.
In generale non amo particolarmente le storie ambientate durante la seconda guerra mondiale, soprattutto se piene d'idealismo, ma ho apprezzato la lettura anche senza conoscere i personaggi: la figura di August riesce ad emergere molto bene anche in poche righe, e in un certo senso tramite i flashback riesci a darne una visione più completa anche come sviluppo nel tempo. Si nota molto come in lui il valore, il senso del dovere e il coraggio siano stati sempre precedenti, ma con sfumature diverse: ho apprezzato molto il richiamo iniziale al suo superiore ormai defunto e a come egli cercasse in lui quel senso di sicurezza che ora è tenuto a dare agli altri soldati, come avviene nella sequenza successiva. L'ho trovato molto interessante, proprio perché mostra la crescita del personaggio, ed è un po' come se il più giovane August si ritrovasse poi in Oskar, il fratello, e anche un po' nella figura di Weber che richiami sul finale. Purtroppo tutti questi nomi mi hanno mandato un attimo in confusione, non conoscendoli già ho dovuto fermarmi un paio di volte a contestualizzare, ma la storia è stata comunque chiara e ben comprensibile grazie alla divisione in sequenze separate e allo stile ordinato.
La figura dell'aviatore mi ha molto incuriosito, mi piacerebbe davvero leggere di più sul suo "viaggio" dal luogo di caduta dell'aereo attraverso le schiere britanniche. Chissà cosa riusciranno a scoprire i superstiti una volta giunti in cima alla collina.
Se riesco passerò a leggere l'epilogo già questo pomeriggio, in ogni caso complimenti per il capitolo e a prestissimo!
mystery_koopa

Recensore Junior
27/12/20, ore 22:26
Cap. 1:

Ciao.

Mi è piaciuta molto questa storia. Non ho letto la long ma provvederò a recuperarla. Mi piace che tu abbia descritto questo ufficiale come una persona onorevole e non come un barbaro(la rappresentazione artistica dei soldati tedeschi è ignobile).

Molto bello.

Recensore Master
27/12/20, ore 14:55
Cap. 2:

Carissima,
Spengler porta in salvo i suoi compagni e soprattutto il povero Weber, che tanto lo ammira.
Durante il percorso gli ostacoli sono molti, tanti anche quelli interiori, come quando si tratta di sparare alle spalle di un nemico.
Il tenente non lo fa, c'era da attendersi da lui un comportamento onorevole. Mi ricorda molto le descrizioni di Emilio Lussu in "Un anno sull'Altipiano", dove un avversario ignaro viene risparmiato perché il suo volto inconsapevole si confonde con quelli dei familiari e degli amici lontani.
Alla fine, la decorazione al merito è perduta, mentre la lealtà è qualcosa che nessuna guerra ti può strappare.
Complimenti per questa breve storia, che completa bene la figura dell'ufficiale tedesco e il punto di vista dell'altra linea di combattimento.
Un bacio! ^^

Recensore Master
26/12/20, ore 22:27
Cap. 2:

Eccomi anche qui, cara ^^

L'incipit della seconda parte racchiude tutta la suspance che hai lasciato nel capitolo precedente ed è a dir poco impossibile concludere la prima parte senza tuffarsi subito sul proseguimento.
Il buon cuore di Spengler per noi lettori è ormai noto. È un uomo in gamba, determinato, dalle mille risorse, altruista e buono. Sembra quasi un’antitesi in contesto di guerra, bontà e morte si scontrano, eppure ogni parola e gesto del tenente affievolisce le drammatiche conseguenze della guerra, lenisce il dolore, ricorda a sé e ai suoi compagni che c’è ancora spazio per l’umanità verso i propri amici e i propri simili.
Spengler è un solido punto di riferimento per i suoi uomini e non solo per quanto riguarda le doti militari. L’ufficiale possiede la dote dell’autocontrollo, lui vive le stesse emozioni dei suoi uomini ma non può esserne travolto, anzi deve contenere e tranquillizzare anche i suoi commilitoni, ciò dimostra grande coraggio e senso del dovere da parte del tenente.
È efferato l’omicidio che compie Spengler contro l'avversario, lui stesso ne rimane scioccato riconoscendo poco prima un suo simile, i cui occhi raccontano molto più di ciò che il tenente riesce a vedere nel momento del delitto. L’ufficiale sta male, in guerra umanità e morale si scontrano ancora una volta e ciò non può che sconvolgere, come se i soldati più puri cadessero vittime di una guerra interiore. Ciò spiega molte scelte che compirà successivamente nella tua long nei confronti dei nemici e in particolare di Richard.
Devo confessarti che soprattutto questa seconda parte mi ha provocata un sacco di ansia, ad ogni passo che la truppa di Spengler compiva verso la meta trattenevo il fiato incerta su ciò che sarebbe successo, in quali agguati si sarebbero scontrati, chi sarebbe caduto vittima della missione (per fortuna nessuno tra protagonista e coprotagonisti). Tra momenti di pura ansia ho avvertito però anche la stima che anche tra tenenti ci si professa e il dolore nel caso la morte sopraggiunta prematuramente.
Questa narrazione intrisa di angst è stata funzionale per trasmetterci un significato bellissimo. Spengler risparmia la vita al giovane tedesco, stavolta non gli spara, rivede in lui il giovane fratello; è come se avesse imparato una “lezione”, non vuole più commettere un errore per il quale si pentirebbe è credo che questa parte sia molto significativa:
"Quando si distaccarono, tra l’emozione e lo stupore, Heinrich gli porse l’inevitabile domanda.
«Perché stai indossando un cappotto britannico?»
August, stremato ed esausto, rispose semplicemente: «perché ho freddo»"
I colori della divisa non contano più davanti all’umanità, Spengler sa cosa voglia dire, lo ha vissuto sulla propria pelle prima di pentirsi e capirlo. Anche il momento in cui hai scelto di far giungere Spengler a questa consapevolezza è molto significativo, il freddo è una condizione umana e sembra davvero che implicitamente voglia dire a Heinrich quanto siano semplicemente umani e l’umanità non sia meno importante delle divergenze dovute alla guerra.
È proprio questo l’insegnamento che Spengler porta ai suoi sottoposti nel corso della sua carriera militare.

Mi dispiace, ti ho lasciato un uragano di parole, ma tra ieri ed oggi mi sono gustata questi due capitoli e ho avuto modo di riflettere per provare a lasciarti un riscontro degno della scrittrice che è in te <3
Grazie per averci svelato il cuore di August nella sua pienezza, ci hai dato modo di conoscere ogni possibile ragione e vissuto dietro le sue scelte.

A presto!
Un grande abbraccio
-Vale (sempre una tua grandissima fan)

Recensore Master
26/12/20, ore 22:26
Cap. 1:

Ciao mia carissima Star ^^

Ma che bel Natale è con una tua mini long su un tuo personaggio che ho apprezzato tantissimo? **
Si sentiva tantissimo quanto avessi ancora da raccontarci su di lui, mi avevi annunciato un approfondimento ed è stata per me una bellissima sorpresa scoprire che il protagonista dello spin-off fosse proprio August. Nonostante faccia parte della schiera opposta ai nostri eroi inglesi, non posso negare che Spengler mi sia entrato nel cuore al pari di Richard e Finn.
Ci presenti un giovane modesto e valoroso; la descrizione è perfettamente conforme con il tenente che ci hai dato modo di conoscere nell’opera principale, l’unica differenza è che la narrazione è molto più intima dalla sua prospettiva per tutto ciò che lo riguarda in questa guerra, compresa la schiera di commilitoni di cui fa parte. Il valore di Spengler, come ogni buon soldato e tenente che si rispetti, è incentivato dallo spirito di sopravvivenza per sé e i suoi uomini (anzi direi prima per questi ultimi).
Ci dai modo di entrare nella mente di Spengler, riporti alla memoria il suo passato e non solo quello che ha vissuto (o ascoltato) in trincea, anche ciò che riguarda la sua sfera familiare, personale e affettiva.
Ritorna il senso di cameratismo, la fiducia tra soldati che affidano la propria vita l'uno nelle mani dell'altro. I sentimenti di affetto verso i commilitoni sono forti e intensificati da un’esperienza estrema come la guerra; sono sentimenti che nel momento della perdita si trasformano in vendetta, poiché i soldati non perdono solo compagni, ma importanti punti di stabilità, tra le poche certezze in condizioni di precarietà. Il combattimento perciò si trasforma in una via per rendere onore ai propri compagni caduti con onore.
Ci consenti di entrare, come ti dicevo, nella sfera più intima e personale degli affetti August, ci parli del fratello ed anch’egli presta il suo servizio al fronte. L’affetto tra fratelli è innegabile, il legame è intenso (ne è un esempio il fatto che il fratello più giovane voglia rendere orgoglioso August dell’uomo che è diventato), nemmeno la distanza sembra influire sulla loro unione, anzi serbano nel cuore il profondo desiderio di potersi rivedere vivi e tutto ciò è davvero commovente per il lettore. Il tema degli affetti spezzati in guerra è sempre presente nelle tue storie, ciò denota la profondità dei tuoi scritti; per fortuna però stavolta (forse) potranno davvero riabbracciarsi.
In occasione di questo spin-off introduci inoltre anche un altro tema che riguarda il mondo bellico: il tema della rivalità tra qualifiche all’interno dell’esercito, la definirei quasi una competizione all’interno dello schieramento tedesco tra fanti e aviatori su chi sia più valoroso in battaglia; cambia la visione che hanno della guerra e di conseguenza anche il modo in cui vivono il conflitto e lo combattono ed infine di quali armi di offensiva e difensiva si servono; gli uni combattono in cielo, gli altri si sporcano nel fango delle trincee, si macchiano del sangue proprio e dei loro diretti nemici. Grazie, perché non penso sia così banale pensare a questo risvolto, tu invece hai gettato una luce molto interessante su di esso.
In particolare ci presenti Festner come un aviatore irruento e valoroso, la guerra ha probabilmente temprato il suo carattere, ma elegante nel portamento, quasi un marchio distintivo della sua qualifica.
Tornando al protagonista, Spengler sente il peso di quella medaglia per le responsabilità che porta con sé, ma anche per le vite dei suoi sottoposti, eppure il loro sostegno gli offre tenacia e intraprendenza; tutti in fondo necessitiamo di qualcuno che creda in noi e nelle nostre capacità, non c’è nulla più umano di questo e lo trovo estremamente verosimile nel cuore di soldati resi deboli ma allo stesso tempo forti dal conflitto. Spengler non fa eccezione, per quanto a differenza dell'aviatore sia un uomo estremamente umile.
Il ricordo della giovinezza perduta non porta con sé rimpianti, credo che questo sia l'unico pensiero possibile per resistere al pericolo, alla sofferenza e agli orrori della guerra; pensare di aver scelto consapevolmente di partecipare ad una delle più grandi missioni della storia umana, aiuta sicuramente a non cedere alle difficoltà, a non ritenere sprecati gli anni al fronte, a sentirsi utili alla propria Nazione, grazie all’impegno e al dovere che ci si è assunti al momento dell’arruolamento.
In trincea si impara ad apprezzare l'essenziale, la propria “casa”, quello che dovrebbe essere un rifugio è una squallida galleria che rischia di diventare una trappola mortale. Spengler però non rimane a lungo “al sicuro” nel luogo che lui in trincea ritiene più sicuro, anzi non esita a correre in soccorso dei suoi commilitoni. È emblematico il fatto che la croce di ferro lo accompagna in questa avventura, come lo è il significato che hai veicolato lungo il corso di questa mini long, di cui la croce è il simbolo materiale (non così essenziale fisicamente, quanto piuttosto il significato che veicola).
Il Cameratismo si sente ancora una volta nella conclusione di questo capitolo e concludi questa prima parte con una nota di speranza.

Arriva subito l’altra recensione! <3

-Vale (sempre tua grande fan)

Recensore Master
26/12/20, ore 10:41
Cap. 1:

Carissima,
ho visto questo spinoff dedicato a Spengler e sono subito passata a leggerlo.
Pur figurando tra i nemici della storia precedente, è un uomo leale e corretto, quando si è trovato faccia a faccia con Richard si è comportato in modo onorevole e tutte le sue azioni hanno descritto un soldato ligio e mentalmente retto, persino a costo di "sbagliare".
Qui vedo che si costruisce il suo passato, che i ricordi comprendono gioie e dolori e che anche la sua vita è costellata di affetti perduti e affetti da difendere.
A dimostrazione che la guerra è un mostro senza volto e che tante volte il "nemico" che bisogna distruggere per obbedire agli ordini superiori ha lo stesso sguardo del più caro dei fratelli.
Ne approfitto per augurarti buone feste.
Un bacio e alla prossima! ^^

Recensore Master
25/12/20, ore 12:31
Cap. 2:

Ed eccomi di nuovo qui.
Il tenente Spengler è il vero ufficiale tedesco. Non gli "Unni cattivi" della fiction di bassa lega, ma il vero ufficiale, quello che è sempre alla testa dei suoi uomini e mai alle spalle, quello che rischia in prima persona e con l'esempio e il contegno personale sprona i suoi soldati a dare il meglio.
Hai dipinto una figura magnifica, che combatte senza perdere l'umanità, che ha il dovere come imperativo categorico e combatte senza risparmiarsi, ma senza infierire inutilmente sul nemico.
Sono davvero commosso, questa storia è magnifica e finisce immediatamente nelle preferite.
Grazie ancora, davvero. Non so come farò a sdebitarmi, ma in qualcosa mi farò venire in mente.
Complimenti, mi hai davvero trasporato nelle trincee, in mezzo alla neve, insieme a quel pugno di soldati.

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