Recensioni per
Postierle
di Genziana_91

Questa storia ha ottenuto 30 recensioni.
Positive : 30
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
21/02/21, ore 19:39

Ciao!
Ho deciso di iniziare questa long perché incuriosita dalla trama, che trovo davvero carina ed originale.
Devo ammettere che la prima cosa che ho pensato leggendo le prime righe di questo capitolo è che sono veramente fortunata a vivere in una località di mare. Noi ad agosto viviamo per lo più in spiaggia o direttamente in acqua, ma mi è capitato di dovermi recare a Roma nei mesi estivi e ricordo infatti il grandissimo caldo che vi è. Quindi immagino perfettamente che per chi debba trascorrere in città queste giornate così afose, il ventilatore diventi un vero e proprio migliore amico visto che è anche sconsigliatissimo uscire di casa.
Me lo immagino proprio quest’uomo, questo “guerriero”, come si definisce lui, che si trova seduto di fronte al ventilatore, senza forze, e le arriva questo messaggio della sua fidanzata con scritto “Dobbiamo parlare.”
Tutti sanno che quando una donna dice “Dobbiamo parlare”, non vi è niente di buono da aspettarsi, anzi. Infatti, anche in quest’occasione, Chiara vuole incontrarlo per lasciarlo.
Invece di essere stravolto da questa notizia, il nostro protagonista non sembra particolarmente toccato o sofferente. Da quanto ci racconta, si capisce che ormai loro due stanno insieme quasi per routine, che la loro è una relazione che si trascina quasi per abitudine. Sono stati insieme per cinque anni e ormai entrambi sono diventati due persone molto diverse e che ormai non sembrano neanche avere più interessi comuni: Chiara che ha messo via i suoi abiti da “fricchettona” per utilizzare solo vestiti equo-solidali e lui che si e no mette un paio di calzini abbinati (bro, vorrei avere il tuo stesso coraggio visto quanti me ne ha spaiati anche a me la lavatrice. Ma poi, che fine fanno tutti questi calzini?)
Devo ammettere che ammiro molto Chiara per questa scelta. Si è dimostrata davvero molto matura a voler troncare un rapporto che, alla fine, non gli stava portando da nessuna parte. Ci vuole coraggio a spezzare quella che alla fine è un po’ una routine che una vera e propria relazione, desiderosi di poter andare avanti con la vita e lanciarsi in nuove avventure.
Mi piace molto che, all’indomani di questa rottura, il nostro protagonista si rende conto che, invece di tornare a quella che è la routine quotidiana, questa è l’occasione giusta di mettere ordine nella propria vita, di fare un passo in avanti, di maturare. Quindi, capisce che è il momento perfetto per partire per un viaggio.
Devo ammettere che come primo capitolo l’ho trovato veramente molto accattivante e mi ha messo una grandissima voglia di andare avanti con la lettura.
Ho apprezzato molto che tu abbia deciso di far narrare la storia direttamente dal protagonista in prima persona perché aiuta il lettore ad empatizzare con lui. Mi piace anche il suo modo di raccontare così schietto e dalla battutina facile, che lo rende veramente molto simpatico e divertente.
Se posso farti una piccola correzione, “agosto” e “giugno” andrebbero scritti con la lettera minuscola, ma è proprio una piccola cosa, perché se no ho trovato che il testo è scritto veramente molto bene.
Ora sono veramente curiosissima di vedere che cosa accadrà durante questo viaggio, soprattutto dell’incontro con avrà con gli abitanti di Villa Eleni e di che cosa accadrà in questo luogo.
Quindi alla prossima!
Jodie

Recensore Master
06/02/21, ore 15:18
Cap. 3:

ciaooo carissima, eccomi!!
che questa storia sia anche comica è sempre dimostrato in ogni capitolo... questo sa tanto di quei meme expectations/reality ... tipo il nostro caro protagonista 'vado a fare un viaggio per conto mio, mi ritorvo, recupero la pace interiore, sto a contatto con la natura' poi il secondo dopo è lì che sente l'assenza di tecnologia, non sa accendere mezzo fuoco (okay le condizioni gli osno avverse povero XD) rischia di morire congelato senza un tetto sulla testa XD
e il furgoncino che arriva come una manna dal cielo? XD con lui che sempre un secondo dopo si pente e pensa di essere in balia dei serial killer.. la olvere, la terra, le ossa... e poi si scopre che sono archeologi.
Sono morta XD
complimenti , aspetto il segito, nel mentre adocchierò altro ^^

Recensore Veterano
01/02/21, ore 16:09

"Era una notte buia e tempestosa" è Snoopy!! :D Ho qualche fumetto dei Peanuts li adoro ♥️
E con questa frase mi hai calata subito nell'atmosfera divertente e ironica della storia, perché non è affatto una notte buia e tempestosa, frase destinata a raccontare grandi cose, è l'esatto contrario: siamo nell'afa di un monolocale romano, non c'è nulla di romantico o epico, solo la cruda e avvilente realtà di tutti i giorni; è stata una contrapposizione che mi piaciuta molto!
Il protagonista mi piace, mi sono sentita in sintonia con lui, un uomo i cui sogni ed ideali giovanili sono stati calpestati dalla vita, era uno di quelli alternativi che magari sperava un giorno di unirsi a Greenpeace per dare la caccia ai cacciatori di balene, e invece no. Eccolo incastrato nella routine, a cercare i calzini spaiati che si mangia la lavatrice, lo capisco: un giorno sei lì che fantastichi facendo l'aperitivo in una calda serata estiva e quello dopo arranchi un giorno per volta dietro ai problemi del quotidiano.
È interessante anche la ormai ex ragazza del protagonista, una che è rimasta ferma a diversi anni prima, sempre uguale a sé stessa, è vero ci sono quelle persone che non cambiano mai, nutro anch'io un certo fastidio nei loro confronti, assomiglio di più a lui. Questa rottura, di cui hai raccontato e ho capito perfettamente le motivazioni in poche righe, lascia abbastanza indifferente il protagonista, ormai sembra sprofondato in una certa apatia, però ecco che forse proprio questo evento serve a riscuoterlo dal suo letargo, un viaggio, perché no? Come se ormai in realtà non avesse più molto da perdere, un ultimo estremo tentativo per salvare sé stesso, ci vorrebbe!
Lo stile del racconto mi piace molto, è un po' diverso dalle altre cose tue che ho letto ma ti riesce altrettanto bene, l'ho trovato simpatico e disincantato, con una bella dose d'ironia che mi piace sempre e mi fa sorridere, perfetta la scelta della prima persona. Sono stata tentata di andare a scoprire subito cosa succederà ma questa volta non mi freghi, ti dò un po' di vantaggio se no poi mi ritrovo ad aspettare in pena!
Come sempre complimenti, a presto 😘

Recensore Master
29/01/21, ore 11:11
Cap. 2:

ciiiaao carissima, riprendo mooolto volentieri lo scambio con il nuovo capitolo di questa tua long che promette sempre meglio.
Eccolo il nostro protagonista, all'inizio di quel viaggio che si è ripromesso, accidenti, l'ho sentito anche io il mal di auto su quel pulman, le buche di Roma le ho ben presenti, ma dirò di più... caro il mio protagonista, ringrazia il cielo che l'autobus l'hai pure visto arrivare alla fermata, non è da tutti sai? XD
scherzi a parte, ho percorso con lui quella salita acciottolata, coi suoi occhi curiosi e questo posto, San Damiano, hai l'aria di conoscerlo molto bene, sembra uno di quei luoghi capaci di restituirti la pace interore <3
la descrizione della paseggiata che fa e di quello che vee l'ho apprezata tantissimo... che razza di colore è topo tiberino? XD non smetto più di ridere.
Comunque l'incontro col tizio del pick up non è causale, nevvero? ;)
la chiusa del capitolo, quella frase 'le ore passavano velocissime mentre i minuti sembravano non finire mai.' la trovo semplicemente perfetta *O*

alla prossima e complimenti

Lu

Recensore Master
23/01/21, ore 10:14

ciiiaaoo cara, col mio solito ritardo ma eccomi per lo scambio .

cavolo, capisco quando dici che tu i capitoli devi scriverli corti... è vero ci sono 1200 cose condensate dentro, ma come ci riesci? Pare di averne letto uno di 5000 per dire.
partiamo con ordine, a parte il mistero, che scoprirò più avanti la commedia e l'introspettivo li hai beccati tutti come generi, l'inizio poi è proprio un emblema di ciò che stai per avventurarti a leggere, le descrizioni, sia dell'animo del protagonista sia dei suoi gesti e l'ambiente in cui si muove sono perfette, ho sentit il caldo di Agosto in quella Roma piena di ricordi (Sei di Roma? Perchè ne parli come se ci vivessi lì <3 a parte che Roma è la città eterna mica per niente e lo dico da Milanese adottata XD ) ) ... e poi ecco che arriva Chiara a mettere fine a una storia che si strascicava da troppo tempo, bella la metafora sul libro troppo lungo... e ancora più bello il mini excursus dall'inizio della loro relazione a come sono cambiati nel tempo (i calzini spaiati, il protagonista è già il mio mito ahah )
complimenti perché non è affatto facile scrivere dal POV maschile e ti sta riuscendo a meraviglia.
Mi hai incuriosita, di brutto Curiosa di intraprendere questo viaggio, con lui e con te.
alla prossima, se vorrai <3

Lu

Recensore Master
21/01/21, ore 20:54
Cap. 3:

Ciao!
Questi capitolo è stato breve ma mi è piaciuto davvero molto perché inizia con il protagonista (a proposito, ma come si chiama?) che si ritrova in mezzo ad una natura fredda e astiosa che gli infradicia vestiti e umore e termina con un attacco di panico piuttosto immotivato!
Mi diverto molto a seguire gli sbalzi di umore di questo ragazzo che parte all'avventura nella speranza di trovare un nuovo se stesso e finisce per farsi film ansiogeni sul gentile sessantenne che si ferma a dargli un passaggio! 😂
E dire che vista la malaparata dell'escursione dovrebbe solo ringraziarlo!
Chissà dove lo porterà l'archeologo, sta per nascere un amicizia o lo aggredirà con una picozza??
Sono proprio curiosa di scoprire cosa succederà!
E a proposito del titolo, io ero convinta che si trattasse della celebre battuta del film di Troisi e Benigni e invece si trattava proprio di un "fiorino" 😂
A presto ♥️
AlbAM

Recensore Master
16/01/21, ore 16:31

Ciao cara, eccomi qua per lo scambio.
Il tuo personaggio maschile mi è piaciuto molto: intanto è romano, e già questo me lo rende molto divertente, conoscendo il sarcasmo dei vinti dalla città (in cui sono nata).
Inoltre mi è parso subito simpatico e famigliare, e quest'ultima è facile da capire: conosco benissimo gli assolati pomeriggi romani, dove se ti dice bene all'ombra fa 38 gradi.
E le case si sciolgono.
Mi è sembrato di risentire quell'aria asfissiante mentre ti leggevo e mi è piaciuta la sensazione, nel senso che non è sempre facile risultare così diretti ma in qualche modo anche delicati e far entrare l'empatia da subito.
Oddio, nel mio caso è stato facile, però quello che mi ha presa di più è stato lo stile semplice col quale hai espresso i pensieri del nostro fricchettone dai calzini spaiati. Un dettaglio molto simpatico.
Non ci dici molto di lui, solo che era uno che frequentava San Lorenzo.
Da ciò che dice sembra una persona abituata alla storia che finisce, tanto che non ne fa un dramma, quindi gli darei più o meno trent'anni come range di età.
Sembra che si adatti alla volontà della sua fidanzata in maniera arrendevole, senza nemmeno tentare una riconciliazione, e questo mi fa pensare molto ad una persona fluida come l'acqua, che prende la forma del recipiente in sui viene versata.
Forse è una persona pigra? Oppure solo passiva? Uno di quelli che non vengono scalfiti dai cambiamenti.
Mi domando quindi che tipo di persona abbiamo avanti.
Anche se, alla fine si rende conto di dover (voler) cambiare qualcosa.
Se anche lui si era reso conto di dover chiudere la storia, perché non l'ha fatto per primo?
E perché solo in quel momento si rende conto di dover intervenire su altro?
è un personaggio molto simpatico, di cui non ci dici né nome, né età, né aspetto fisico.
Quand'è così rischi di allontanare la stragrande maggioranza dei lettori (per via dell'età), ma a me questa cosa impersonale piace molto.
Alla prossima.

- A.

Recensore Master
15/01/21, ore 17:42
Cap. 3:

I titoli di una storia sono sempre fonte di grattacapi. C’è chi riporta le parole iniziali del capitolo, come Andrea De Carlo, chi usa numeri - arabi o romani che siano -, chi parole latine, come VictoriaParker.
Tu qui te la sei cavata brillantemente usando una parola che non esiste in tutto il capitolo e che fa muovere i pochi neuroni del lettore.

All’inizio pensavo che si trattasse già di un primo reperto restituito dallo “strampalato sito archeologico”, poi mi sono imbattuto nel furgoncino bianco e ho collegato, ridacchiando. E’ l’autrice che al solito la prende larga :-)

Qui è tutto strampalato, a partire dalla nebbia che attutisce il rumore dello sportello, passando dall’immobilismo del tempo (bello bello: “Le ore trascorrevano infinite”, “minuti sempre uguali a sé stessi,”), fino al presunto serial killer.

“Non sapevo neppure se stessi seguendo il sentiero giusto”. Dunque il tizio sa bene dove andare, ma l’autrice giocatrice gli impone il silenzio.
Una delle rare volte, poi, in cui sollecita il nostro olfatto, ella si diverte a farci respirare “un rassicurante aroma di monossido di carbonio”.

Qualcosa mi dice, comunque, che il protagonista si sia voluto avventurare per il cammino di San Francesco.
Suggestivo mix di religiosità e satanismo :-)

P.S.: Ma quanto ci metti a scrivere un capitolo così? Non puoi scriverlo di getto, confessalo!

Recensore Master
14/01/21, ore 19:37
Cap. 2:

Ciao,
eccomi al secondo capitolo.
Mi è piaciuta molto l'atmosfera di questi secondo capitolo. Sembra quasi che l'arrivo a San Damiano abbia portato il protagonista in una dimensione temporale alternativa e quasi fantastica
fin dal suo arrivo, quando la non esattamente cordialissima proprietaria dell'ostello lo accoglie in un'atmosfera letteralmente fuori dal tempo visto che l'orologio non si sa, né importa, se segni l'ora giusta.
Lo stessa paese di San Damiano in effetti è fuori dal tempo in quanto come sottolinea il protagonista, la modernità non è arrivata e addirittura crescono e prosperano anche frutti autunnali in piena estate.
Sembra quasi di essere dentro un sogno, in cui il giovane si sta perdendo volentieri.
Non mancano e mi sono piaciuti i commenti ironici, dal pile della signora passato di moda "dall'ultima glaciazione", al colore del pick-up. 😂
Complimenti, un bel capitolo affascinante e ben scritto.
A presto. 😊
AlbAM

Recensore Master
13/01/21, ore 08:04
Cap. 2:

Hai uno stile inconfondibile, qualcosa che si possiede sin dalla nascita, anche se in buona parte mi piace attribuirlo un po' agli studi classici che probabilmente hai seguito.

Questo capitolo non ha praticamente trama, eppure si fa leggere tutto d'un fiato fino alla fine.

Voglio provare ad analizzare meglio i punti che più apprezzo di questo tuo modo di scrivere, così mi è più facile copiartelo :-)
Scherzo naturalmente, non basta la tecnica, ci vuole soprattutto la testa. E il cuore.

(1) Il capitolo è corto. Questo è essenziale in un ambiente come EFP. Non scoraggia il lettore frettoloso alla lettura. L'essere concisii è importante anche in qualunque altro ambiente. Obbliga chi scrive a non aggiungere parole e frasi inutili, tutti i dettagli vanno studiati e ridimensionati prima di essere inseriti.

(2) La prima persona dona più empatia al protagonista, lo avvicina di più al lettore e rende la storia più vissuta. E più reale.

(3) Le cose, gli oggetti vivono spesso di vita propria, sono personificati. L'autobus vede epoche migliori; la pioggerellina è indecisa; il letto ha braccia calde.

(4) La realtà è spesso rielaborata attraverso gli occhi dell'ironia, dello scherzarsi addosso

(5) Le descrizioni sono brevi, senza appesantire il contesto, e capitano all'improvviso, al momento giusto. Includono piante e animali, architetture, paesaggi. Dove i colori tendono a mancare, sopperisci con le bacche rosse della rosa canina

(6) I paragoni sono a volte spinti, esagerati: "passato di moda dall’ultima glaciazione". Questo li rende inattesi e gradevoli.

D'altro canto, non trovo niente che possa mancare in questo capitolo. La fantasia vola libera e fluida.

Magari qualche frase più corta, più monca, più "sgrammaticata", non starebbe male, proprio a voler cercare il pelo nell'uovo.

Scusa il ritardo nella recensione, mi premeva esserci!

Recensore Master
06/01/21, ore 21:11

Ciao! Mi scuso anche io per l'enorme ritardo, sono nuova a questi scambi e mi ci perdo.
Ho scelto questa storia perché mi attirava un sacco dall'incipit e non me ne sono pentita. Mi piace come scrivi e quell'ironia della voce narrante mi ha fatto diventare il personaggio simpatico fin da subito.
Davvero un buon inizio, che da spunto a qualcosa di più grande.
Mi è piaciuto molto come hai descritto le sue sensazioni, l'inizio della sua storia con Chiara nata quand'erano ancora più giovani e spensierati, ora invece le prospettive sono cambiate, si vede che si trascinavano da troppo tempo in questa storia.
E devo dire che l'idea del viaggio ci sta, soprattutto dopo quella vicenda. Fa bene girare e chiarire le idee. Mi piace un sacco, hai uno stile che invoglia a continuare a leggere fino alla fine!
Spero di leggere altro di tuo!

A presto!<3

Recensore Veterano
31/12/20, ore 20:58

Ciao, eccomi per lo scambio!
Devo dire che di questa storia mi ha attirato tutto: dal titolo alle premesse iniziali e ho trovato questo incipit davvero accattivante. Il tuo stile è scorrevole e trascinante, condito con un tocco di ironia che trasmette simpatia nei confronti della voce narrante, su cui al momento sappiamo molto poco: è romano, ha da poco visto finire una storia d'amore di cui non era particolarmente entusiasta e si trova in un momento della sua vita in cui é necessaria una sferzata decisiva.
In pone righe hai dipinto molto bene lo stato d'animo di questo personaggio, in una parola: stanco. Questa condizione sembra permeare l'intero capitolo, non si riflette solo nella descrizione dello suqllido monolocale, ma diventa quasi una sensazione fisica, accentuata da questo caldo soffocante che debilita e toglie ogni briciolo di energia.
Mi è piaciuto il breve excursus della relazione tra i due, il cui il protagonista ripercorre mentalmente il rapporto con Chiara, nato in un momento in cui entrambi erano giovani, pieni di grinta e aspirazioni per il futuro, per poi naufragare tra i problemi e la monotonia di una vita da "adulti". Cose che capitano a molti, purtroppo, e il protagonista in primis ne è consapevole. Mi è piaciuta molto soprattutto la metafora che usa per descrivere la fine della relazione, come la conclusione di un libro bello ma troppo lungo. Evidentemente, questo rapporto si trascinava davvero da troppo tempo senza che nessuna delle due parti ne sentisse particolarmente la necessità e forse entrambi avevano smesso di crederci da un bel pezzo.
E adesso che la parola fine è stata posta a conclusione di questa esperienza, è giunto il momento di voltare pagina e tuffarsi in una nuova avventura.
Come inizio è assolutamente ottimo, e almeno per quanto mi riguarda ha convinto e seminato una certa curiosità di proseguire.
Ti faccio i complimenti per questo primo capitolo, breve ma confezionato con grande cura ^^
Alla prossima e auguri di buon anno!

Zob.

Recensore Master
27/12/20, ore 16:23

Ciao,
eccomi per lo scambio.
Io amo molto le commedie e devo dire che la cosa che ho subito apprezzato di questo primo capitolo introduttivo è senza dubbio lo stile ironico.
Mi è piaciuta molto l'atmosfera un po' da "svacco" da caldo infernale estivo e la descrizione del personaggio che si capisce sta attraversando uno di quei classici momenti in cui un cambio di vita è dietro l'angolo.
In poche righe hai descritto perfettamente inizio, sviluppo e fine di una storia d'amore. Molto bella la frase "Chiara faceva parte di questo lento processo almeno quanto il resto, solo che non se n’era accorta" che riflette perfettamente quanto lontani ormai siano i due ragazzi e come ormai lui abbia preso atto che l'amore è finito.
La mattina successiva che si apre con quei colori pastello in contrasto con lo squallore delle pareti del monolocale é la metafora del desiderio cambiamento del protagonista: la vita fuori da quel monolocale e da una storia d'amore ormai chiusa, può essere di nuovo felice e colorata.
E cosa c'è di più simbolico di un cambio di vita se un viaggio?
Complimenti per questo primo capitolo che mi ha coinvolto e invogliato a seguire il protagonista nel suo viaggio per scoprire cosa gli riserva il destino!
Spero che vorrai continuare lo scambio!
A presto.
AlbAM

Nuovo recensore
27/12/20, ore 13:17

Ciao!
Devo ammettere che ho ripercorso più volte l'archivio delle tue storie perché mi sembrano tutte tremendamente interessanti! Sicuramente leggerò anche altri tuoi lavori perché mi sono perdutamente innamorata del tuo stile di scrittura.
Apprezzo moltissimo anche il fatto che questo capitolo non fosse troppo lungo, è scritto in modo scorrevole e non è complesso da comprendere.
Quello che preferisco del tuo stile è senza dubbio il modo semplice con cui riesci a descrivere la quotidianità, le frasi lapidarie alternate a periodi più lunghi mi hanno fatto immergere completamente nelle sensazioni che cercavi di trasmettere.
Adoro anche il modo in cui sei riuscita a trasmettermi questo senso di tempo che scorre, che muta senza però farmi venire ansia... Più che altro ho avvertito un senso di inevitabilità, come se non potessi fare nulla per cambiare le cose e di conseguenza non ha senso sforzarsi eccessivamente per rimettere a posto ciò che è in continuo cambiamento.
Non so, ho amato tutto!
Per ora sono molto soddisfatta e incuriosita, non vedo l'ora di leggere il seguito e saperne di più su questo personaggio apparentemente apatico, o meglio, rassegnato.

Ottimo lavoro!
-SilkyeAnders
(Recensione modificata il 27/12/2020 - 01:20 pm)

Recensore Master
26/12/20, ore 07:52

Sono piacevolmente sorpreso di come tu possa essere riuscita a infilare tutte queste cose in un capitoletto così breve e scorrevole come l'olio.
Quasi un gioco erotico, dove è tutto un dire e non dire,
pieno di suggestioni, potenziato da un tono canzonatorio difficilmente ritrovabile in opere simili.😁

Felice è l'idea di aver scelto come inizio un addio. Se affrontato con intelligenza e capacità di ridersi addosso, come qui, non è mai solo una fine ma anche, appunto, un inizio, "il momento perfetto per un viaggio".

Certe caratterizzazioni sono fantastiche, tipiche degli scrittori consumati: "una storia che si reggeva con lo sputo", "non se n’era accorta e continuava ad essere quella di cinque anni prima", il progressivo imborghesimento (come si diceva una volta) del protagonista.

Ho imparato, attraverso le tue poche allusioni, cosa sia la "pizzica", che neanche sapevo che esistesse.

Il titolo incuriosisce tantissimo: non si capisce se si tratti di tante piccole posterulae o di una fantasiosa località; per ora solo tapparelle e calzini.

Insomma sei riuscita a cuocere a puntino i tuoi "seguaci" topolini, ma non giocarci troppo come fanno i gatti, obbligandoli a zompare da una storia all'altra, alternare in tempo zero epoche e atmosfere diverse, sennò rischi che non riescano a starti dietro. Come tu possa mandare avanti in parallelo due storie così diverse poi proprio non lo capisco, sarà perchè sei donna.😂

E ti prego, non interrompere sul più bello, magari obbligando il lettore a comprare il tuo libro in qualche libreria sotto forma di best-seller, effetto del passa parola: sei capace di tutto!

Quattro stelle su cinque, per ora, ma mi aspetto la quinta ⭐⭐⭐⭐
(Recensione modificata il 26/12/2020 - 07:56 am)

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