Non ho grande percezione di come sia vivere in aperta campagna, perciò ti ringrazio per come me l'hai fatta "vivere", in modo molto naturale, quasi fiabesca. Una fiaba che però non è tutta rosa e fiori: non esiste solo la tranquillità e la natura, c'è una serie di fattori negativi a cui non avevo neanche pensato. Grazie per aver reso possibile questa esperienza per me, come al solito complimenti! |
Caro Francesco, l'atmosfera creata da questi versi, mirano a tralasciare nostalgia e speranza allo stesso tempo. |
Splendidi questi versi, carissimo, in quanto splendono della luce con cui la mente del poeta riesce ad illuminare i ricordi. |
Buongiorno, |
Mi hai ricordato i tempi di mia nonna, quei bei tempi passati che non torneranno più. Entrambi siete coeatenei e siete i più forzuti di tutti, carissimo Francesco. Bello questo componimento, così etereo ma allo stesso tempo possedendo una sorta di ancestralità che gli fa da contorno. Un abbraccio, |
Caro Francesco, in questa giornata di festa, come non ripensare con queste tue parole che sanno di un altro tempo al mitico film di Ermanno Olmi “L’albero degli zoccoli”, visto quando ancora andavo a scuola, nel quale si assisteva alla vita nelle campagne dei contadini con le loro famiglie, in quei cascinali dove tutti si riunivano per la cena, o per fare alcuni lavoretti, tanto per stare insieme e non sprecare la legna e al contempo scaldarsi nei rigidi inverni. Vedo che anche Jean Valjean, che saluto, ha avuto il mio stesso pensiero non appena lette le righe del tuo scritto. Un mondo che forse non esiste più, forse solo qualche vecchio margaro delle mie parti vive ancora in maniera così “rurale” ma solitaria. Probabilmente nei paioli ci saranno stati cibi diversi ma la centralità del focolare resta la medesima. Grazie per questi ricordi mai così graditi in questi tempi che non sappiano dove ci condurranno. Buona continuazione delle tue feste. Un abbraccio pienamente natalizio. |
Ciao! Questa tua poesia mi ha ricordato tanto un vecchio film intitolato "L'albero degli zoccoli", il quale mostra con precisione a dir poco straziante la vita nelle mie campagne ai tempi dei miei trisnonni e bisnonni. Sicuramente nel tuo pentolone di rame ci saranno cibi diversi dalla polenta e il vostro freddo è diverso dal nostro, ma il concetto è lo stesso, come sarà stato simile l'atteggiamento nel buttare fuori dalla finestra le acque sporche. Sono immagini meravigliose che bisogna tutelare e tramandare, motivo per cui molti oggetti della nonna (tra cui il vaso da notte e il "prete" per scaldare il letto con le braci) sono stati accuratamente immagazzinati e tenuti nel nostro magazzino. |