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Recensore Veterano
28/12/20, ore 17:49
Cap. 1:

Non ho grande percezione di come sia vivere in aperta campagna, perciò ti ringrazio per come me l'hai fatta "vivere", in modo molto naturale, quasi fiabesca. Una fiaba che però non è tutta rosa e fiori: non esiste solo la tranquillità e la natura, c'è una serie di fattori negativi a cui non avevo neanche pensato. Grazie per aver reso possibile questa esperienza per me, come al solito complimenti!

Francesca

Recensore Junior
28/12/20, ore 14:11
Cap. 1:

Caro Francesco, l'atmosfera creata da questi versi, mirano a tralasciare nostalgia e speranza allo stesso tempo.
L'andare del fuoco, che scalda la pentola colma di cibo essenziale per i bisogni umani, mi riporta ad uno scaldare lento, quello dell'anima.
Concezioni filosofiche le mie, sagge parole le tue.
Riesci a far immergere il lettore nel succo della poesia ed è un capacità che ho sempre riscontrato nelle tue bellissime opere.
Odore di casa, odore di inverno.
Forse niente di più bello.
Un abbraccio, Bea.

Recensore Master
28/12/20, ore 09:08
Cap. 1:

Splendidi questi versi, carissimo, in quanto splendono della luce con cui la mente del poeta riesce ad illuminare i ricordi.
Ma - scusa se ti provoco sempre, è perchè ti voglio bene - hai mai provato a metterli in prosa, anzichè in poesia? Sarebbero secondo me ancora più scorrevoli, senza quei continui a-capo
Un abbraccio

Recensore Master
27/12/20, ore 07:01
Cap. 1:

Buongiorno,
un prezioso e istruttivo ricordo di tempo fa, quando comunque bastava molto poco per essere contenti. Oggi non sappiamo più sopravvivere nemmeno all'inverno, siamo chiusi in case con tutti i confort e calde come atolli tropicali, ma non ci basta mai.
Anche gli inverni non sono più come un tempo (ma questa notte ha fatto veramente freddo qui, credo siamo molto sotto zero, non mi arrischio per adesso a mettere il naso fuori dalla finestra).
Complimenti anche qui!

Recensore Master
26/12/20, ore 22:15
Cap. 1:

Mi hai ricordato i tempi di mia nonna, quei bei tempi passati che non torneranno più. Entrambi siete coeatenei e siete i più forzuti di tutti, carissimo Francesco. Bello questo componimento, così etereo ma allo stesso tempo possedendo una sorta di ancestralità che gli fa da contorno. Un abbraccio,

AP.

Recensore Master
26/12/20, ore 16:17
Cap. 1:

Caro Francesco, in questa giornata di festa, come non ripensare con queste tue parole che sanno di un altro tempo al mitico film di Ermanno Olmi “L’albero degli zoccoli”, visto quando ancora andavo a scuola, nel quale si assisteva alla vita nelle campagne dei contadini con le loro famiglie, in quei cascinali dove tutti si riunivano per la cena, o per fare alcuni lavoretti, tanto per stare insieme e non sprecare la legna e al contempo scaldarsi nei rigidi inverni. Vedo che anche Jean Valjean, che saluto, ha avuto il mio stesso pensiero non appena lette le righe del tuo scritto. Un mondo che forse non esiste più, forse solo qualche vecchio margaro delle mie parti vive ancora in maniera così “rurale” ma solitaria. Probabilmente nei paioli ci saranno stati cibi diversi ma la centralità del focolare resta la medesima. Grazie per questi ricordi mai così graditi in questi tempi che non sappiano dove ci condurranno. Buona continuazione delle tue feste. Un abbraccio pienamente natalizio.

Recensore Veterano
26/12/20, ore 16:04
Cap. 1:

Ciao! Questa tua poesia mi ha ricordato tanto un vecchio film intitolato "L'albero degli zoccoli", il quale mostra con precisione a dir poco straziante la vita nelle mie campagne ai tempi dei miei trisnonni e bisnonni. Sicuramente nel tuo pentolone di rame ci saranno cibi diversi dalla polenta e il vostro freddo è diverso dal nostro, ma il concetto è lo stesso, come sarà stato simile l'atteggiamento nel buttare fuori dalla finestra le acque sporche. Sono immagini meravigliose che bisogna tutelare e tramandare, motivo per cui molti oggetti della nonna (tra cui il vaso da notte e il "prete" per scaldare il letto con le braci) sono stati accuratamente immagazzinati e tenuti nel nostro magazzino.
Un abbraccio d'altri tempi e l'ennesimo augurio di buone feste! A presto!
Jean