Recensioni per
Anfratti di anime
di Roxanne Potter

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
20/03/21, ore 09:37

Contest: il mio peggor nemico sono io, di Setsy
Veronique con: Anfratti di anime
grammatica: 4.90/5

-Ti sono = non va usato il trattino della tastiera, ma sempre quello lungo dei caratteri speciali, –. A parte questo, la grammatica è ottima
stile: 9.80/10
C’è un buon bagaglio di termini non troppo complessi ma molto incisivi, che emerge da questo stile. Le frasi sono bilanciate molto bene, sia le più lunghe che quelle brevissime, e in una drabble questo è sempre un vantaggio, per me, perché crea un “movimento”, una varietà che di solito manca in poche parole. I periodi più ampi sono i miei preferiti, ti hanno consentito di giocare con le parti in corsivo e questo doppiamente. Infatti alcune parole sono ripetute, come “odia” – che quindi diventa il verbo più importante del testo, e parlando di nemici direi che hai fatto centro -, altre sono in antitesi come invece “marcio” e “puro”. C’è tensione tra i personaggi, il lettore si trova coinvolto; poche volte ho letto di Albus e Gellert con una tale aperta ostilità, di solito sono più ambigui, quindi devo dare merito al registro ampio, appoggiato da una struttura delle frasi gradevole e non troppo complessa nonostante la famosa lunghezza, che non capirò mai perché sia temuta da tutti, nei contest! La lettura è scorrevolissima, e non aver usato un lessico particolarmente alto, ma medio e curatissimo, ricalca lo stile della Rowling, che è brava, ma si è attenuta al fatto di voler avere pubblico di tutte le età, arrivando al cuore dei suoi lettori. Approvo sempre la fusione “stile canonico dell’opera” e “stile personale dell’autore”, ritengo che in una fanfiction non si possa fare una scelta migliore. Anche l’aggettivazione è varia e soddisfacente, sei stata attenta e cercare sempre dei sinonimi – nelle drabble le ripetizioni non volute sono pesantissime – e si nota subito il bel lavoro di fino che hai realizzato in questa breve opera. Le descrizioni fisiche sono un altro punto di forza, perché partono da semplici cenni, come i colori dei capelli, e si sviluppano in ben altro, cioè diventano caratteristiche della personalità. Un'unica scelta non mi ha convinta del tutto: infante, invece di bambino. Lungi da me permettermi di farti editing, ma hai preferito un termine che si riferisce ai neonati dagli zero ai tre anni, come se intendessi che già da a quell’età Gellert avesse perduto la sua parte migliore. Il modo più comune di usare questa parola è infantile, ma qui non è né un insulto, né la vera osservazione di un personaggio child. Ha un chiaro intento poetico, ma non suona tanto col resto del testo.
IC (di ambedue i personaggi): 10/10
Questa famosa coppia di innamorati/rivali è resa veramente bene, fotografata durante un momento estremamente canonico come il celebre duello finale. Tutti e due sono ormai amareggiati e disillusi, ben lontani dal sentimento che hanno nutrito uno per l’altro. Anche la comparazione fisica è giusta: si presume siano grosso modo coetanei, però Gellert ha i capelli biondi e arruffati, simbolo del suo essere più ‘ribelle’, quelli di Albus sono già grigi. Uno ha occhi crudeli (giustamente non c’era una tinta particolare di cui parlare) l’altro azzurri. Questo non è solo il colore “dei buoni”, ma è importante nella parte col fratello Aberforth nella scena del frammento di specchio, perché è un segno distintivo della loro famiglia. Subito i due rivali sono posti su piani un po’ differenti, con molta sottigliezza. Grindelwald è descritto come un demone, un essere che istiga naturalmente l’odio, un sentimento così negativo che Silente prova di rado, ma quello che lo provoca è il timore di riconoscere in quella corruzione la parte peggiore di sé. Non con questo sono uguali, ma neppure così ‘dissociati’ come si vorrebbe tanto poter credere. In realtà il loro legame ha lasciato una traccia o l’ha fatta affiorare. Anche lui è stato capace di brutte azioni per una brama personale… Gellert, di contro, pensa al suo ex amico speciale e probabilmente amante come qualcuno che ha sempre posseduto una parte nefasta, marcia. Non possiamo sapere quanto questo sia vero, quanto esagerato dal giudicare le cose col suo metro, la Rowling questa parte l’ha lasciata a mio parere parecchio nebulosa – per timore, direi. Trovo quindi perfetto che tu abbia mostrato qualcosa di diverso. Gellert sente in se stesso una sfumatura di purezza, ma in Albus non si parla solo di sfumature di cattiveria, ma di una componente più sostanziosa. Le voci così sono rimaste divise e ben caratterizzate entrambe.
Resa dell’effetto “a specchio”: 5.80/10
Come ho spiegato nel post pre-risultati, in dieci avete scritto una coppia di drabble non propriamente a specchio, ma solo dai due pov dei personaggi scelti. Detto questo, osserviamo il tuo lavoro! Se fosse stato giusto scrivere “in verticale” lo stesso contenuto, avresti creato una storia davvero ottima. L’inizio consiste in un paragone sull’aspetto fisico, che anche se non è proprio identificazione, mostra una prima analisi da parte del narratore, che però prolunga molto la seconda frase con una considerazione di Gellert. Il seguente: “ti sono mancato, Al?” va sì bene perché certamente c’è la sensazione del riflesso, ma anche non offre al lettore uno scambio vero e proprio, come sarebbe accaduto se invece fosse stata detta dai protagonisti col nome del rispettivo avversario. Da qui sei andata benissimo, c’è la frase con “lo odia” evidenziato in corsivo, e la spiegazione del perché, cioè dove uno vede il marcio nascosto l’altro riconosce la purezza perduta. Alla fine Gellert ha un minimo di autoanalisi in più, perché si da la colpa di non aver coltivato la propria parte buona. Ci sono punti di forza e punti deboli, questo sempre tenendo presente che la storia è impostata diversamente da come avrebbe dovuto essere. Il momento scelto è molto adatto, perché un duello ti mette di fronte all’avversario, lo devi fissare e prevedere le sue mosse, e questo può significare facilmente “mimare” vari suoi movimenti per contrastarli, quindi poteva essere uno specchio perfetto, gesto per gesto.
titolo: 3/3
Il titolo è veramente importante nella fiction: infatti viene ripreso da tutti e due i personaggi, e non certo in modo semplicemente ripetitivo e inutile. Ognuno dei due sente in sé una parte dell’altro, che si è nascosta in un angolino della propria anima. Giustamente – anche se questa considerazione sarebbe “trama” la voce l’ho volutamente omessa – uno dei due conserva una parte corruttibile, l’altro ha perso quella innocente. Guardare l’altro mostra spietatamente cosa si era, o si poteva diventare. Come frase è molto semplice, ma va bene così; non c’era bisogno di renderla più ridondante, perché illustra bene il contenuto della storia e sapendo che erano innamorati il collegamento è immediato. Inoltre la parola anfratto rende chiaro che questo “luogo letterario” non è visibile agli osservatori esterni, tranne che ai fortunati lettori!
gradimento generale: 2/2
Questa storia ha tante belle componenti: la coppia dei nemici/innamorati si presta benissimo al gioco, e hai anche descritto uno scontro vero e proprio, uno che costringe gli avversari a una riflessione. Quanto di uno è presente nell’altro? Le descrizioni fisiche sono state significative – a volte si rischia di buttarle a caso, per fare effetto – e il paragone ha scavato nel profondo anche grazie alle singole parole e all’equilibrio delle due drabble, che sono legate davvero da un filo rosso.
totale: 35.50/40
                                                                 

Recensore Junior
15/03/21, ore 16:51

Ciao! Partecipo anch’io al contest di Sesty e volevo lasciar qualche parola sulle drabble di fandom che conosco:)
Il momento che hai scelto è davvero iconico, LO scontro per eccellenza, epico anche senza pensare ai trascorsi tra i due protagonisti. Ma dato che noi quei trascorsi li conosciamo bene, il tutto si tinge di una splendida tinta angst! Mi è piaciuto in particolare il parallelismo sull’istante di odio che entrambi provano alla vista dell’altro e che non è rivolto in realtà ad altri che a se stessi, e che riesce in pochissime parole a riassumere tutti gli anni e tutto quello che hanno vissuto assieme e separati. Non ho mai letto molto su Albus e Gellert, ma forse dovrei:)
In bocca al lupo!

Recensore Master
03/01/21, ore 14:07

Ciao Veronique, amo le drabble a specchio quindi sto passando a leggere tutte quelle del contest di Setsy finora pubblicate. Tra l'altro, mi fa molto piacere trovarti nei contest perché penso tu sia un'autrice molto valida, di cui ho così occasione di leggere più cose.
Queste drabble a specchio mi sono piaciute: Gellert e Albus sono stati tanto – amici, amanti, alleati – ma nel momento che tu hai scelto sono di certo ormai nemici dichiarati, pronti a combattersi. L'effetto a specchio c'è nella struttura: la descrizione inziale dell'altro, la frase (pronunciata da Gellert e ascoltata da Albus) e poi nella riflessione dell'elemento "stonato" che sono riusciti a tirare rispettivamente fuori dall'anima dell'altro (il marciume nella purezza, la purezza nel marciume). Ecco, sono decisamente complementari, visivamente proprio come lo ying e lo yang. Non una coppia imprevedibile, ma decisamente iconica.
In bocca al lupo per il contest e alla prossima lettura!