Io non so esattamente come si può recensire questa storia e so che hai già avuto la mia reazione «a caldo» ma a distanza di quasi ventiquattro ore mi sento ancora emozionantissima sia per la dedica, sia per questo racconto che è di una bellezza travolgente, ragione per la quale sono ancor più onorata del tuo regalo.
Credo di avertelo detto nelle nostre innumerevoli e lunghissime chiacchierate ma questa precisa versione di James e Rose è, in assoluto, quella che preferisco. Sarà che è questa ad avermi fatto innamorare di loro, a farmi travolgere così tanto dal loro rapporto ma loro due si sono presi prepotentemente un pezzo del mio cuore e mi hanno trasformato in Shipper Accanita/Fata Madrina di questi Visionari pazzi.
So già che la mia recensione non solo non sarà mai all’altezza di questa storia ma che dimenticherò i tre quarti delle cose che volevo dirti, nonostante mi sia autoimposta ordine e disciplina.
Trovo che tu abbia fatto un lavoro magistrale con tutti i parallelismi tra questa storia ♥️ e Pezzi in decadenza, non soltanto l’incipit, non soltanto il rinvio costante a dettagli e scene di quella storia ma il modo in cui hai incastrato ogni richiamo, in cui ogni pezzo è andato al suo posto, combaciando perfettamente con l’altro, mi ha incantata e ha conferito, proprio sul piano strutturale e narrativo, una potenza incredibile a questa storia che completa perfettamente l’altra.
Io ho amato tutto, ho amato ritrovare frasi e dettagli che tanto mi avevano rapita e colpita in quella storia e - ora tocca a me dirlo! - mannaggia a te! mi hai fatta incredibilmente frignare.
Tra le tante cose che mi hanno colpita, c’è il modo in cui questa storia si riallaccia al clima della precedente, perché la scoperta che lo Scaldasedia non è un principe azz- delle Serpi ma degno erede di suo padre era un elemento che rompeva le illusioni di Rose in Pezzi in decadenza, l’illusione che l’amore per Scorpius, il suo essere «un’equazione splendidamente risolta», il suo essere un amore che non la travolge e stravolge sarebbero bastate. Invece, Scorpius non è niente di tutto questo e quelle battute iniziali che si scambiano rendono alla perfezione l’idea di questa illusione infranta.
Scorpius e Rose parlano, di fatto, due lingue diverse, Rose sembra non ascoltare o non voler mai rispondere, il che riflette i due umori di Scorpius che «alternava premure e freddezze».
La scena in cui il loro matrimonio va (finalmente!) in pezzi è rivelatrice ed è un momento in cui ho amato infinitamente Rose nel suo spogliarsi da quel «perbenismo che non le era mai appartenuto». È il momento in cui Rose fa quel passo che James aspetta da una vita e che tanto la spaventava ed è anche il momento in cui smette di lottare con se stessa, il primo momento in cui ammette con Scorpius il sentimento che la lega a James.
Oltre il risentimento dello Scaldasedia, c’è la presa di coscienza di Rose, il voler affrontare la realtà senza più trincerarsi dietro bugie.
Ho tremato a quel «Perché mi hai sposato?» ed ancor di più al «Ma io no. E lo sapevi» perché è proprio il momento in cui Rose non ha più paura e getta il suo parafulmine, getta totalmente quell’idea di quiete, che l’aveva tradita, per andare contro la burrasca.
E, no, non ho provato alcun tipo di empatia con Scorpius (a tal proposito, GRAZIE ♥️) perché, in fin dei conti, ha scelto lui tutto questo, illudendosi di poter gareggiare con chi è sempre stato Primo nel cuore di Rose, di poter essere abbastanza, di potersi appropriare di quel che Rose non aveva il coraggio di scegliere. E poi l’ho detestato nella scena della Tana quando crede che James sia fuori dai giochi ma solo uno Scaldasedia come lui poteva realmente pensare che James, che il tuo James, si sarebbe mai potuto arrendere.
Ho amato ogni singola riflessione di Rose sulla sua vita, anche rispetto alle tematiche appena accennate e a quel suo volere e desiderare una vita ordinaria per poi avere in sorte un sentimento straordinario e divoratore. Ho ritrovato il filo rosso di che cosa significhi essere la primogenita di Hermione Granger e Ron Weasley, dell’essere abituata alle luci della ribalta e al dover soffocare lacrime e sentimenti, e ho amato il ricordare come questo sentimento totalizzante e che tanto l’aveva spaventata prima le sia esploso tra le mani di ragazza, in un momento in cui era ancora troppo giovane per accettarlo e comprenderlo fino in fondo. Ho ritrovato tanto della Rose di Paradiso Perduto in questo, che è alla sua prima scoperta di questo sentimento.
Ma senza soffermarmi su quell’alter ego, questa Rose è una Rose che amo tantissimo, è una Rose che tende ad incasellare innumerevoli scelte sbagliate, che vive sul filo delle indecisioni.
Nella recensione di Pezzi in decadenza ti scrissi che, nonostante Rose tradisca il futuro sposo a poche ore dalle nozze, non si può fare a meno di tifare per lei e James, che vorresti soltanto urlarle di avere coraggio e viversi quell’amore.
Ecco, qui, la situazione si è ribaltata perché Rose, in effetti, una scelta l’ha fatta [com’è che quando si tratta di Rose si parla sempre di scelte?] e forse smetterla di tormentare James, lasciarlo libero con un’altra, sereno, con una donna che «non lo faccia impazzire».
E, invece, ti trovi a leggere e a volerle solo urlare «MOLLA TUTTO E CORRI DA JAMES! ORA!», perché loro sono Oltre, oltre l’amore stesso (♥️), oltre la normalità, oltre le opinioni altrui.
Lì, dove James non ha mai avuto paura di sfasciare il mondo per loro due insieme, doveva esserci il passo ulteriore di Rose.
Sono impazzita nel vederla gelosa, nel decidere - dopo quello studiarsi così preciso e puntuale - di far ricominciare tutto tra di loro, com’era sempre stato, di continuare a far funzionare tutto come sempre perché è questo che determina il semplice riscontrarsi in James.
Ho proprio adorato la Rose che prende l’iniziativa, che lo segue, che lo affronta con quel «Tra di noi ha sempre funzionato così», con i toni che si alzano ancora una volta proprio come prima del matrimonio di lei, e ho leggermente (ma solo poco poco) gongolato nel vederla gelosissima, persa, spaesata all’idea di perdere James una volta e per sempre.
Le sue riflessioni, il suo contorcimento mentale nel capire quando la frequentazione di James fosse iniziato (quel Mai prima mi ha fatta un pochino a pezzi), quel disperato incolparlo di essere venuto meno alla promessa lasciata nelle peonie sono tra i passi che ho preferito (il che può sembrare banale visto che ho amato tutto ma questa parte mi ha fatta un po’ vibrare).
In particolare ho amato questa frase: Si chiese se l’avesse dimenticata così come aveva sempre detto di amarla – per un istante e per sempre –. Perchè, insomma, tu sai quanto volessi vedere Rose agonizzare di gelosia e, insomma, per una volta CI STA.
Sto imperversando come mio solito ma come possono non arrivare a LUI? La prova vivente che, dopotutto, aveva ragione Machiavelli o chi per lui e il fine giustifica, davvero, i mezzi.
James in questa storia dà prova del modo in cui conosce Rose, di come sia consapevole dei meccanismi che li tengono insieme e li fanno scattare, di cosa le serviva per arrivare a lui.
Ecco, quella famosa mancanza invasiva è stata la molla di tutto; l’annegare nel destino che aveva creduto potesse farla felice ed invece era stato una condanna all’infelicità (per cui è perfettamente calzante l’espressione del «sorriso sbiadito (di Scorpius) quanto l’azzurro tenue dei suoi occhi»).
James lo sa e non ha paura di tirarsi indietro, anche se ho infinitamente sofferto nel momento in cui reprime quell’Io ti voglio sempre (frase che mi aveva già fatto sciogliere infinite volte in Pezzi in decadenza e ritrovarla tra queste righe mi ha emozionata tanto tanto). Le fa assaporare, ma solo per un po’, lo stesso dolore che ha provato lui nel saperla sposata con un altro ma allo stesso tempo tiene fede alla promessa che le aveva reso con la peonia e sfascia il mondo per loro due, devoto a Rose, a quell’amore che sa essere giusto per loro in questa vita.
Il tuo James, il tuo Primo, non dice ma FA. Smantella il mondo e trova un nuovo modo per ricomporlo solo per lei, se questo vuol dire farla tornare, ancora una volta da lui.
La scena che hai descritto nel villino è quel genere di lieto fine che non avevo mai immaginato per loro ed è forse questa speranza di lieto fine anche per due Visionari tormentati come loro ad essere il regalo più grande di tutti ♥️♥️.
L’ho letta - svariate volte, ormai - con gli occhi a cuoricino e ogni volta mi sono emozionata allo stesso identico modo perché anche in questo lieto fine sono restati fedeli a loro stessi, quella burrasca che me li ha fatti amare infinitamente dal primo istante, con la prima reazione di rabbia di Rose e il sorriso impertinente di James, con le loro frasi che si alternano a completare questo nuovo atto della loro storia, con lei che torna da lui e lui che era lì ad aspettarla (mentre indirizzava il mondo nel verso giusto).
Mi rendo conto di aver delirato totalmente in questa recensione e veramente mi dispiace perché non credo di aver seguito un filo logico. Avrei altri miliardi di cose da dire, di idee, parole per cui dirti che sei stata perfetta e che mi hai conquistata con la tua cura per ogni minuscolo dettaglio come ogni volta, del resto.
Un ultimo e poi ti giuro che la smetto è la metafora di James mare in tempesta e Rose riva che senza di lui si rinsecchisce che mi ha riportato a quella che oramai è la loro canzone.
Ti ringrazio ancora una volta per questa storia che, proprio come uno dei suoi protagonisti, è nata per essere Prima, almeno nel mio cuoricino, il che, mi rendo conto, non è poi il massimo però insomma!
Ti ringrazio, soprattutto, per tutte le attenzioni che hai avuto e non soltanto con questa storia, per l’essere stata molto più di un’altra autrice e per avermi regalato in un momento in cui mi rivedo tanto nella Rose statica dell’inizio di questa storia un racconto che parla del coraggio di mettersi in moto e di essere estranei alla resa.
Un abbraccio (ma proprio grande, grande, grande, grande)
Fede
PS. Non so se è emerso dalla recensione ma non credo. Volevo dirti che mi è piaciuta (ma proprio tanto, tanto, tanto, tanto!)♥️😏🔮 |