Ciao, mia carissima Star ^^
Sono parecchio in ritardo, scusa, trovare il giusto tempo per fare ordine tra i pensieri che il capitolo mi ha suscitato non è facile. <3
La situazione dal punto di vista delle azioni militari evolve velocemente, le informazioni ottenute strategicamente dalle spie corrono celeri e così le basi che erano sotto il tiro dei tedeschi, come annunciato, vengono colpite a Londra senza alcuna esitazione.
Chiaramente Charles è contento; nonostante sia costretto a nascondersi per non rischiare l’arresto e nonostante la posizione dei militanti sia sempre più delicata davanti alla Legge del paese sembrano collezionare qualche successo. Charles gioisce, ma non perde prudenza, anzi è molto strategico passa al vaglio ogni singolo pericolo che possa insorgere, non abbassa la guardia nemmeno nei confronti di Hans, mettendo in conto che potrebbe essere in accordi con esponenti politici irlandesi per conto del regime nazista. Charles non sembra fare alcun doppio gioco alle spalle di Hans, nonostante i sospetti, anzi è sincero e espone i suoi dubbi al diretto interessato, forse nel tentativo di conquistare la totale fiducia dell’altro (dal canto mio sto sempre in allerta dal punto di vista della fiducia, come mi hai suggerito). Mi è piaciuto leggere come Meguire riconosca un barlume di sincerità nello sguardo di Hans, è come se avesse colto in lui un’umanità che in fondo li rende simili, al di là di ogni possibile fronte di guerra.
In merito agli ultimi fatti dai ancora modo a Hans di rivelare la sua profonda sofferenza per il ruolo poco attivo che gli è stato affidato in questa guerra; il tedesco è dispiaciuto di non aver potuto prendere parte al successo della sua Patria, ciò dimostra il suo forte patriottismo, ma anche la forte tensione che lo tiene sempre ancorato al suo sogno, spinta che gli offre la giusta grinta per affrontare la missione in Irlanda.
Come ti dicevo, Charles sembra essere un uomo molto strategico e ha ben chiara in mente la prossima mossa, per realizzarla ha bisogno della complicità di Hans e delle risorse militari della Germania. La collaborazione tra Germania e IRA sembra davvero molto equilibrata, si scambiano informazioni da una parte all’altra, in questa occasione – prendendo in considerazione in ultima analisi il piano di Charles – entrambi dovrebbero uscirne vincitori; indebolirebbero i nemici su due fronti e in piena collaborazione tra loro.
Declan mi infonde tantissima tenerezza, i sentimenti che prova iniziano ad essere scomodi, si trova diviso tra patriottismo, amicizia e un sentimento che somiglia molto ad un’attrazione amorosa. Teme per le sorti di Hans, il quale sicuramente non è per lui più solo un infiltrato sul suolo nemico da nascondere e proteggere dal governo irlandese.
Ciò che sorprende di più è che Declan non è affatto uno sprovveduto, non ha lasciato che i sentimenti prendessero il posto della razionalità, il legame invisibile e silenzioso che si è creato tra Declan e Hans non ha accorciato i mondi e gli ideali in cui credono: seppur la possibilità sia remota, Declan prende in considerazione l’eventualità che Hans possa tradire l’IRA (possa tradire tutti loro), eppure non proverebbe delusione, non si sentirebbe personalmente tradito continuerebbe a temere per il tedesco e le conseguenze del suo gesto davanti a Charles. In parte credo anche che Declan in Hans abbia trovato nuovi sentimenti in cui credere, sentimenti che forse minacciano di scavalcare la sua assoluta devozione verso l’IRA (propensione che lo differenzia da Charles, quest’ultimo ha assolutizzato la Causa, vive e muore per essa, l’unica eccezione sembra essere l’amicizia con Declan che però non lo pone tanto quanto l’amico in discussione).
È molto combattuto Declan, al punto di non sapere nemmeno lui dove lo porterebbero i suoi sentimenti, quali decisioni lo spingerebbero a prendere, non ha idea se prevarrà il legame che sta maturando con Hans oppure la sua devozione verso la Causa, in cui ha sempre creduto e suppongo creda ancora, però non sono sicura sia ancora disposto a sostenerla con ogni possibile mezzo al pari di Charles.
Hans sta dimostrando davvero grande prontezza di spirito, benché sia la sua prima missione di questo genere. Non so in quanti avrebbero la forza di portare avanti trattative di questa portata senza il supporto dei superiori, eppure egli lo sta facendo con diplomazia, rigore e rispetto per gli ordini ricevuti e con la speranza che i militanti non lo tradiscano, mettendo perciò anche a rischio la sua incolumità.
Il sogno che fa è molto emblematico e rispecchia ciò che desidera ardentemente: volare nel cielo.
La fuga improvvisa dal rifugio di Meguire mette tutti in uno stato di agitazione, lettori compresi, sembra siano di nuovo in emergenza o per meglio dire sembra essere la normale vita di un militante che vive nella costante possibilità di essere fermato e posto nelle mani della Legge. Hans sta vivendo a pieno quella vita e penso immergersi nei panni di Declan, vivere i suoi stessi timori e la sua stessa latitanza possa aiutare ad avvicinarli umanamente. A tal proposito, mi ha colpito un pensiero di Hans: "Hans era consapevole che ci fosse qualcosa di più. Comprendeva le motivazioni di quei ribelli, in loro vedeva combattenti e non assassini." Ciò che anima uomini (ma anche donne) a prendere parte ad una Causa, spesso più grande di chiunque, accomuna tutti, coraggio e determinazione animano il cuore di qualsiasi combattente.
Hans mantiene il sangue freddo e resta fiducioso nei confronti del tempo che è certo gli darà risposte e l’occasione per agire.
Arriva il mio commento anche al nuovo capitolo, oggi ti stalkerizzo un po’, devo recuperare! <3 <3
Un abbraccio grande
-Vale (sempre tua affezionata lettrice) |