Recensioni per
L’Aquila di Glencree
di Star_Rover

Questa storia ha ottenuto 234 recensioni.
Positive : 234
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/03/21, ore 23:19

Ciao, mia carissima Star ^^

È davvero profondissimo questo capitolo dedicato a Declan e Hans, ci svela le anime dei due e come esse stiano iniziando ad intrecciarsi … lentamente e questo è un aspetto che apprezzo molto di questa storia; ogni legame e ogni sentimento scivola nel cuore dei protagonisti, ha sempre un motivo per esistere.

Declan si mostra sempre un po’ diffidente, a lui serve un buon pretesto per far scattare la fiducia nei confronti di un tedesco; fiducia che, da ciò che ho capito, non verrebbe affatto apprezzata da Charles, anzi lui ha scelto per questa missione proprio Declan perché crede nella sua integrità … non oso immaginare come ci rimarrebbe male se scoprisse una certa affinità tra i due (evento che io invece auspico … ho già una mezza idea).
Declan però arrivati a questo punto sembra un po’ meno rigido, è disposto ad abbassare la guardia e al contempo Hans riesce a scioglierlo sfiorando argomenti che esulino dalla missione; questo è il migliore e forse l’unico modo che possa avvicinare i due, avvenimento che auspica Hans, ma che spaventa Declan, visto che non sarebbe dovuto essere nei suoi piani.
Anche se si parla di IRA, e quindi di qualcosa che concerne anche la missione, Hans desidera che gli venga raccontata dal compagno la sua storia personale, si mostra sinceramente interessato e senza secondi fini. Sicuramente Hans da un racconto simile ha modo di scoprire molto di Declan e della sua adolescenza, dei valori con i quali è cresciuto e si è formato, il percorso che lo ha portato ad essere l'uomo che è ora. Scopriamo infatti dal racconto di Declan che Maguire non è per lui solo un buon amico, ma anche un mentore che lo ha guidato per buona parte della sua vita.
Declan e Hans scoprono di avere molto in comune e in questo capitolo svisceri in modo molto emozionante ogni elemento, che peraltro è sempre strettamente legato al contesto storico di cui ci narri. Benché appartengano a paesi differenti (in tempo di guerra l'appartenenza è ancora più marcata, anche per gli Stati neutrali), entrambi sono militari e conoscono bene i valori di fratellanza che contraddistinguono i soldati sul campo di battaglia.
Hans non chiede solo a Declan di aprirsi, lui per primo lo fa esprimendo a parole la sua malinconia verso il servizio militare in trincea. È bello leggere le sensazioni di un pilota che vola accanto a compagni a cui in guerra affida la propria vita, è un racconto inedito (la passione che impiega Hans nel narrare mi ha confusa un istante: ho capito bene, lui non ha mai partecipato alla guerra al fronte, giusto?). È sempre integro lo stoicismo di Hans verso il suo dovere, penso sia una costante della sua personalità (però non posso mettere la mano sul fuoco che sarà sempre così, aspetto l’evolversi della trama che si fa sempre più interessante).
Declan stesso chiede a Hans cosa si prova a volare dimostrando di non avere nel suo passato questa esperienza. Hans riesce ad attirare l'attenzione di Declan con la sua passione per il volo ed è proprio questo un momento di importante condivisione (ma non è il solo in questo capitolo) tra i due attraverso ricordi molto intimi che coinvolgono la famiglia di Declan, rivela sensazioni personali. Entrambi dimostrano, chi da terra chi dal cielo, di essere affascinati dal volo.
Un ennesimo aspetto che apprezzo molto delle tue storie è il fatto che tu sia sempre di larghe vedute. Cerco di essere più precisa. Tratti il tema della guerra da ogni angolazione, non ti soffermi mai su un singolo elemento e lo fai facendo paragoni, parallelismi, riflessioni per me inedite e molto profonde. Un esempio di questo è la differenza che hai declinato tra chi combatte in cielo e chi combatte in terra; ci hai insegnato quanto nelle tue storie il rispetto per l’avversario sia un valore per ogni buon soldato, sia che si combatta in cielo sia che si combatta nel fango.
La storia del Barone Rosso è indimenticabile narrata dalle tue mani, è emozionante ritrovarla anche tra queste righe volando con il pensiero altrove.
Declan e Hans mostrano le proprie debolezze, iniziano a comprendersi vicendevolmente, perché in fondo entrambi hanno una causa da difendere e per cui sono disposti a sacrificarsi. Declan matura una nuova visione di Hans (forse inconsapevolmente dal momento che teme di deludere Charles e di non portare a termine la missione che gli è stata affidata secondo le aspettative dell’amico); è combattuto sull’idea che ha di lui, ma allo stesso tempo c’è qualcosa di lui che lo attira. L’irlandese sembra interessarsi davvero ad Hans, sembra rimasto affascinato e attratto da lui psicologicamente e fisicamente (a me sono già partiti i feels per questi due, voglio che tu lo sappia xD), non penso proprio che la scena in cui Declan lo squadra dalla testa ai piedi non sia significativa …
Nel frattempo ci ricordi i compiti che Hans si prefigge di portare a termine nel più breve tempo possibile: deve trovare un modo per comunicare con la base e dimostrare di essere degno della fiducia dell’IRA, ripagando la fiducia che loro hanno dimostrato di meritare, mantenendo gli accordi.
La stoccata finale e più significativa l’hai data proprio sulla fine di questo capitolo: Declan riconosce in Hans lo stesso senso di rivalsa e giustizia che anima anche lui. Questo è un bellissimo punto di partenza, almeno per noi, ma dubito che il loro rapporto non getti complicazioni ai piani più alti …
Infine sono molto suggestivi i sogni irrequieti di Declan, rispecchiano i suoi pensieri, gli eventi, le paure e le riflessioni. Mi è piaciuto molto come hai accostato le immagini, erano soffuse, non avevano confini, ma allo stesso tempo erano abbastanza nitide da consentire a Declan di distinguerle e a farlo riflettere su ciò che la sua mente gli ha proiettato. Hanno sicuramente un significato questi sogni, lo aiutano a mettere ordine tra i pensieri e i sentimenti, lo fanno riflettere su ciò che prova e ha provato in passato.

Tu sei bravissima e mi dispiace sempre tanto di riuscire a passare solo tardi, mi raccomando non dubitare mai del mio apprezzamento <3

A presto!
Un abbraccio grande grande
-Vale (sempre tua affezionata lettrice)

Recensore Master
13/03/21, ore 10:22

Ciao Star!
Come promesso, questo capitolo approfondisce in modo davvero interessante l'evoluzione del rapporto tra Schneider e Declan, con quest'ultimo che ormai sta lasciando che le sue rigidissime difese siano un po' scalfite dai racconti del suo ormai compagno di missione.
Come ripeto dal primo capitolo, come Declan penso anch'io che sia evidente che Schneider non ha mai combattuto in prima linea, e che il suo ideale di guerra sia appunto un ideale fine a se stesso, nonostante abbia dimostrato di sapersela cavare anche nelle situazioni più difficili a seguito del suo atterraggio. In ogni caso, le sue riflessioni sul volo mi sono piaciute, le ho trovate molto poetiche, quasi filosofiche a dire il vero, e i riferimenti agli errori del passato hanno rafforzato in Declan come nel me lettore la consapevolezza che i personaggi non resteranno ancora a lungo ancorati al "mondo precedente", scandito da azioni di guerra e resistenza "normali", per quanto la parola in sé non renda affatto l'idea. Il sogno è stata solo una conferma del loro avvicinamento, tanto fisico quanto ideologico: il nemico del tuo nemico non è un amico, e questo ormai è assodato, ma quando oltre ad avere un avversario comune ci sono anche dei punti di avvicinamento così profondi a livello personale... beh, bisognerà vedere se l'operazione riuscirà quantomeno a partire, visto l'atteggiamento cauto di Maguire, ma almeno la fase di sfiducia incondizionata sembra avviarsi verso la fine. Il racconto d'infanzia di Declan al campo d'aviazione mi ha davvero coinvolto, per quanto i ricordi dolci di quel giorno siano stati inevitabilmente accompagnati da una forte malinconia e amarezza.
Complimenti ancora una volta, la tua scrittura migliora sempre di più e i capitoli sono uno più bello dell'altro a mano a mano che si entra nel vivo della storia, sia sotto l'aspetto thriller che sotto l'aspetto emotivo!
A presto,
mystery_koopa

Recensore Master
12/03/21, ore 05:57

Buongiorno,
ormai si tratta di una lunga attesa, e allora perché non ammazzarla con un bel dialogo riguardante la propria vita?
Gli irlandesi sanno cosa rischiano e aspettano.
Ma non è che il tedesco possa stare lì all'infinito e anzi più resta più c'è caso che venga beccato, la faccenda si fa pericolosa e sarà anche ora di concludere o di lasciare un nulla di fatto.

Recensore Master
11/03/21, ore 14:54

Carissima,
mentre attendono lo sbloccarsi di una situazione evidentemente critica e delicata nelle alte sfere, Declan e Hans riescono er un attimo a parlarsi in maniera personale, senza tirare in ballo i nazionalismi o la guerra in atto.
Uno ama la libertà, l'altro il volo (che poi seguono lo stesso sentiero mentale), entrambi sono orgogliosi e leali. Identici nei pensieri, ma con due divise diverse.
Mentre il tedesco frigge e inizia a mal sopportare la mancanza del contatto che aspetta, l'irlandese inizia a concedersi un filo di ammirata considerazione nei suoi riguardi.
I due convengono sul proverbio che recita "i nemici dei miei nemici sono miei amici"; ma sarebbe troppo semplice. La Danimarca non converrebbe affatto, ad esempio.
Un bel capitolo, più personale che bellico, l'ho molto apprezzato. Il sogno finale evidenzia la confusione in cu sta precipitando Declan. Speriamo che sappia scegliere con saggezza.
Un bacio e alla prossima! ^^

Recensore Junior
11/03/21, ore 13:34

Questo è il capitolo migliore, finora. Ho amato la discussione tra i due, Hans è un personaggio molto affascinante e non posso biasimare Declan per sentirsi attratto da lui. Anche perchè Hans ha ragione, le loro nazioni sono più simili di quanto si possa pensare.

Davvero bellissima, questa storia.

Recensore Master
11/03/21, ore 10:04

Ciao^^
che bellissimo capitolo, complimenti! Tutto incentrato sul mio personaggio preferito, ovvero Hans, e su come egli pian piano riesce a erodere le difese di Declan.
Bellissima la parte sulla magia del volo. Come pilota, ho riconosciuto in pieno tutto quello che descrive Hans quando parla del volo, come appassionato della Luftwaffe, ho colto i numerosi riferimenti storici che hai disseminato qua e là, così come l'aneddoto di von Richthofen, che lui stesso riporta nelle sue memorie.
Mi è piaciuto molto il fatto che i due scoprano di avere sempre più cose in comune, soprattutto nella mentalità e negli ideali.
L'ho trovato un capitolo poetico ed epico allo stesso tempo, ho adorato la definizione "mente fredda che vegli su un cuore ardente", perché è perfetta.
Come sempre complimenti, a presto!^^

Recensore Master
07/03/21, ore 20:45
Cap. 9:

Ciao, mia carissima Star ^^

Torno da te sempre con le mie tempistiche pessime, perdonami. <3

In questo caldissimo contesto di guerra, spie, alleanze e scontri, hai dipinto all’inizio di questo capitolo un quadro di apparente serenità; la natura prosegue il suo corso, come anche la vita degli irlandesi civili ancora estranei alla guerra. Le descrizioni ambientali sono tratti che caratterizzano le tue narrazioni e il tuo stile; trovo sia sempre tutto molto poetico e suggestivo, indipendentemente dai toni cupi o spensierati.
Il clima di apparente serenità viene spezzato da una fondata sensazione di James, un sesto senso che, tra le altre cose, denota quanto lui sia un abile soldato, prova inconfutabile del fatto che la sua carriera non sia solo dovuta al nome di suo padre. L’atmosfera della storia si sta scaldando e dopo averci egregiamente presentato il contesto storico e personale dei personaggi, il precario equilibrio che si era creato in un clima di tensione, tra nuove alleanze e sospetti, vacilla. James e Hart, dopo le prime riflessioni sulle questioni su cui stanno indagano, hanno l’occasione di intervenire direttamente e insieme sul campo.
La tua maestria nel dipingere ogni sfumatura della personalità e del passato dei personaggi li fa entrare a pieno regime del cuore dei lettori; ti è sufficiente una frase o un gesto per attribuire loro tridimensionalità. Mi ero già soffermata sulle differenze caratteriali tra James e Hart, non voglio annoiarti di nuovo, mi limito a precisare la coerenza con la quale muovi i tuoi personaggi, ad ogni passo che compiono prendono sempre più vita e si fa viva l’idea del personaggio che vuoi trasmetterci (nelle sue mille sfumature, di cui ti parlavo pocanzi).
Anche in questa occasione, e stavolta sul campo, si nota la maggiore esperienza di Hart, ciò però non svaluta affatto James, anzi mi sembra anch’egli molto abile; si completano, collaborando mettono a disposizione l'uno dell'altro competenze e abilità, probabilmente arrivando da mondi diversi è la formula migliore per portare a termine la loro missione. Dopo questa riflessione generale, nello specifico dell'attentato penso che il disagio di James sia causato da un evento del suo passato, ho il sospetto che la tragica morte del padre abbia qualcosa a che fare. È vero, James e Hart stanno indagando sulla collaborazione tra IRA e tedeschi che causerebbe sicuramente molte più vittime tra gli irlandesi, ma non credo affatto che l'episodio di questo attentato non sia utile alla trama (mi hai abituata ad una narrazione accorta e articolata).
Senza alcun dubbio il dialogo tra James e Hart è tra i più belli e profondi che abbia letto dalla tua mano. Hart dimostra di essere un buon conoscitore della vita e non solo del suo lavoro; è sincero quando ammette di non fermarsi alle apparenze, è un uomo profondo, conosce James da pochissimo eppure non fatica a scavare nel suo cuore, peraltro senza retorica.
È bello vedere come due mondi che dovrebbero guardarsi con sospetto, pur nella collaborazione quasi forzata, si comprendono e supportano in ciò che provano. Insomma, Hart dimostra di essere un buon compagno di lavoro sotto ogni punto di vista, James deve solo sciogliersi un po’ di più e abbassare le barriere. È inoltre comprensibile che Hart si preoccupi per il coinvolgimento personale del collega e penso che la sua preoccupazione possa rivelarsi fondata, vista la reazione commossa di James al pensiero del padre; il fatto che James non abbia avuto la possibilità di conoscere il padre lo spinge ad inseguirlo come un’ombra che però per quanto si sforzi non riuscirà mai a catturare. Il giovane è consapevole di questo, infatti prova sensi di colpa davanti alle “accuse” di Hart e tenta di sviare l’argomento. La mancanza di qualcosa non vissuto e irrecuperabile lascia un inevitabile e incolmabile vuoto, è un lutto che difficilmente è possibile colmare e le ripercussioni sulla propria vita sono comprensibili. Non penso che James cerchi vendetta, ma il rancore verso i militanti per avergli strappato una parte importante della sua vita credo sia naturale.
Stai trattando il passato di James su molteplici piani, la perdita del padre ha una duplice influenza su di lui: ci fai capire in questo capitolo che il vuoto dell’assenza e il nome da portare sono strettamente collegati, lo portano entrambi sulla strada della carriera che sta percorrendo cercando di emergere come uomo non dipendente dal ricordo del padre, ma al tempo stesso solcando le sue orme per viverlo nell’unico modo in cui può ancora farlo.
James mostra comprensibili dubbi nei confronti di Hart, non per l’uomo che ha dimostrato di essere, ma per chi rappresenta in quella missione e non è altrettanto facile per James abbandonare le apparenze. Sembra molto più proiettato alla missione che al rapporto con il suo collega; gli fa onore rispettare il proprio dovere, non è nemmeno sbagliato volersi dimostrare all’altezza della situazione, ma Hart mi fa davvero tanta tenerezza e spero che tra loro possa nascere un bel rapporto. 😊
Credo tu possa immaginare quanto io abbia amato l’inciso romantico su James e Julia, proprio tutto tutto. Con la nota retrò che hai dato al loro ballo, mi sono un po’ sciolta, ormai conosci le mie debolezze.

Grazie per riuscire sempre con la tua narrazione a dissolvere i brutti pensieri che mi vagano per la mente. Sei una scrittrice splendida. <3

A presto!
Un abbraccio grande grande
-Vale (sempre tua affezionata lettrice)

Recensore Master
06/03/21, ore 12:00
Cap. 9:

Ciao carissima! Scusami ma riesco a passare solo oggi a leggere questo bellissimo capitolo.
Il racconto è incentrato sui diversi aspetti della figura di James, che riesci a mostrarci con molta naturalezza e realismo: in particolare, mi ha colpito la sua introspezione appena prima dell'arrivo di Julia, in cui si riassume un po' tutto quello che gli sta accadendo e come sia difficile "tenere insieme i pezzi" e andare avanti. L'appuntamento con Julia è andato benissimo e riuscirà a risollevarlo un po', ma la situazione resta grave, soprattutto perché glia attentati dell'IRA lo stanno coinvolgendo sempre di più, come in un cerchio concentrico che si chiude attorno al Castello. Devo dirti però che il comportamento di Hart in questo capitolo non mi ha sorpreso, sarà perché vede le vicende irlandesi "da esterno", ma i suoi consigli riguardo al peso dell'eredità paterna sono stati molto centrati. James è convinto che presente e passato sono completamente distinti, nonostante tutti gli altri sembrino quasi rinfacciarglielo... ma la verità sta sempre nel mezzo, insomma, e anche sotto questo punto di vista avrà il suo ben da riflettere.
La scena sulla moto è stata scritta molto bene, mi sono divertito a leggerla ed è stato un bello stacco da un contesto così teso. Bravissima e, anche stavolta, complimenti!
Alla prossima, spero di riuscire passare il prima possibile,
mystery_koopa

Recensore Master
05/03/21, ore 06:46
Cap. 9:

Buongiorno,
dunque, ancora qui si cercano prove... per la nostra coppia di ''strani amici'' è tutto un confrontarsi tra loro, ma di passi avanti nelle indagini, be', ben poche!
I ribelli colpiscono, non hanno ancora timori negli attentati, portano avanti i loro piani.
Per i due giovani quindi sarà necessario darsi ancora una smossa o faranno quel che pare a loro, alla fine.

Recensore Master
04/03/21, ore 13:25
Cap. 9:

Carissima,
l'agente Hart possiede un sesto senso notevole e non ha peli sulla lingua.
Si precipita sul luogo dell'esplosione ancora fumante e sono certa che ci stia ragionando sopra. In verità l'autore dell'attentato non ha rivendicato la cosa e dunque le deduzioni più superficiali sono da escludere. Sarà veramente l'IRA?
James ha molto da imparare, a partire da come ottenere un mezzo di trasporto. Lì avrei davvero voluto vedere la sua faccia! ^^
Il collega mette il dito nella piaga e gli ricorda i suoi doveri. Pare che non ce ne sia bisogno, ma il ragazzo reagisce come se un pizzico di questione personale invece ci fosse davvero.
Per fortuna c'è Julia a placare le sue ansie. Molto romantica la scena del ballo, stempera la tensione delle righe precedenti.
Devo scoprire chi muove le fila del gioco!
Alla prossima! ^^

Recensore Junior
04/03/21, ore 09:19
Cap. 9:

Ciao!

Storie e vite che si dipanano e che alla fine si intrecceranno in un solo grande arazzo. Mi piacciono quelle storie in cui i personaggi hanno vicende parallele, ma che ad un certo punto si incontrano. Una cosa è certa: nessuno vuole mollare, ognuno dei personaggi è disposto ad andare fino in fondo per portare a termine la sua missione, ognuno di loro è disposto a sacrificare tutto per ciò in cui crede, è pronto a morire. O a uccidere.

Sempre un'ottima storia!

Recensore Master
04/03/21, ore 09:15
Cap. 9:

Ciao carissima^^
Hart è veramente un vecchio volpone (niente affatto vecchio, in realtà), sagace e scaltro. Coglie le situazioni al volo e immediatamente elabora strategie conseguenti.
Mi è piaciuto molto il dialogo con il più giovane collega, che dimostra anche un'ottima capacità di penetrazione psicologica.
Hart mi piace perchè è diretto ed esplicito. Gli piace mettere in chiaro le cose e far sì che non rimangano dei "non detti" a inquinare la sua collaborazione con Donnelly.
Come sempre, stupenda la ricostruzione storica, sembra veramente di essere nei contesti che descrivi.
Complimenti e a presto!

Recensore Junior
03/03/21, ore 22:20

Ciao di nuovo, carissima!

Hans e Declan sono due personaggi con i controc.... Certamente Declan non si fida dell'altro, o meglio, come gli ha detto prima, non gli piace ciò che rappresenta, eppure è comunque affascinato da lui, capisce che in fondo non sono poi così diversi. Hans, d'altro canto, è deciso a guadagnarsi, se non la simpatia, almeno la tolleranza di Declan. Vuole che i loro rapporti si scongelino e, visto il tipo di coppia, credo che questo avverrà, anche se non in modo lecito ovviamente XD

Sempre bravissima!

Recensore Junior
03/03/21, ore 13:36
Cap. 1:

Ciao Star.

In questa storia ci sono due nazioni che amo moltissimo: la Germania e l'Irlanda. L'argomento non è noto ai più e molto intrigante. Del resto, comunque, si sa che gli irlandesi erano filotedeschi in funzione antiinglese e dopo la guerra accolsero molti profughi tedeschi, se non sbaglio c'è una statua a Dublino in memoria proprio di questo. Chissà, se avesse vinto la Germania, forse ci saremmo risparmiati le Troubles, chi può dirlo?

Un'ottima storia che delinea una profonda conoscenza dell'argomento. Complimenti.
(Recensione modificata il 03/03/2021 - 04:19 pm)

Recensore Master
28/02/21, ore 16:22

Ciao mia cara Star ^^

Per la prima volta leggiamo le parole di questa misteriosa spia al Castello, la quale sembra allertata dalla presenza di Hart. È un capitolo nel quale ci mostri le difficoltà di ogni personaggio della storia, ognuno di esso vive all’ombra del nemico, procede con tensione, teme che egli possa giungere ad informazioni compromettenti e pericolose. Consenti al lettore di entrare nell’animo di ogni personaggio, indipendentemente dagli ideali ai quali si sono professati fedeli. È una situazione davvero molto delicata che gioca tra guerra, ribellione e alleanze; tutte le “fazioni” in campo giocano le armi che hanno a disposizione (ad esempio l’impiego di una spia) e l’equilibrio sembra essere molto precario, la guerra civile non sembra essere così tanto lontana. Per il momento però sembra che il governo britannico e quello irlandese riescano ancora a mantenere un ordine pubblico e l’IRA dal canto suo riesce ancora ad avere margine di manovra, anzi progetta nuove strategie per raggiungere i propri scopi.
La comparsa del ragazzino con la pistola davanti a Charles è stata una scena d’impatto. Non definirei la scelta dei compagni sprovveduta, visto che un bambino è sicuramente meno rintracciabile per le comunicazioni, ma temo che il piccolo sia stato coinvolto come militante a tutti gli effetti. A tale proposito mi è piaciuto il disdegno di Charles, quasi si scandalizza, dimostrando di essere un uomo di valore. Credo che la maggior parte dei tuoi personaggi (se non tutti) lo siano.
Charles, inoltre, dimostra ancora una volta di conoscere l’amico, c’è una profonda conoscenza tra loro. Declan non ha necessità di firmarsi (idea pericolosissima per loro) e Charles ha sempre bene in mente lo stato d’animo del compagno, nonostante Declan non si tiri indietro, informando diligentemente i suoi superiori dell’andamento del suo incarico.
Sullo sfondo si sente sempre la tua attenzione massima per rendere tutto realistico e verosimile dal più piccolo dettaglio (ad esempio il fatto che Charles bruci il foglio per mantenere la riservatezza sulla missione).
Fai un breve spaccato sul passato di Charles, ci mostri come è diventato collaboratore dell’IRA e il fatto che abbia ostentato evidenti simpatie comuniste. In passato ha guidato una missione con successo e proprio questo episodio ha spinto i tedeschi a chiedere la sua collaborazione. Charles vede nella Germania un’opportunità per l’IRA, ci sono troppe vittime tra loro e la situazione della popolazione è drammatica, quindi è necessario agire in fretta.

Hans sembra essere in una condizione di semi-prigionia che però va a favore suo e di Declan, poiché in questo modo è possibile controllare ogni mossa sospetta di Hans e allo stesso tempo il tedesco ha la possibilità di studiare più da vicino i suoi alleati. Anzi Hans non perde tempo e riempie di domande Declan; scopre di essere interessato alla personalità di Declan, essi hanno tratti simili, sono solo gli ideali politici a separarli: Declan è orgoglioso di far parte dell’IRA (le sue parole e la sua espressione sono molto suggestive), esattamente come Hans ripone massima fiducia nel Partito.
La diffidenza però tra loro non si allenta; Declan resta in allerta e ammette senza troppi giri di parole che diffida di qualunque forma che non contempli la democrazia e pensa che Hans stia usando malizia per conquistare la fiducia dell’IRA. Nelle parole e nelle affermazioni di Declan leggo una leggera forma di pregiudizio nei confronti di Hans; come all’inizio della storia (nel momento in cui ci hai presentato Hans) sei stata bravissima a rivelare apparenza e allo stesso tempo profondità dei nazisti, prevedo già che lavorerai tantissimo sull’opinione di Declan, lo aiuterai a guardare con occhi diversi Hans e a capire che non tutti i nazisti sono esseri spietati e senza una morale. Hans risulta sempre molto discreto nei comportamenti, per cui Declan non ha modo di provare che Hans sia una minaccia, deve basarsi davvero sull’opinione popolare, al momento non ha altri strumenti per maturare una personale riflessione.
Hans ha un metodo molto persuasivo per farlo parlare, punta sulle condizioni di svantaggio dell’IRA e dell’Irlanda e ricorda quanto la loro alleanza potrebbe portare profitto ad entrambi, ma Declan sembra allenato a non cedere (immagino abbia ricevuto un buon addestramento per resistere a determinate circostanze persuasive).

Ci racconti quanto sia ordinario per i britannici non ricevere una buona accoglienza a Dublino. Stavolta è toccato ad Hart, il quale è un uomo giusto ed equilibrato, infatti non condanna l’astio dell’Irlanda nei confronti dei suoi connazionale, ma nella discordia valuta entrambe le posizioni, passa al vaglio nella sua mente le ragioni dell’Irlanda e dell’Inghilterra. Trovo sempre delle bellissime costanti nelle tue storie, ad esempio non esistono buoni e cattivi, mostri tutti i tratti della natura umana e talvolta essi possono trovarsi nella stessa persona.
Hart porta avanti le sue indagini direttamente sul campo e proprio a Dublino scopre che James gli ha nascosto un dettaglio importante della sua vita che è strettamente connesso al suo ruolo; sembra che Hart ci sia rimasto male, forse contava di aver guadagnato la sua fiducia, spero possa scoprire presto i reali motivi dell’omissione, è una motivazione molto profonda che noi sappiamo. Hart si insospettisce sulla ragione per cui James non gli ha parlato del padre, è scaltro quindi sono sicura desideri lui stesso approfondire con il diretto interessato.


È una storia ricca di alleanze tra fazioni/nazioni che si scontrano, è molto interessante come sono distanti, ma anche molto vicini nel carattere e negli obiettivi (questa consapevolezza fa bene a volte anche a loro stessi).
Anche gli inglesi vogliono che l'Irlanda entri in guerra? Riguarda questo il piano misterioso su cui chiudi il capitolo? Sì, lo so, per saperlo devo attendere. :D

Scusami tanto per il ritardo e mi raccomando non indugiare mai a farmi sapere se dovessi interpretare male qualcosa, ci tengo. Questo papiro di parole per dirti che sei un’autrice preziosa.❤

A presto!
Un abbraccio grande grande
-Vale (sempre tua affezionata lettrice)