Ciao, mia carissima Star ^^
Sono perennemente in ritardo, perdonami. Il romanticismo inaspettato e apprezzatissimo di questo capitolo ha reso felicissima la fan che è in me, ma vado con ordine ♡
Ci hai insegnato tante cose sul capitano Maguire, per certi versi la sua determinazione e lo spirito cameratesco che nutre nei confronti dei compagni gli fanno onore, però non riesco ad ignorare che sia un assassino che ha spinto all'esasperazione i suoi valori di libertà, tanto da giungere all'omicidio di un traditore di essi. Scopriamo purtroppo che è proprio lui l'artefice di quell'omocidio, non si è sporcato direttamente le mani ma è il mandante, gli agenti che hanno scoperto il cadavere hanno centrato senza troppe difficoltà il movente dell'omicidio.
Il comandante dell'IRA ha abbandonato ogni sorta di scrupolo sotto la pesante minaccia che stanno vivendo i militanti e sembra non voler arrestare il suo desiderio di fermare chiunque attenti alla vita dell'IRA; ha già intercettato la presenza di una spia molto più astuta del ragazzino che ha dato l'ordine di uccidere e spera che l'uccisione di quest'ultimo possa diventare un monito per lei. In quanto comandante nelle sue mani sono le responsabilità più importanti, in primis la sopravvivenza dell'organizzazione e la garanzia che essa possa raggiungere i suoi scopi senza grossi intralci.
Dall'altra parte ci hai consentito di conoscere l'uomo dietro il repubblicano, un uomo capace anche di sentimenti veri, come ad esempio il sincero affetto che prova nei confronti di Declan. Intuitivo com'è, comprende che il coinvolgimento di Declan è molto forte, ma non riesce ancora a cogliere la reale natura di questo coinvolgimento. Non essendo vissute alla luce del sole le relazioni omosessuali è comprensibile che non sia la sua prima ipotesi, è più propenso a credere che il prolungato contatto con la spia tedesca possa averlo in qualche manipolato e l'inesperienza non abbia consentito al giovane di evitarlo. Maguire è sicuramente disposto a tutto pur di impedire che accada il peggio per sé, per Declan e per l'IRA in generale. Visto il modo in cui dipingi Maguire in questo frangente della storia ho paura per le sorti di Declan e Hans se la verità dovesse davvero un giorno venire a galla, temo che gli ideali dell'IRA possano vincere su quelli dell'amicizia...
L'idea di un altro incontro tra Maguire e Hans mette giustamente in agitazione Declan. A preoccuparlo è in primis il pensiero per le sorti di Hans e per la sua incolumità; Declan dovrebbe essere propenso ad avere fede nella parola di Maguire che in fondo anche per lui è un amico, ma gli ultimi eventi hanno incrinato anche il loro rapporto e la fiducia incondizionata che nutriva per il comandante. Declan sente di averlo tradito e che la fiducia incondizionata tra loro si è spezzata, di questo si sente in colpa, dimostrando quanto la fedeltà nei rapporti instaurati abbia valore per lui, all'infuori di vantaggi, guerra e politiche. C'è il dubbio che Maguire abbia scoperto le vere intenzioni di Declan, ma non prova rimorso, al pari di Hans - anche se meno esplicito - anche lui non teme di vivere la propria sorte, specie accanto all'amato. Da buon soldato ha sempre rispettato gli ordini dei superiori, almeno fino a quando non sono subentrate nuove ragioni, nuovi dettami e stavolta dal cuore, non più dai valori dell'IRA, indubbiamente qualcosa che Declan non ha mai provato e che ha messo in discussione per la prima volta ciò in cui ha sempre creduto. Non mette in discussione la Causa, ma i metodi dell'IRA forse sì, la prospettiva di una possibile condanna per Hans lo rende drammaticamente impotente.
Hans dal canto suo inizia a mettere in discussione la condizione di incolumità che l'IRA gli ha garantito in quanto figura chiave per sbloccare la guerra e raggiungere gli obiettivi di indipendenza. Si sente isolato rispetto a qualsiasi contatto utile, si sente lontano dai suoi diretti superiori con i quali gli è stato impedito di comunicare; credo che chiunque al suo posto si sentirebbe in uno stato di prigionia, con l'unica speranza e l'unico conforto nella figura di Declan. Può solo fare affidamento sul ragazzo al suo fianco, ma purtroppo la sua posizione non gli consente decisioni essenziali e tiene troppo a Declan per esporlo a qualsiasi possibile pericolo. L'unica soluzione è rimettere il suo destino nelle mani dell'IRA con coraggio e sperare in un risvolto positivo, ogni iniziativa personale rischia di diventare controproducente per lui e per Declan.
L'amore è la complicazione per eccellenza e riesce ad ammorbidire anche un cuore controllato come quello di Hans; questo sentimento che si fa sempre più intenso e gli impedisce di svolgere con freddezza ciò che gli hanno sempre insegnato in quanto spia, con Declan è diverso, imbrogliarlo significherebbe tradire se stesso ed inoltre Declan gli ha insegnato cosa significhi avere accanto un compagno a cui rendere conto delle proprie azioni.
Il rapporto tra Hans e Declan è mutato, le braccia dell'uno diventano una fonte di conforto per l'altro e non si premurano più di nascondere le loro preoccupazioni.
La loro unione è una luce in un muro di tenebre, attimi rubati ai timori che ritornano prepotentemente nelle loro menti e nel loro rapporto ricordando le posizioni che ricoprono e che nulla potrà cancellarle, nemmeno la loro stessa volontà. Declan confida con Hans la fragilità dell'IRA fidandosi ciecamente del compagno, un risvolto che potrebbe minare l'incolumità di Hans.
Questo capitolo segna l'inizio della narrazione centrale di questa storia, gli animi come i rapporti si stanno infuocato sempre di più. Temo che una bomba sia pronta ad esplodere, non ci resta che scoprire ai danni di chi. Sei stata bravissima a costruire questa storia così entusiasmante, sono curiosissima di scoprire il seguito ♡♡
A presto!
Un abbraccio grande grande
-Vale (sempre tua affezionata lettrice) |