Recensioni per
Macchie di sangue innocente - segni di amori (im)puri
di paige95

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master

Ciao Paige,
sono infine arrivata. Devo confessarti che sono molto felice e un po' emozionata di tornare nella sezione storica. Un po' mi mancava ma ho sempre avuto un po' di timore nell'addentrarmi di nuovo qui. Però c'è anche da dire che ho già avuto modo di leggere un paio di tue storie e sono certa della loro qualità.
Prima di scriverti le mie considerazioni, ho due piccole precisazioni da fare: non ho letto “Congiunzione astrale” e gli anni 70 del 900 non sono esattamente il mio periodo storico preferito. Tuttavia, posso assicurarti che ho letto la storia senza alcun pregiudizio.
Devo dire che è molto difficile commentare questa storia, sia perché non è stata una lettura facile, sia perché sono davvero felice di essere tornata in questa sezione. Andiamo con ordine, sperando che le mie parole abbiano un senso.
Ambientazione: credo che questo sia il punto forte di questa storia. Ci hai mostrato un mondo molto diverso dal nostro, in cui era molto più difficile vivere. Ora, questo sembra scontato, però ho notato una grande cura dei dettagli. Inoltre – altra cosa pazzesca – è il tono di tragicità che emana tutta questa storia. Perché nel parlare del rapporto tra i due personaggi non sei caduta né nella banalità ma hai mantenuto una certa dignità (oddio, detta così fa pena!). Quello che voglio dire è che molto facile superare il confine del tragico e cadere nell'esagerato: tu non lo hai fatto, i tuoi personaggi vivono una tragedia reale, non sforano nella pateticità (spero che adesso sia un attimo più chiaro).
Altra cosa che va assolutamente sottolineata: lo stile. Credo di averti già detto quello che penso ma credo che in questa storia tu abbia superato te stessa. Hai uno stile che ti permette tranquillamente di trattare un argomento come questo. Lo scambio epistolare tra i due risulta assolutamente realistico. Non è eccessivo, tutto è misurato alla perfezione, tanto che sono rimasta basita e anche imbambolata dall'intensità delle parole che ho letto. E questo non è qualcosa da dare per scontato.
Nel solito dibattito tra “è meglio esaltare il contenuto o curare lo stile”, tu mi hai dato quella che ritengo sia la risposta giusta: entrambi, bisogna curare entrambi. E qui c'è questo equilibrio, tra contenuto e stile, si esaltato a vicenda.
Per quanto riguarda la trama, io non conosco affatto Isabel e Mark. Tuttavia quello che ho letto è stato sufficiente per farmi appassionare alla loro storia.
“Un soldato tedesco di origini americane che ama una tedesca filosocialista?” Quello che ho apprezzato molto è che non ti sei fatta cogliere impreparata dalle conseguenze che comporta utilizzare un cliché. Perché dico così? Penso che il tema di un amore difficile tra due personaggi sia spesso abusato e si finisca per cadere nella banalità. Cosa che a te non esce, perché sei capace di partire da un'idea comune e di trasformarla, di renderla sfaccettata, complessa, assolutamente reale. E' questo stupire continuamente il lettore che apprezzo di te.
Il finale che emana malinconia e che fa naturalmente pensare a quello che poteva succedere, come sarebbe andata se i Mark e Isabel fossero vissuti in un'altra epoca, si intona perfettamente al racconto. Non è banale, perché è la fine credibile di un percorso. Personalmente adoro questi finali, in cui uno dei due dimostra di non essere riuscito ad andare avanti, di non aver dimenticato.
Vorrei soffermarmi ancora un attimo sul finale che è sicuramente la mia parte preferita di tutta la tua storia. Lui che torna diversi decenni dopo nella soffitta, quando è effettivamente un'altra persona, e che non può fare a meno di confrontarsi con quel vuoto dovuto alla perdita di Isabel. Isabel che rappresenta sia un dolore che una gioia e che gli ricorda che sei lui è diventato quello che è, il merito è anche di lei.
Questa punto, secondo me, è pazzesco. Davvero, trovo difficile riuscire a esprimere quello che mi ha provocato.
Scusami per questa caterva senza senso di pensieri e considerazioni. Mi rendo conto che non sono assolutamente all'altezza della tua storia.
Ti mando un bacio e ti ringrazio per la splendida lettura che mi hai concesso.
Con affetto,
Eli

Recensore Master

Oggi sarei voluta passare da "Congiunzione astrale" per proseguire la lettura, ma poi questa OS mi ha attirata con tanta potenza che non ho potuto fare a meno di leggere questa... continuerò la tua bellissima long nei prossimi giorni (queste settimane al lavoro sono state tremende, ma ora dovrebbe migliorare un po'...).
E credo di aver fatto proprio la scelta giusta, questa storia è un vero gioiello, bellissima, piena di atmosfera e di intensità. Non conosco ancora i personaggi (che quindi ritroverò anche nella tua long), ma mi sono davvero sentita trasportare nella Berlino degli anni Settanta/Ottanta, il Muro, la Guerra Fredda, una vita grigia e desolata per tutti meno che per Mark e Isabel, i due giovani innamorati separati dal Muro e dalla Storia, che cercano di ritagliarsi un pezzetto di felicità nella loro soffitta. Una semplice soffitta, una mansarda squallida e povera, ma che per i due innamorati è più luminosa e bella di un palazzo reale.
Sono rimasta gelata quando ho letto della morte di Isabel! Sai, io sono un po' fissata con i lieti fine, mi piace pensare che tutte le storie possano finire bene e che almeno nella fantasia l'amore e i buoni sentimenti riescano a vincere. Speravo davvero che Mark riuscisse a portare via Isabel e a fuggire con lei, magari in America... invece Isabel è stata uccisa proprio quando Mark le aveva chiesto di sposarla, e non ho capito bene se le hanno sparato con intenzione o se i colpi hanno raggiunto lei per puro caso, magari le sentinelle sparavano a chiunque fosse sospettato di cercare di oltrepassare il Muro. E hai descritto in maniera perfetta e spettacolare la scena e i sentimenti di Mark, che in pochi secondi ha visto sgretolarsi tutti i suoi sogni, i desideri, i progetti, che avrebbe voluto morire anche lui. E ho sentito ancora più profondo il suo dolore per essere stato inutile, lui, un soldato, era disarmato e non ha potuto proteggere la persona che amava. Ha salvato persone in guerra, ma non ha salvato chi veramente contava per lui. Deve essere un pensiero atroce con cui convivere, oltre al dolore per la morte della sua amata...
Ed è stato veramente tristissimo il momento della distruzione del Muro di Berlino, un momento tanto importante nella Storia, ma che per Mark non significa più niente perché è arrivato troppo tardi per lui e Isabel, loro non potranno godere della libertà. Sarebbero bastati pochi anni ancora, mi viene da pensare, solo quattro anni e Mark e Isabel sarebbero potuti stare insieme, sposarsi, vivere felici... invece non è stato così e non è un caso che Mark preferisca passare quel momento storico al cimitero invece che davanti al Muro, sarebbero dovuti esserci loro insieme agli altri giovani a buttarlo giù, e Mark preferisce comunque stare accanto alla sua amata.
Ed è malinconico il finale, con Mark ormai sessantenne che torna a vedere la soffitta in Germania, l'unico luogo della sua vita in cui è stato felice. Mi è dispiaciuto leggere che la sua vita è stata così piena di dolore, che lui si è dedicato solo alle battaglie e non ha trovato mai più la pace, ma del resto anch'io penso che, quando si perde il vero amore, la vita non può più andare avanti, si resta legati nel cuore al suo ricordo e si sopravvive meglio che si può, cercando di fare ciò che si ritiene giusto, e Mark pensa che combattere le tirannie sia la cosa giusta da fare anche nel ricordo di Isabel.
Una storia veramente stupenda, intensa, coinvolgente, scritta con una delicatezza e una profondità uniche. Ho amato particolarmente anche il fatto che tu abbia scelto di usare lo stile epistolare, ancora più difficile da gestire, per esprimere con maggior potenza i sentimenti, le speranze e infine il dolore di Mark. Non hai "raccontato" la storia, ma attraverso le parole scritte da Mark e Isabel la loro vicenda si è svolta davanti ai miei occhi proprio perché tu sei così brava a creare atmosfere, a dare voce alle emozioni, ad entrare nel cuore dei tuoi personaggi e a farli amare a chi ti legge.
Sei una scrittrice sensibile, appassionata e profonda e non dovrai mai, mai lasciare che le cattiverie di chi ti invidia possano farti dubitare di te stessa. Questa storia da sola basterebbe a provare quanto infinitamente tu sia brava, sicuramente una delle più intense e sensibili tra le mie autrici preferite.
Un abbraccio!
Abby

Recensore Junior

Cara Vale,

avevo promesso di passare da queste righe... ed eccomi qui, commossa ed emozionata da questa storia.

Piccola premessa: non ho ancora iniziato la tua "Congiunzione astrale" (ma prometto di farlo appena possibile), ma l'aesthetic e la presentazione che ne hai fatto sul gruppo mi ha spinta a venire qui, nonostante tutto.
Tre sono le cose che ho amato in questa storia.
- L'epistolario: è un genere che amo, perché ancor più che in un romanzo, entriamo nel cuore del personaggio, nelle dinamiche dell'anima, nella loro storia più intima, nella morfologia interiore della loro vita. Seppure brevi, è bellissimo leggere le due voci che si intrecciano per dar vita ad una sola voce, una sola storia. Quello di Flores, diventa poi un doloroso epistolario a senso unico. Lo dimostrano le lettere inumidite dal tempo e dalla pioggia sulla tomba di Isabel.
- Berlino e la guerra fredda: un periodo storico che mi ha sempre fatto pensare per la sua ambiguità e crudeltà, per la sua assurdità. Ho rivissuto le atmosfere che hai raccontato, immergendole nel viaggio che feci a Berlino anni fa, alla scoperta delle lacerazioni più profonde tra Est e Ovest, del terrore che si respirava nell'aria, nel dolore di non poter essere liberi di amare, di fare, di vivere la vita come si sarebbe voluto. Rivedo il volto di Isabel in una delle croci bianche dei caduti per aver superato il confine, che stanno ancora oggi a segnare il perimetro del muro che divideva Berlino. Un muro che l'amore tra Mark e Isabel ha superato e abbattuto ben prima del 1989.
Ho apprezzato il fatto che Mark, quel 9 novembre di trentuno anni fa, non fosse sulla barricata a picconare il muro ma nel silenzio di un cimitero, insieme al suo unico amore, a guardare la demolizione di un confine fisico che loro avevano superato molti anni prima.
- Il pianoforte: credo che la mia commozione sia arrivata lì, su quella richiesta di Isabel "PS quando mi insegni a suonare quel benedetto pianoforte?". Ho un rapporto conflittuale con quello strumento da quando ho 8 anni ma la sua presenza nella tua storia mi ha colpita particolarmente. Perché nella mia vita ho avuto un sacco di persone, amici o conoscenti, che, più o meno scherzosamente, mi hanno fatto la stessa domanda di Isabel. Non ho insegnato mai veramente nulla a nessuno, troppo presa dal dire "ma non sono abbastanza brava per insegnarti", quando invece, ne sono sicura, si sarebbero accontentati di fare anche solo un semplice "do re mi", cioè di quelle piccole attenzioni che avrei potuto dare, del condividere quel poco che sapevo con loro.
Il vero colpo al cuore l'ho avuto con la risposta di Mark: "PS ti insegneranno gli angeli a suonare" e il suo ritorno, nel 2018, nella soffitta. Ancora un pianoforte a unirli e quella promessa mai mantenuta di insegnare a Isabel a suonare, il segno evidente del tempo che non è stato sufficiente (o è stato solo il procrastinare tipico del "c'è tempo" che tanto caratterizza alcuni nostri rapporti?).

Ho sproloquiato abbastanza.
Grazie per le emozioni che continui a regalarmi con i tuoi scritti (e, ti prego, non smettere mai di scrivere!)
Un abbraccio
Ilaria

Recensore Master

Buon giorno donzella mia cara!
Eccomi Qui, il prima possibile,  a leggere questa storia che hai dedicato a me e all’altra giovane donzella <3
Non ho parole per descrivere quanto io sia felice ed emozionata per questa cosa, insomma nessuno mai aveva scritto qualcosa con l’intento di farmi felice quindi grazie infinite <3
Partiamo in ordine con questa grafica che, con il suo adorabile e leggero color seppia, mi piace tantissimo! E’ semplice ma d’impatto, brava.
Questo primo paragrafo scritto dal punto di vista di Flores è toccante, sei riuscita in poche righe a contenere tutta la sua anima tormentata e tutto l’amore che ha per Isabel.
Un amore che nascondono per paura di mille cose, ma di cui non si vergognano e ciò denota anche la forza che l’uomo infonde a questo rapporto.
Mi è piaciuto come non ti allontani dalla tua solita delicatezza, mi è particolarmente piaciuto come hai inserito la guerra senza toccarla davvero, l’hai fatta pesare sulle sue spalle senza effettivamente nominarla troppo, bravissima.
Questa seconda parte è scritta dal punto di vista di Isabel ed è meravigliosa perché non ce l’avevi mai mostrata prima se non per pochi attimi, se non per un ricordo.
Mi piace perché è scritto come se fossero pensieri ma io me li immagino seduti ad una scrivania mentre scrivono, con l’uso di una piuma e un calamaio oppure una penna stilografica, insomma un'immagine tenerissima e dolcissima <3
Questa donna che dichiara che nulla può ostacolare il loro amore ora che lui è tornato a casa, ora che lui è al di là di quel maledetto muro, magnifico.
Lei molto più attenta a ciò che scrive rispetto a lui ma non per questo meno intenso e vero.
Questa seconda corrispondenza da parte di Mark è molto più pesante della prima, mostra tutta la paura che ha di quella situazione difficile e al limite dell'umano che è la loro  relazione.
Mi piace tantissimo come la sua preoccupazione sia principalmente per la salute della donna, è un amore fondato su un sentimento puro oltre ogni immaginazione.
Il tutto gira attorno a questa libertà che, si sa, in quel periodo era una cosa proibita, una cosa che a noi oggi pare scontata.
Adoro il modo in cui tu giostri la cosa, come tieni questo tema sospeso ma ricorrente.
Anche il semplice modo con cui hai “giocato” sulla loro fisicità ha qualcosa di unico e di magico, di semplice ma di ricercato, complimenti davvero <3
La seconda lettera di Isabel è amara ma travolgente, un addio alla prossima volta che, però, non sanno quando sarà, possiamo dire che è una poesia veramente tutto ciò? Beh, io lo dico e lo urlo al mondo, è fenomenale questa storia <3
Saltiamo alcuni anni in avanti rispetto alle prime “sdolcinate” lettere e passiamo ad una lettera sofferta, uno scritto fatto dopo la sua morte, dopo quell’evento che ci narri nella tua originale e ammettiamolo, è straziante.
Ci descrivi la sua morte tramite gli occhi di chi l’ha vissuta nel modo più distruttiva possibile, gli occhi di chi vede la propria anima gemella spegnersi tra le braccia, inerme e impossibilitato a fare qualcosa.
Ho provato una sofferenza psicologica ad ogni singola parola che hai scritto, ogni singolo dettaglio è atroce ma scritto divinamente, in modo chiaro e semplice da comprendere.
Senza contare che quando Flores dichiara che Isabel è la sua bussola non so perché ma in esso ci ho rivisto tanto di Christian, un uomo tormentato dalla guerra ma che ha il proprio faro a cui si affida per tornare a riva, ho adorato questa loro sottile somiglianza, fattore che è capibile per come si comporta con lui Flores nella tua originale, almeno, penso che ci sia molto di questa somiglianza dietro al loro comportamento e ammetto che ti adoro per averla inserita, bravissima <3
Vedere, anzi sentire, la caduta del muro di Berlino sotto questo aspetto è emozionante, davvero bello e carico di sentimenti che vanno ben oltre al tuo scritto. Hai trattato, per l'ennesima volta, un tema tanto delicato con la forza di una piuma che cade, producendo un rumore inudibile ai più, non hai creato eroi o mostri, hai solo raccontato un amore puro attraverso delle semplici lettere.
Lui la adora anche dopo la morte, le dedica tutto e di più, è semplicemente magnifico.
Lo specchietto che ci hai inserito alla fine, il chiudere il cerchio della storia mostrandoci che Flores è tornato da lei prima di dirigersi a Kabul è magnifico -quante volte ho usato questa parola in questa recensione? Fa niente- hai ricollegato la storia originale con questo spin-off, complimenti perché tutto torna e fila liscio come l'olio.
La storia è bellissima, è dolce e amara, scritta bene e in essa non ho riscontrato errori di nessun genere. La lettura è fluida e piacevole, il fattore di aver inserito le loro lettere mi ha passato tutto l’amore che l’uno provava per l’altro, in una sorta di sintonia ed empatia unica ed inimmaginabile.
Se conosco anche solo un decimo della persona meravigliosa che sei, oserei dire che Flores, così come Christian, sono il tuo uomo ideale.
Uomini che non hanno mezze misure, persone che amano non solo con il cuore ma con l’anima e che farebbero di tutto per la donna che amano.
Insomma non ho più parole per descrivere quanto questa storia mi sia piaciuta, è deliziosa.
Dico sul serio.
Ci si legge al prossimo capitolo, ciao donzella!
PS: sì, per la cronaca, esigo i fazzoletti che mi avevi promessi per poter leggere questa storia, li attendo con il corriere ma nel frattempo uso i miei, tranquilla XD

Recensore Master

Ciao Vale! So che devo ancora mettermi in pari sulla tua long, ma questo prequel era un'occasione ghiotta per leggerlo subito e così ho fatto, anche perché ho capito che non era necessario essere in pari con la tua bellissima storia 😁
Niente, sei stata bravissima anche qui, sia nella pura narrazione che nell'esposizione dei sentimenti, dell' amore immenso e del dolore atroce, ma anche una volta di più nella preparazione del contesto storico. Sei sempre stata perfetta con la guerra in Afghanistan (a proposito, ho scoperto solo da poco che Margot Robbie, la mia attrice preferita, aveva fatto un film nel 2016 sulla guerra in Afghanistan e a breve vorrei recuperarlo, Whiskey Tango Foxrot, magari lo conosci 😉), e qui hai alzato l'asticella facendoci immergere nella lunga, estenuante e soffocante Guerra Fredda, con accenni al Vietnam.
So che non è affatto facile, complimenti per tutto il tuo impegno!
È stata una lettura dolcissima, commovente e straziante... Ci fai capire perché Flores sia così adesso, ma ci mostri come era prima e come sarebbe potuto essere se un destino infame non gli avesse la sua Isabel, una bellissima persona. La lettera del 6 gennaio 1985 mi ha distrutto, soprattutto il finale 😭
I'm generale ci hai fatto vedere quanto quel Muro di Berlino fosse invalicabile non solo fisicamente, ma anche sentimentalmente, emotivamente, concettualmente. Magari noi che siamo nati dopo o a cavallo del 1989 fatichiamo a renderci conto di quanto fosse sbagliato, assurdo e inconcepibile un mondo diviso a metà, non solo una città divisa da un muro.
Grazie per questa storia e per le emozioni, sei sempre super! E bravissima anche per l'immagine che hai creato all'inizio! 😁
A presto!
Teo

Recensore Master

Buongiorno,
mi sono commosso tantissimo leggendo!
Purtroppo è accaduto veramente, la repressione di un popolo, un muro invalicabile... la sofferenza, i cuori separati, la morte.
Tutto molto triste.
E l'amore vero alla fine resta sempre, nonostante il dramma infinito...

Recensore Master

Carissima^^
Wow, c'è anche il mio nome nella dedica, quale onore ❤️
Sono davvero contenta che tu abbia deciso di pubblicare in questa sezione, lieta di aver contribuito a stimolare il tuo interesse per la Storia.
Il contenuto di queste lettere è davvero profondo e commovente, sei riuscita a scavare a fondo nell'animo dei tuoi personaggi esprimendo ogni sentimento su carta. Il centro del racconto è sicuramente il forte legame sentimentale tra i protagonisti, un amore puro e sincero, romantico e idilliaco. Così bello da essere impossibile.
Un amore che unisce due persone molto diverse e che è sbocciato in un momento drammatico e complesso della Storia.
Mi è piaciuto come hai approfondito il rapporto tra i due innamorati, ad ogni lettera questo legame diventa sempre più forte e profondo.
Ammetto che il particolare del pianoforte è stato d'effetto, e un po' ha toccato anche il mio cuore di pietra.
Purtroppo conoscevo già il triste finale, ma è stato interessante vedere da vicino la reazione di Flores, il dolore e la disperazione iniziali, l'elaborazione del lutto, i sensi di colpa, e infine la presa di coscienza e l'ultimo saluto.
Penso che per il generale sia stata davvero importante quella visita a Berlino a distanza di anni. Ha ritrovato una parte di se stesso, e ha realizzato che in fondo la sua Isabel non l'ha mai abbandonato, e grazie a lei ha trovato ancora una volta la forza di portare avanti il suo dovere di soldato.
Dopo tutti questi sentimentalismi dico qualcosa come lettrice appassionata di vicende belliche. A dire il vero mi sarei aspettata qualcosa anche sulla carriera militare di Flores (insomma tra Vietnam, Guerra Fredda e Afghanistan ne avrà di storie da raccontare xD).
Opinioni non richieste a parte, sei riuscita a farmi apprezzare un racconto romantico e sentimentale, quindi direi che sei stata bravissima^^
Complimenti, è sempre un piacere leggere le tue storie.
Alla prossima! ❤️❤️


PS: se non l'hai mai visto ti consiglio il film "Le vite degli altri", mostra in modo davvero realistico il clima della Guerra Fredda nella Berlino Est. Anche la vicenda umana è molto intensa e commovente^^