Recensioni per
Lo sgombero
di ilbilbo

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
28/03/21, ore 17:13
Cap. 1:

Voi che sapete rimare così bene mi sconvolgete!
Ma come fate?

Poni in rima un quesito interessante.
Siamo circondati da ciarpame, che una volta giunta la fine morirà con noi.
Di fatto, a che serve?
A nulla.

Polvere eravamo e polvere ritorneremo, insieme al ciarpame.
Eravamo come stelle, credo. Torneremo a brillare lassù, quando tutto sarà finito e, forse, rideremo dei nostri guai terreni.

Adesso tutto appare gigantesco, insormontabile.
Ma se la guardi dal punto di vista delle stelle ogni cosa va al suo posto e tutto si ridimensiona.

Come dopo un trasloco.
Butti tutto all'aria, ma poi il caos si fa ordine.

Ho commesso l'imprudenza, sono passata di nuovo!
Non ho resistito...

Recensore Junior
09/03/21, ore 08:46
Cap. 1:

Siamo attaccati a oggetti, cose, beni; perchè ci identifichiamo in loro, e loro rappresentano noi. 
Ma basta la morte, e un eccesso di insensibilità di altri, che quell'ultima parte del tuo essere venga gettata nei rifiuti.
E il ricordo della tua permanenza sulla terra viene annientato.

Forse si eliminano oggetti perchè magari non servono davvero più, o forse perchè ci ricordano che chi li possedeva non vive più. E vivere nella consapevolezza di ciò fa male, destabilizza.

Bella poesia davvero.

 

Recensore Master
24/01/21, ore 13:19
Cap. 1:

Un opera apologeticamente malinconica e triste, ma che nasconde forse una brillantezza di fondo. Solo tu puoi dirlo, come autore. Eppure per me i ricordi, checché se ne possa discutere, hanno sempre un valore e non sono mai buttati.

Il passato insegna verso il presente.

Questi i miei pensieri.

AP.

Recensore Junior
24/01/21, ore 01:23
Cap. 1:

Caro ilbilbo, troppe volte, mentre lavoro tra cocci e vecchi (ops, antichi!) vasi, ho provato questa emozione che tu hai così magistralmente messo sul foglio. Quando ce ne andiamo gli oggetti che ci lasciamo indietro sono ciò che resta di noi. Ah se solo potessero parlare, quante storie racconterebbero! Gli oggetti si impregnano di memoria, come possiamo essere tanto insensibili da buttarli? Grazie per questo pensiero triste e delicato, hai toccato come sempre i punti giusti :)

Nuovo recensore
23/01/21, ore 10:53
Cap. 1:

Caro B., questa tua poesia trasmette tali amarezza e malinconia da smuovere il cuore. E' proprio triste quanto da te descritto; spesso, nella fretta e nella frenesia, nemmeno ci si rende conto del valore (soprattutto umano) che risiede nei beni che si stanno buttando; solo dopo si comprende, quando è ormai troppo tardi, e ci si dispera per la propria superficialità.

Tuttavia, più importanti dei beni materiali sono i ricordi, da vivere ancora ed ancora e, se dovessero iniziare a sfumare, da imprimere su carta in modo tale da non farli scappare, come fossero fotografie.

Ti sono vicina in questo momento per te difficile,
Un abbraccio,

chiara_LN

Recensore Master
21/01/21, ore 06:53
Cap. 1:

Buongiorno,
questa volta hai scritto un capolavoro!
Sono cose a cui ho pensato anche io... infatti solo qualche giorno fa dal rigattiere ho trovato un libro bellissimo e raro, mi ha spiegato che era di un collezionista, ma è morto e dopo i figli hanno fatto sgomberare tutto... tanti libri dispersi in un mondo che ormai li rifiuta... che senso ha lottare per la materia quando siamo destinati a scomparire? E' una delle mie più grandi paure. Hai colto il segno.

Recensore Master
20/01/21, ore 12:09
Cap. 1:

Ciao IlBildo, quanta amarezza in questa tua poesia che cristallizza un momento come se fosse una fotografia. Anche a me è capitato di vedere lo sgombero di un appartamento dove viveva una persona sola, che ha lasciato oltre che la sua vita un mondo di ricordi e tutto ciò che aveva amato pur nella solitudine della sua esistenza. In questi momenti non c’è il tempo materiale per soffermarsi a pensare, a riflettere, su quanto le cose che ora vengono buttate al macero come ciarpame qualsiasi, o come dici tu rumenta, termine che si usa anche dalle mie parti, siano state importanti per la persona che se ne è andata. E’ drammatico pensare che quelle cose toccate, accarezzate non potranno più essere di sostegno ad alcuno, e ogni tanto questo pensiero, su dove andranno le mie cose, una volta che non ci sarò più, mi viene in mente, non avendo io dei figli a cui poter tramandare tutto ciò di cui amo circondarmi e che rende più piacevole la vita, con i ricordi che ogni oggetto rievoca nella mia mente toccando anche il mio cuore. In questo anno difficile chissà quante cose saranno state buttate via senza tenere conto di cosa abbiano significato per la persona alla quale sono appartenute. Poche parole dal retrogusto amaro nel tuo stile sintetico che hanno permesso di riflettere sulle semplici cose che ci sono appartenute e che hanno significato amore. A risentirci presto.

Nuovo recensore
20/01/21, ore 09:55
Cap. 1:

Ilbilbo gentile scorie della mente i ricordi ed il pattume che ne consegue.E' il nostro modo di vendicarci da chi ci ha dato una vita a perdere.Bellissima poesia.
Un abbraccio.
Pasta 20/1/21