Cara Morgana, intenso e doloroso nei suoi contenuti questo tuo componimento, nel quale possiamo raccogliere il tuo disperato grido ad un amore che è stato, ti ha concesso gioie nel condividerlo ed ora non è più. Ora restano sguardi vuoti e silenzi assordanti che popolano le tue notti, insieme alle lacrime per esserti ritrovata sola senza il conforto di colui che faceva palpitare il tuo cuore. Tutto sembra annullarsi come te, che resti nell’ombra con la speranza che lui comprenda il tuo bisogno di averlo ancora a fianco. Il tuo paragonarti a Persefone, dea dell’Oltretomba, un po’ fa male, poiché per risorgere occorre guardare avanti e lasciare che l’amico tempo faccia il suo lavoro con il suo passaggio, proprio come trascorrono le stagioni. Un retrogusto amaro mi ha lasciato questa poesia, nella quale ho percepito tutte le sensazioni che hai così ben descritto e che spero non tocchino la tua persona. Un caro saluto.

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Un accostamento al rapimento di Persefone.Mi sembra eccessivo.Nelle crisi coniugali sara' importante non lasciarle macerare a lungo.Quando sopraggiunge la cancrena si amputa la parte infetta.La dura legge della vitaAlla donna forse le maggiori colpe.Un saluto.
Pasta 20/1/21

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