Recensioni per
Come un naufrago
di Red Drago

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Nuovo recensore
01/10/22, ore 23:24

Si inserisce perfettamente nella trama originale. Un André molto equilibrato e realistico nel suo dolore.

Recensore Veterano
06/02/21, ore 04:02

Struggente la tua one shot. Ho trovato la metafora del naufrago molto azzeccata per André in questo momento così delicato della sua vita, dove si sente sballottato e abbandonato. Bravo come sempre.

Recensore Veterano
02/02/21, ore 17:06

Si percepisce tutta la disperazione di André, la sua discesa agli inferi e l'assenza di una prospettiva che possa donargli qualche speranza. Non esiste più nulla per lui.
Allo stesso tempo, però, c'è questo suo desiderio di non lasciarsi andare, di aggrapparsi con le unghie al desiderio, come unica e possibile ragione di vita. Come se lei fosse la sola luce possibile presso cui tendere. Godere di lei, del suono della sua voce, dei suoi sguardi ormai solo un riflesso dei ricordi, nonostante tutto gli sarebbe bastato questo, gli è sempre bastato solo questo.

Recensore Master
02/02/21, ore 10:02

Ciao Red Drago. Mi è piaciuto come sia riuscito ad immedesimarti nel personaggio di André, leggendo i suoi pensieri intrisi di dolore. Bello l'aver pensato a lui come a un naufrago in balia dei suoi sentimenti tormentati e dei suoi ricordi. Parole intense e delicate al tempo stesso, dove mostri ancora la tua sensibilità. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 02/02/2021 - 10:04 am)

Recensore Veterano
01/02/21, ore 22:59

I miei complimenti, la tua storia è molto spontanea e descrive senza filtri le sensazioni di André nello smarrimento del giorno dopo. Si ritrova senza più un'identità, senza più una motivazione per vivere.

Molto bella l'associazione della zattera sull'oceano, del canto della sirena che rievoca il ricordo che aiuta Andrè a distaccarsi dalla deludente realtà.

Molto originale, i miei complimenti!

Recensore Master
01/02/21, ore 01:18

Che momento terribile per André. Soffocato dai sensi di colpa, abbandonato, per ovvi motivi, da Oscar, la cecità che incombe. È realmente un naufrago che sta per schiantarsi sugli scogli, l'unica salvezza è il ricordo della voce di Oscar, l'unica cosa che lo può salvare. Sempre grande sensibilità nelle tue parole, bravo.

Recensore Master
31/01/21, ore 16:57

Un momento terribile perdere la vista, povero André! Ma non giustifica il suo gesto di quella notte.

Recensore Master
31/01/21, ore 15:02

Io non lo so, dolce Red, come tu riesca ad immedesimarti cosi bene nel personaggio di André dal momento che so, in altri lidi, quanto il tuo amore sia viceversa corrisposto e molto fortunato. Ho rivisto con gli occhi della mente le cadute, l' angoscia, il silenzio delirante di André e infine quell'unico sfogo. Poi ancora silenzio, dolore, tormento, ombra. Buio. Un unica luce quella interiore l' unica che può e deve impedirgli di perdere la ragione: la luce della speranza.. Grazie, complimenti vivissimi

Recensore Master
31/01/21, ore 14:34

Caro Red, delicato come sempre nel descrivere i sentimenti e altrettanto profondo nel penetrare nell’animo tormentato di André dopo l’episodio dello strappo. Riesci con grande maestria a farci sentire il dolore che sta scavando il suo cuore, con quella paura che lo attanaglia di non poter più rivedere la luce, e soprattutto lei, la sua luce. Sta diventando cieco e non lo ha voluto rivelare ad Oscar, si sono lasciati con parole che sono forse rimaste nell’aria, per paura di ferire ancora o più probabilmente di rivelare verità scomode. Lei si è allontanata, non tenendo conto della loro vita vissuta insieme, al momento la sua mente non è in grado di accettare nessuna realtà al di fuori di quella che lei ha pensato per se stessa e cioè vivere come un uomo, certa di non soffrire più. Ma l’uomo André sente sgretolarsi il terreno sotto i piedi, si sente come un naufrago che aneli la riva. Continua con la mente a risentire la voce di Oscar che lo riconduce alla spiaggia, che vorrebbe dire salvezza, ma per lui, senza averla a fianco, potrà solo essere dolore e mancanza di aria come quando si trattiene il respiro per un tempo non quantificabile. Quanto potranno resistere la sua mente prima di farsi prendere dalla follia e il suo cuore prima di schiantarsi in mille pezzi? Sono riuscita ad entrare nella mente di André provando le sue sensazioni.
Molto bravo come sempre. Un saluto.

Recensore Master
31/01/21, ore 09:28

Quanta delicatezza, amico mio.
Pochi riescono a calarsi così bene in questi panni fradici, a brandelli, sudici e logori, i panni di chi ha molto amato, di chi tuttora ama, di chi mai smetterà di farlo, costretto tuttavia ad essere allontanato da quell'amore impossibile.

Sei sempre un perfetto cantore dei sentimenti.

Recensore Master
31/01/21, ore 01:59

La storia ci mostra André in uno dei suoi momenti più bui e desolati, perché non soltanto sta diventando cieco, ma è anche sospeso sul baratro della follia. Così, almeno, ho inteso la parte in cui afferma di essersi salvato ancora per una volta e tutta la metafora della zattera, delle onde e degli scogli. André non teme soltanto la cecità, ma anche la pazzia. Ogni crisi che lo affligge è come un fortunale ed egli sa bene che, prima o poi, naufragherà nella pazzia e che non si potrà salvare per sempre.