Recensioni per
Come un naufrago
di Red Drago
Si inserisce perfettamente nella trama originale. Un André molto equilibrato e realistico nel suo dolore. |
Struggente la tua one shot. Ho trovato la metafora del naufrago molto azzeccata per André in questo momento così delicato della sua vita, dove si sente sballottato e abbandonato. Bravo come sempre. |
Si percepisce tutta la disperazione di André, la sua discesa agli inferi e l'assenza di una prospettiva che possa donargli qualche speranza. Non esiste più nulla per lui. |
Ciao Red Drago. Mi è piaciuto come sia riuscito ad immedesimarti nel personaggio di André, leggendo i suoi pensieri intrisi di dolore. Bello l'aver pensato a lui come a un naufrago in balia dei suoi sentimenti tormentati e dei suoi ricordi. Parole intense e delicate al tempo stesso, dove mostri ancora la tua sensibilità. Un caro saluto. |
I miei complimenti, la tua storia è molto spontanea e descrive senza filtri le sensazioni di André nello smarrimento del giorno dopo. Si ritrova senza più un'identità, senza più una motivazione per vivere. |
Che momento terribile per André. Soffocato dai sensi di colpa, abbandonato, per ovvi motivi, da Oscar, la cecità che incombe. È realmente un naufrago che sta per schiantarsi sugli scogli, l'unica salvezza è il ricordo della voce di Oscar, l'unica cosa che lo può salvare. Sempre grande sensibilità nelle tue parole, bravo. |
Un momento terribile perdere la vista, povero André! Ma non giustifica il suo gesto di quella notte. |
Io non lo so, dolce Red, come tu riesca ad immedesimarti cosi bene nel personaggio di André dal momento che so, in altri lidi, quanto il tuo amore sia viceversa corrisposto e molto fortunato. Ho rivisto con gli occhi della mente le cadute, l' angoscia, il silenzio delirante di André e infine quell'unico sfogo. Poi ancora silenzio, dolore, tormento, ombra. Buio. Un unica luce quella interiore l' unica che può e deve impedirgli di perdere la ragione: la luce della speranza.. Grazie, complimenti vivissimi |
Caro Red, delicato come sempre nel descrivere i sentimenti e altrettanto profondo nel penetrare nell’animo tormentato di André dopo l’episodio dello strappo. Riesci con grande maestria a farci sentire il dolore che sta scavando il suo cuore, con quella paura che lo attanaglia di non poter più rivedere la luce, e soprattutto lei, la sua luce. Sta diventando cieco e non lo ha voluto rivelare ad Oscar, si sono lasciati con parole che sono forse rimaste nell’aria, per paura di ferire ancora o più probabilmente di rivelare verità scomode. Lei si è allontanata, non tenendo conto della loro vita vissuta insieme, al momento la sua mente non è in grado di accettare nessuna realtà al di fuori di quella che lei ha pensato per se stessa e cioè vivere come un uomo, certa di non soffrire più. Ma l’uomo André sente sgretolarsi il terreno sotto i piedi, si sente come un naufrago che aneli la riva. Continua con la mente a risentire la voce di Oscar che lo riconduce alla spiaggia, che vorrebbe dire salvezza, ma per lui, senza averla a fianco, potrà solo essere dolore e mancanza di aria come quando si trattiene il respiro per un tempo non quantificabile. Quanto potranno resistere la sua mente prima di farsi prendere dalla follia e il suo cuore prima di schiantarsi in mille pezzi? Sono riuscita ad entrare nella mente di André provando le sue sensazioni. |
Quanta delicatezza, amico mio. |
La storia ci mostra André in uno dei suoi momenti più bui e desolati, perché non soltanto sta diventando cieco, ma è anche sospeso sul baratro della follia. Così, almeno, ho inteso la parte in cui afferma di essersi salvato ancora per una volta e tutta la metafora della zattera, delle onde e degli scogli. André non teme soltanto la cecità, ma anche la pazzia. Ogni crisi che lo affligge è come un fortunale ed egli sa bene che, prima o poi, naufragherà nella pazzia e che non si potrà salvare per sempre. |