Recensioni per
Ashes of Eden
di Miky_D_Senpai

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/10/21, ore 15:51

Ciao! 
Ho cominciato a guardare AOT senza troppe aspettative, meramente incuriosita dalla risonanza che stava avendo: dopo una manciata di episodi avevo già intuito che mi sarebbe piaciuto più del previsto. Potrà suonare bizzarro, ma ne ho apprezzato soprattutto la crudezza, il lato macabro; specialmente nelle prime due serie (perché poi sono venuti alla luce certi fatti e la cosa si è un po' stemperata) i giganti mi suscitavano una repulsione immediata per l'aspetto, le movenze e la stupidità bestiale che caratterizzava la maggior parte di loro.  
Alla luce di tali (in)utili premesse, ammetto che la tua storia mi ha decisamente spiazzato. 
Non avevo mai pensato di immedesimarmi in degli antagonisti che io vedo in modo tanto negativo, mentre tu l'hai fatto con una sensibilità e una precisione davvero ammirevoli: in prima battuta mi sono persino chiesta se non stessi travisando ciò che leggevo. 
Hai presentato il punto di vista del tuo protagonista in maniera assolutamente naturale, senza tuttavia umanizzarlo troppo; infatti, pur descrivendo occupazioni, ambientazioni e abitudini del tutto similari a quelle del mondo umano, la diversità di fondo rimane sulla scena grazie a costanti dettagli e rimandi (come l'attività di sradicare querce, le caviglie ferite dai cespugli, i riferimenti alle dimensioni dei soggetti). Persino la mente semplice di alcuni giganti viene dipinta come una cosa normale, quasi fosse una caratteristica fisica al pari del colore dei capelli; in merito a questo, ho gradito molto il richiamo al "grande viaggio" e la sfumata consapevolezza di aver vissuto una vita precedente sotto altra forma, trovandola speculare rispetto a ciò che accade ad alcuni personaggi canonici. 
All'orrore dipinto sulle facce dei membri del corpo di ricerca nel momento in cui scorgono il loro primo gigante, si contrappone qui l'incredulità di chi non aveva mai visto un essere umano; stupore che ben presto si muta in rabbia, proprio come nella favola del leone sconfitto da un moscerino. 
"Guardò il suo interlocutore, il quale non era alto la forchetta alle sue spalle [...]. Lo odiava per questo": poche frasi, ma di chi stai parlando lo si capisce immediatamente. Mi è piaciuto il fatto che l'aria impenetrabile di Levi sia percepibile da chiunque e in qualunque situazione. 

Infine, il dolore del gigante dinanzi alla sua famiglia distrutta è esattamente sovrapponibile a quello che Eren e tanti altri uomini hanno provato a causa dei giganti stessi: mi perdonerai il cliché, ma è stato come vedere le due facce di una stessa medaglia.  

Sintetizzando: è stato un lavoro molto interessante da leggere, ben scritto e ben articolato. 
A presto, se vorrai!
Irene 

Recensore Veterano
11/10/21, ore 23:32

Ciaooo! *^*
(scusa il mega ritardo sono senza telefono da giorni e riesco a leggere da pc solo dopo lavoro TT__TT)
Ma passiamo alla recensione di questa OS che mi ha spiazzato come poche cose!
Già dalla descrizione ero rimasta affascinata dal what if che le tue premesse anticipavano ma è stato dopo sole poche righe che mi sono resa conto della meraviglia che stavo leggendo. Mi è piaciuto tutto, dal voler assumere il punto di vista dei giganti e descriverne la vita, il modo di ragionare e comunicare, le loro giornate, relazioni, le loro storie insomma. Sono davvero rimasta colpita dall'umanità che trasudava da questi esseri che in pochi paragrafi hai trasformato da antagonisti a protagonisti semplicemente con un cambio di prospettiva, raccontando l'altra faccia della medaglia insomma. 
In questa bellissima storia hai racchiuso una metafora quanto mai vera ed è che ogni medaglia ha due facce, ogni guerra due fazioni di soldati uniti dagli stessi sentimenti, ogni storia di due diverse versioni e modalità attraverso cui raccontarla.
E' pazzesco che questo cambio di prospettiva mi abbia colpito tanto ma per quanto adori Erwin, Levi e tutti i personaggi che ho imparato ad amare in AOT, sia riuscita ad empatizzare e legarmi tanto alla coppia di giganti, grazie soprattutto alla tua immensa bravura nel tratteggiare i personaggi ovviamente.
Sono davvero piacevolmente colpita da questa storia, scritta con uno stile così fluido e ricco di dettagli e sfaccettature che me l'ha fatta divorare, quindi ti faccio davvero tanti complimenti!
Non vedo l'ora di leggere altro di tuo, alla prossima!
Mel
 

Recensore Master
20/02/21, ore 23:18

eccomi qui

intanto scusa lo stracazzo di ritardo....colpa del lavoro... io odio l'inventario

tornando alla tua storia

mi è piaciuto il tuo modo di scrivere, alternando il racconto alla canzone.
la missione fuori dalle mura è molto ben descritta, attraverso sensazioni e scene di azione, senza perdersi in dialoghi inutili

il che aiuta - nonostante il numero di parole - a mantenere il racconto scorrevole e piacevole

mantieni un ritmo serrato, ideale per un'avventura del genere, passando poi a fasi tranquille sul finale....

sembra palesemente di essere lì.....complimenti e alla prossima

Recensore Master
12/02/21, ore 23:06

Buonasera caro, eccomi qui con piacere sul tuo profilo in uno dei fandom che apprezzo di più, di cui ho scritto, ma su cui ora preferisco leggere. Intanto mi presento ufficialmente: sono Stefy, ed è un piacere averti incontrato nel gruppo di scambi del Giardino.
Già lo specchietto della storia ha attirato la mia attenzione: le parole scelte per la descrizione della trama lasciano presagire tanta roba, molte cose decisamente pesanti a livello di concetto – così come è l’opera originale – e poi i tipi di pairing… ahhh, leggo shonen ai e già mi perdo. Ho un debole per l’introspezione a cui do un’importanza fondamentale, e dove ci sono temi delicati e violenza, beh, ci devo essere anche io. Ok, basta, che sennò mezza recensione mi va solo per l’introduzione!
Sono… sono stupita, stupita davvero perché vedere la storia che comincia dal punto di vista di un gigante che ha le sue abitudini, il suo quotidiano, il modo di parlare e pensare adatto ad uno della sua specie, fa strano. E a tratti una tenerezza disarmante. In poco spazio riesci a contestualizzare il tutto e a rendere vivido ciò che sto leggendo, entro pure in empatia con il protagonista di questa parte. Sono giganti che vivono e lavorano nella foresta gigante al di fuori delle mura, e sembra tutto così “normale” se mi puoi passare il termine: veder arrivare l’armata ricognitiva a cavallo mi riporta dolorosi ricordi, e a loro crea disagio, apprensione, insomma, in fondo hanno a che fare con piccole bestie che non riescono a riconoscere benché forme minute uguali a loro, e penso siano in soggezione. Uno stallo di poco, pochissimo visto che non può durare.
Sembra che i cattivi qui, di fatto, siano gli esseri umani.
Più leggo e più sento una sottile punta di angoscia proseguire di pari passo con le parole, mi stai aprendo un mondo che va molto al di là di ciò che potevo immaginare trovandomi davanti a questa storia.
E continuo pure ad empatizzare con loro, perché sembra che ormai quasi tutti abbiano perso memoria di ciò che furono, continuando ad andare aavanti costruendosi una sorta di quotidianità, ma la femmina incinta… ecco, questo proprio mi ha scombussolata, sono partita per la tangente. Colui che l’ha colpita immagino sia uno dei pochi – l’unico, forse? – che ricorda, che ha riscoperto, che sa. E cosa sa? Che sono mostri, abomini, che non dovrebbero procreare. Mi sembra ingiusto, ingiusto non per Paradis e i suoi abitanti umani, ma ingiusto per loro che stanno solo tentando di andare avanti senza sapere nulla di più.
Riescono a percepire, capire abbastanza, questi giganti, comprendere che ciò che sta tentando di eliminarli, se non sono loro stessi, è organizzato, segue regole precise e un allenamento ben studiato. Le scene attive di interazione tra gigante/gigante e gigante/uomo sono entrambe spiazzanti, li muovi in maniera differente ma con ingegno e correttezza verso il canon. Mi sembra di vederlo, di sentire la rabbia di lui, era riuscito ad andare avanti, difendersi e difendere colei che amava e il figlio in grembo.
E poi la morte.
Lo sterminio della famiglia.
Lo sento il suo dolore, forte e chiaro, e fidati che ora non sto certo pensando a omini che si muovono e cercare di dare un volto e un nome, ora non mi importa. Non mi interessa perché la mia attenzione è totalmente catalizzata sul POV dei Titani.
Un epilogo triste, tristissimo. Ho il cuore spezzato. Grazie. In positivo ovvio, perché hai fatto qualcosa che ha reso la mia curiosità morbosa, a livello altissimo. Empatia, sofferenza, sorrisi nei piccoli momenti di quotidianità di questi esseri che, di fatto, volevano solo continuare la propria esistenza. Non tutti ovvio, alcuni sapevano, altri erano completamente inebetiti, ma il protagonista aveva una sua routine, una famiglia, qualcosa per cui lottare. Il tutto mosso con esseri apparentemente di poco intelletto, più verso l’istintività, spirito di aggregazione parziale e aiuto nelle faccende di grande importanza.
Erano loro i protagonisti, era su di loro l’attenzione. E nomi non mi servivano affatto, conoscendo l’opera, i posti dove si svolge e i personaggi che la animano, non ho avuto bisogno di identità o toponimi, assolutamente: Petra, Erwin, Levi e tutti quanti, eccoli… ecco coloro che sono andati avanti, l’armata ricognitiva, la salvezza dell’umanità. Piccoli animali domatori di cavalli, come ha detto ormai sfinito il gigante in casa propria, spinto da cupa curiosità, piccoli animali sanguinari che vivono in gabbia es escono per sterminare.
Cosa devo dire? Complimenti, sul serio: la tua prosa è affascinante, il tuo modo di raccontare cattura, non è un testo terra terra, il linguaggio è ricercato quel tanto da far comprendere la pesantezza di certi sentimenti e sensazioni e la dura realtà che ci stai per mostrare, con gli occhi di chi solitamente sarebbe stato un essere senz’anima, vuoto sacco di ex umano che vaglia il terreno alla ricerca di altri umani da distruggere. Nulla più lontano da questo, hai fatto qualcosa che ricorderò perché davvero, una storia simile deve essere conosciuta, letta e diffusa per chi ama il fandom. L’utilizzo dei flashback in corsivo aiuta a rendere chiari i vari passaggi, i momenti tra le varie ambientazioni, e il tutto si fonde in questa cupa sensazione dapprima piccola che cresce, cresce e si evolve nella consapevolezza dell’intento della storia.
Chi è il mostro qui?
Il Gigante, o l’uomo? E con questo, ho detto tutto.
Non ho riscontrato errori di sorta, il testo è pulito, graficamente molto gradevole e ben suddiviso a livello di impaginazione. Il lavoro fatto sulle varie apparizioni è accurato e perfettamente in linea con ciò che hai voluto mostrare e che potrebbe, perché no, essere verosimile. Hai lavorato molto sul creare contrasto, sull’instillare il dubbio, sul mettere il lettore davanti non ad una verità assoluta, ma ad una domanda. Non dai la risposta, in fondo, lasci che ognuno possa interpretare infine. Ti tieni super partes, non giudichi, lasci a noi esprimere ciò che ha lasciato questo tuo What if? Che ho trovato straordinariamente efficace.
Ecco, come sempre mi sono lasciata andare ai sentimentalismi, mi succede quando leggo qualcosa che mi colpisce come questa OS impegnativa ma non pesante a livello di lettura, che tocca tematiche strong ma che non vengono svilite o sottovalutate. Sangue ce n’è, e parecchio, dolore, ferite fisiche e all’animo, e colte in modi differenti. Morte, morte di chi a mio parere non meritava nemmeno in quel momento, ma d’altronde, la storia viene raccontata solo dai vincitori, giusto? Così hanno sempre insegnato, così va avanti il mondo.
Sono felice di aver incontrato un autore del tuo calibro, mi auguro davvero di poterti beccare ancora, scambiare con te sarà un piacere immenso. So di aver molto da poter leggere qui, puoi darmi molto, e il mio cuore di lettrice non vede l’ora.
Alla prossima caro, buon lavoro e buona ispirazione! :3

Recensore Junior
10/02/21, ore 13:34

Ciao!
Sono Cristina, la ragazza dello scambio!
Allora, devo ammettere che con SNK sono rimasta un po' indietro e tutta la parte dell'isola di Paradis mi manca brutalmente, ma mi è piaciuta!
Con questo, devo essere sincera, probabilmente non ho capito qualche riferimento a personaggi o giganti.
Mi è piaciuto molto il flashback, anche se, onestamente, non ho capito quali siano i riferimenti a Petra.
Cosa che adoro, e che hai colto in pieno, sono i momenti di angst e le introspezioni, che sono venute molto bene e coerenti con i personaggi.
Brava!
à la prochaine,
Cri