Recensioni per
L'Ologram 3000 è un giocattolo
di Vale_P

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
16/02/21, ore 18:12

La tua storia mi è piaciuta molto nella sua essenzialità. Il momento in cui la donna raffinata bellissima grazie alla chirurgia estetica, si ritrova ad invidiare la donna più scialba e grassa perché ha un uomo con cui condivide qualcosa di vero, mi è piaciuto molto. Sembra un messaggio banale ma non lo è. Mi sono chiesta perché Liz non ha mollato quel pallone gonfiato e non si è rifatta una vita. Era bella con un lavoro, poteva ricominciare. Lei stessa non sa spiegarlo ma la mia opinione è che fosse depressa inconsapevolmente da tanto tempo e non sia stata più in grado di andare avanti. Mi è piaciuta la tua Liz sia quando fa la frivola vanitosa sua quando va in depressione. Molto umana nel suo egocentrismo, addirittura si augura di scomparire insieme al Duomo di Milano.
Complimenti e a presto

Recensore Master
16/02/21, ore 11:23

OTTAVA CLASSIFICATA
L’Ologram 3000 è un giocattolo – Vale.P


Stile: 
La scelta di impostare la narrazione in prima persona, lo schema della lettera che la protagonista scrive a noi come lettore della sua vicende, ha senza dubbio conseguito il suo effetto. La narrazione è scorrevole e introspettiva, ti guida mentre apri gli occhi sul mondo di Liz e poco alla volta spuntano tutte le sue riflessioni fino al climax finale. Un climax che, per quanto la tecnica di narrazione sia accurata, non sottolinea quella che a tutti gli effetti è una devianza: invece di lasciare il suo ragazzo, semplicemente lo uccide. Perché? Nel susseguirsi delle vicende nulla lasciava presagire che potesse risolvere la situazione in maniera così drastica. La considero una mancanza, e non solo nella trama ma come imprecisione nella costruzione del personaggio dal punto di vista dei suoi atteggiamenti; avrebbero potuto suggerire un dettaglio che, di trama, è stato omesso o volutamente lasciato in sospeso; nel senso che è costruito per conferire un ragionevole dubbio.
Lo stile è complementare alla trama. La semplice gestione stilistica di una scena può, anzi in alcuni casi deve, infondere nel lettore una determinata percezione rispetto una determinata scena. Un esempio stupido: se la Rowling avesse descritto le scene dove appare Voldemort con una sfumatura goliardica, come lettore saremmo stati in grado di percepirne l’assoluta pericolosità?
Il senso stesso di questa “lettera aperta” era far immedesimare il lettore nei panni di lei. Ma è difficile se tutti gli elementi che la caratterizzano non sono chiari e visibili nel testo, quantomeno una traccia. Capisco che volevi puntare sul colpo di scena, ma senza un assaggio di contestualizzazione l’effetto è sì presente, ma sporcato; come lettore mi sono soffermato a chiedermi se avessi perso qualcosa durante la narrazione e sono risalito a cercare dettagli che magari mi erano sfuggiti, invece di proseguire con il fiato sospeso.
Nonostante questa macchia, le tue scelte, più tutti i fattori sopradescritti, sono aspetti da premiare.

Originalità:
La trama si sviluppa nei limiti del pacchetto, non si avventura particolarmente al di fuori del contesto base. I personaggi sono stati ben delineati e hanno una loro identità, la storia una sua direzione, ma ci tengo a far notare che in questo campo non c’è alcun margine di originalità da riscontrare.
Riguardo all’ambiente futuristico riscontriamo alcune tecnologiche innovazioni. Da una di queste prende nome addirittura il titolo. Soprattutto, mi soffermo sulle modalità con cui Liz si trasforma in una donna dalla bellezza perfetta, le quali hanno una loro vena particolare; non sono frutto della mera chirurgia estetica o sostituzioni robotiche, ma del complesso utilizzo di chip e varie strumentazioni, anche successive all’intervento, che le consentono di conservare il suo aspetto attraente. In più, va registrato, la bellezza rimane un fattore soggettivo. Difficile che, messo a disposizione questo tipo di intervento, nessun’altra donna o uomo al mondo ne abbia fatto uso. Impensabile, già solo considerando come si sta evolvendo la nostra, di società.
Eppure, pur che in quel ristorante non ci fosse molta gente benestante, tutti si girano verso di lei. È stata lei a scegliere come modificarsi, il che significa che l’impronta personale nella bellezza rimane ancora molto importante; non ci sono pari tra i perfetti, ma perfetti migliori di altri perfetti. L’abilità di sapersi disegnare conta ed è Zeth a spiegarcelo silenziosamente: rampollo di una famiglia super benestante, che vive di voglie e vizi, rimane per otto anni con una sola donna perfetta tra… centinaia, se non migliaia, che potrebbe trovare ovunque. Questo deve valere pur qualcosa, ed è assolutamente originale come pensata.

Attinenza al pacchetto: 
Come precedentemente dichiarato, la storia segue in maniera precisa il dettame del pacchetto (+3), come la citazione perfettamente riscontrabile nel testo (+3). Rimane da valutare la questione del rimpianto e, per quanto sia menzionato e Liz sia incerta sul provarlo o meno, ho deciso di non concederlo (+0).
Il rimpianto è un’emozione che può avere gradi d’intensità. Non rimpiangiamo la perdita di un amico e la mancata riscossione di una vincita di cinque euro allo stesso modo. Sarebbe impensabile; a meno che quei cinque euro non abbiano dato vita a un effetto a catena che porterà a conseguenze nefaste, ma questo è un altro discorso.
Un rimpianto che consiste in otto anni di vita, e la possibilità stessa di continuare a vivere, non può ammettere vie di mezzo. È troppo intenso perché ci si possa lasciare influenzare dal dubbio. Certo, si può guardare il bicchiere mezzo pieno, ma il rimpianto rimane. Liz, per sua stessa ammissione, non sa se provare rimpianto o meno per ciò che ha fatto; così come non sapeva esattamente cosa provasse per Zeth fino a quel San Valentino. Se messa di fronte all’evidenza di dover riepilogare la sua vita – così come quella coppia l’ha spinta a riepilogare la sua storia con Zeth –, non è riuscita a trovare una soluzione, significa che la morte imminente, l’omicidio, non sono stati capaci di smuovere una certezza assoluta; difficilmente potrebbe farlo qualcos’altro. Considerazioni che spingono verso l’ipotesi che lei non provi vero rimpianto. Né per gli otto anni passati con Zeth, né per l’omicidio.
 
Gradimento personale: 
La storia non mi è dispiaciuta, ma risente in modo evidente di alcuni passaggi che considero incompleti che hanno minato la mia visione dei personaggi, tra cui il colpo di scena improvviso. O meglio del personaggio, dal momento che avevo considerato Liz una donna molto interessante, fatta di pulsione ed esperienza insieme, intesa come capacità di ragionare sui fatti e fare autocritica. L’omicidio finale mi ha lasciato sinceramente un po’ confuso; sebbene sia pronto ad accettare elementi a giustifica, tra cui quello che può considerarsi uno stupro. Lo considero un peccato, perché l’atmosfera e il contesto futuristico dove prendeva piede la storia erano molto presenti e coinvolgenti.
 

Recensore Veterano
11/02/21, ore 16:12

Ciao Vale,

Ho apprezzato molto il tuo stile semplice ma pregevole e chiaro, nel quale non ho ritrovato nessun particolare difetto di scrittura. La storia che proponi fa riflettere e la protagonista ha attirato subito il mio interesse, portandomi a dispiacermi per la sua fine, ma sopratutto per la scelta di commettere un omicidio.


Ti riporto questa parte:

> Il rimpianto di non sapere può forse essere superiore al rimpianto di aver fatto e di sapere di aver sbagliato?
Credo che non avrò tempo per trovare risposta alle mie domande.


Ecco... temo che la citazione che hai usato (imposta dal contest) si accosti male alla situazione, e per questo, almeno a me, la domanda suoni banale. Di certo la frase nel cioccolatino poteva riferirsi al rischiare un due di picche, ma non all'uccidere qualcuno.
Lei lo ha fatto per vendetta, perché lui l'aveva presa con la forza e perché l'ha sempre trattata come una bambola, ma la colpa era stata anche sua se aveva perso otto anni di vita.
Sarebbe potuta fuggire senza arrivare a questo, invece ha tentato una strada che non poteva portarla da nessuna parte, una strada che è stata un errore. Lei è ancora giovane e bella, ed io vorrei credere che potesse trovare l'uomo della sua vita.


Ora ti espongo alcune cosette minori, che penso dovresti sistemare dopo la fine del contest:

> "Non ti preoccupare. I soldi extra che hai guadagnato quest'anno li ho messi via su un conto a parte. L'anno prossimo, come promesso, sarò io a farmi il culo! Tu pensa a goderti quelle ferie in più che ti aspettano... andrai a trovare la tua famiglia?"
Chiese lei.


"Non ti preoccupare. [...] andrai a trovare la tua famiglia?" chiese lei.


> setimenti

sentimenti

Credo che la scelta dell'omidicio sia l'unico difetto della tua storia, che ritengo comunque valida e piacevole. Quindi ti faccio i miei auguri per il contest!