Eccoci qua, carissimo.
È con tanta gioia, e un po' di magone, che accolgo questo finale. Ci hai fatto appassionare al tuo racconto ed affezionare ai tuoi personaggi, non è facile salutarli.
Che sia un addio o un arrivederci, li lasciamo con serenità, contando sul fatto che sappiano badare a sé stessi e guardarsi le spalle a vicenda.
Questo capitolo tira molto bene i fili del racconto: abbiamo il definitivo passaggio di consegne tra Reiner, che credo sia davvero l'anima di Reiner e non un semplice sogno, e Max. Tutto il capitolo è stupendo, con particolari cesellati ad opera d'arte, ma lascia che mi concentri sul finale.
Max vince ogni esitazione e abbraccia la sua natura, legandosi quindi in modo indissolubile al Werwolf. Non è più il ragazzo orgoglioso e spericolato, oltre che terribilmente confuso, che abbiamo conosciuto all'inizio. È ormai uomo fatto, è arrivato dove il suo maestro non era riuscito e ha acquisito consapevolezza del suo ruolo nel mondo. È stupendo, e molto toccante, come il Werwolf abbia avuto nei suoi confronti il ruolo di un maestro che, nel dolore e nella sofferenza che accompagna ogni nascita, ha portato alla luce il suo vero io.
Anche il nome in codice: Hati, è meraviglioso. Il lupo norreno che insegue la luna. Come il Werwolf, è legato alla notte, all'ombra ed all'oscurità. Le aquile volano alte, suscitano ammirazione e meraviglia, i lupi sono ammantati da un'aura di mistero e timore, ma la luce della Luna è pur sempre la stessa del Sole, che illumina il loro cammino e le loro azioni. Sono creature della notte, ma non sono affatto privi di onore.
E li lasciamo così, intenti a godersi il neonato Singapore Sling, in attesa di compiere la prossima mossa.
L'alfiere è caduto, ma la partita non è finita.
Tanti cari complimenti, per questa storia stupenda, che mi ha regalato tantissimi bei momenti e tante emozioni.
Hai fatto davvero un ottimo lavoro: devi esserne fiero.
A presto, spero! |